"Lady Mary è rimasta a Londra?" chiese la signora Hughes non appena Lord e Lady Grantham fecero il loro ingresso a casa, scherzando su come avevano passato la stagione.

"Si trattiene da mia sorella per un paio di settimane"

"Dunque Grantham House è stata chiusa?"

"Lo sarà entro la fine della settimana... Cara signora Hughes.. Spero che abbiate avuto del tempo per voi in nostra assenza"

"Ho affrontato alcuni di quei lavori che vengono trascurati quando la casa è aperta"

Il cuore del maggiordomo si rilassò, aveva creduto che il signor Burns potesse ritentare la sorte.

"Qualche notizia locale?"

"Il fatto del giorno qui è l'assassinio dell'arciduca d'Austria"

"Qui come tutta Europa immagino" disse Carson.

Quando Lord Grantham chiese di William, la governante pensò a quanto fosse fortunata a lavorare per persone che nonostante tutto si preoccupavano sinceramente del benessere dei loro servi.

Purtroppo o per fortuna, le passò inosservato quanto il signor Carson le stesse vicino.

La stanza d'entrata era enorme e lui avrebbe potuto mettersi in un qualunque altro punto e sarebbe comunque stato abbastanza vicino da interloquire con gli altri 8 presenti.

Eppure sentiva che aveva bisogno di starle vicino, e di guardarla. L'aveva infatti fissata per tutto il tempo ma nessuno se ne era accorto.

Non appena fu possibile la governante tornò di sotto, sperando di trovarlo.

Non si sarà accorta della sua vicinanza ma certo si accorse di quando lui si allontanò.

"Signor Carson una parola"

"Certamente"

Rimasero sulla soglia del di lei salotto mentre discussero:

"Non importunerò Milady il giorno del suo ritorno da Londra ma che cosa intendiamo fare per la signora Patmore? Dalla vostra partenza è peggiorata, molto peggiorata.. Ah c'è un'altra cosa che mi preme sapere... hanno deciso in merito alla sorte del signor Bates?"

"Non ancora. Lord Grantham vuole conoscere i fatti e il signor Bates è restio a parlare… E voi che cosa direte a Lady Grantham riguardo alla signora Patmore?"

"Ma non lo so ancora ... povera donna non voglio che perda il posto.. Certo è che così non si può andare avanti"

Erano così vicini che i loro respiri si mischiavano. Lui piegato leggermente in avanti su di lei, e se si fossero impegnati, avrebbero potuto tranquillamente baciarsi.

L'atmosfera non era romantica, tutt'altro, ma quando erano vicini le cose cambiavano comunque, il modo in cui sussurravano o si guardavano, avrebbero anche potuto toccarsi ma ovviamente non l'avrebbero fatto.

Una volta suonato il gong ed essersi cambiati d'abito il maggiordomo tornò nella sua dispensa mentre la signora Hughes andò a parlare direttamente con Lord Grantham della situazione della cuoca.

"Signor Carson possiamo parlarvi un momento?" chiesero Thomas e la signorina O'Brian.

"Che succede?" chiese cercando di tenere sotto controllo i toni.

"Ecco leggete voi stesso" disse il giovane porgendogli una lettera.

"Mi credete adesso?"

"Fai attenzione Thomas non sei in una posizione inattaccabile"

"Non punite noi signor Carson, è il signor Bates che dovrebbe essere qui" disse la cameriera.

"Ditemi signor Carson ritenete giusto che un uomo del genere viva e lavori a Downton?"

"Andate"

Era peggio della volta scorsa, questa volta erano arrivate delle prove della vita segreta di John Bates ed erano nero su bianco, difficili da negare.

Stava pensando al da farsi quando la signora Hughes entrò.

"Ho parlato con sua signoria. Qualcosa non va?" chiese preoccupata notando che stava stringendo i pugni.

"Chiudete la porta e accomodatevi"

"Che è successo?"

"Sono tornati alla carica. Leggete" disse porgendole lo stesso foglio di prima.

Per un momento le loro mani si toccarono ed entrambi sentirono una forte scintilla che, come sempre, dovettero sopprimere.

"Oh cielo..."

"Non so che fare"

"Immagino"

"Stavo per parlare con Lord Grantham ma QUESTO... QUESTO cambia tutto"

"Forse potreste comunque dar man forte al signor Bates e rimanere sulle vostre idee, sempre che quanto scritto qui non vi faccia cambiare opinione"

"Devo pensare"

"Allora vi lascio"

Fece per alzarsi ma lui la fermò.

"Di cosa avete parlato con sua signoria?"

"Della signora Patmore"

"Ebbene?"

"Ha detto che sentirà il dottore e vedrà il da farsi"

"Speriamo bene"

"Speriamo" disse lasciandolo ai suoi pensieri.