Anna e il signor Bates scambiarono qualche parola.
Aveva paura che lui si risentisse della visita fatta a sua madre, ma così non era.
Il pover'uomo cercava sempre di allontanarla, per il suo bene, ma nemmeno sapere che era sposato la fece demordere. Quando si separarono il signor Molsley chiese al valletto se c'erano speranze per conquistare il cuore della ragazza, ma venne a sapere, suo malgrado, che lei era interessata a qualcuno che la corrispondeva.
In un angolo lontano, ma comunque sotto lo sguardo di Lady Violet e la figlia, Mary e Matthew ebbero una discussione.
Lui arrabbiato per non aver ricevuto risposta e consapevole che il bambino era un maschio, decise di lasciare definitivamente la cugina, che ancora non gli aveva né dato una risposta né l'aveva informato del signor Pamuk.
Il maggiordomo, che da tempo si era fatto forza per lasciare il suo posto vicino alla signora Hughes per controllare le cose, vedendo lo sguardo e la rigidità del signor Crawley si diresse da Lady Mary.
"Qualcosa vi turba milady?" chiese preoccupato.
Anche se aveva capito la natura della ragazza, in quel momento ella era comunque giovane e col cuore spezzato.
Inoltre, lui doveva comunque occuparsi della famiglia al meglio che poteva, e lei era sempre la prima bambina su cui aveva posato gli occhi.
"Non preoccupatevi. Ormai mi conoscete Carson, la tristezza mi possa subito" disse con autoironia.
Forse la sua spocchiosità era dovuta dal suo essere viziata?
Mentre piangeva la prese tra le sue braccia, e le disse:
"So che siete forte milady. Ed è questo che conta, la sola cosa che conta"
Rimasero alcuni minuti così poi rientrarono in casa, lei per aggiustare il trucco, lui perché informato da William dell'arrivo di un telegramma.
Lo prese, lo consegnò personalmente a Lord Grantham, informandolo delle novità su Thomas, e poi corse a cercare la signora Hughes.
Vedere Lady Mary struggersi per amore lo aveva spinto ad agire.
Certo c'era il 50% di probabilità che lei lo rifiutasse ma c'era anche il 50% che lei contraccambiasse i suoi sentimenti.
Se Lady Mary, che era una giovane al suo primo amore poteva farcela, poteva anche lui.
L'amore si sa viene col tempo, se anche la governante non avesse ricambiato, c'erano comunque buone possibilità di aumentare la loro amicizia e comprensione. In oltre all'epoca, non necessariamente ci si sposava per amore, anzi quasi mai.
Sì, glielo avrebbe detto.
'Eccola lì. Vai Charles puoi farcela. Diglielo ora, non aspettare. Chiamala da parte e apri il tuo cuore'
Chi avrebbe pensato che proprio lui sarebbe stato così coraggioso e aperto, sprezzante del pericolo e del dovere?
La signora Hughes lo aveva visto dirigersi lontano dalle tende e, con la solita curiosità che la contraddistingueva, lo seguì.
Il suo cuore batteva forte, nella paura di trovarlo in situazioni spiacevoli con qualcuna.
Quando vide l'abbraccio con la primogenita Crawely, capì che qualcosa era successo, lo sguardo del signor Matthew la diceva lunga e in quel momento avrebbe preferito non aver ragione.
Un cuore spezzato è difficile da aggiustare.
Questa considerazione le fece rivalutare la sua decisione di dichiararsi al maggiordomo.
Erano adulti, avevano preso le redini della loro vita in mano anni prima.
Certo si cambia e si può cambiare idea, ma il gioco valeva la candela?
Mettere a rischio il lavoro, la complicità e l'amicizia che li univa per una dichiarazione che poteva essere a senso unico era davvero necessario?
Chi avrebbe detto che proprio lei sarebbe stata così codarda?!
In quel momento venne richiamata dai suoi pensieri dall'avvicinarsi a lei proprio del signor Carson e dalla voce preoccupata di Lord Grantham.
Silenzio. Questo solo permeava l'aria di Downton Abbey in quel meraviglioso pomeriggio. Silenzio.
Non sapevano se fissare Robert o guardarsi tra loro.
Nessun bisbiglio, nessuna battuta sprezzante di Thomas, perfino i respiri si erano bloccati.
Poi, dopo diversi minuti, i cuori ripresero a battere e i cervelli realizzarono pensieri, soprattutto egoistici.
Le donne sapevano cosa significava: i loro uomini sarebbe partiti, se poi avessero fatto ritorno era da vedere.
Lady Cora e suo marito, contrariamente a quanto avrebbero mai pensato, ringraziarono il cielo di aver perso il loro piccolo.
Isobel si voltò a fissare Matthew (l'unica cosa per lei importante e che le restava), che veniva guardato anche da Mary.
William trattenne il respiro.
Sybil non capiva appieno.
Edith avrebbe voluto aver Sir Strallan accanto a sé.
Lady Violet lasciò per un momento andare i muscoli facciali, esprimendo così il suo stato d'animo, e Rosamund si voltò lentamente, sopprimendo a fatica il desiderio di stringere sua madre.
Il resto del personale era senza parole.
La povera Gwen si sentiva in colpa di lasciare in un momento come quello la sua 'famiglia'.
Anna ringraziò per la zoppia del signor Bates sperando non volesse fare l'eroe, l'uomo intanto fissò prima il suo padrone e poi la ragazza che amava.
Avrebbe fatto il suo dovere a prescindere, se lo avessero richiamato.
Se possibile, il signor Carson e la signora Hughes erano quelli più scioccati di tutti.
I loro sogni furono infranti nel giro di due secondi mentre si fissavano a bocca aperta.
Probabilmente molti dei ragazzi lì assunti, se non tutti, sarebbero stati reclutati.
Per quanto una love story in periodo di guerra faceva molto romanzo, come potevano loro stare insieme in un momento simile?
Perché la guerra doveva arrivare in Inghilterra proprio quando avevano deciso di aprire i loro cuori?
La signora Hughes era sollevata dal fatto che, molto probabilmente, il signor Carson non sarebbe stato tra quelli chiamati, ma sapeva che questo lo avrebbe fatto arrabbiare. Da una parte avrebbe dovuto lavorare di più per mancanza di personale, dall'altra avrebbe pensato di essere inutile al suo paese e aver tradito la corona a causa della sua età. Si sarebbe immolato per William, per gli altri e forse anche per Molsley e Thomas.
Per non parlare del senso di colpa che la pervase.
'Se non mi fossi innamorata di lui, forse non sarebbe successo'
'Forse è successo perché hai cambiato idea sull'aprire il tuo cuore'
Queste voci le ronzavano in testa e le fecero venire la nausea.
No, non era colpa sua ma non poteva far a meno di avere quei pensieri da quando Lord Grantham serio aveva detto:
"Un momento d'attenzione prego! Prestate attenzione signore e signori!
Vi chiedo un'istante di silenzio... È con profondo rammarico che devo annunciarvi che siamo entrati in guerra con la Germania!"
