Ed eccola lì, la compita e seria governante di Downton Abbey, seduta dritta nella sua dispensa.

Porta chiusa, stomaco stretto. Le mani che le tremavano leggermente e gli occhi lucidi.

Aveva detto di non sentirsi bene e così la signora Patmore le aveva fatto avere del brodo di pollo e del pane. La realtà era che non poteva cenare accanto al signor Carson.

Se lui l'avesse guardata lei si sarebbe sciolta come cera al caldo.

Da quando avevano parlato, lei aveva ringraziato i numerosi impegni che li avevano portati a stare distanti.

Era finita. Era ufficialmente finita.

Aveva per la seconda volta (cosa che non capita mai) rifiutato una proposta di matrimonio e in cuor suo sapeva che quella era l'ultima possibilità.

Il cuore le doleva al pensiero che nuovamente a causa della sua indipendenza, della sua testardaggine, del suo orgoglio, aveva rifiutato un brav'uomo e la prospettiva (anche se in tarda età) di avere una casa propria e una famiglia.

Ma non era solo questo.

Elise aveva rifiutato Joe non solo perché aveva bisogno del suo stipendio e le piaceva lavorare.

Non solo perché non ricordava come vivere in una fattoria o come accudire una casa, visto che tra governante e moglie i compiti siano differenti.

Non perché avesse paura di atti fisici o della loro mancanza.

Il motivo era molto più semplice.

Lo aveva rifiutato perché era innamorata.

Aveva detto NO ad una proposta a causa del fatto che l'uomo che l'aveva fatta non era quello che lei voleva come marito.

E data la loro vita, non lo sarà mai.

Aveva tenuto dentro quel sentimento troppo a lungo.

Sospirò ricordando l'incontro con Joe quel pomeriggio.

[INIZIO FLASHBACK]

Era scesa prima dal pullman. Aveva bisogno di camminare, vedere gente e respirare.

Il tragitto del terreno di Downton alla fermata era stato troppo breve nonostante lei lo attraversò con il sentimento di un'animale che va al macello.

Era davvero sicura?

Era pronta a dire addio alla sua ultimissima chance?

Era saggio lasciar andare un uomo che sembrava averla a cuore per passare la vita accanto ad uno che te lo spezza sempre di più ogni giorno, consapevole o meno?

Fu allora che lo vide.

Le sorrideva nel piazzale della chiesa.

Elsie notò che nessuno dei due aveva avuto una gran impegno nel vestirsi, infatti indossavano entrambi gli abiti che avevano messo per la fiera.

"Elsie... che piacere...che succede?"

"Joe, non ho molto tempo"

"Sei venuta per darmi una risposta immagino"

"Si, infatti"

"E presumo che il fatto che tu non abbia tempo per parlare significa che non sia quella che mi aspettavo"

"Penso proprio di sì. Mi dispiace Joe, sono lusingata ovviamente ma..."

"Non mi sposerai neanche questa volta"

"No"

"C'è qualcosa che posso dire o fare per provare a farti cambiare idea?"

"No Joe. È la mia vita questa e non voglio lasciarla"

Lo disse sorridendo ma in realtà il suo cuore sanguinava al doppio significato delle sue stesse parole:

NON VOGLIO LASCIARLA. NON VOGLIO LASCIARLO.

"Capisco. Ti auguro ogni bene Elsie Hughes"

"Altrettanto a te, Joe Burns. E salutami Peter."

"Lo farò"

"Riguardati e, se non mi trovi troppo avanti, scrivimi ogni tanto, se pensi di riuscire a perdonarmi.

Mi piacerebbe sapere come stai"

"Lo farò"

E così lo lasciò triste all'entrata della chiesa, mentre lei tornava con passo pesante e testa china a Downton.

Sapeva di aver preso la decisione giusta, ma, per quanto riguardava il signor Carson, c'era solo da sperare che ne valesse la pena sul serio.

[FINE FLASHBACK]