Era pronta, suo malgrado.

Era stata da Anna con un vassoio prima di dirigersi in camera a vestirsi, nella speranza di un miracolo.

Non che augurasse il male alla ragazza anzi, ma se lei avesse potuto avere problemi di stomaco o di intestino... quei problemi che richiedono aiuto, l'aiuto di una donna... e invece no.

Così si era vestita.

[INIZIO FLASHBACK]

"Etchu...etchu..etchu.."

"Anna, posso entrare?"

"Et...si..chu..."

"Ehi stai bene?"

"Se nella borsa del cucito avesse un naso di ricambio lo apprezzerei molto etchu"

"No purtroppo però ho del the caldo con limone e miele"

"Oh lei è un angelo... etchuuuu...mi scusi"

"Figurati"

"Mi dispiace" dissero in coro.

"Per cosa? Esserti ammalata?"

"Non poterla sostituire... lei non si prende mai un giorno libero e ora io sono inutile..."

"Figurati... capita a tutti di prendere un raffreddore. E comunque io esco lo stesso. Secondo me ti dispiace di più di non poter andare alla fiera..."

'Dimmi di restare. Dimmi che stai così male da non poter alzare il cucchiaio'

"Sono contenta per voi. E forse si anche quello, un pochino"

"Vuoi che rimanga?"

"No posso farcela. Dormirò tra cinque minuti, ma mi dispiace sul serio di non poter essere più di aiuto"

"Ragazza mia, dispiace a me lasciarti in questo stato.

Se tu stessi bene mi sentirei in colpa a lasciarti sapendo che volevi andare alla fiera ma anche così..."

"Se io stessi bene avrei aspettato...lei lavora così duramente, si merita un giorno di riposo"

[FINE FLASHBACK]

Indugiava mentre levava l'abito da giorno e lo riappendeva nell'armadio.

Invece di tirar fuori l'abito da sera come al solito, ne estrasse una camicetta, una gonna e il soprabito.

Erano gli stessi usati per la riunione dell'ospedale (non che avesse molto altro da indossare comunque) quando passò il pomeriggio col signor Carson alla sala da tè.

Sorrise al ricordo.

Quel giorno era stato meraviglioso, si erano conosciuti ancora meglio e la loro amicizia era diventata più stretta, più forte.

Mentre le sue mani pesavano su ogni bottone, la sua mente divagava.

CARA ELSIE,

SPERO DI TROVARTI IN BUONA SALUTE.

IL MESE PROSSIMO HO DEGLI AFFARI DA SBRIGARE NELLO YORKSHIRE E HO PENSATO CHE POTREMMO VEDERCI.

È PASSATO COSÌ TANTO TEMPO DALL'ULTIMA VOLTA, CHE QUASI NON RICORDO COME SEI FATTA.

HO SENTITO CHE CI SARÀ UNA FIERA DALLE TUE PARTI IN QUEL PERIODO, CHE NE DICI DI INCONTRARCI LÌ?

SONO CERTO CHE POTRAI PRENDERTI UN GIORNO LIBERO

IO RIUSCIRÒ A ESSERE NELLA ZONA PER L'INIZIO DELLA FIERA. NON SO DIRTI ANCORA DOVE ALLOGGERÒ E DEVO FARE DIVERSI GIRI PRIMA QUINDI NON PUOI RISPONDERE A QUESTA LETTERA, COMUNQUE TI ASPETTERÒ OGNI SERA.

NON VEDO L'ORA DI RIVEDERTI.

UN ABBRACCIO, TUO JOE BURNS.

Era un mese che recitava quelle parole come un mantra...

'Oh cielo! Ho dimenticato di dirlo al signor Carson!' Si accorse quando finì di abbottonarsi.

Si guardò allo specchio. Sembrava proprio come quando era andata con lui a 'Lo Specchio delle Meraviglie'.

'Sarà geloso nel vedermi così vestita per un appuntamento con un altro uomo? Oh sciocca... per avere un ALTRO APPUNTAMENTO bisogna che QUESTO sia un APPUNTAMENTO (e non lo è!) e che quello col signor Carson FOSSE un APPUNTAMENTO (e non lo era purtroppo). Non come vorrei almeno...'

Vestita così era come averlo vicino ma comunque tre furono le cose che differirono volontariamente nel suo abbigliamento.

1) la spilla.

Invece di indossare la margherita di perle alla quale teneva molto, donatale dall'ex governante per il compleanno e la promozione (quella che indossava sempre da allora, anche quando era 'uscita con lui') mise un ricordo della nonna, una semplice pietra verde.

2) il cappello.

Invece di indossare il cappello a tesa larga, più nuovo, più recente, indossò uno un po più datato.

Forse ad indicare che anche se lavorava in una grande casa non era una donna che spendeva in frivolezze?

Era strano perché col signor Carson desiderava sempre apparire al meglio, invece ora no.

Quel cappello, vista anche la conversazione con la signorina O'Brian, era praticamente ridotto ai minimi termini.

3) il colletto della camicia però era più allentato rispetto al giorno in ospedale.

Quello era strano. Non aveva desiderato un cappello meno rovinato ma era disposta a farsi notare il collo da un uomo che non era LUI.

"Io sto andando via signor Carson" disse fermandosi sulla soglia della dispensa.

'Guardami. Guardami. Dimmi che sono carina, se non bella. Dimmi di restare'

"Secondo il registro di questo dovremmo averne ancora sei dozzine. Io non sono riuscito a trovarne più di quattro" replicò senza guardarla.

"Controllate bene prima di trarre spiacevoli conclusioni" disse iniziando a infilarsi i guanti.

'Chiedimi di restare e aiutarti. Guardami'

'Non mi sta offrendo aiuto. Perché...oh mio dio...è bellissima!

Fu allora che alzò lo sguardo e la vide.

Pochi secondi e i suoi occhi la seguirono, analizzando ogni piega, ogni bottone, ogni merletto.

Cos'è che diceva Shakespeare?

'Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!'

"Era tanto che non prendevate una serata libera" disse sorpreso, smettendo di scrivere.

"Se non pensate che io debba restare ..."

'Dimmi di restare... dimmelo... urla perché non ti ho avvisato prima e ora ti sto scombussolando i programmi...o vieni con me...'

"No di certo, andate" replicò fingendo non curanza, tornando al suo lavoro e pensando:

'Dio quanto è bella'

"Anna è a letto con il raffreddore... ricadrà tutto sulle vostre spalle"

'Ti prego, ti prego, ti prego...'

"Andate pure"

Con questa pugnalata lei abbassò le spalle e se ne andò mentre lui venne lasciato ai suoi vorticosi e disparati pensieri, il vino dimenticato.

'Deve essere con un uomo. È sempre bella ma oggi ...quella camicetta!

L'aveva quando siamo usciti insieme...Dio Charles, USCITI INSIEME che parolone... ma eravamo insieme no? E siamo stati bene, almeno io si... e avevo programmato stasera di chiederle di venire alla fiera domani pomeriggio. La famiglia non ci sarà e...beh è inutile ora. Chissà chi è?

I suoi occhi erano luminosi, ma non troppo

Ha anche cambiato la spilla.

Non lo avrebbe fatto se fosse una semplice visita solitaria al villaggio con le cameriere.

Il dottor Clarkson è un brav'uomo, è single e lei lo rispetta.

O è qualcuno di diverso? In chiesa la domenica c'è la fila di uomini per salutarla, stringerle la mano guantata, scambiare un'occhiata o strapparle un sorriso...

Ha cambiato il cappello...E il suo collo che spuntava...

Non mi ha avvisato prima e non mi ha chiesto di scortarla.

Si è preoccupata di me ma forse non abbastanza.

Certo che non lo avrebbe fatto. Dopo che hai detto di odiare il mondo dello spettacolo e aver evitato per anni occasioni come questa come la peste cosa ti aspetti...

E potrebbe essersi fatta carina per sé non per qualun altro, almeno lo spero.

Ma infondo non ho il diritto di sperare...'