Da un mese a questa parte, la sua testa era in confusione per questi pensieri e aver a che fare tutti i giorni con la signorina O'Brian o la signora Patmore non aiutava affatto.
Non che volessero essere cattive e mancarle di rispetto (la seconda almeno perché la prima beh...)
Solitamente cercava di chiudere cuore e mente in modo tale che pensieri sulla sua vita, sull'amore, su ciò che avrebbe potuto essere non venissero a galla.
Ogni tanto accadeva ma dopo anni era diventata abbastanza brava nel domarli.
Magari capitava di farli uscire un pochino nella quiete della sua stanza.
O quando pioveva.
O quando il signor Carson era a Londra.
'A chi vuoi darla a bere Elsie Hughes! Non hai domato proprio niente. I tuoi pensieri sono liberi e selvaggi proprio come te... forse è per questo che LUI non ti vuole. Sei troppo progressista.
Troppo liberale. Troppo futuristica. Troppo saccente. Semplicemente troppo. Non troppo per lui nel senso che LUI non è alla tua altezza, ANZI... semmai TU non sei alla sua altezza.
Un uomo di tale cultura, fascino, interessi più svariati, dall'arte al vino. Come vuoi che ti veda, se non come una collega...' pensò quella mattina mentre era chiusa nel suo salotto.
Sembrava pensasse ad un Lord invece che al signor Carson.
Ma lei poverina non c'entrava niente, per una volta non era colpa sua.
Era quella dannata lettera che le bruciava nella tasca.
La sapeva a memoria, tanto l'aveva riletta.
E l'aveva riletta solo perché erano talmente tanti anni che il mittente non si faceva sentire, che subito aveva pensato a qualcosa di grave.
E ora l'orologio ticchettava sempre più forte e il suo cuore con lui, mentre saliva le scale per andare nella sua camera.
Era quasi l'ora di cambiarsi.
Dannata fiera.
Dannata curiosità.
Forse in quel periodo era più sensibile perché sapeva che Gwen non vedeva l'ora di andarsene.
Se solo potesse andare a chiudersi nella sua stanza e uscire dopo 4 giorni lo farebbe.
Invece come aveva detto alla signora Patmore e alla signorina O'Brian, doveva prepararsi per andare al villaggio.
[INIZIO FLASHBACK]
"Anna cercavo proprio te... sai che esco stasera vero? Non vorrei tornare a casa e trovare sorprese" disse entrando in cucina per parlare con la capocameriera, sembrando eccitata.
'Ti prego dimmi che sei troppo malata e non te la senti di sostituirmi' pensò la governante guardandole il naso gonfio.
"Ah ah questo si che è un evento" disse la cuoca infastidendo la governante, ma quest'ultima doveva star zitta, dopotutto se l'era cercata. Avrebbe potuto chiamare Anna nel suo salotto o fermarla in corridoio invece di entrare nel regno della signora Patmore, dove aveva sperato che qualcuno, CHIUNQUE, la tirasse fuori da quella gita al villaggio che proprio non voleva fare.
"Avevamo pensato di andare alla fiera più tardi... verresti anche tu Daisy, non è vero?" chiese la bionda col naso chiuso, informando così la propria superiore che ci sarebbe stato anche parte dello staff.
'Potrei andare con loro... così avrei una scusa per tornare presto. Ma che sto dicendo! Se io controllo loro, LORO controlleranno ME! E poi non tornerebbero COSÌ presto come spero' pensò mentre la cuoca e la sua aiutante parlavano con la cameriera starnazzante.
"Oh no tu non vai da nessuna parte. Le restano pochi minuti di vita per come sta messa" disse la signora Patmore alla signora Hughes indicando la giovane.
"Voglio che tu vada immediatamente a letto..."
"Sì signora Hughes" replicò mestamente lasciando la stanza.
"Ti porto su qualcosa di caldo..."
'E magari riuscirò a trovare la scusa perfetta per non uscire'
"Bene se dovete chiedermi qualcosa sbrigatevi sto per andare" disse un poco troppo risoluta verso la collega senior.
"E che cosa dovrei chiedervi? Sto preparando per Lord e Lady Grantham e le ragazze. Nessuna visita, nessun ospite previsto.."
"Perfetto... È tutto a posto allora" e così dicendo se ne andò, trattenendo la sua delusione e rabbia.
'Per una volta che avrei lottato volentieri per la chiave della dispensa...'
Si era appena rifugiata nella calma del suo salotto quando la signorina O'Brian bussò alla porta.
"Mi cercavate?"
"Si... ehm..."
"Era da tanto che non lo usavate" disse la spocchiosa cameriera indicando il cappello sulla scrivania.
"Stavo pensando che sarebbe carino ravvivarlo un po'"
"È facile a dirsi"
"Magari con un fiore, una veletta oppure..."
"Posso trovarvi una veletta ma spero che non vi aspettiate che lo faccio io"
"Se siete occupata no è chiaro"
"Bene"
"Un momento. Ho mandato Anna a letto è raffreddata quindi dovrete occuparvi voi delle signorine"
"Di tutte e tre? Non è possibile! Non sono certo una piovra...perché non può farlo Gwen?"
"Perché lei non ha la vostra esperienza"
"E io non sono una schiava"
"Fatelo e basta signorina O'Brian! Fatelo e basta"
'Magari posso controllarla di modo che non faccia brutti scherzi... magari posso vestire io le tre ragazze... e anche Lady Grantham... ma che sto dicendo... Elsie Hughes datti una regolata! Andrai a questo appuntamento. Prima vai, prima torni' pensò mentre veniva lasciata nuovamente sola.
[FINE FLASHBACK]
