DEDICATO A CHELSIEOBSESSED19
NELLA SPERANZA CHE
TORNI PRESTO A SCRIVERE
E CHE, OVVIAMENTE,
LEGGA E COMMENTI LA MIA STORIA
;)
Mentre la signora Hughes e il signor Bates tornavano a casa, dopo essersi disfatti di quella mostruosità infernale, il signor Carson stava scegliendo l'argenteria per la sera.
Cercava in ogni modo di dimenticare le ferite sulla gamba del valletto di sua signoria.
E cercava di non pensare a Elsie, che era una costante nella sua vita e nei suoi pensieri, specie quando non era fisicamente presente accanto a lui.
Così, invece di soffermarsi sulla conversazione avuta con la governante inerente a quanto predisposto per celebrare la veglia per i signori Crawley deceduti l'anno prima a causa dell'affondamento del Titanic, si mise a pensare alla conversazione avuta con Lady Mary la sera prima.
[INIZIO FLASHBACK]
Meno male che non credeva nell'occulto anche se, visto come erano andate le cose ultimamente, nessuno lo avrebbe deriso se avesse iniziato a essere superstizioso o a pensare che la famiglia Crawley fosse sotto qualche maleficio, incantesimo o yella.
In quel momento stava facendo il solito giro notturno, ripensando a quanto successo nell'ultimo anno, quando entrò nella stanza del fu signor Pamuk.
Certo a tutti capita di perdere qualcuno a cui tengono.
Il disastro del Titanic si sarebbe potuto evitare? Chi lo sa.
Se il signor James e il signor Patrick avessero rinunciato al viaggio, avessero avuto la febbre quel giorno o semplicemente fossero riusciti a salire su una scialuppa, adesso sarebbero vivi.
Ed ora ecco che, a meno di un mese dall'aniversario di questa tragedia, un'altra morte colpisce la famiglia proprio sotto il suo tetto. Un estraneo, per di più.
Al signor Carson non era passato inosservato l'effetto che il giovane sembrava aver avuto non appena apparve alla soglia di Downton.
Stava per andarsene quando...
"State cercando qualcosa?" chiese una voce giovane e triste sbucano dal buio.
"Oh Lady Mary... volevo accertarmi che la stanza fosse stata ordinata dopo che... la ditta ha fatto il suo lavoro"
"La vita può essere terribilmente ingiusta non pensate?"
"Indubbiamente"
"Tutto sembra risplendere come oro e un attimo dopo è ridotto in cenere. Posso farvi una domanda Carson? Avete mai avuto la sensazione che la vita vi scivolasse dalle mani e che non fosse in vostro potere trattenerla?"
Il ruolo del maggiordomo era vedere tutto senza essere visto.
Aveva notato gli sguardi furtivi di lei e quelli meno furtivi e insistenti di lui.
Aveva osservato come chiaccheravano a tavola, a discapito del giovane Crawley.
Aveva visto che si erano allontanati entrambi ad un certo punto, dopo cena.
Il ché era completamente inaccettabile.
Magari il giovane Crawley non era all'altezza di Lady Mary ma sicuramente era meno viscido e opportunista del signor Pamuk.
Comunque, non potendo dire a gran voce ciò che pensava senza perdere il posto, si limitò a rispondere:
"Tutti proviamo questa sensazione in una circostanza o in un'altra"
Lui stesso aveva provato quella sensazione quando Grigg era tornato nella sua vita come una furia.
"La cosa strana è che sento di sapere per la prima volta che cosa significa davvero essere felice e allo stesso tempo so che non lo sarò mai"
'Buon Dio! Avete 22 anni...Siete una bambina per amor del cielo...non siete brutta e fate parte di una delle più importanti famiglie dell'Inghilterra' avrebbe voluto dirle.
"Oh non dite così Milady. Non alzate bandiera bianca così presto. Potete ancora diventare la padrona di Downton. La contessa madre è una donna combattiva, non si arrenderà"
Preso dalla foga aveva divagato e forse esagerato.
Il signor Carson non era un uomo rancoroso ma era orgoglioso. E spesso le due cose sono collegate.
Era dura per lui scrollarsi di dosso anni di devozione ad una famiglia, anche se questi lo bersagliavano, levando mattone dopo mattone la sua integrità.
Prima Lord Grantham dicendo apertamente che non gli interessava la sua opinione.
Riassumendo un valletto che non avrebbero mai dovuto assumere, in primo luogo, e che non si erano presi la briga di avvisarlo conoscere intimamente già il padrone di casa.
Mettendo la signora Hughes in una posizione scomoda col signor Bates in una camera da letto.
E anche Lady Mary ci metteva del suo, che prima non voleva portare il lutto per il futuro marito, che dopo si comportava come una bambina viziata e maleducata con il cugino e ora che si era comportata come una poco di buono a tavola e dopo cena.
Aveva infatti notato i capelli leggermente spettinati e l'abito sgualcito.
Certo il signor Matthew poteva avere dei difetti.
Poteva essere un lontano cugino.
Poteva voler fare ancora l'avvocato.
Ma si era dimostrato un uomo fidato, gentile e premuroso.
Di certo non era un mostro protagonista di qualche romanzo, tipo La Bella e La Bestia.
Aveva avuto delle lotte col signor Molesley, ma per Dio l'uomo era talmente infantile che farebbe perdere la pazienza a un santo.
"Oh Downton.. in questo momento non ci pensavo nemmeno"
'Come fate a dimenticare così presto una cosa così importante?!' pensò.
"E ... se non sono inopportuno milady...voi siete ancora giovane"
"Voi dite? Mi sento così vecchia"
Se fosse successo in un altro momento, o se la vittima fosse stata qualcun altro, avrebbe compreso.
Ma QUESTO era troppo.
La ragazza davanti a lui aveva un posto speciale nel cuore dell'uomo, 'Dio solo sa perché?' avrebbe chiesto la signora Hughes.
Forse perché era lieto della nascita della primogenita della famiglia.
Forse perché sapeva che sarebbe stato ciò che avrebbe mai avuto di più vicino a una figlia.
Più o meno.
Forse era solo così contento di essere nuovamente a Downton nonostante il suo passato che la nascita era una buona novella in più.
Ma ora che la guardava capiva. Non solo la ragazza non sapeva come comportarsi in base all'etichetta ma non sapeva nemmeno quando e con chi parlare, e di cosa.
Lui era lì per la famiglia certo, ma certe confidenze non dovevano essere scambiate tra padrone e sottoposto. Non era Anna.
La guardò con aria paterna ma poteva essere benissimo uno sguardo imbarazzato, storpiato dalla tenue luce di candela.
'Probabilmente è in quel periodo del mese'
Tentò comunque di salvare il salvabile.
Dopotutto, non si morde la mano che ti nutre.
"Vi siamo vicini milady. Noi domestici. Siamo tutti al vostro fianco"
"Vi ringrazio Carson ...siete particolarmente gentile con me ...da sempre ... fin da quando era bambina... come mai?"
"Anche un maggiordomo ha le sue preferenze milady"
"Davvero? Ne sono lieta"
Come mandata dal cielo, Anna entrò, interrompendoli.
"Oh... scusate..."
"Io e Carson siamo venuti a controllare che qui fosse tutto in perfetto ordine. E così è" disse Mary.
Seguì la cameriera ma prima di uscire dalla stanza si voltò.
"Buonanotte Carson"
"Buonanotte milady" disse in risposta, felice di poter andare a letto, troppo tardi ahimè per vedersi con la sua amata governante.
'Gwen! Quella è una ragazza a cui fare da padre. O Daisy. O Anna. O William e, perché no, Thomas. Non questa viziata compiaciuta' disse una parte del suo cervello, quella più in sintonia con Elsie.
[FINE FLASHBACK]
