Zucchero filato.

Mele candite.

Mangiafuoco.

Bambini che corrono ridendo.

Innamorati che si stringono e sussurrano parole dolci.

Questo era ciò che circondava Elsie Hughes al villaggio.

'Che ci faccio qui? Sono hai limiti dell'umiliazione' pensava mentre girava su sé stessa, cercando di intravedere LA faccia un tempo conosciuta.

Due sensazioni all'interno del suo cuore e del suo stomaco.

La prima la curiosità che da sempre la contraddistingueva, fin da giovane, di rivedere un caro amico e sapere come gli andava la vita.

L'altra caratteristica era relativamente più nuova, e cioè la riservatezza. Voleva tornare a casa, sperando che nessuno del villaggio la vedesse lì, sola, a guardare tutto e niente.

Stava progettando davvero di tornare indietro (era strano per lei definire Downton casa...ma forse non era Downton bensì qualcuno al suo interno...) quando una voce alle sue spalle la face sussultare.

"Elsie? Sei Elsie Non è vero?"

"Sono io...Anche se ormai sono in pochi a chiamarmi così Joe"

"Sono assai lieto di essere fra questi"

Lo fissò per un lungo momento in silenzio.

"Che c'è?"

"Niente... non... non sei cambiato affatto"

"È un bel complimento grazie. Ma ho messo su qualche chilo come puoi notare. Certo le giornate a correre lungo le colline sono ormai lontane"

"Ti batterei a occhi chiusi se ne fossi ancora capace"

"Immagino che lo faresti. Comunque... anche se ho agito con cautela, sapevo che eri tu"

"Davvero?"

"Certo! Almeno, speravo di non rendermi ridicolo, ma la fortuna mi ha assistito, come sempre del resto"

"Chissà se non fossi stata io..."

"Già, avrei cenato con due donne invece che con una. Andiamo?"

"Certamente"

Attraversarono gli stand dirigendosi al Grantham Arms per la cena, in silenzio, guardando i colori, assaporando i profumi, e stando attenti a bambini ed eventuali cavalli di passaggio.

'Non mi ha detto se mi trova sempre uguale o meno. Cosa mi piacerebbe di più, o meglio cosa mi darebbe meno fastidio? Sapere di essere la stessa ragazza che lo ha lasciato per una vita migliore senza essere cambiata di una virgola oppure di essermi ingrassata, invecchiata, ingrigita... ma che diavolo Elsie, perché mai ti interessa l'opinione di questo uomo che molto probabilmente non rivedrai mai più? Perché sei venuta con lui in primo luogo?'

"Prego" disse richiamandola dalle sue fantasticherie e tenendo la porta aperta per lei.

Joe ordinò la cena per entrambi (bistecca e patate), vino per lui e acqua per lei.

Tutto questo non passò inosservato all'occhio attento di Elsie.

Decise così di far parlare lui, visto che era lui che desiderava tanto l'incontro.

Le fece ben poche domande, parlando più che altro di sé e dei vecchi tempi e alternandosi a momenti di silenzio prolungato.

Alla fine della cena, la signora Hughes riuscì a dire:

"Deve essere stata dura per te quando Ivy è morta"

"Eh sì ci ho messo un po' per riprendermi"

"E dimmi tuo figlio? Si è sposato?"

"Peter? No... gli avrei dato una quota della fattoria se l'avesse voluta ma si è arruolato"

"Come? Non è possibile!"

"Lui è contento... ma io sono rimasto solo... e la tua vita come è stata Elsie?"

"Ah non posso lamentarmi...non ho viaggiato molto ma qualcosa del mondo l'ho visto anch'io nel mio piccolo"

"Ho sentito che ora ti fai chiamare signora"

Ecco, allora era per quello che voleva vederla.

"A governanti e cuoche si dice sempre signora... tu sai meglio di chiunque altro che non ho mai cambiato cognome"

"Ricordo che rifiutasti di prendere il mio quando ne avesti l'occasione"

La signora Hughes non rispose ma bevve la sua acqua guardandolo da sopra il bicchiere.

Cosa si aspettava? Che gli si gettasse al collo implorando di riprenderla con sé, come se dovesse liberarla da una qualche sorta di schiavitù? Pensava che si sarebbe comportata come una principessa in pericolo e lui interpretava il principe azzurro?

Perché mai poi dover rivangare questa storia? Infondo era lui che si era sposato comunque pochi mesi dopo il suo rifiuto.

E anche il modo in cui aveva risposto su suo figlio. 'Peter?' Aveva detto.

Quanti altri figli aveva se non il piccolo Pim. Dalla sua risposta sicuramente da buon contadino si sarà dato da fare con la povera Ivy, questo era certo.

Elsie non aveva più voglia di stare con quest'uomo.

Le aveva raccontato di Argyll e delle relative novità ma era per lo più silenzioso e capzioso.

La fissava con un ghigno strano, come cercare di metterla in imbarazzo e capire se stesse dicendo la verità ogni volta che parlava.

Non era per niente la serata che aveva sperato né tanto meno la serata a cui era abituata, ma infondo Joe e il signor Carson non si potevano paragonare.