Il Metatron sperava che Dio scherzasse. Domandò incredulo

"Dovremmo uccidere Aziraphale? L'arcangelo supremo?"

Dio lo confermò

"Resta l'unico modo per fermare un evidente morte del nostro universo…"

Dio permise al Metatron di acquisire le sue informazioni

"...molti infernali e del paradiso sono diventati totalmente umani, finendo in polvere. Questi nuovi dati mi portano a una sola conclusione. In modo consapevole, Aziraphale deve aver portato l'universo all'autodistruzione. Era possibile in un solo modo, dividere abbastanza anima gemelle. Perché io basai l'universo sulle anime gemelle. Interrompendo il flusso, Aziraphale fa morire l'universo"

Il Metatron sentì le gambe molli, finendo seduto sul pavimento che era puro spirito di Dio. Si portò le mani in faccia, dicendo disperato

"Tutta colpa mia. Non dovevo dividerlo da quel demone. Quel maledetto che si suicidò"

Alla destra del Metatron comparve un pugnale dalla lunga lama, spiegando Dio

"Con questo pugnale devi colpire il cuore di Aziraphale. Un cuore così oscuro, pieno di rabbia e tristezza mai percepito"

Il Metatron afferrò il pugnale, deciso nel farlo.

Luogo sulla Terra dove era la tomba di Crowley.

Aziraphale era seduto sull'erba accanto la panchina sotto cui era la tomba di Crowley. Guardò la lapide dorata con commozione. Poi guardò le statue a grandezza naturale di lui e Crowley che si tenevano per mano. Appoggiò la sua mano destra su quelle, dicendo con voce rotta

"Manca poco. Mio amato Crowley manca poco alla distruzione di questo universo. Un universo senza ragione di esistere senza di te. Adorato amore mio"

Si inserì sotto la panchina, a fianco la lapide. Percepì l'arrivo del Metatron, dicendogli senza muoversi

"Inutile questo gesto…"

Un violento terremoto scosse la zona, nella libreria Gabriele e Belzebù divennero cenere. Aziraphale gridava a un Metatron che finì in una voragine aperta nel terreno

"...Metatron ecco il secondo avvento, la fine di tutto"

Aziraphale divenne cenere mentre l'universo stava collassando. La pergamena con il motore avviato all'inizio dei tempi da Crowley con l'aiuto di Aziraphale si fermò. Dio guardò tutto distruggersi. La Terra stava per esplodere. In un ultimo disperato tentativo, Dio afferrò da quello che restava del paradiso morente, l'anima della strega Anatema.

Anatema ricordava di aver visto il terreno sotto i suoi piedi in paradiso aprirsi, finendo in una voragine mentre era in bicicletta. Era certa di scomparire, invece si sentiva come fluttuare nel nulla. Un nulla riempito dalle parole di Dio all'orecchio destro. Gli sussurrò che la riporterà al giorno nel quale il Metatron propose a Aziraphale di diventare Supremo. Dio baciò il palmo della mano sinistra di Anatema, spiegando

"...poni questo palmo sulla schiena del Metatron. Non chiederà a Aziraphale di diventare il supremo. Però figlia mia devi farlo prima del calare del sole nel cielo, perché scomparirai comunque"

Per la strega Anatema fu come essere spinta lontano. Atterrò su qualcosa di duro. Aprì gli occhi. Riconoscete che era seduta in mezzo a una strada laterale alla libreria di Aziraphale.

Molte volte Aziraphale aveva raccontato a Anatema il giorno della scelta di diventare supremo. Aveva continuato anche quando l'andava a trovare in paradiso. Svelta Anatema tornò sulla strada dove era la libreria dell'angelo. Lo vide. Si stava sedendo con il Metatron a un tavolo della caffetteria. La strega si precipitò da loro due.

Anatema sapeva di avere poco tempo. Facendo finta di quasi cadere, appoggiò il palmo della mano destra sulla schiena del Metatron, dicendogli mentre percepiva la magia di Dio trasferirsi

"Mi dispiace così tanto…"

Anatema disse al Metatron che era piuttosto accigliato mentre Aziraphale era preoccupato delle conseguenze

"...le chiedo infinite volte perdono signore amici del mio amico Aziraphale"

Per la strega Anatema era così strano vedere il suo amico Aziraphale come lo ricordava, luminoso e pieno di amore per tutti, seppure in quel momento anche preoccupato. Il Metatron le disse con finta gentilezza

"Va bene, va bene. Nulla di grave"

Vedendo la strega Anatema il potere di Dio agire sul Metatron. Felice la strega tornò nella strada laterale, scomparendo come fumo.

Il Metatron stava per dire a Aziraphale qualcosa ma improvvisamente gli sembrò che doveva dire altro. Disse all'angelo

"Chiedo il tuo giudizio per la scelta di chi potrebbe essere il nuovo supremo…"

Il Metatron sentì le parole crearsi da sole

"...perché tu, mio caro Aziraphale, sai bene che non potresti mai fare il Supremo. Però sono certo del tuo giudizio"

Aziraphale respirò nuovamente, pensava che gli chiedesse qualcosa di terribile. Pensò a probabili candidati.

Qualche minuto dopo. Fuori la libreria.

Muriel incontrò il Metatron che le disse

"Cara piccola tu da oggi diventi l'assistente di Aziraphale. Vai dentro la libreria, ti dirà dove abiterai e cosa farai"

Muriel era entusiasta. Stava per entrare nella libreria quando vide Maggie dalla porta del suo negozio di dischi farle segno di raggiungerla. La donna bionda si mosse a sua volta, fermandosi con Muriel davanti una delle vetrata che guardava nella libreria. Disse a Muriel

"Ora non possiamo disturbare Aziraphale e Crowley, devono parlare di cose molto importanti"

Maggie le indicò dentro dove Aziraphale e Crowley erano in piedi, l'uno di fronte all'altro a qualche passo di distanza. Muriel non capiva bene cosa stava succedendo ma era certa che l'angelo con il demone fossero a disagio.

Ancor meno Muriel capì il perché del gridolino entusiastico di Maggie quando vide Aziraphale avvicinarsi a Crowley. L'angelo appoggiò la mano destra sulla guancia sinistra di Crowley. Dalla caffetteria li raggiunse Nina. Muriel era sempre più confusa sul perché le due umane sembrassero così felici. Una felicità ancor più grande quando videro Aziraphale e Crowley baciarsi. Un qualcosa chiuse le tende della libreria. Nina disse a Muriel e Maggie

"Offro io un caffè per festeggiare"

Con Muriel portata con loro, sempre più decisa nel domandare cosa era successo.

Un paio di ore dopo.

Crowley entrò nella caffetteria di Nina a quell'ora vuota, i clienti erano seduti ai tavoli fuori. Crowley disse alla proprietaria che lo guardava con un sorriso soddisfatto

"Il solito per me e l'angelo. Metti anche qualcosa di dolce"

Nina domandò al demone mentre preparava l'ordine da asporto, guardando Maggie che seduta a un tavolo accanto a Muriel, fremere per sapere

"Quindi, da oggi ti vedremo molto più spesso qui in zona?"

Maggie non diede il tempo a Crowley di rispondere o arrabbiarsi, precipitandosi accanto al demone, domandandogli

"Siete una coppia? Vi siete confessati reciproco amore? Vivrete assieme?..."

Crowley era veramente sorpreso da quella umana

"...Devi dircelo! Grazie a noi…"

Indicò se stessa e Nina

"...finalmente ti sei dichiarato all'angelo…"

Lo sguardo di Maggie verso Crowley divenne molto più duro, tanto che quando si avvicinò di un passo al demone, lui arretrò

"...però tieni a mente le mie parole. Se dovessi farlo soffrire, per quanto tu sia potente io cercherò di fartela pagare"

Crowley non poté non sorridere, comprendeva quelle due umane che volevano proteggere Aziraphale, lo faceva lui stesso. Sbuffò, cercando di essere meno evidentemente compiaciuto, dicendogli

"Va bene, va bene. Ammetto che senza di voi non avremmo capito molte cose io e l'angelo. Si stiamo insieme…"

Maggie e Nina si guardarono felici

"...mi trasferisco definitivamente qui alla libreria con l'angelo. Ecco tutto"

Prese il suo ordine incartato, dirigendosi alla porta. Si fermò dicendo a Muriel

"Muriel tra…"

Crowley guardò l'orologio rotondo appeso al muro della caffetteria

"...quattro ore torna in libreria. Aziraphale ti dirà dove abiterai in libreria"

L'angelo annuì positivamente, felice di quella nuova avventura nella sua eternità.

Nella libreria.

Entrato nella libreria, Crowley chiuse la porta con la chiave. Si diresse al piano superiore in quella che era la camera da letto di Aziraphale. Lo trovò seduto nel letto, intento nel leggere un libro. Era completamente nudo, coperto minimamente solo da un lenzuolo sulle gambe. Il demone non poté non restare incantato dal suo angelo. Aziraphale notò lo sguardo, che lo fece sorridere, arrossendo. L'angelo posò il libro sul comodino, domandando al demone che lo stava raggiungendo, girando intorno al letto

"Le nostre due cupidi ti hanno chiesto qualcosa?"

Il demone sbuffò, dicendo mentre appoggiava il pacco con l'ordine da asporto della caffetteria sul comodino accanto al libro di Aziraphale

"Dettogli che siamo una coppia. Sono anche stato minacciato che se ti faccio soffrire me la faranno pagare…"

Il demone attirò a se Aziraphale, baciandolo sul viso

"...quindi sono tranquillo, perché io non ti voglio far soffrire ma farti provare infinito piacere"

Aziraphale con uno schiocco delle dita della mano destra rese Crowley completamente nudo, non fermando la passione crescente tra i due.

L'anno dopo. Giugno, mese del pride. Mattina.

Tutta la via di Soho era decorata per celebrare il mese del Pride. Con il tempo Crowley aveva imparato a distinguere le attività commerciali sinceramente favorevoli al mondo pride da invece chi lo faceva solo per commercio. Dovete constatare che Aziraphale faceva parte di quell'ultima categoria ma in fondo non gliene faceva una colpa, dovendo rispondere al paradiso. Però da quando erano una coppia, sia per gli umani che per il mondo infernale e del paradiso, Crowley pretendeva che si schierasse apertamente nel mese del pride. Dopotutto pensò che anche lui abitava nella libreria. Deciso nel parlare all'angelo, Crowley si dirigeva seduto nella sua Bentley verso la libreria quella mattina. Era il due giugno, aveva da dopo finito in quella mattina alcune commissioni. Non si aspettava di trovare qualcosa di incredibile.

La via dove era la libreria era chiusa da transenne. Oltre Crowley vide una gigantesca celebrazione del pride. Nella strada c'erano stand e bancarelle di associazioni a difesa del mondo pride. Una raggiante Nina raggiunse Crowley mettendogli al collo una collana con i colori del pride, dicendogli

"Tutto organizzato da Aziraphale. A nessun'altra via hanno dato la concessione di chiudere al traffico. Guarda la libreria"

Era piena di bandiere e simboli del pride. Proprio sulla porta, Crowley vide Aziraphale con indosso una delle sue giacché ma multicolori. Era intento ad appendere con dello scotch alla porta della libreria il programma del pride a Londra. Un uomo sulla trentina, vestito elegantemente raggiunse Aziraphale prima di Crowley, dicendogli arrabbiato

"Signor Fell non credevo arrivasse a un tale schifo. Anche lei sponsor ufficiale del pride. Lo sa, io non sono religioso ma provo disgusto verso questi abomini di esseri umani. Si dimentichi quei manoscritti antichi. Preferisco bruciarli che darli a lei"

Crowley si sentiva in colpa, sapendo quanto fossero importanti i libri per il suo angelo. Decise che avrebbe cercato di recuperare lui quei libri, quando sentì Aziraphale dire a quell'altro, con i pugni stretti

"Non vorrei mai niente da lei! Per colpa di gente come te, perché tu non meriti lei, persone come me soffrono da sempre. Tieniti i tuoi dannati libri, tieniti la tua boria. Io sono gay! Un orgoglioso gay che ama un altro meraviglioso gay!"

L'altro scappò via mentre intorno a Aziraphale alcuni lo applaudivano. Crowley gli corse incontro, baciando il suo adorato amore.

FINE