La vita a Downton era come lavorare in una catena di montaggio.

C'erano sempre nuove attività da organizzare, cene con invitati importanti a parte.

Se non era l'annuale partita di cricket, era un funerale.

Se non era un battesimo, era il trimestre estivo a Londra.

Se non era la presentazione di qualcuno in società, era un matrimonio.

Era sempre la stessa eppure sempre nuova.

Grazie a Dio Lord e Lady Grantham dovevano presentare solo una figlia ora, e comunque c'era tempo per quello.

La morte del signor Pamuk era piano piano passata di mente, anche se la stanza non era più stata data a nessuno (era già tanto che dopo la notizia, la famiglia Crawley non avesse subito l'ostracismo da chiunque)

E ovviamente l'organizzazione ricadeva sempre sul trio d'oro.

La signora Patmore era una delle migliori, se non LA MIGLIORE, cuoca in circolazione.

Se si dovevano sopportare strilla e urla da parte sua, e vedere dei lacrimoni silenziosi sui visi delle ragazze di cucina, per avere dei piatti da gourmet andava bene.

Certo la piccola focosa sfacciata pel di carota era spesso dalla parte sbagliata dell'umore della governante, ma se l'andava sempre a cercare.

Ma quest'ultima, un po perché aveva la pazienza di un santo un po perché era più testarda della sua controparte, riusciva sempre a uscire vincente dai loro scontri.

Qualche volta, dove poteva, quando non aveva voglia di litigare troppo e non c'erano chiavi della dispensa incluse, la lasciava vincere senza che se ne accorgesse.

E in quell'occasione stavano tutti meglio perché, se la signora Patmore era contenta, il menù al piano di sotto era molto più saporito.

Infondo la povera donna non aveva una gran vita e stava tutto il giorno, tutti i giorni, domeniche in chiesa a parte, in cucina a spignattare.

'È il suo posto, visto il suo mestiere' direbbe qualcuno, ma nessuno vuole vivere per lavorare.

Si lavora per vivere.

Ed essere sempre disponibile e a disposizione di altri che hanno la capacità di buttarti fuori come si fa con la spazzatura spesso non è semplice.

Soprattutto quando hai sotto di te giovani che potrebbero essere sempre o qualche volta svogliati, per vari motivi, e incapaci data l'inesperienza.

Era per questo che ad ogni occasione della famiglia, la signora Patmore si agitava.

Non perché dovesse chiedere alla signora Hughes di aprire la dispensa e dirle cosa prendere.

Ma il non sapere se le sue ragazze sarebbero state all'altezza del compito da lei affidato, se non avessero avuto il loro periodo, o se addirittura fossero state ancora in quella casa.

Per non parlare delle continue scaramucce, sempre più pesanti, che vedevano Thomas e William come protagonisti. E dell'amore cieco di Daisy per il giovane villano.

A pensarci la signora Patmore era a capo della casa più della signora Hughes e del signor Carson.

La governante si occupava della casa, delle spese e del personale femminile.

Il maggiordomo si occupava della casa, della cantina e del personale maschile.

Erano pari.

Ma la cuoca si occupava del cibo piano di sopra, del cibo piano di sotto, e aveva a ché fare con il personale di entrambi i sessi.

Beryl Patmore aveva tutto il diritto di essere ... Beryl Patmore!

Dall'altra parte della cucina c'erano due porte.

Esse rappresentavano i santuari degli altri due capi di casa.

Per ogni evento, la signora Hughes era sempre in prima linea dato il suo compito.

Non era una perfezionista ma amava le cose fatte bene.

Saper organizzare è un dono, non è una cosa facile e non tutti sanno farlo.

Era come partecipare a una corsa all'oro. Ma per altri.

Bisognava sempre superare se stessi o eventi di altri, invitati o meno.

Doveva stare alla mercé di Lady Grantham e di chiunque altro fosse interessato a mettere bocca nei programmi, con idee stravaganti senza alzare un dito per aiutare.

La governante riconosceva però che i suoi datori di lavoro erano perle rare.

Altri non ci avrebbero messo molto a licenziare qualcuno per un piatto tiepido, un tovagliolo piegato male o un fiore dalle foglie ingiallite in punta.

I Crawley invece non mancavano mai di ringraziare tutti per il lavoro svolto e specialmente lei per il modo in cui tutto si svolgeva sempre alla perfezione.

A volte capitava che chiedessero al signor Carson di 'gonfiare' leggermente gli assegni, il suo e delle due colleghe, se riconoscevano che l'evento era stato particolarmente ben riuscito o organizzato in breve tempo.

Ed anche la veglia per l'anniversario di un anno della morte di James e Patrick Crawley non furono da meno.

La chiesa era stata addobbata con gusto fine, con mazzi di calle nere e tulipani bianchi e viola che sprigionavano il loro profumo nell'aria primaverile.

Tutti i presenti erano rimasti estasiati più dal lavoro della signora Hughes negli addobbi che dall'omelia.

La famiglia contenta e grata.

Il signor Carson era rimasto senza parole.

Ricordava quanto letto quel giorno in biblioteca inerente ai fiori:

1) i significati più diffusi della calla sono:purezza, perfezione, eleganza e vita eterna.

Finezza e nobiltà.In generale,regalare una calla significa affetto per la persona che la riceve, ma come già detto, secondo il colore può rappresentare anche diversi stati d'animo, eternità se il colore della calla è nero o viola.

2) il significato dei tulipani bianchi è spesso associato alla purezza e alla pace.

3)I tulipani viola sono sempre stati molto importanti nella storia. Sono stati collegati alla nobiltà e ai re, quindi il significato dei tulipani viola è legato alla dignità, all'orgoglio e al successo.

Non era stupito che lei avesse scelto proprio quei fiori.

Non erano i soliti da funerale ma trasmettevano eleganza per la forma e il profumo, rispetto per il significato.

Arrossì pensando che, leggendo il libro, se mai le avesse regalato dei fiori avrebbe scelto quello stesso bouquet ma con colori diversi.

Infatti aveva letto che significano amore puro se è una calla bianca, amore passionale se è una calla rossa, femminilità se è una calla rosa.

E i tulipani viola sono anche un simbolo di sostegno di fronte alle paure e alle insicurezze, quindi se vuoi mostrare a quella persona che è in crisi che siete lì per loro, a prescindere da tutto, il viola è il colore che fa per voi.

Sì, forse un mazzo anonimo di questi ultimi per dimostrarle il sostegno per Gwen, Bates e altri si sarebbe potuto trovare tra qualche giorno nel suo salotto!