EPISODIO 2*8
Emily era così felice che le cose con suo marito si fossero risolte.
Purtroppo il mercoledì successivo dovette partire per Akron e quindi avrebbe saltato l'ennesima cena del venerdì.
Era triste. Lo erano entrambi.
Fortunatamente il lavoro lo avrebbe tenuto abbastanza distratto e anche lei si sarebbe data da fare, in attesa del suo ritorno.
Tra le altre cose per tirar su il morale al marito, che continuava a essere teso e distante anche se meno di prima, aveva deciso di convincere Rory a fare una sorpresa a Richard e gliene parlò quella sera a cena.
"Un ritratto ad olio?!" chiese fissando la nonna, non sapendo se stesse scherzando o dicendo sul serio, conoscendola era più probabile la seconda.
Dopo aver scoperto che anche sua madre aveva posato per tre diversi artisti, facendoli impazzire, fu più propensa ad accettare.
Emily era elettrizzata. Avrebbe fatto una sorpresa a Richard e avrebbe passato la mattina con la nipote.
Niente avrebbe potuto offuscare la sua felicità, o almeno così credeva.
Ci misero una settimana, ma per il venerdì successivo il quadro fu pronto.
Fortuna che Lorelai fosse riuscita a convincere la madre a cambiare la posa e il cigno con un libro altrimenti Rory si sarebbe potuta trovare con dei lividi sul viso.
Richard sarebbe tornato l'indomani ed Emily era fuori di sé dalla gioia.
Peccato che le ragazze non lo fossero. Rory si sentiva imbarazzata, effettivamente l'artista pur avendo lavorato bene aveva fatto un lavoro troppo snob (come probabilmente voleva la nonna) e Lorelai non riusciva a togliersi dalla testa i suoi problemi lavorativi.
Era così nervosa, che aggredì la madre senza pietà.
Questa, oramai stanca delle continue liti e prese in giro, se ne andò in cucina, avvilita.
"Il ritratto è splendido mamma davvero"
"Grazie" disse cercando di non far capire che soffriva e senza guardarla.
"Mi piace tanto. È molto naturale quando legge, è così reale. Anche se non c'è l'oca o una tartaruga gigante è magnifico, e papà lo apprezzerà vedrai. Hai avuto una grande idea"
Forse per la prima volta, le parlò dal cuore, dicendo:
"A volte sei così dura e non riesco a capire perché, che cosa ho fatto per meritarlo?"
"Non hai fatto niente" rispose vergognandosi.
"Un motivo ci deve essere"
Si aprì con sua madre come probabilmente non aveva mai fatto.
Non ci fece nemmeno caso, erano così naturali.
Nella stessa cucina dove anni prima si erano litigate per gli accordi delle cene del venerdì, ecco che Lorelai parlava a sua madre col cuore in mano, dicendole cosa la preoccupava.
Le parlò del litigio con Sookie. Di Mia e del suo desiderio di vendere la locanda. Del fatto che quel posto era stata la sua prima casa con Rory e di come la notizia e le desse una tristezza infinita.
Se avesse guardato sua madre avrebbe potuto vedere i cambiamenti nel suo viso.
Non appena fu nominata Mia, i suoi lineamenti divennero duri, di pietra, un misto di schifo e stizza.
Si auto controllò così bene che durò solo un attimo e quando la figlia alzò gli occhi potè vedere lo sguardo iniziale di tristezza e di voler sapere il perché del suo comportamento.
Quando le chiese scusa sinceramente la madre la perdonò, dicendo ANCH'IO SONO UN PO IN CRISI.
Ed era vero.
Le mancava Richard e più il tempo passava più aveva paura che il quadro non gli sarebbe piaciuto.
Lo aveva ammesso lei stessa la settimana precedente che ultimamente era depresso.
E se avesse reagito come al ballo? Non lo avrebbe sopportato.
Cenarono il più tranquillamente possibile e poi andò a letto.
"Pronto?" rispose sistemandosi nel letto matrimoniale, abbracciando il cuscino del marito.
"Emily cara... che voce hai, è successo qualcosa?"
"Oh Richard ciao... no niente"
"Tesoro non mentirmi. Raccontami tutto"
"Oh non è niente caro davvero, e poi devi essere stanco"
"Emily... mi stai preoccupando"
"Ho ... avuto una... conversazione con nostra figlia"
"Avete litigato"
"No, no... mi ha raccontato alcuni problemi che sta affrontando"
"Di che genere?"
"Pare voglia aprire una locanda tutta sua, con la sua amica chef"
"È un bel progetto"
"Infatti"
"Cosa c'è che non va?"
"Ha parlato di Mia"
L'uomo dall'altra parte del telefono si irrigidì. Lui e sua moglie conoscevano per nomina quella donna.
Era colei che aveva aiutato Lorelai a diciassette anni, quando aveva appena partorito.
Si era presa cura di lei, dandole un tetto, cibo e un lavoro.
In Emily era ancora scolpita nella mente la visita al capanno degli attrezzi dell'Indipendence Inn e Richard ricordava fin troppo bene quanto sua moglie fosse stata male alla scomparsa della figlia.
"Emily...tu sei forte. Mi hai capito?! Sei forte. Tutta questa faccenda ti ha reso forte.
Sei volitiva, indipendente e capace in tutto quello che fai. Quella donna non è migliore di te.
Non è da lei che Lorelai è andata a chiedere i soldi per la Chilton.
Non è da lei che è andata per il suo matrimonio.
Non è da lei che Rory si è rifugiata quando ha litigato con sua madre.
Ma qui. Da noi. Da te. Tu sei speciale e insostituibile"
"Oh Richard finisci sempre col farmi piangere..."
"Lacrime felici spero"
"Si, mi manchi amore mio"
"Anche tu dolcezza. Ma ci rivedremo presto"
"Domani andrò lì"
"Capisco"
"Ti credo Richard davvero. Tutto quello che hai detto su di me. Grazie. Ma ho bisogno di esorcizzare questo demone una volta per tutte. Devo sapere che se mai dovessimo incontrarla in pubblico, come ad un compleanno o un matrimonio delle nostre ragazze, posso stare nella stessa stanza con lei senza ucciderla o farmi venire una crisi"
"Allora ti appoggio in pieno. Davvero. Ricorda solo che ti amo e che puoi farcela"
"È importante per me avere il tuo sostegno. Grazie. Notte"
Così il giorno successivo indossò un abito elegante (che qualunque psicologo avrebbe detto essere FONTE DI POTERE in quanto era un tailleur gonna, rosso, con finiture in oro) e si diresse all'albergo.
Mia era lì.
Le due donne non potevano essere più diverse.
Mentre Emily era rigida e formale, tesa come una corda di violino pronta a spezzarsi, Mia era dolce gentile e amichevole.
'Forse è per questo che la preferisce a me' pensò tristemente, 'sono appena arrivata e già mi chiama per nome, è felice di vedermi e vuole pranzare'
Cercò di non vederci troppa sfacciataggine nell'usare da subito il solo nome di battesimo e darle del tu, era priva di classe o forse l'aver cresciuto sua figlia le faceva sembrare di avere qualche diritto di amicizia?
Chissà cosa sapeva, e cosa pensava, la magra bionda della madre della sua protetta.
Se qualcuno non lo sapesse, dal carattere e dal modo di parlare ed esprimersi, si poteva pensare che Lorelai fosse figlia di Mia.
Emily cercava con scarso successo di essere educata e l'altra donna sembrava prenderla in giro, accondiscendente come era.
Quando questa le disse che da tempo desiderava conoscerla, la Gilmore senior chiese stupita E UNA VOLTA FATTO COSA PENSAVA DI DIRMI?!
Lei iniziò a snocciolare scuse.
"E se fosse stata mia figlia? Era infreddolita, spaventata.. cosa avrei desiderato per lei? Io avrei voluto che avesse trovato qualcuno pronto ad accoglierla e proteggerla con amore, aiutandola a trovare la sua strada!" disse convinta.
"È curioso... io avrei desiderato che qualcuno la riportasse a casa"
I suoi occhi si velarono ma era più che decisa a non mostrarsi debole.
La voce di Richard le risuonava nelle orecchie TU SEI FORTE. PUOI FARCELA.
"Ora devo andare. Le sarei grata se non lo riferisse a Lorelai" rispose tenendole testa.
"Come vuole"
Giunta alla porta, chiese, voltandosi per metà, senza guardare l'altra donna:
"Ha qualche foto del passato?"
"Domani gliene manderò un pacco intero"
"La ringrazio"
Era grata di essere venuta in taxi perché le gambe le tremavano e non sarebbe stata in grado di guidare.
