Non era stato difficile fingere di perquisire le stanze di tutti, ma dovevano farlo bene, e alla fine non ci fu tempo per le solite chiacchiere serali. A malincuore, governante e maggiordomo si diedero la buonanotte con l'accordo di rivedersi a colazione il giorno dopo, come se ce ne fosse di bisogno.

E quando tutti, proprio tutti, andarono al villaggio per la mostra dei fiori, la signora Patmore andò a riposare nella sua stanza e così, il signor Carson e la signora Hughes poterono parlare.

"Ieri mi avete accennato qualcosa di Daisy..."

"Si.. le ho parlato mentre eravate con la signora Patmore"

"E avete scoperto qualcosa?"

"Solo che è rimasta turbata dalle morti dell'ultimo anno e che la signorina O'Brian non la sopporta per questo. Sostiene la tesi del camino mal funzionante in camera di Lady Edith.

C'è dell'altro ma non mi ha detto niente"

"Terremo gli occhi aperti"

"Dovremmo"

"A proposito di occhi..."

"Si?"

"La signora Patmore... sta... si insomma... diventando cieca"

"Oh cielo... certo a pensarci era abbastanza chiaro ma è comunque scioccante"

"Già"

"Cosa possiamo fare?"

Il signor Carson le rivolse un sorriso acquoso.

Quella era la sua amabile donna, sempre pronta a darsi da fare per un'amica.

"Pare nulla purtroppo. A parte convincerla a mettere da parte la paura per farsi visitare"

"Povera signora Patmore, deve essere terrorizzata. Diventare cieca credo che sia la cosa più angosciante di tutte...Voglio dire... se non fosse curabile... sarebbe la fine di tutto per lei"

"La aiuteremo in ogni modo possibile"

La signora Hughes lo guardò con gli occhi lucidi.

Quello era il suo uomo, burbero ma con un cuore grande.

Doveva ammettere di essere stata gelosa nel lasciarli soli ma sapeva che qualcosa non andava nella cuoca e che lei non nutriva per lui alcun tipo di sentimento se non amicizia.

"Si... la aiuteremo"

"Mi dispiace che non siamo riusciti a trovare la tabacchiera"

"Ma... Anna mi ha detto che..."

"Oh si sua signoria l'ha trovata. Era riposta da un'altra parte"

"E allora? Non capisco"

"Intendo dire che mi dispiace di non averla trovata nella stanza di Thomas. O della signorina O'Brian se è per questo. Ci saremmo risparmiati un sacco di grane se avessimo potuto mandarli via senza una referenza"

"Oh ma signor Carson" ed entrambi scoppiarono a ridere.

"Avete perso la mostra floreale" disse ad un certo punto il signor Carson, un tono di scusa come se fossa colpa sua.

"Oh ... beh avevamo da fare e dovevamo parlare"

"Lo so ma poteva essere un bel diversivo"

"Oh sicuramente.. anche voi lo avete perso"

"Io sono il maggiordomo. Devo rimanere qui"

"E una mostra floreale è troppo frivola per voi, capisco" disse abbassando lo sguardo.

"No no è solo che..."

"Signor Carson non dovete spiegarmi nulla. Siete un uomo e i fiori non sono il vostro elemento.

Adorate questa casa, questa famiglia e preferite di gran lunga stare qui a fare il vostro lavoro piuttosto che allontanarvi" si alzò come per andarsene. Poi aggiunse:

"E con la signora Patmore che non sta per niente bene, c'era un motivo in più per restare"

"Ma voi..."

"Sarei potuta andare? È questo che volete dire?"

"Si.."

"Si è vero. Potevo andare. Da sola, a controllare lo staff più giovane, senza una compagnia né femminile né maschile. In una sala piena di gente, profumata all'eccesso, neanche fosse l'anticamera di Cupido. Sai che divertimento. E per cosa? Per sentire che vince di nuovo la contessa vedova quando, eventualmente, dovrebbe vincere il suo giardiniere? Era uno spreco di giornata e ora se volete scusarmi, meglio non continuare a sprecarla ulteriormente parlando di cose sciocche"

"Signora Hughes! Mi dispiace..."

Si fermò e sospirò.

"No signor Carson, a me dispiace. Non dovevo attaccarvi in quel modo. Non so cosa mi abbia preso"

"Intendevo solo che potevate approfittare di staccare un po. Dio sa quanto date a questa famiglia"

"Lo so e mi dispiace molto. È solo che.. dubito che quei fiori possano in qualche modo essere più belli degli ultimi che ho ricevuto" e così dicendo aprì il cassetto della scrivania e lasciò la stanza.

Il maggiordomo guardò dentro e si commosse vedendo i fiori che le aveva mandato messi a essiccare in modo da vivere per sempre con lei come segnalibro.

Alzando lo sguardo notò per la prima volta i quadretti con gli altri compagni e gli si strinse il cuore.