Fortunatamente come detto dal signor Carson, la ditta di pompe funebri lavorò alacremente e il giorno dopo si poterono svolgere i funerali.

Lord Grantham si stava vestendo per la chiesa quando notò che qualcosa non andava in Bates.

Così una volta uscito dal suo vestibolo...

"Buongiorno signora Hughes"

"Buongiorno milord"

"Vi occupereste di ..."

"Cosa?"

"Ecco il signor Bates è nella mia stanza e non sembra star troppo bene"

"Ci penserò io milord"

"Grazie"

"Signor Bates volete spiegarmi cortesemente COSA VI SUCCEDE?" chiese entrando con tono duro solo per far capire che le importava davvero.

"Mi sento benissimo signora Hughes un po rigido tutto qua" disse l'uomo sudato raddrizandosi.

La donna decise che quella era la fine.

Le avrebbe detto tutto e subito o non si chiamava più Elsie Hughes.

Girò su sé stessa, chiuse la porta e lo fissò.

"Voglio che vi sia ben chiaro che non me ne vado finché non mi dite la verità"

'E nemmeno voi ne uscirete' era sottinteso.

"Spero che siate forte di stomaco" disse alla fine il povero sconsolato sedendosi.

Poteva fidarsi della donna. Lo sapeva. Ma il suo dannato orgoglio...

"Oh misericordia!" esclamò mordendosi il labbro la governante al vedere la povera gamba martoriata dai ferri, ancora più malconcia che per il proiettile.

Non c'era modo che il giovane lasciasse casa per partecipare ai funerali.

Ne tanto meno che continuasse a lavorare in quelle condizioni.

Doveva pensare e in fretta.

"Riuscite a muovervi?"

"Poco e male come al solito" disse l'uomo sistemandosi nuovamente i pantaloni.

"Venite nel mio salotto appena vi sarà possibile e sedetevi lì. Non accetto obiezioni!"

"Sarebbe troppo chiedervi di non dire nulla al signor Carson?"

"È molto si. Siete direttamente sotto di lui e non posso nascondergli questa cosa.

Il signor Carson è molto riservato e non dirà nulla della vostra situazione"

"Lo so"

"Bene allora. Prendetevi il vostro tempo per scendere. Al signor Carson penso io" si voltò per uscire.

"Signora Hughes?"

"Si, signor Bates?"

"Grazie"

Si scambiavano uno sguardo d'intesa e poi la donna lasciò la stanza.

Una volta scese le scale, eccolo lì il maestoso maggiordomo, pronto a congedare la famiglia in partenza per la chiesa, diretti al funerale, e accompagnare i colleghi nello stesso posto.

"Signora Hughes... non siete pronta... vi sentite poco bene? Siete pallida" un momento di ansia attraversò il maggiordomo mentre vedeva la donna che lo visitava nei suoi sogni ogni notte, sembrare più un fantasma che una visione celestiale.

"No signor Carson. Sto bene ma non andrò al villaggio. Inoltre ho bisogno di parlarvi è molto urgente" disse mordendosi il labbro.

Al diavolo la famiglia.

Aveva già consolato più che abbondantemente Lady Mary la sera prima, parlandole col cuore in mano, forse un po troppo.

Ora la signora Hughes, che non chiedeva mai nulla, voleva la sua attenzione.

Beh sarebbe dannato se non gliel'avesse data!

"Seguitemi nella mia dispensa" disse facendola passare avanti dietro la porta che conduceva alle scale per il piano di sotto.

Scesero in silenzio, lui dietro di lei. Amava starle dietro.

Poteva godere della vista dei suoi fianchi in salita e del suo profumo in entrambe le direzioni.

"Si tratta del signor Bates" disse la governante una volta che la porta fu saldamente chiusa alle sue spalle.