Dopo il bacio di Crowley e Aziraphale.

Aziraphale era certo fosse una falsità il bacio di Crowley. Non poteva smettere di ricordare con dolore le varie prese in giro quando in paradiso aveva mostrato anche parte del suo corpo. Seppure era il migliore soldato di Dio, spadaccino provetto, il suo corpo per alcuni in paradiso non era stato mai accettabile. Almeno su Crowley, Aziraphale era sempre stato certo non lo umiliasse come quelli che dovevano essere angeli buoni e caritatevoli ma erano stati tutt'altro. Angeli che Aziraphale aveva perdonato ma i tragici ricordi non lo abbandonavano mai. Invece in quel momento Aziraphale si sentiva infinitamente tradito dal demone. Si toccò le labbra con la mano destra tremante, dicendo a Crowley con gli occhi lucidi cercando di non finire in lacrime

"Io ti perdono…"

Non resistete nel non dirgli

"...non credevo possibile che anche tu potessi prendermi in giro come gli altri in paradiso"

Crowley era sinceramente confuso, domandandogli

"Che vuoi dire? Aziraphale cosa…"

Fatto un passo in avanti verso l'angelo, Crowley lo vide letteralmente scappare al piano superiore della libreria.

Aziraphale si rifugiò nel salotto al piano superiore della libreria. Era come tutte le stanze della libreria piena di libri. Anni prima Aziraphale aveva liberato una parte, inserendo un enorme divano con alla destra un'ampia poltrona. Di fronte un tavolino basso da tè. Lui amava leggere in quella zona perché durante la notte dall'unica finestra nella stanza si vedeva il cielo senza inquinamento di luci dalla strada. Soprattutto per l'angelo, l'alba era magica. In quel luogo si lasciò andare alle lacrime. Scosso da singhiozzi di pianto voleva solo scomparire, così era dispiaciuto nella sicurezza che Crowley lo avesse preso in giro per il suo corpo.

Il demone Crowley seguì l'angelo al piano superiore, pretendeva una spiegazione. Lo trovò seduto nel divano del salottino. Appena lo vide, Aziraphale gli gridò scosso da singhiozzi

"Vattene ti prego! Vuoi proprio infierire…Vattene ti prego"

Crowley gli disse con più rabbia che avesse voluto

"Dimmi cosa succede! Perché continui nel dire che ti prendo in giro…"

Improvvisamente Crowley realizzò. Molte volte Aziraphale gli aveva raccontato di come lo avevano bullizzato in paradiso sul suo corpo

"...Aziraphale, angelo mio. Pensavi che io"

Se fosse possibile andare oltre l'amore, Crowley sentiva di averlo fatto. Nonostante tutto quello che gli aveva fatto, Aziraphale aveva aiutato Gabriele quando poteva benissimo vendicarsi, abbandonandolo. Invece lo aveva difeso dimostrando l'animo misericordioso che possedeva. Crowley gli disse, togliendosi gli occhiali da sole

"...Non puoi credere che io possa solo pensare di ferire i tuoi sentimenti…"

Aziraphale guardò fuori la finestra con il labbro inferiore tremante, lacrime così tante che gli sembrava di affogare. Come quando in paradiso Gabriele con gli altri angeli suoi sgherri lo aveva buttato nel lago di un giardino in paradiso. Ricordava solo di essere svenuto sott'acqua mentre tentava inutilmente di togliere dalla testa le mani di Gabriele. La voce di Crowley arrivò come un estremo aiuto nella nebbia dei ricordi terribili. Si trovò nell'abbraccio del demone, con la guancia destra appoggiata nell'incavo del collo di Crowley. Il demone gli disse celando appena la rabbia che sentiva per tutto il paradiso

"Angelo mio perché credi che quando ero un angelo scelsi di stare nei laboratori. Non sai quanto fui preso in giro per la mia corporatura esile. Ugual cosa all'inferno ma almeno li usai la violenza per zittire tutti. Mi ricordo così bene che quel Dio pretendeva che nessuno usasse la violenza tra angeli. Però Gabriele con i suoi ti uccidevano con le parole…"

Crowley sentì la testa di Aziraphale annuire, scosso da nuovi silenziosi singhiozzi di pianto, continuando il demone

"...Però tu non sei diventato un angelo spietato e vendicativo come gli altri…"

Crowley baciò la guancia sinistra di Aziraphale mentre gli massaggiava con la mano destra la schiena

"...ti confesso che mi sono innamorato di te quando ti vidi nell'eden interagire

con Adamo e Eva. Gli altri angeli li trattavano al pari di animali. Tu invece eri diverso. Da te ricevevano solo rispetto, cercando di insegnargli quello che potevi. Mi ricordavo di te quando eri un angelo. Però non potevo immaginare che tu fossi il migliore di tutto il paradiso"

Aziraphale sussurrò con voce rotta, posando le braccia intorno al demone

"Ti sbagli, non sono nessuno"

Crowley con voce calma, invece di urlare così credeva alle sue parole, quasi sperava che l'ideatore paradiso lo sentisse, disse al suo amato angelo

"Tu sei sempre stato migliore di tutti gli angeli in paradiso. Luogo che non ti merita…"

Nuovo bacio di Crowley più vicino alla bocca di Aziraphale che si calmò di più nel percepire il fiato alcolico del demone così vicino alle sue labbra

"...voglio dirtelo, io ti amo da sempre. Un sentimento che credevo non potessi provare. Quando capì che ti amavo, certo che non importasse di me a nessuno, neanche a te…"

Crowley si imposse di essere del tutto sincero con il suo amato angelo

"...cercai anche da te l'acqua santa. Volevo farla finita. Poi quando quella notte mi hai dato nella Bentley il thermos pieno di acqua santa, capì che ti importava di me. Angelo mio, io sono e rimarrò eternamente innamorato di te. Posso capire se non mi ami. Però non ti permetto di insinuare che ti avrei preso in giro…"

Crowley sentì come un borbottare da Aziraphale, dicendogli

"...sinceramente capito poco di cosa hai detto"

Aziraphale rise leggermente, percependo quel peso sul cuore a poco a poco scomparire, ripetendo con voce debole

"Crowley ti credo. Scusami per aver dubitato. Ora posso dirtelo, anch'io ti amo da sempre"

Aziraphale si staccò dall'abbraccio di Crowley quel tanto da guardarlo negli occhi, quegli occhi da serpente che adorava da sempre. Quegli occhi che erano sinceramente felici di sapere che il suo angelo lo amava. Un delicato bacio unì le loro labbra.

Poco dopo.

Il Metatron entrò nella libreria, piuttosto contrariato di non trovare Aziraphale. Era certo sarebbe andato in paradiso con lui. Seguendo un parlottare scomparve dalla libreria. Ricomparve a un paio di passi dal divano dove erano seduti Aziraphale e Crowley che si baciavano. Appena Crowley vide la voce di Dio, aprì le ali nere nascondendo Aziraphale, dicendo all'anziano

"Aziraphale rimane qui sulla Terra. Cercati un altro supremo"

Il Metatron strinse il pugno destro, odiava infinitamente i demoni. Però dovete placare la sua ira. Percepì provenire un ancora più intensa energia da Aziraphale, sempre nascosto dietro l'ala di Crowley. Era una forza celeste che si creava per un angelo, grazie alle benedizioni degli esseri umani. Una forza così intensa che il Metatron percepiva molto più alta solo da Jesus. Il Metatron era impressionato da Aziraphale. Nessun altro angelo aveva fatto così tanto bene tra gli esseri umani, senza rivendicare il paradiso per essere promosso. Il Metatron cercò di non fare trasparire un quasi timore verso Aziraphale, dicendo a Crowley con un mezzo sorriso

"Io non volevo obbligare nessuno. Bene. Rimanga qui Aziraphale. Le lascio quell'angelo…Muriel. Non servirebbe più in paradiso, così ormai affascinata dagli esseri umani"

Scomparendo. Aziraphale si appoggiò alla schiena di Crowley che respirò profondamente. L'angelo gli disse mentre accarezzava le piume nere del demone

"Di solito, almeno dai libri letti, dovremmo fare quella cosa…"

Aziraphale si sorprese di non arrossire di vergogna ma di amore

"...Crowley ti dispiacerebbe aspettare? Vorrei tanto un appuntamento con te. Non come amici ma come…"

Aziraphale non si era mai sentito così felice

"...innamorati"

Crowley rinfodero le ali, voltandosi al suo amato angelo, dicendogli mentre gli posava piccoli baci sul viso

"Angelo mio, sapendo che anche tu mi ami, posso attendere anche per l'eternità…"

Lo abbracciò con enfasi

"...anche solo un bacio da te o solo vederti felice mi soddisfa"

Aziraphale era oltre la felicità.

Qualche giorno dopo. Notte.

Aziraphale e Crowley camminavano mano nella mano in una Soho notturna e tranquilla. Era stata proprio un appuntamento tra innamorati perfetto.

Dal giorno della confessione del loro amore, il demone non era tornato nel suo appartamento, restando nella libreria. Un idea fortemente voluta da Aziraphale, dicendogli

"In quell'appartamento così freddo e solitario non ti permetto di tornare. Resti qui. Ci sono tante stanze e sul retro c'è un orto con una serra che sembra fatta per uno dal pollice verde come te"

Trovando il demone che il suo amato angelo aveva ragione.

Quel giorno però le cose erano state diverse e più romantiche. Quel pomeriggio Aziraphale attendeva Crowley nella libreria con Nina, Maggie e Muriel. Il demone entrò con un piccolo pacchetto nella mano destra e una busta alla sinistra. Disse con un enorme sorriso a Aziraphale

"Ero incerto se portarti dei fiori ma penso apprezzerai di più questi…"

Crowley tirò fuori dalla busta un mazzo di quelle che sembrava di rose rosse. Invece Aziraphale le conosceva bene. Ogni rosa era fatta di cioccolata. L'angelo disse raggiante a Crowley

"Come mi conosci bene"

Staccando una rosa, mangiandola con evidente piacere. Però Crowley non aveva finito. Aprì la scatola nell'altra mano. C'era un tulipano bianco con i bordi dei petali dorati. Il demone inserì il tulipano all'occhiello della giacca di Aziraphale mentre Nina, Maggie e Muriel guardavano la scena incantate. Subito dopo Crowley e Aziraphale si baciarono, uscendo dalla libreria mano nella mano. Sulla soglia della libreria Aziraphale si fermò sorridendo commosso. La Bentley era di colore giallo. Crowley gli sussurrò

"Un regalo speciale per questo appuntamento ma poi torna di colore nero"

Aziraphale annuì perché se avesse parlato era certo di finire in lacrime, così era felice. Quella Bentley così speciale lì portò al St James's Park di Londra. Erano sempre più innamorati, passeggiando mano nella mano fino alla loro panchina. Passarono il resto del pomeriggio al Ritz per finire in una passeggiata a Soho di notte.

Rientrati nella libreria trovarono un biglietto di Muriel

"Per stanotte sono ospite di Maggie. Muriel"

Dicendo Aziraphale

"Maggie e Nina sono delle care amiche…"

Guardò velocemente Crowley che si era seduto al divano, versando in due bicchieri del vino rosso

"...le migliori"

Sedendosi accanto al suo amato demone.

Stavano parlando tranquillamente quando si baciarono quasi senza un perché, solo per la necessità di farlo. Un momento che a Crowley sembrò finire troppo presto quando Aziraphale staccò le labbra dalle sue, dicendogli in un sussurro

"Desidero…provare…se tu vuoi"

Crowley sognava da sempre di fare sesso con Aziraphale ma avrebbe atteso i suoi tempi, sapendo quanto gli altri angeli in paradiso lo avevano reso insicuro del suo corpo. Il demone baciò la guancia destra del suo angelo, lasciandosi portare per la mano destra al piano superiore.

Nella camera da letto, Aziraphale indicò a Crowley di sedersi sul bordo del letto matrimoniale. L'angelo si allontanò di un passo, dicendo al demone senza guardarlo, tremando leggermente

"Io…io capirò se…"

Togliendosi la giacca che appoggiò su una pila di libri li vicino. Continuò con il panciotto. Arrivato alla camicia, Aziraphale si ripeteva nella mente che Crowley lo amava, non l'avrebbe mai preso in giro per il suo corpo. L'angelo scosse la testa per scacciare il ricordo delle parole offensive. Si tolse la cravatta a fiocco. Iniziò con sbottonare i bottoni della camicia. Voleva in modo infinito credere all'amore di Crowley.

Quando Aziraphale si tolse del tutto la camicia era di spalle a Crowley. Si voltò, dicendogli con il cuore che gli batteva forte in petto

"Ecco, sono fatto in questo modo"

Non si aspettava che Crowley si togliesse gli occhiali, guardandolo con occhi serpentini così adoranti che Aziraphale aveva sempre letto nei suoi libri più romantici. Fu come se tutte le paure e i dubbi dell'angelo si sciogliessero in un solo attimo. Si avvicinò a Crowley che gli disse mentre gli posava piccoli baci sullo stomaco, sulle mani intrecciate alle sue

"Angelo mio sei meraviglioso. Bellissimo e perfetto…"

Crowley percepì un rigonfiamento nei pantaloni di Aziraphale, dicendogli con un sorriso adorante

"...Credo che qualcosa ancora più sotto voglia essere liberato. Posso?"

Aziraphale annuì positivamente, ogni incertezza si era sciolta mentre Crowley gli slacciò e abbassò i pantaloni. Nulla avrebbe più impedito ai due di fare sesso o meglio fare l'amore.

Qualche ora dopo.

Crowley si alzò dal letto completamente nudo per prendere da dietro dei libri in uno scaffale di legno una bottiglia di vino. Nel percorso Aziraphale contemplò il suo amato demone. Crowley era piuttosto magro rapportato a lui ma incredibilmente erano perfetti facendo l'amore. Il demone tornò sotto le coperte domandando a Aziraphale mentre stappava la bottiglia di vino

"Faccio comparire dei bicchieri o beviamo direttamente dalla bottiglia?"

Aziraphale gli rispose dopo aver baciato la spalla destra del suo demone

"Mi piace condividere le cose con te"

Crowley lo baciò, dicendogli dopo altri piccoli baci sul collo del suo amato angelo

"L'avessi saputo prima che avevi quella meraviglia lì sotto"

Aziraphale arrosi, prendendo la bottiglia dalle mani del demone, bevendo un lungo sorso. Crowley bevete dopo di lui, dicendogli mentre posava la bottiglia di vino sul comodino lì vicino

"Devi essere delizioso con l'alito alcolico"

Aziraphale ridacchiò felice mentre Crowley lo abbassò sul letto, accarezzandolo con passione. Era la perfezione per tutte e due.

Un paio di mesi dopo. Periferia di Londra. Villette intorno un lago artificiale. Mattina.

Crowley uscì dalla villetta con indosso solo un costume nero elastico e delle infradito. Non mancavano gli occhiali neri. Vide il suo angelo che indossava un costume boxer nero e uguali infradito fermo sulla riva del lago. Qualche giorno prima l'angelo gli aveva chiesto di accompagnarlo in quel luogo per superare la fobia dei laghi. Conseguenza del bullismo di Gabriele con altri angeli in paradiso. Il demone strinse i pugni, trattenendo a stento la rabbia per andare prima di tutto da Gabriele per fargli pagare il male fatto a Aziraphale. Il demone respirò profondamente, avvicinandosi alla destra del suo amato, dicendogli mentre gli offriva la mano sinistra

"Angelo mio, avviamoci. Dimentica insieme a me quei maledetti"

Aziraphale annuì positivamente, intrecciando la mano con quella di Crowley, tremando leggermente.

I primi passi nell'acqua furono facili per Aziraphale. I problemi furono appena l'acqua del lago gli toccò appena la mascella. Aziraphale ricordò quando era spinto sotto l'acqua, respirando a fatica. Nel mare di disperazione qualcosa gli sembrò diverso.

Crowley vide negli occhi di Aziraphale il terrore, il respiro affannoso. Con enfasi il demone gli afferrò le mani, lasciandole sott'acqua, dicendogli con fermezza ma altrettanto dolcezza

"Angelo mio, Aziraphale ascolta la mia voce. Siamo solo io e te…"

Aziraphale sembrò svegliarsi in quel momento

"...non c'è nessuno oltre io e te. Capito?..."

Aziraphale annuì ma Crowley voleva che

"...devi dirlo! Ti prego amore mio, ti serve dirlo"

Aziraphale si sforzò, dicendo con voce forzata

"Si…siamo solo noi due…"

La consapevolezza lo tolse dai terribili ricordi, dicendo più sicuro

"...siamo solo noi due…"

Sorrise

"...si lo siamo"

Con le mani sempre intrecciate a quella di Crowley andò sott'acqua. Rimase pochi secondi ma furono per lui un gran traguardo. Abbracciò sollevato il suo amato demone.

Un anno dopo. Cimitero sconsacrato. Pomeriggio.

Crowley scese dalla Bentley con la voglia di fare del male a qualcuno che lo attendeva nel cimitero. Il giorno prima Belzebù lo aveva contattato per vederlo in quel luogo, soprattutto ci sarebbe stato anche Gabriele.

Appena Crowley vide in lontananza Gabriele seduto ai piedi di una quercia, la mano destra del demone si infiammò. Belzebù si contrappose al suo cammino, dicendogli con voce disperata

"Non faresti differenza…"

Spingendo via Crowley

"...da quando siamo su Alpha Centauri è diventato depresso. Dice continuamente che ha delle gravi colpe verso Aziraphale. Se sei così arrabbiato, devi sapere il perché, spiegalo anche a me"

Crowley spense il fuoco nella sua mano, facendo partecipe a Belzebù di quanto era stato terribile Gabriele con i suoi con Aziraphale e altri. Finì

"...tu eri addetta alla manutenzione, fuori dal radar di Gabriele con i suoi. il mio angelo mi ha fatto promettere di non fare del male a nessuno in paradiso…"

Indicò con l'indice della mano destra Gabriele

"...lui non si trova in paradiso"

Belzebù lo sorprese, dicendo mentre andava da Gabriele

"Non basterebbe fargli del male. Lo riportò in paradiso. Dovrà autodenunciarsi e tutti i suoi complici. Tranquillo Crowley ci penso io"

Scomparendo Gabriele e Belzebù che il demone percepi andati in paradiso. Crowley decise di non dire nulla a Aziraphale.

Un paio di giorni dopo. Libreria. Pomeriggio.

Sulla scrivania dove Aziraphale stava finendo i conti mensili della libreria, la comparsa di una busta bianca fu accolta con timore da Aziraphale. Perché di solito erano comunicazioni direttamente da Dio. Appena Aziraphale la lesse, singhiozzi di pianto lo scossero, facendogli abbassare la testa sulle braccia raccolte sopra la scrivania. Lo raggiunse Muriel cui Aziraphale riuscì nel dire con voce rotta

"Chiama Crowley…ti prego"

Il demone era nella serra sul retro. Si precipitò da Aziraphale richiamato da una spaventata Muriel. L'angelo gli diede il foglio trovato nella busta. Crowley lesse

"Caro figlio ti scrivo questa lettera personalmente, come per tutti i miei angeli traumatizzati da altri angeli non degni di tale nome. Prima di tutto voglio chiederti perdono. Perdono per essere stato tanto cieco alla cattiveria che subivi. Tutto scoperto grazie a Gabriele i cui sensi di colpa verso di te ed altri non lo lasciavano mai. L'ex supremo ha fatto i nomi di tutti i suoi complici e le vittime. Dandomi anche le prove che il Metatron era il primo istigatore. Così figlio mio caro, grazie anche ai validi consigli di mio figlio Jesus, nuovo Metatron, da oggi quei perfidi angeli tra cui Gabriele e anche il Metatron sono condannati a una vita da umani in purgatorio. Si occuperanno della pulizia e manutenzione. Alla fine di questa vita umana se avranno lavato le loro anime dalle malefatte, saranno semplici angeli in paradiso. Spero questa giustizia possa almeno alleviare i tuoi dolorosi ricordi.

Dio"

Crowley capì le lacrime di Aziraphale, dicendogli mentre gli accarezzava la testa con la mano destra

"Piangi, piangi angelo mio. Meriti queste lacrime di gioia per aver ricevuto giustizia"

Muriel attendeva una spiegazione.

Il nuovo Metatron, Jesus, si presentò nella libreria un paio di giorni dopo. Vedendolo Crowley dovette coprirsi gli occhi, così era lucente per lui. Con uno schiocco delle dita della mano destra, Jesus modificò gli occhiali di Crowley per permettergli di guardarlo. Aziraphale si stava per inchinare ma Jesus gli posò la mano destra sulla spalla sinistra, dicendogli con voce calma

"Aziraphale mi dispiace così tanto che tu abbia passato quei terribili momenti in paradiso. Per questo ti riporto qualcosa che donasti agli esseri umani all'inizio dei tempi…"

Comparve nella mano sinistra di Jesus una spada che Aziraphale riconoscete subito, la sua spada di fuoco

"...puoi averla nuovamente con te. Però ti avverto. Il suo possesso non permette a nessun demone di poterti stare accanto"

Aziraphale intrecciò la mano sinistra alla destra di Crowley, dicendo sicuro

"Vi ringrazio ma non posso accettare. Non sopporterei di non avere accanto a me il mio…"

Un sorridente Aziraphale guardò Crowley che gli sorrideva a sua volta

"...grande amore, il mio Crowley, la mia famiglia"

La spada scomparve dalla mano di Jesus che disse a quell'angelo così innamorato

"Sono felice per te Aziraphale. Vi auguro ogni bene"

Scomparendo. Subito Crowley si tolse gli occhiali, domandando a Aziraphale

"Hai detto che sono la tua famiglia?"

Aziraphale appoggiò le mani sulle guance di quel demone così sorpreso, tubando

"Crowley tu sei il mio tutto. Sei il mio amore e la mia famiglia da sempre"

Crowley baciò il suo amato angelo, sussurrandogli

"Ti amo così tanto angelo mio"

Mentre fuori dalla libreria, dall'altra parte della strada un Jesus celato a occhi umani beveva un caffè della caffetteria di Nina, sorridendo soddisfatto. Dall'alto suo padre Dio gli domandò

"Figlio perché questa commedia?"

Jesus gli rispose

"Un Metatron aveva complicato tutto. Un altro Metatron ha reso tutto più saldo tra di loro"

Scomparendo in un luccichio dorato poco prima che Aziraphale è Crowley uscissero mano nella mano dalla libreria per andare al Ritz.

FINE