Premessa: avverto che trovate subito il secondo capitolo. Perché la storia era troppo lunga per un solo capitolo.

Prima ancora dell'Eden.

L'angelo 88 non riusciva proprio a concentrarsi. Oltre per le rivelazioni dell'angelo Aziraphale, soprattutto per quell'angelo. Molti altri angeli gli avevano parlato del sentimento che portava a trovare l'anima gemella. Però lui, denominato da tutti angelo 88, perché ottantottesimo angelo su mille nel laboratorio per creare stelle e universi, non ci aveva mai pensato. Così era preso dal suo lavoro che mai aveva contemplato la possibilità di trovare un'anima gemella. Dopotutto aveva visto innumerevoli altri angeli. Però nessuno si era preoccupato per lui, consigliandogli che il suo continuo fare domande non era molto prudente. Così era abituato a gravitare intorno l'angelo Samael con i suoi, non ricordava più cosa voleva dire qualcuno che si interessasse solo a lui. Un rumore lo riportò al suo lavoro. Un lavoro andato male perché i suoi pensieri erano troppo occupati. Decise di cercare l'angelo Aziraphale. Voleva capire se fosse la sua anima gemella.

L'angelo 88 trovò Aziraphale che si allenava all'uso della spada di fuoco con altri angeli soldati. Per non farsi vedere si nascose dietro una nebulosa nascente. Intorno ad Aziraphale c'erano angeli con il corpo molto più allenato, più alti. Però l'angelo 88 vedeva quelli come troppo artificiali, senza quel bagliore che invece traspariva da Aziraphale. Quando l'angelo Aziraphale si tolse la tunica, restando con solo un ritaglio di stoffa bianca sull'inguine, l'angelo 88 arrossì tantissimo dovendo nascondersi dietro la nebulosa nascente. Ridacchiando capì ormai che provava quella sensazione che gli dimostrava che Aziraphale era la sua anima gemella. Volò via con un idea per avvicinarlo.

L'angelo Aziraphale si posò su una nuvola bianca. Erano tra le prime prodotte dai laboratori. Inevitabilmente pensò all'angelo 88. Sperava così tanto restasse lontano dall'angelo Samael che era fin troppo pieno di voglia di ribellione. Scosse la testa cercando di pensare meno all'angelo 88. Perché non si riteneva così piacente da avere un'anima gemella. Rassegnato da tempo, si era totalmente dato per una carriera da soldato. Proprio dopo l'ultimo allenamento gli faceva male il polso destro. Lo stava massaggiando con la mano destra quando una voce lo sorprese. L'angelo 88 volava vicino la nuvola con un cofanetto blu chiaro tra le mani. Gli disse con un grande sorriso

"Ciao!..."

L'angelo Aziraphale gli sorrise a sua volta, trovandolo bellissimo con quei capelli rossi

"...vorrei il tuo parere per un idea"

Aziraphale gli indicò una zona della nuvola vuota. Angelo 88 si sedette. Aprì il coperchio del cofanetto blu chiaro. Dentro c'era una piccola stella pulsata. Angelo 88 disse a Aziraphale che era incantato dalla piccola luce

"La mia idea era creare centinaia di queste che una volta nella vita degli esseri umani, dalla Terra le vedano scomparire nell'atmosfera del pianeta. Questo gli dia la voglia di esprimere un desiderio. Non si avverano ma sarà un momento, un attimo piacevole. Che ne pensi?"

Aziraphale avrebbe avuto così tanto da dire a quell'angelo. Dirgli che lo voleva come anima gemella. Che desiderava fare quella cosa che facevano le anime gemelle, come unire le labbra con le sue. Gli avevano anche detto degli angeli anime gemelle che facevano cose strane. Cose che facevano arrossire Aziraphale, nonostante fosse un soldato. Più semplicemente disse a angelo 88 con un ampio sorriso sull'idea della stella cadente

"Una splendida e confortante idea"

Angelo 88 richiuse il cofanetto blu, appoggiandolo di lato. Indicò preoccupato con l'indice della mano destra il polso destro di Aziraphale. Si era formato sopra un livido nero. L'angelo domandò a Aziraphale prendendo il polso tra le sue mani

"Come ti sei fatto male?..."

Tornò a un tono più sereno

"...va bene lo stesso. Ora lo guarisco"

Baciò il livido che sparì. Aziraphale riprese la mano, leggermente scioccato. Angelo 88 gli disse con enfasi avvicinandosi di più a lui

"Lo so, non sono certamente come i tuoi colleghi soldati. Però posso essere un'ottima anima gemella…"

Aziraphale era più che sorpreso

"...almeno tentiamo. Non faccio che pensare a te…"

Angelo 88 baciò velocemente le labbra di Aziraphale che chiuse gli occhi sentendosi in estasi ma angelo 88 lo ritenne un no

"...va bene, capisco. Tu avrai altri che ti piacciono di più…scusa…"

Si stava per allontanare ma Aziraphale lo afferrò per le spalle, cadendo all'indietro nella nuvola.

Qualche tempo dopo.

L'angelo Aziraphale più volte dubitava fosse tutto vero. Non si tranquillizzò neanche mentre era stretto in un abbraccio con l'angelo 88. Si erano baciati infinite volte, raccontandosi cosa avevano fatto fino a quel momento nella loro eternità. Quando Aziraphale aveva confessato a angelo 88 di essersi sempre sentito non piacente per gli altri angeli, angelo 88 gli disse abbracciandolo con enfasi

"Ringrazio l'onnipotente di questo. Perché eravamo destinati l'uno per l'altro"

Aziraphale si era quasi commosso.

Angelo 88 volò con l'angelo Aziraphale su uno dei primi pianeti creati. Aziraphale rimase incantato dal bosco dove l'angelo 88 l'aveva portato. Quell'angelo che nella sua eternità aveva visto solo armi, domandò al suo angelo che amava

"Come si chiamano queste due cose?"

Angelo 88 si sedette con lui sulla terra piena di foglie gialle e grigie, spiegando a Aziraphale indicando sopra di loro

"Questo un albero. Mentre queste…"

Indicò le foglie

"...sono foglie"

Aziraphale lasciò volare in aria delle foglie, ridendo felice mentre li guardava ricadere. L'angelo 88 lo guardò sempre più affascinato. Quell'angelo gli dava un senso di infinita pace e felicità. Gli disse

"Sei una meraviglia"

Aziraphale si guardò intorno pensando dicesse a qualche creazione, invece capì che erano parole per lui, arrossendo. Angelo 88 si allungò verso Aziraphale, baciandolo con passione. Erano così persi in quel nuovo sentimento che finirono per fare quella cosa che non aveva ancora un nome preciso. Quel qualcosa che sarebbe stato chiamato dagli umani fare sesso. Però quel momento tra due anime innamorate era piuttosto fare l'amore.

Le loro tuniche coprirono la nuda terra. Una coperta di foglie li coprì. Angelo 88 si svegliò disteso sul fianco destro. Le sue mani erano intrecciate alla sinistra di Aziraphale che dormiva supino. Non si era mai sentito così vivo e felice. Soprattutto provava un enorme senso di protezione e appartenenza verso Aziraphale. Avrebbe distrutto chiunque o qualunque cosa avesse tentato di far del male o portargli via quell'angelo. Si avvicinò ancora di più a Aziraphale che sorrise con gli occhi chiusi. Angelo 88 tornò nel sonno.

Tempo dopo.

Indossate le tuniche bianche, Aziraphale e angelo 88 si fermarono sulle rive di un lago di quel pianeta. Aperte le ali, si tolsero le aureole. Le unirono. Quella era la loro unione come anime gemelle. Seguì un appassionato bacio.

Altro tempo dopo.

L'angelo 88 mentre era intento nel finire una stella, pensando dove portare l'angelo Aziraphale appena libero dal lavoro, sentì dei rumori di folla. Vide dei movimenti dove era l'entrata al palazzo di Dio. Un angelo gli volò quasi addosso, dandogli una spada, gridandogli

"Vieni! L'ora della ribellione è arrivata! Samael ci porterà nel palazzo di Dio"

Angelo 88 voleva dire all'altro angelo che non voleva più ribellarsi. Che era felice di com'era. Però ricordava il giuramento fatto a Samael. Si toccò la tempia destra. Sentiva l'aureola che aveva unito a quella di Aziraphale. Guardò dove erano gli scontri pensando che di certo essendo un soldato, Aziraphale doveva essere a proteggere il palazzo di Dio. Decise di andare, non voleva andare contro la parola data all'angelo Samael e agli altri. Si pentì di averlo fatto, sussurrando

"Magari avessi incontrato prima Aziraphale"

Volando verso dove era la guerra.

Nella guerra.

Aziraphale non aveva obbedito al supremo arcangelo Gabriele che aveva detto di uccidere gli angeli ribelli. Lui soltanto lì feriva in modo da fermarli. Sperava che potessero essere perdonati. Per non fargli troppo male non aveva attivato neanche il fuoco della spada Con sollievo aveva visto che tra i ribelli non c'era l'angelo 88. Era quasi arrivato alla porta del palazzo di Dio quando vide l'angelo Samael che stava per vincere l'angelo Michele. Bloccò la spada di Samael, gridandogli

"Samael desisti dal tuo intento. Puoi essere ancora perdonato"

Samael rise, dicendogli mentre estraeva un pugnale

"Non voglio essere perdonato! Voglio il posto di Dio!"

Un'altra spada tolse dalla mano di Samael il coltello, spingendolo lontano. Era angelo 88 che aiutò ad alzarsi Aziraphale, dicendogli

"Per quanto posso voglio aiutate non quelli a favore di Samael"

Un angelo soldato credette che Aziraphale fosse in pericolo. Tentò di colpire l'angelo 88 ma Aziraphale lo tolse dalla traiettoria. L'angelo soldato gridò a Aziraphale

"Non fidarti! Guardagli la spalla destra. C'è il marchio di Samael"

Uno spaventato angelo 88 si abbassò la tunica alla spalla destra mostrandola a Aziraphale. L'angelo trovò impresso il nome Samael dorato. Angelo 88 si affrettò a nascondersi dietro una siepe. Disse spaventato a Aziraphale che l'aveva seguito

"Il tocco di Samael, maledetto. Accettavi le sue idee, ecco ti dava una pacca sulla spalla destra"

Aziraphale gli denudò la spalla destra tentando di togliergli quel segno con diverse magie ma non ci riusciva. Disperati di abbracciarono. La voce di Dio tuonò

"Che la ribellione finisca. I ribelli cadano diventando demoni"

Alcuni angeli urlavano a Dio

"Con i ribelli cadono anche le loro anime gemelle"

Dio rispose

"Così sia"

Angelo 88 non poteva permettere che Aziraphale diventasse un demone. Si staccò dall'abbraccio di Aziraphale che gli disse singhiozzando

"Cadrò con te. Non rimango senza di te"

Angelo 88 baciò Aziraphale, dicendogli con gli occhi lucidi, percependo che la caduta lo stava tirando

"Non posso permetterlo. Consapevole che tu sei in paradiso per me sarà meno penoso essere un demone"

Si tolse l'aureola mentre Aziraphale gli gridava

"Non puoi farlo! Dimenticherò tutto di noi due. Solo il nostro primo incontro ramentero"

Angelo 88 spezzò la sua aureola. Aziraphale svenne. Angelo 88 tentò di toccarlo ma fu risucchiato dalla caduta. Aggrappandosi al bordo del paradiso vide altri angeli soccorrere Aziraphale ancora svenuto. Rassegnato si lasciò andare nella caduta.

Giunto all'inferno.

Angelo 88 si svegliò con dolori terribili in tutto il corpo. Era completamente nudo con innumerevoli ferite. Le ali erano aperte ma nere come la notte. Vide altri angeli caduti in quell'immenso mondo che era l'inferno. Un luogo dove il cielo era sempre annuvolato. Non c'era nessuna vegetazione. Solo pietre e lava incandescente. Con rabbia angelo 88 vide l'angelo Samael accolto trionfalmente da Satana. Angelo 88 voleva urlargli che aveva cambiato idea, voleva restare con Aziraphale. Però non aveva voce. Sentì invece una voce dirgli nella sua testa

"Angelo caduto scegli quale animale vuoi essere"

Angelo 88 non poteva crederlo. Il progetto degli animali, quegli esseri che aveva progettato con altri angeli nei laboratori, erano usati dall'inferno. Angelo 88 ricordò che uno dei più forti è sfuggevoli animali progettati per lui era il serpente. Lo scelse, divenendo un serpente enorme e nero dalle scaglie dal bordo dorato. Si nascose in alcuni massi.

In paradiso.

Aziraphale era uscito da poco dall'ospedale del paradiso. Lo avevano trovato svenuto dietro un'aiuola vicino il palazzo di Dio. Ricordava ben poco della battaglia. Gli avevano detto che aveva contrastato da solo il forte Samael che all'inferno era diventato Lucifero. Era soprattutto confuso perché tutti gli domandavano dove fosse quell'angelo 88 dai capelli rossi. Lui lo ricordava appena. Ricordava però bene di avergli consigliato di stare lontano dall'angelo Samael. Non si stupì di sapere che anche lui era caduto. A quel pensiero non capì perché sentiva come una fitta al cuore. Si disse che era troppo buono. Decise di andare dove erano i soldati angelici per allenarsi. Si voltò credendo di sentire una voce conosciuta chiamarlo. Non trovò nessuno provando una profonda malinconia.

Molto tempo dopo. Inferno.

Ogni tanto il serpente che era stato l'angelo 88 portava nel livello amministrativo dell'inferno qualche foglio di comandi scritto da demoni di alto grado. Per il resto del tempo restava nascosto cercando nel sonno il conforto dei ricordi. Dalla caduta all'inferno non riprendeva la forma umanoide. Uno di questi giorni mentre usciva dalla zona amministrativa dell'inferno notò un manifesto attaccato al muro con il nome di

"...Aziraphale…"

Lo lesse preoccupato

"Si cercano demoni che vogliono andare sulla Terra…"

Il serpente pensò con un certo orgoglio che si era quindi formato del tutto quel pianeta, ricordando con nostalgia che proprio su quel pianeta si amò con Aziraphale, unendo le loro aureole. Scosse la testa serpentina, continuando la lettura del manifesto

"...per portare scompiglio nell'eden. Si avverte che ci sono diversi angeli di guardia. Tra questi:

Gabriele, arcangelo supremo di guardia alla porta principale.

Michele, arcangelo, guardiano della porta occidentale.

Aziraphale, angelo di guardia alla porta orientale con una spada di fuoco…"

Degli altri non importava al serpente. Avrebbe gridato la sua esasperazione sapendo dov'era Aziraphale.

Aveva deciso di spezzare la sua aureola certo che Aziraphale sarebbe rimasto al sicuro in paradiso. Si precipitò nell'ufficio per il reclutamento per andare nell'eden. Avrebbe fatto di tutto per proteggere Aziraphale.

Nell'eden.

Aziraphale si sedette sotto un albero ai cui piedi c'erano foglie gialle e grigie. Gli piaceva stare disteso lì sotto con gli occhi chiusi. Non capiva perché ma si sentiva in pace lì sotto. Però c'era quella fastidiosa sensazione di malinconia che non l'abbandonò mai in quei momenti. Un rumore lo risvegliò. Sedutosi vide Adamo e Eva che passeggiavano mano nella mano a qualche metro da lui, guardandosi innamorati. L'angelo Aziraphale percepì un senso di invidia, sorpreso da quel sentimento, certo di non aver mai avuto un'anima gemella. Tentando di pensare ad altro volò via.

CONTINUA….