Natale arrivò e se ne andò.
Così fece anche Capodanno.
Le varie feste ed eventi ai quali la famiglia Crawley partecipò, nonché quelli organizzati da loro stessi, furono un successo nonostante le condizioni in cui versava la cuoca.
La governante aveva chiesto gentilmente alle ragazze di cucina di assecondare ancora più del solito la signora Patmore e loro lo avevano fatto, anche spinte da una piccola gratifica monetaria, non solo dal loro cuore gentile.
Alla fine eccoli lì, a Maggio del 1914.
Le cose erano andate tutte nella norma.
Anthony Strallan era sparito da quella cena col dessert salato ed Edith ne sentiva segretamente la mancanza.
I rapporti tra Mary e Matthew erano migliorati ed erano molto più civili. Lei aveva iniziato a pensarlo più come un bel ragazzo lavoratore e lui era deciso a non mettere troppo il suo cuore alla mercé della cugina.
Sybil intanto era sempre più presa dalle propagande politiche e da come aiutare Gwen, che invece si dava per vinta.
La signorina O'Brian e Thomas erano i soliti complottisti, mentre William e Daisy sempre innamorati, delle persone sbagliate ma comunque innamorati.
Alla fiera dei fiori dell'anno precedente Anna aveva dichiarato il suo amore per Bates e lui l'aveva esortata a guardare da altre parti perché indegno, ma avevano comunque stabilito una bella amicizia che durava nonostante un pizzico di imbarazzo.
Una sera la signora Hughes entrò nella dispensa del signor Carson, che aveva la porta aperta.
Di sottofondo si poteva sentire la signora Patmore urlare in cucina.
"La signora Patmore è decisamente crudele con quella poverina" disse la governante.
"La signora Patmore è spaventata"
"Ne ha motivo secondo voi?"
"Il Dottor Clarkson ha confermato la diagnosi di cataratta"
"E non si può fare nulla?"
"Le terapie non mancano ma anche le più moderne non danno di garanzie e teme di perdere quel poco di vista che le rimane"
"Non posso biasimarla... Ma qui non possiamo continuare in questo modo" disse guardando verso la finestrella.
"No" rispose distrattamente il maggiordomo.
Fu allora che la donna si rese conto che qualcosa non andava.
Il suo amato collega stringeva tra le mani una lettera e sembrava notevolmente scioccato.
"Oh Santo Cielo vi sono giunte cattive notizie!? Non avrei dovuto importunarvi" disse in tono di scusa.
"Non potevate sapere"
Si voltò e lo lasciò solo ai suoi pensieri ma non ne era contenta, sperava che si aprisse con lei ma non sembrava averne intenzione.
Dayo il trambusto il maggiordomo chiuse la porta mentre continuava a riflettere pensieroso sulla posta ricevuta.
Dopo circa un dieci minuti, vale a dire alle 18.55, la governante tornò di corsa nella dispensa come un tornado, bussando ed entrando senza che lui la invitasse.
"Signor Carson non vi sentite bene?!" chiese allarmata.
"Perché me lo chiedete?!"
"Perché non avete ancora suonato il gong e la prima portata è un soufflé stasera!"
"Bontà divina!" rispose seguendola nel corridoio e andando di corsa al piano di sopra.
Dal punto di vista culinario la cena fu un successo, ma le conversazioni a tavola lasciarono a desiderare.
Lady Sybil fece arrabbiare molto suo padre quando quest'ultimo scoprì che era stata al villaggio a sentire dei politicanti in piazza. Subito volarono accuse sul povero autista, che invece aveva cercato di dissuadere la giovane fin dal principio.
Una volta terminato il servizio il signor Carson fermò Lady Grantham e la informò della lettera, dicendole di non essere riuscito a rendere edotto Lord Grantham.
Una volta promesso di lasciare a lei la questione tornò nella sua dispensa, nella speranza di passare qualche minuto con la signora Hughes, ma non fu così fortunato.
Al suo arrivo infatti Thomas volle parlargli del signor Bates e del furto delle bottiglie di vino, che era continuato nonostante i continui e meticolosi controlli del maggiordomo stesso.
Alla fine era troppo tardi e lui aveva un mal di testa atroce.
Presa la candela fece il solito giro e poi andò a dormire esausto.
