CAPITOLO QUINTO: IL RISVEGLIO DEL PRINCIPE
Knight, slavata, con i capelli legati a coda di cavallo, il volto inebetito e vacuo come i suoi occhi persi nel vuoto.
Se ne stava immobile, senza dare importanza alle parole di McGee "Quando si è di umore nero o tristi una buona tazza di infuso fa bene allo spirito."
Non era molto in vena di ascoltarlo la sua mente vagava "Se ci abbini questi forse il tuo umore migliorerà." I pasticcini alla crema nel piatto avevano un aspetto gradevole da indurla in tentazione "Avevi ragione." La pasta era morbida e la crema fuori uscì macchiandosi la punta del naso, lo ripulì con il dorso della mano liberando una risata dipoi quel sorriso svanì per tornare cupa.
McCoy controllò il paziente, migliorava, le condizioni fisiche si stavano riprendendo velocemente e l'antidoto faceva effetto; lo sfogo blu si stava ritirando dopodiché chiese all' assistente Chapel di sostituirlo.
Con ilarità diede buone notizie sul paziente "Il suo organismo sta combattendo per sopravvivere, la mia cura ha avuto effetto e presto guarirà del tutto." Knight con impulsività abbracciò il medico con grazie.
"Ora sta dormendo quando sarà sveglio le prometto che l'avvertirò."
In volto di Knight si illuminò emise un lungo respiro e si calmò, l'ansia sparì del tutto ed ora poteva sentirsi leggera, il cuore batteva regolarmente ma coricarsi un po' non le passò nemmeno per la mente optando per una partita a scacchi.
La partita durò sufficientemente quel che bastava per vedere comparire McCoy sulla soglia della sala comune "Il paziente è sveglio fa domande." Concluse la partita in fretta furia "Scacco matto Tim!."
Alden Parker era seduto sul bordo del lettino con un camice azzurro per coprire le nudità, lo vedeva tranquillo e sereno con una gamba immobilizzata dal tutore "Ciao Alden" fece lei restando in un angolino "Ciao Jessica ... Hai intenzione di startene li tutto il tempo o vieni a salutarmi?" Cade nelle sue braccia avidamente.
La stringe saldamente tra le braccia intorno alla vita e la bacia sulla fronte, finalmente riusciva a respirare sapendo di essere cioè di cui aveva bisogno Parker "Mi hai fatto prendere un colpo sai?"
"Me ne dispiaccio cara." Con le dita sotto il mento le alzò il volto per baciare le sue labbra per la prima volta "Hai l'aria stanca non stai bene?"
"No Alden sto bene, ho solamente dormito poco." Lo fissò per qualche millisecondo poi baciò il mento sale e pepe.
Sembrava fatta per stare nelle sue braccia, con il cuore che batteva contro il suo petto. Dormiva con il sorriso sulle labbra quasi come se ridesse con gli angeli, era coricata sul lettino accanto a lui appoggiata a lui mentre leggeva un libro che da tempo non riuscì a terminare.
La cura di McCoy venne iniettata alla seconda vittima salvata da Jessica; le loro vite tornarono alla normalità con nuovi casi su cui indagare e McGee ricoprì il ruolo di Parker per tutta la durata della sua assenza per infortunio senza ambire per rubargli il posto preferiva il suo "rango".
Solamente tre giorni più tardi il capo squadra rimise piede all'NCIS, zoppicando ma con un sorriso ed una scatola di pasticceria riprese il suo posto "Abbiamo un nuovo caso a Quantico."
