Da otto mesi Aziraphale era diventato arcangelo supremo in paradiso. Pomeriggio

Maggie e Nina si precipitarono nella libreria dopo una disperata telefonata di Muriel al cellulare di Maggie

"Ti prego vieni in libreria…Crowley…credo abbia bisogno di aiuto"

Le due donne trovarono Muriel che con un gesto della mano destra faceva scomparire dal pavimenti i resti di un pacchetto e una bottiglia di vino rosso che sembravano essere esplosi. L'angelo disse alle due umane, visibilmente triste

"Crowley è arrivato alla porta, dicendo con un enorme sorriso felice…"

L'angelo si fermò scossa da singhiozzi di pianto, subito raggiunta da Maggie, continuando nel suo abbraccio con la voce rotta

"...dicendo a Aziraphale che aveva scoperto una nuova pasticceria e un enoteca…"

Muriel indicò la porta

"...vicino alla porta si deve essere ricordato che Aziraphale non c'è più sulla Terra. Ha detto che era uno stupido. Il pacchetto con dei dolci e la bottiglia di vino sono esplosi mentre correva al piano superiore. Si trova chiuso nella camera di Aziraphale. Io non riesco ad entrare per vedere come si trova. Perché ricevo un orribile sensazione di infelicità da lì dentro. Per favore, almeno bussate voi alla porta. Vi prego"

Maggie baciò la fronte di Muriel, dicendogli mentre faceva segno a Nina di occuparsi di Crowley

"Ora andiamo di là per prepare una bella tazza di tè. Tutto il resto può aspettare"

Nina non aveva mai provato tanta angoscia mista ad amicizia e interesse per la storia d'amore di qualcun altro. Era cambiato tutto dopo che una sera, alla chiusura della sua caffetteria, si era trovato Aziraphale seduto a un tavolo. Era andato via da circa un mese. La prima sensazione, volontà di Nina era picchiare quell'angelo che riteneva la persona peggiore del mondo, dicendogli

"Supremo del piffero per piacere vai via. Mi basta vedere quel povero demone quasi ogni giorno con il cuore spezzato. Per colpa tua provo pena anche per la sua Bentley…"

Nina sbuffò, prendendo vicino il bancone una mazza da baseball che teneva per i clienti più fastidiosi, continuando mentre la brandiva contro Aziraphale

"...vattene. Non sei il benvenuto"

Nina però poteva ben vedere che Aziraphale, nonostante il vestito bianco e lucente, era profondamente triste. Le disse con voce stanca

"Nina, mia cara non immagini quanto vorrei dirti tutto…"

Nina abbassò la mazza da baseball, avvicinandosi al tavolo dove era seduto Aziraphale

"...sono qui soprattutto per…"

Aziraphale guardò verso la libreria con tale trepidazione, infinita voglia di andarci che Nina si sedette con lui al tavolo, appoggiando la mano sinistra alla destra di Aziraphale che la guardò con gli occhi pieni di lacrime, quasi sussurrandole

"...nessuno mi vede ora qui. Però dovevo esserci per chiederti un enorme favore. Ti prego per quanto puoi, cerca di stare vicina a Muriel. Soprattutto insieme a Maggie. Capisco di chiedere molto. Se riesci cerca anche con Crowley…sembra così forte e sicuro…invece…"

Nina rimase per ore con Aziraphale che tra lacrime e sorrisi gli raccontò la sua epocale amicizia con Crowley che nascondeva un puro amore. Per questo Nina non ebbe timore nell'andare al piano superiore della libreria, alla camera di Aziraphale per controllare come stava Crowley.

Nel corridoio Nina vide Aziraphale. L'arcangelo supremo indossava abiti eleganti e bianchi da arcangelo supremo. Una figura luminosa che era appoggiata con la fronte e i palmi alla porta della camera, dicendo con voce rotta

"Amore mio…perdonami…lo devo fare…devo farlo…ti prego sopporta…mi manchi così tanto"

Prima che Nina potesse dire qualcosa, Aziraphale le disse, allontanandosi un passo indietro dalla porta della camera

"Ti prego non parlare. Posso sentire il tuo pensiero. Solo tu puoi vedere la mia figura, sentire la mia voce…"

Aziraphale indicò con l'indice della mano destra la porta della camera

"...Non avere paura di lui che si trova nella forma da serpente. Può restare quanto vuole…Nina…"

Nina si avvicinò di più a Aziraphale notando quanto erano tristi gli occhi di quel supremo

"...io lo amo. Per quanto lo amo devo stare dove mi trovo"

Nina pensò, per dire a Aziraphale

"Spero che valga tutto questo dolore"

Aziraphale gli sorrise tristemente, scomparendo.

In paradiso Aziraphale comparve nel suo ufficio da Arcangelo Supremo. Si asciugò velocemente il viso dalle lacrime prima che la porta fosse aperta da un angelo che gli diede un foglio, dicendo dopo un inchino

"Supremo, il Metatron trova splendida l'idea di un party questa sera nella sua abitazione. Vi invia l'orario da dire a tutti"

Aziraphale sorrise a l'angelo. Uscito l'angelo, il Supremo congiunse le mani e chiuse gli occhi, dicendo

"Jesus…forse c'è una possibilità questa sera"

Sperando lo fosse. Voleva così tanto tornare da Crowley.

Nello stesso momento. Camera di Aziraphale sopra la libreria.

Nina entrò nella camera. Era come l'aveva immaginata. Piena di libri. Al centro della camera c'era un enorme letto con alla destra un comodino. C'era anche una specchiera con cinque cassetti e un armadio con tre porte. Un'ampia finestra con le ante aperte illuminava la camera. Sparsi ovunque piccoli ricordi dell'eternità di Aziraphale. Fu soprattutto una foto sulla specchiera che colpì al cuore Nina. Era una foto di Aziraphale e Crowley seduti su una panchina in un parco. Alcuni movimenti sotto le coperte gli fecero capire dov'era. La voce sibilante di Crowley gli disse

"Nina per favore, chiedi scusa a Muriel per il pasticcio fatto. Digli anche che dormirò in pratica per sempre. Non voglio più stare senza il mio angelo. Anche se non gli piacevo…come potevo piacergli io un orribile demone. Era già tanto la sua amicizia…"

Nina poteva giurare di aver sentito un singhiozzo di pianto da sotto le coperte

"…sono uno stupido. Come poteva provare qualcosa per me un angelo così perfetto…però io sono certo…mentre ci baciavamo, aveva appoggiato le mani sulle mie spalle…no…no…lo immagino"

Nina avvicinò una sedia al letto, dicendo a Crowley

"Crowley capisco quanto ti senti sconvolto. Però non perdere la speranza sull'amore. Io lo stavo per fare ma Maggie era qualcosa di impensabile"

Nina vide sotto le coperte il bozzolo dove era Crowley diventare più piccolo. Capì che era diventato un serpente, addormentandosi. Facendo piano, Nina stava uscendo dalla camera, sentendo la voce sibilante di Crowley dirle

"Grazie comunque Nina"

Capendo ancora di più che Aziraphale non sbagliava, era in fondo un buon demone.

Tre mesi dopo.

Libreria di Aziraphale. Pomeriggio.

Quella mattina Muriel aveva lasciato le chiavi della libreria a Nina e Maggie, dicendo alle due umane

"Tutti gli angeli sono stati convocati in paradiso"

Lasciando un enorme enigma dietro di lei. Un mistero che portò Nina, nella sua caffetteria ad uscirne come un fulmine appena vide tornate l'angelo. Le sembrò subito raggiante, dicendole mentre entravano nella libreria e li raggiungeva Maggie

"Enormi cambiamenti in paradiso!..."

Muriel chiuse la porta della libreria, continuando alle due umane battendo anche le mani felice

"Ce stata una grandissima, immensa assemblea di tutto il paradiso. Dio ha detto che all'inizio dei tempi il Metatron gli aveva rubato il Libro della Vita. Per questo motivo Dio aveva dovuto dire sì a molte idee del Metatron. Come la nascita di Jesus che il Metatron voleva portatore di apocalisse invece diventò un portatore di pace. Poi il tentativo della seconda apocalisse, sventata da Aziraphale…"

A quel nome, Aziraphale, alle due umane sembrò quasi che l'angelo Muriel si commuovesse

"...c'era anche lui all'assemblea. Dio disse che proprio Aziraphale aiutò Jesus nel ritrovare il libro della vita. Così hanno permesso a Dio di mandare in Purgatorio il Metatron tra le anime senza memoria. Soprattutto nominare nuovo Metatron lo stesso Jesus, perché Aziraphale torna alla sua vecchia vita"

Maggie si commosse come Muriel. Invece Nina, cercando di essere meno emotiva, disse dopo aver guardato in alto

"Quindi ecco la cosa segreta che doveva fare Aziraphale"

Come giunta a una realizzazione, Nina corse al piano superiore della libreria. Trovò Aziraphale in piedi di fronte alla porta della sua camera. Fissava la porta come se avesse paura.

Aziraphale era tornato nella libreria, di fronte quella porta che aveva solo sognato con ogni sorta di buona volontà per raggiungere Crowley. Però la paura di averlo ormai perso, la bruciante certezza che non l'avrebbe mai perdonato lo bloccava dall'aprire quella porta. Porta dalla quale percepiva una tristezza così infinita da togliergli il fiato. Si accorse di Nina solo alla voce dell'umano che gli disse

"Non fare il pesce lesso. Vai dentro, spiegagli perché non sei tornato. In fondo sei riuscito nel proteggere anche lui"

Aziraphale sorrise grato a quella umana. Avanzò di un passo verso la porta, dicendole quasi in un sussurro

"Speriamo mi capisca. Lo amo così tanto"

Entrando nella camera. Voltatasi, Nina vide in fondo al corridoio Maggie e Muriel. Non potevano far altro che attendere.

Nella camera, Aziraphale non trovò nulla fuori posto, era tutto come l'aveva lasciato. Tranne per la forma sotto le coperte del letto. Si avvicinò al letto, dicendo con voce più che possibile allegra e calma

"Crowley…sono io…sono tornato…vorrei spiegarti"

La forma si mosse appena. Con cautela Aziraphale alzò le coperte. Trovò Crowley nella versione umanoide disteso sul fianco sinistro. Indossava solo dei boxer neri. Tra le braccia stringeva un cuscino, dicendo in un sonno agitato

"Az…non andare via…Aziraphale ti amo…non lasciarmi"

Aziraphale era certo che gli sarebbe spezzato il cuore mentre Crowley percepì il cambio di temperatura per le coperte alzate. Il demone aprì gli occhi assonnati, con un mezzo sorriso stanco disse a Aziraphale piegato su di lui

"Vorrei così tanto dimenticarti. Purtroppo sei così radicato in questo orribile e inutile demone. Amarti rimarrà la mia maledizione più di quando cadi dal paradiso"

Calde lacrime bagnarono le guance di Aziraphale che si abbassò ancora di più baciando Crowley. Il demone apprezzò quel momento ma dopo l'iniziale beatitudine, spalancò gli occhi. Aveva capito che era veramente Aziraphale. Lo spinse via, cadendo dall'altra parte del letto, ingarbugliato nelle coperte. L'angelo si precipitò da lui, dicendogli mentre cercava di aiutarlo ad alzarsi dal pavimento

"Ti prego Crowley ascoltami. Poi potrai decidere se perdonare o meno"

Crowley lo spinse via, allontanandosi ancora di più da Aziraphale restando seduto sul pavimento, con le gambe tra le coperte, urlandogli

"Resta dove sei! Se ti avvicini vado via"

Aziraphale annuì, sedendosi sul bordo del letto. Gli raccontò ogni cosa, perché non era tornato.

Finita la sua spiegazione, Aziraphale attese che Crowley parlasse. Il demone si districò dalle coperte, alzandosi in piedi. Evitò di guardare Aziraphale che era rimasto seduto sul bordo del letto. Disse guardandosi intorno

"Dove sono i miei vestiti…"

Dicendo a Aziraphale mentre cercava di trattarlo con freddezza, passando sul letto pur di non avvicinarsi a lui

"...va bene Aziraphale…sei un eroe…ma resta il fatto che eri andato via…poi io sono cambiato. Sono un demone più cattivo"

Aziraphale si alzò in piedi, tentando di raggiungerlo ma Crowley afferrati i suoi vestiti si precipitò verso la porta. La spalanco, scomparendo come fumo di fronte a Muriel, Nina e Maggie. Le tre donne dissero a Aziraphale che era disperato

"Seguilo! Presto!"

Aziraphale decise di farlo.

In cielo, protetto dalla magia dagli occhi umani, Crowley ormai rivestito, volava il più possibile lontano da Londra. Muoveva così velocemente le sue ali nere che presto gli stancarono. Planò nel parcheggio di un autogrill, rinfoderate le ali in mezzo a dei tir. Con mani tremanti rimise gli occhiali neri appoggiandosi al retro di un autoarticolato. Era certo non dovesse perdonare Aziraphale. Si diceva che lui era un demone, non era fatto per il perdono. Non vide Aziraphale che in silenzio planò sopra il tetto di un autoarticolato lì vicino. L'angelo comprendeva la confusione e l'incertezza del suo amato demone. Però non l'avrebbe lasciato solo. Ad ogni costo voleva fargli capire che se avevano avuto uno stop in quella nascente storia d'amore, c'era ed esisteva un altra possibilità. Stava per raggiungerlo quando sentì dire a Crowley con tono arrabbiato

"Io sono un demone…niente a che fare con quell'angelo…niente a che fare…ora lo dimostrerò a tutti…faccio scoppiare tutti i veicoli in questo parcheggio…"

Si fermò vicino uno dei tir come in ascolto, dicendo a denti stretti

"...no! No!"

Aziraphale lo seguì sempre in silenzio. Vide Crowley aprire la portiera dove era seduto l'autista del tir. Lo afferrò per il collo, trascinandolo sul retro. Crowley disse all'autista dopo essersi tolto gli occhiali, rivelando gli occhi da serpente

"Maledetto verme apri questo portellone o ti strapperò la lingua, ti mangerò il cuore"

Dalla sua postazione Aziraphale vide cosa aveva percepito Crowley. In fondo al tir, dietro degli scatoloni pieni di ananas c'erano dei bambini impauriti. Il demone domandò all'autista del tir che teneva per il collo con la mano destra

"Dove erano diretti?..."

Gli urlò

"...dove?"

Il terrorizzato umano gli disse tutto con voce mezza soffocata. Crowley lo batté sul selciato della strada, dicendogli

"Per colpa tua…per colpa di questa organizzazione che sfrutta il lavoro minorile…io non posdo dimostrare quanto sono un demone terribile"

Una voce lo bloccò. Aziraphale a qualche passo dietro di lui gli disse

"Perché tu nonostante tutto sei un buon demone"

Crowley stordi l'autista del tir pronto nel volare via nuovamente. Si trovò nell'abbraccio da dietro di Aziraphale che gli disse con voce rotta

"Ti chiedo nuovamente perdono. Ti scongiuro non essere peggio di me. Io ti giuro, sono rimasto in paradiso cercando quel libro anche per proteggerti. Perché il Metatron ti odiava perché percepiva il tuo amore per me è il mio per te. Crowley sono pronto nel farti la danza mille volte. Io sono certo possiamo essere felici"

Crowley non poté non sorridere, dicendo all'angelo che lo teneva stretto

"Va bene Aziraphale. Torniamo alla tua libreria per parlare. Ora liberami"

Aziraphale gli disse

"Giura"

Crowley ridacchiò, rispondendogli

"Sono un demone"

Aziraphale lo colpì al cuore, dicendo certo

"Io mi fido della tua parola"

Convincendo ancora di più Crowley che non voleva perdere quell'occasione. Mezz'ora dopo si presentò a una stazione di polizia l'autista di un autoarticolato che rivelò un organizzazione che sfruttava il lavoro minorile. Al perché l'aveva fatto, disse di aver visto come potrebbe essere l'inferno.

Nella libreria, Maggie e Nina portarono con loro Muriel per dar modo a Crowley è Aziraphale di parlare.

Erano seduti su quel divano sul retro. Luogo testimone di loro infinite bevute ma anche solo dialoghi per trovare soluzioni a problemi o solo la gioia di stare assieme. In quel momento erano due anime immortali che desideravano infinitamente confessare quanto si amavano.

Dopo del pesante silenzio tra di loro, Aziraphale consegnò a Crowley un suo diario aperto su una pagina specifica

"Desidero che tu legga cosa scrissi in questa pagina. Dopo il mio spettacolo di magia quando salvasti me e i libri dai nazisti"

Crowley abbassò lo sguardo sulla pagina, leggendo

"Caro diario spero un giorno di trovare il coraggio di ammettere i miei sentimenti a Crowley. Lo amo, disperatamente lo amo da sempre. Posso ben dire da quando lo vidi sul muro dell'Eden. Amo tutto di lui. Sono così felice quando sono con lui, così innamorato che se avessi la possibilità di riavere il Crowley angelo non lo vorrei, perché amo in modo immenso il Crowley demone"

Crowley alzò lo sguardo dal diario, certo che non avrebbe fermato le lacrime che sentiva pungere negli occhi. Aziraphale però in quel momento decise di essere audace. L'angelo chiuse le loro labbra in un disperato bacio. Aziraphale aveva posto le mani tra i capelli del suo amato demone che perse ogni ricordo di cosa voleva dire. L'unica certezza per Crowley che quello non era uno dei soliti sogni. Aziraphale era lì. Aziraphale lo stava baciando. Aziraphale lo stava abbracciando, dicendogli che l'amava. Aziraphale cui Crowley disse tra altri baci e carezze

"Ti amo angelo"

Un paio di ore dopo. Camera da letto Aziraphale.

Erano distesi completamente nudi nel letto. L'uno di fronte all'altro, così vicini da scambiarsi il loro respiro. Con la mano destra, Aziraphale accarezzò la guancia sinistra di Crowley, tubando con un enorme sorriso

"Crowley ti rendi conto che per tre volte abbiamo tentato di uscire da questa camera ma abbiamo rifatto nuovamente l'amore"

Il demone lo baciò sulle labbra, dicendo solo

"Perché ci amiamo in modo incredibile"

Parole che commossero Aziraphale che si abbandonò nuovamente al suo amato demone.

Un anno dopo. Mattina. Libreria. Bagno.

Aziraphale guardo la sua faccia riflessa nello specchio sopra il lavandino. Si sentiva proprio stanco ma soprattutto da qualche giorno con una fastidiosa nausea. In genere quando stava male, il suo amato Crowley lo avrebbe fatto star meglio con le tisane che era enormemente bravo da fare ma soprattutto qualche coccola che li avrebbe portati al sesso. Però in quei giorni Crowley era fuori Londra per alcuni affari. Seppure non doveva rispondere più all'inferno, aveva sempre qualche affare da concludere.

Aziraphale notò con disappunto che la giacca del pigiama blu scuro gli stava stretta. Decise di non portare più i suoi vestiti alla lavanderia di zona, usando un miracolo per pulirli. Però adorava così tanto parlare con la proprietaria, una donna greca. Quella strana stanchezza gli tornò addosso, facendogli piegare le gambe. Odiava sentirsi in quel modo. Si abbassò sul lavandino con una sensazione di nausea. Cercando di calmarsi, vide su una piccola mensola alla destra, tra confezioni di shampoo e lozioni, un paio di occhiali da sole di Crowley. Aziraphale tentò di aggrapparsi al pensiero del suo demone. Inevitabilmente sorrise ripensando a quando Crowley si trasferì definitivamente nell'edificio della libreria con lui.

Proprio sul retro della libreria un'enorme serra, utilizzata da Aziraphale per riporre mobili o roba inutilizzata sembrava attendere solo Il demone con il suo pollice verde. L'angelo dovette solo mettere una magia per non far sentire le urla di Crowley alle sue piante. In quel momento, nel bagno quella mattina per Aziraphale fu oltremodo anche eccitante ripensare a un pomeriggio dove fecero l'amore proprio in quella serra. Aziraphale credeva di sentirsi meglio, invece un più forte conato di vomito lo travolse, inginocchiandosi sul pavimento vicino al water. Finito di rimettere stava per pregare Crowley di tornare, congiungendo le mani quando sentì qualcosa muoversi dentro di lui. Rise nervosamente, certo che era un intossicazione alimentare. Era certo non poteva essere vero un altro pensiero che gli ronzava in testa. Si alzò dal pavimento correndo fuori dal bagno, cambiandosi con un miracolo. Entrò dalla porta di una stanza lì vicino.

In quella stanza teneva i libri che trattavano più nello specifico di inferno e paradiso. Tra trattati sulle leggi dell'inferno, le regole del paradiso, si avvicinò quasi con timore a una pila di libri specifici. Erano libri sulla medicina generale del paradiso. Un volume in particolare gli interessava. Il libro dal titolo

"Riproduzione angelica"

Cercava una pagina in particolare. Trovata la pagina lesse in silenzio la parte

"...per questo motivo gli angeli hanno in loro l'essenza femminile e maschile, diversamente dai demoni che nella caduta definirono il loro sesso. Può capitare che un essere angelico, seppure abbia la definizione di donna o uomo possa per una volta sola generare…"

Aziraphale respirò profondamente

"...sia con esseri umani, demoni o altre specie magiche. Anche per questo Dio applicò un sigillo a tale possibilità. Si può generare per una volta sola solo nel caso di un amore vero e condiviso dai due"

Aziraphale sorrise a questo. Però nel libro o in altri non trovò come doveva avvenire eventualmente il parto. L'angelo si toccò il ventre, decidendo di andare da qualcuno di specifico per capire prima di tutto se era sì o no in attesa. Uscì dalla stanza, decidendo di farlo.

Nella libreria, Aziraphale disse con tono più che poteva calmo a Muriel

"Muriel, devo mancare un paio di giorni"

Muriel che stava aggiungendo dei libri in uno scaffale, si illuminò, domandandogli

"Parti con Crowley? Ricordati di portarmi qualche dolcetto"

Aziraphale sorrise commosso a quell'angelo, certo che se non fossero gli ormoni doveva essere altro. Rispose a Muriel

"Purtroppo non parto con Crowley. Poco fa un collezionista dell'Irlanda mi ha fatto sapere che può vendermi delle prime edizioni. Non devo perdere l'occasione"

Muriel batté le mani felice per l'arrivo di nuovi libri. Poco dopo Aziraphale uscì dalla libreria, entrando nell'ascensore che dava in paradiso.

Nello stesso momento. Piccola città di aborigeni in Australia.

Nell'unico bar della cittadina, Crowley era seduto a un tavolo ovale, brindando con una maga aborigena. Il liquido nel bicchiere trasparente era un whisky che il demone trovava perfetto. Come poteva definire con la parola perfetto l'affare concluso la maga aborigena. Le aveva venduto alcuni antichi manufatti peruviani. Improvvisamente Crowley sentì come una piccola voce parlare. La voce gli martellata nelle orecchie finché in modo inequivocabile sentì la voce dire

"Papà Crowley!"

Certo che forse il whisky gli avesse fatto qualcosa. La maga aborigena gli disse con calma

"Si tratta di un mezzosangue. Lo percepisco. Non il sesso perché piccolo"

Crowley guardò la maga ridendo, dicendole anche accigliato

"Maga ti sbagli. Mai diventato padre"

La maga aborigena scosse la testa

"Si trova ancora nel ventre…"

La maga lo guardò stupita

"...un ventre sia maschile che femminile…oserei dire…angelico"

Crowley scattò in piedi, facendo volare via la sedia, dicendo mentre la voce continuava nel chiamarlo papà

"Aziraphale!"

Scomparendo come fumo nero. La maga aborigena per nulla sorpresa, continuava nel bere il whisky con calma.

CONTINUA