Scusate, l'altro giorno

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Non abbandonatemi

Il giorno successivo, mentre Lady Sybil cercava di convincere il padre a farsi mandare di nuovo Ripon, con la scusa di una raccolta fondi per beneficenza, lady Edith costrinse Sir Strallan ad invitarla ad un giro in automobile. L'uomo era venuto per Lady Mary ma quando questa lo rifiutò per andare a cavallo, la sorella non perse tempo suscitando pena e ponendo una domanda al contrario dicendo 'E SUPPONGO CHE NON VOGLIATE PORTARE ME?!'

Lady Cora andò dalla suocera; anche quest'ultima aveva ricevuto una lettera, ed era uguale a quella di Carson.

In sintesi, qualcuno aveva rivelato che Lady Mary Crawley aveva intrattenuto nel suo letto, in modo troppo ospitale e non consono, il signor Pamuk proprio poco prima che lui morisse.

Lady Grantham jr si sentì in dovere di spiegare il fatto a Lady Grantham senior, per quanto questa la fece parlare.

La signora Hughes intanto era preoccupata.

Il signor Carson aveva fatto colazione nella sua dispensa ed era apparso solo per chiedere, con fare grave, udienza con il signor Bates.

Non le aveva rivolto mezzo sguardo ed ora i due uomini erano chiusi insieme a parlare.

C'entrava la lettera ricevuta?

Non poteva essere ancora la questione della tabacchiera, erano passati mesi.

Forse si trattava del vino? Ma allora, perché non dirglielo?

Si arrovellava il cervello mentre cercava di non abbaiare troppo duramente contro le giovani cameriere.

Il signor Carson si ritrovò affaccendato tanto che saltò anche il pranzo nella sala della servitù.

Gli mancava la signora Hughes, il solo fatto di averla vicino, anche in silenzio, lo faceva calmare.

E aveva bisogno di calma adesso, specie perché stava per parlare con Thomas, la signorina O'Brian e Daisy.

I due marpioni, con testimone terrorizzata al seguito, accusavano vivamente Bates del furto del vino.

Il povero maggiordomo non sapeva cosa pensare. Conosceva bene la gelosia di Thomas nei confronti del valletto, che non si era affievolita per nulla negli anni, e la sua forte coalizione con la cameriera della padrona. Fatto stava che Bates taceva e le bottiglie continuavano a sparire.

Era certo che non fosse il pover'uomo a rubare ma restava il fatto che le bottiglie avevano iniziato a sparire nell'anno in cui era arrivato.

Poi c'era la faccenda della lettera. Era devastato dal sapere infangato il nome della famiglia.

In altri tempi si sarebbe preoccupato di Lady Mary ma se quelle voci erano vere, e lo erano dato da chi venivano, lei aveva davvero agito in quel modo lascivo.

Chiuse gli occhi e tornò con la mente a quando Thomas lo portò dal signor Pamuk.

Sul momento aveva sentito qualcosa che non riusciva ad identificare e che ora lo colpì.

Il profumo.

C'erano delle note floreali nella stanza, una lieve e una più forte che veniva dal corpo rigido del ragazzo.

Quando il cameriere era andato a chiamare Lord Grantham come da istruzioni, Carson aveva annusato l'aria .

Il suo grande naso non era solo per bellezza.

Lo percepì forte e chiaro: gelsomino, il profumo di Lady Mary!

Poi venne distratto da dei rumori e lì per lì se ne dimenticò, ma ora il ricordo era tornato ad ossessionarlo, come un fantasma.

"Signor Carson?" bussò entrando la signora Hughes.

"Ho portato un po di the"

"Lei è un angelo con le chiavi" le disse sorridendole. Lei arrossì.

"Perfetto proprio come piace a me" disse con apprezzamento l'uomo mentre il liquido gli scendeva in gola.

"Che vi succede Signor Carson? Siete strano. È la signora Patmore?"

"No... è il signor Bates" disse sospirando.

"Il signor Bates?"

"Thomas e la signorina O'Brian lo accusano del furto del vino. Hanno anche portato Daisy come testimone"

"Oh cielo"

"Ne ho parlato con Bates ma lui non si discolpa. Sa qualcosa ma non parla"

"Mi dispiace. Per voi e per lui"

"Per me?"

"Certo, siete il capo di questo staff e non è una bella cosa avere a che fare con dei ladri.

Dovete badare ad un sacco di cose e questa non ci voleva. Vi prego, fatemi sapere se posso esservi d'aiuto" disse sinceramente e sperando che le parlasse della lettera.

"Grazie signora Hughes sono commosso. Lo terrò presente davvero"

"Ci conto" disse lasciandolo solo con i suoi pensieri, portando via il vassoio.