"Con questi sono bravo" disse entusiasta, avvicinandosi a una bancarella.

"Sarà meglio che ritorni a casa, è molto tardi per me" disse la signora Hughes cercando di mascherare la sua palese bugie, lanciando un'occhiata all'orologio della chiesa e vedendo che mancava poco alle 10 di sera.

"Oh non ancora! Sono anni che non ho occasione di esibirmi davanti ad una dama..."

Dopo qualche istante aggiunse:

"Quindi deduco che non sei mai sola?!"

Respirò profondamente, facendo finta di essere interessata a lui e quello che stava facendo, proprio come lui fingeva di essere interessata a lei e alla sua vita professionale.

"È così quando si lavora in una grande casa ...sebbene talvolta desideri un po' di solitudine. Bravo!"

"Abbiamo un vincitore... prego signore" disse l'uomo della bancarella.

"Grazie ...Ecco qui una cosetta per ricordarti di me"

Guardò l'oggetto e lo prese.

"Sei gentile ma non ho bisogno di un promemoria per ricordarmi di te"

Le porse il braccio e lei lo prese. Non era affatto come quello del signor Carson.

"Ma cosa farai quando smetterai di lavorare?"

"Penso che resterò lì" rispose sperando di tornare al silenzio timido della cena.

"Supponiamo che vendano la proprietà..."

La signora Hughes rispose come stizzita ma poi cercò di aggiustare il tono:

"Supponiamo che ci sia un maremoto! Supponiamo che moriremo di peste!

Supponiamo che scoppi una guerra, suvvia..."

'Dio quest'uomo quanto è insistente. Cosa vuoi che ti dica? Non lo so Joe, andrò in pensione, magari facendo man bassa dei gioielli della signora Crawley e vorrei tanto tornare in Scozia, a morire di freddo dopo più di 20 anni che sono nello Yorkshire.

Conosci mica un contadino disperato e saccente che ha bisogno di una moglie per accudirgli la casa, di soldi per ampliare la fattoria, e di due braccia in più per dargli una mano nei campi e col bestiame e magari gli scaldi il letto!?'

Presa da questi pensieri, e cercando di mantenere neutro il suo viso, non si accorse che qualcuno li osservava.

"Cosa vi avevo detto? Ha trovato il suo Romeo" disse in scherno Thomas Barrow mentre si allontanavano.

"Potrebbe essere suo fratello" disse Gwen difendendola.

Non lo aveva mai detto a nessuno ma amava la signora Hughes come una madre e sapeva che nessuno piú di lei meritava una bella serata fuori.

Sperava che ne fosse soddisfatta anche se era rimasta un pochino interdetta nel notare che l'uomo accanto a lei non era il signor Carson.

Mentre la giovane rossa pensava a quanto i due membri piu anziani dello staff fossero una così bella coppia, si perse il commento di quel rospo di Barrow:

"Non ha un fratello, a quest'ora lo sapremmo. Ha solo una sorella a Little Sant'Anne"

La signora Hughes intanto non vedeva l'ora di tornare a casa e riuscì, anche se lentamente, a trascinarlo verso in mezzo alle bancarelle (non desiderava stare sola con lui e con la scusa di spintoni vari si mollarono presto e proseguirono uno davanti all'altra piuttosto che di fianco) fino alla fine del villaggio.

"Ora devo proprio andare ma è stato bellissimo rivederti Joe, bellissimo"

"Tu sai che cosa voglio vero?"

"Veramente non mi hai chiesto ancora nulla"

"Ma sai già cosa ti dirò quando lo farò ...io mi fermerò qui alla locanda finché non avrò notizie, prenditi pure tempo. Meglio aspettare la risposta giusta che avere la risposta sbagliata in fretta. Pensaci su. Riflettici"

"Ti prometto che lo farò ciao"

Così dicendo si incamminò da sola verso Downton.