Prompt: Christmas tree
Coppia: Hashirama x Madara
Flash fic Canon
Rating: Verde
Hashirama non doveva mai aspettare tanto, Madara arrivava sempre prima che lui riuscisse a lanciare la quarta pietra.
Silenzioso come un soffio d'aria, Madara; ma Hashirama lo vedeva riflesso sull'acqua del fiume, era in piedi alle sue spalle. Hashirama si era concesso qualche secondo per ammirarlo senza dover per forza mostrare a Madara il luccichio degli occhi. Chissà come faceva Madara ad avere la pelle così bianca e gli occhi talmente neri da sembrare senza pupilla.
Il cuore di Hashirama era stato stretto dalle spire del dubbio un sacco di volte, quei segni irresistibili che andavano delineandosi sotto gli occhi di Madara…
Ma Madara non gli aveva mai detto il suo cognome e lui non era tenuto a saperlo.
Madara aveva fatto un passo avanti per sederglisi accanto pensoso, non si curava dei sandali e dell'orlo della veste finiti nell'acqua, guardava mogio la sua immagine riflessa.
"Beh, cosa ti andrebbe di fare oggi?" Hashirama si era voltato sorridente verso l'amico nella speranza di scacciargli il cattivo umore.
Strano vedere Madara così, avvilito e silenzioso, ad Hashirama mancavano la sua grinta e la sua voglia di sfide.
"La nostra vita è uno schifo e non ce ne rendiamo conto" con un bastoncino, Madara tracciava linee invisibili nell'acqua "Tra pochi giorni sarà Natale e anche il mio compleanno; però, nella mia famiglia, nessuno sembra ricordarselo. Ci sono sempre cose più importanti, papà non è tornato dal fronte e i miei fratelli non mangiano se non ci penso io. Mi domando se sappiano quando sono nato e quanti anni ho."
"Anche da me è così, siamo in guerra" lo sguardo di Hashirama si era abbassato pieno di lacrime.
"Allora significa che dobbiamo accettarlo?" Madara era balzato in piedi infervorato, agitava il pugno in aria "Siamo ragazzi, abbiamo diritto a quello che da adulti non avremo più."
"Vieni con me" Hashirama si era alzato per afferrare la mano di Madara, il suo sussurro aveva vinto la rabbia.
Madara lo aveva seguito senza fiatare fino a un ceppo reciso.
"Sento il suo dolore" Hashirama si era inginocchiato per toccare le gocce di resina che ancora provavano a scorrere "Sta morendo lentamente."
Madara lo guardava con le mani puntellate sui fianchi, un occhio chiuso e uno aperto; ma stavolta non era infuriato, cercava solo di capire.
Hashirama aveva notato il lieve sobbalzo di Madara al suo lacerarsi il pollice col kunai, era proprio saltato indietro allo schiantarsi del terreno quando le radici avevano ripreso vigore grazie al sangue di Hashirama.
Madara guardava esterrefatto il riformarsi del del fusto e della chioma dell'abete in un boato di gemiti e scricchiolii, poi era balzato sulle radici per raggiungere l'amico. Senza parole, i bellissimi occhi sgranati.
"Beh, è un po' più nodoso di prima, ma come albero di Natale andrà bene" Hashirama tranquillizzava l'amico sorridendo "Appenderemo le nostre decorazioni preferite e festeggeremo il tuo compleanno."
Madara era muto, ma i suoi occhi brillavano. Hashirama era quasi caduto a causa dell'impetuoso abbraccio.
Madara non era avvezzo a certe parole, bastavano i suoi gesti a dire tutto.
Parole 506
