"Ok allora... avete rubato del denaro?"

"No... mai rubato denaro"

"Ok... ma vi siete sentito in obbligo di specificare quindi.. posso presumere che, anche se non era denaro, voi abbiate rubato?"

L'omone prese fiato.

"Si"

"Per mangiare?"

"Era cibo"

"Avete rubato per sfamare altri?"

"Esatto"

La signora Hughes si morse il labbro. Poi disse:

"Ed è giusto dire che sia successo di recente..."

Il maggiordomo si drizzò, spalancò gli occhi, e chiese:

"Come fate a saperlo?"

"La chiave della dispensa. Il giorno in cui ci siamo scontrati ho notato che mancava... sono tornata sul posto pensando che magari il gancio potesse essere rotto...poi dal nulla è riapparsa"

"Mi dispiace molto"

"E perché?"

"Come sarebbe perché?"

"Sì... perché? Intanto era la chiave di una dispensa, non di una cassaforte. In secondo luogo, avete affermato di aver rubato CIBO, non soldi, per sfamare qualcuno"

"Il furto è sempre furto" disse l'uomo prima di addentare una fetta di torta.

"Lo so bene, vengo anch'io in chiesa grazie. E anche se sono scozzese capisco quando il reverendo nel tono molto inglese legge i comandamenti. Inoltre mi è capitato di leggere qualche verso in passato dal breviario di mia madre"

"Non volevo insinuare..."

"No lo so. Sto solo dicendo che avrete avuto i vostri motivi per prendere del CIBO. E comunque avete rimesso la chiave al suo posto..."

'Questa donna è fantastica. Piú le parlo più la amo. Peccato che più le parlo più mi rendo conto essa meriti di meglio...'

"Ho una domanda extra"

"Dite pure"

"Lo scontro. Quel giorno. Era accidentale o pianificato? Si insomma per la chiave..."

"Accidentale"

"Capisco. Avete solo colto l'occasione..."

"Sì. Cioè no. Cioè..."

"Cioè signor Carson..."

"Vedete... sono stato contattato da questa... persona... del mio passato.

Mi ha chiesto, o meglio ordinato, soldi vitto e alloggio"

"Vi ha ricattato?"

"Si"

"E non l'avete detto a nessuno?"

"Ve l'ho detto che sono uno stupido vecchio orgoglioso" sospirò restringendosi nelle spalle.

"Se me lo aveste detto avremmo trovato una soluzione. Insieme...come facciamo sempre"

'Occhio Elsie stai attenta...'

"Non potevo dirlo a nessuno senza spiegare i retroscena"

"Ma non è vero... a me non avete ancora detto nulla"

"Ma vi fidereste solo della mia parola?"

"Certo che si!"

"Perché?"

"Come dite?"

"Perché mai dovreste fidarvi di ciò che dico? E se l'altro vi avesse incontrato e vi avesse detto la verità su di me..."

"Non sarebbe stata la verità..."

"Si invece..."

"Vi dico di no!" quasi urlò e si sarebbe spaventata di sé stessa se fosse stata un'altra occasione.

Il maggiordomo aveva abbassato lo sguardo ma ora la fissò incredulo.

"Perché dite questo?" chiese a bassa voce.

Sorrise e rispose in modo tranquillo:

"Perché signor Carson... sono decenni che lavoriamo a stretto contatto.

Dovreste essere un mago dell'inganno se ciò che so di voi fosse tutta una bugia.

E se lo foste dubito che usereste il vostro talento per fare il maggiordomo.

Per non parlare della vostra devozione alla famiglia Crawley.

Se questa persona fosse venuta da me non gli avrei creduto perché per quanto potessero essere vere le sue parole, vi stava ricattando. E questo lo avrebbe messo automaticamente dalla parte del torto più di quanto non faccia qualche vostra azione sconsiderata in gioventù.

Avete voluto affrontare la cosa nel modo sbagliato? Ve lo concedo.

Avete rischiato la vostra dignità odierna perché ricaduto nel passato? Può darsi di sì.

Ma ciò non toglie che siete stato, siete, e sarete per sempre una brava persona.

Siete solo troppo esigente con voi stesso, per questo richiedete così tanto dai ragazzi.

A meno che..."

"A meno che?"

"A meno che non abbiate fatto di peggio e ancora non me lo abbiate detto?"

"No"

"Sicuro?"

"Come avete detto sono troppo esigente con me stesso. Quindi quello che reputo GRAVE della mia gioventù altro non è che, ad oggi, vergogna... ma no, non ho infranto nessuno dei comandamenti, per tornare a citare quanto detto prima"

"Allora signor Carson, che vogliate continuare a raccontarmi o meno, non avete nulla da temere con me"

"Grazie" disse fissandola, con le lacrime agli occhi.

"Finiamo questo tè prima che si freddi. Avevate ragione la torta era squisita"