EP 14 - CASA DOLCE CASA, UN CORNO!
Il trasporto era andato a buon fine, l'alieno l'asciò andare la mano della ragazza e fece il cicerone verso una fitta boscaglia, e dopo qualche minuto di cammino in un silenzio tombale arrivarono a una specie di abitazione tipica dei Cyniclons. Il suo tetto era a cupola e in apparenza intorno a essa c'è una barriera invisibile da proteggere la casa da presenze esterne. Il ragazzo alieno entrò nel raggio d'azione della barriera e dopo aver guardato la ragazza con un accenno col capo, la invitò ad entrare. Successivamente entrambi entrarono e videro che era al suo interno un'abitazione di legno sé non fosse stata un'abitazione aliena Nico Robin avrebbe scambiata per un'abitazione stile umana.
Con un cenno del capo il ragazzo indicò a Nico Robin due chimera - animals che erano impalati a poca distanza dai due, entrambi avevano delle strane sembianze di animali e per quando si sforzasse di capire a quali animali assomigliassero, era molto complicata la questione.
?:- I due chimera-animals saranno a vostra completa disposizione, se avrete qualcosa da chiedermi basta rivolgersi a loro e mi chiameranno. Voi e l'altro umano avete delle camere già designate e per il resto come ho già detto prima, rivolgetevi a loro per le vostre domande. -
Detto ciò si voltò per poi tele trasportarsi via, l'asciando una Nico Robin un po' ammutolita, senza darle il tempo di reagire alle nuove domande che in quel momento le frullavano in testa.
N.R:- Però... che tipo di tante parole. -
Ancora ferma sul suo posto cercava di fare mente locale, dal ponte del peschereccio che per qualche settimana le aveva dato ospitalità ora si trovava in terra ferma e all' asciutto.
N.R:- Casa dolce casa! -
C'era un filo di sarcasmo nel suo tono di voce per la questione della nuova abitazione sua e del conte, era andata meglio di quando si immaginasse.
N.R:-Almeno non stiamo marcendo dentro a qualche prigione, meglio di così non mi poteva capitare. -
Con questo con cautela si avvicinò ai due mutaforma, e dopo qualche attimo di esitazione prese parola.
N.R:- Scusate?... Mi sapreste indicare dove si trova la mia stanza? -
Il suo tono incerto non aveva cambiato neanche di una sola virgola le espressioni inespressive delle due creature. Per quando erano degli antropomorfi l'assomiglianza tra di loro aveva confuso la ragazza tanto da soprannominarli i " gemelli", loro si reggevano in piedi come gli umani, Nico Robin si riguardava dall'essere troppo a suo agio intorno a loro.
Entrambi con dei sguardi apatici si limitarono a spartirsi i compiti, quello a sinistra portò le valigie della ragazza, quello a destra prese il polso di lei e con calma la guidò verso il nuovo alloggio.
La casa ora guardandola meglio, durante il suo tragitto verso la sua nuova camera intravide la struttura più stile aliena che quella umana. Le scale erano fatte di legno come il resto della casa.
Il lungo corridoio era tappezzato con un tappeto di un rosso cardinale, e l'ingresso della sua nuova stanza era di una porta di legno, e con qualche esitazione le due creature rimasero impalate all'ingresso. Sempre in silenzio, una delle due " cose" aprì la porta e fece entrare la nuova arrivata.
La camera di Nico Robin era al primo piano, davanti a sé poteva vedere una porta- finestra di grandi di menzioni, le sue tende erano tirate di lato da permettere a Nico Robin di vedere un balconcino, e avvicinandosi alla finestra poteva benissimo intravedere la foresta dove circondava l'abitazione aliena. La stanza in per sé le sue dimensioni sono medie e con il letto messo in orizzontale. Alla sua destra attaccato alla parete, c'è un armadio in stile etnico antico con 2 porte, le sue cornici di legno pregiato con decorazione artigianale, Nico Robin poteva vedere le sue valigie appoggiate per terra accanto all'armadio e nel voltarsi si accorse che i due "gemelli" s'è n'erano andati l'asciandola con la sua privacy. Il trasloco si svolse in totale silenzio e mentre calava la notte, l'oscurità prendeva possesso della stanza e i primi raggi lunari entrarono dentro l'abitazione aliena tramite le sue finestre aperte.
Verso l'ora di cena, uno dei " gemelli" le consegnò un biglietto con un invito a scendere di sotto per cenare.
Nico Robin sulle prime rimase scettica, dalla calligrafia non è di sicuro quella di Oscar, non scoraggiata si preparò con un outfit semplice e non sciatto.
Camicia con maniche rialzate fino ai gomiti di color viola chiaro con il collo alto, pantaloni scuri e scarpe comode, i lunghi capelli li l'ascia legati con un semplice coda bassa.
Dopo essere scesa verso in salotto l'attendeva la sorpresa, l'alieno che stamattina l'aveva accompagnata in questa casa le dava di spalle con le braccia incrociate dietro la schiena e guardava fuori da una delle finestre della stanza. Nico Robin era incerta su come segnalare al tizio la sua presenza, senza sembrare troppo brusca.
?:- É nella vostra usanza spiare le persone? -
Disse l'alieno dando ancora le spalle alla nuova arrivata, prendendola di sorpresa per essere stata colta in flagranza di averlo spiato e non esseri annunciata a lui.
N.R: - Non era mia intenzione di essere spacciata, non sapevo come annunciarmi a voi, tutto qui. -
Lei gli rispose con sincerità, e questo deve essere stato notato dal suo interlocutore che lentamente si voltò verso di lei, avendo così la sua totale attenzione.
?:- Vi credo...-
Rispose con uno sguardo fisso sulla figura della ragazza focalizzandola meglio, quello sguardo non piacque molto a Nico Robin si sentiva messa sotto esame dal nuovo arrivato. Il suo nervosismo deve essere stato palese sul suo viso, che questo aveva scaturito una risatina un po' beffarda da parte del soldato.
?:- Non dovete aver paura del sottoscritto, sono stato incaricato dai miei superiori di tutelarvi da ogni pericolo durante la vostra permanenza qui, sarò il vostro " angelo custode". -
Alla parola angelo custode fece le virgolette con le dita, enfatizzando la sua burla verso l'umana che gli stava di fronte.
Lei colse la burla ma non diede peso alle sue provocazioni, il soldato deve di certo seguendo dei protocolli con dei criteri per accertarsi della buona fede dell'ambasciatore e della sua giovane accompagnatrice.
Con un gesto della mano, il soldato cyniclon invitò la giovane umana a sedersi a tavola, entrambi a capo tavola uno di fronte all'altro, e nell'attesa che gli venisse servita la cena continuarono a parlare.
N.R: -Stia tranquillo, non ho paura di voi, sono solo sorpresa del vostro invito a cenare con me. E mentre siamo nel tema, non vedo Oscar, sapete dirmi dove si trova? ...-
Domandò con tono curioso; e con lo sguardo diede una veloce occhiata nei dintorni della cucina accertandosi che il suo patrigno non sia nei paraggi. Che lei lo abbia mancato di poco?
?:- Non lo sapete?... l'ambasciatore è stato invitato a presidiare nel palazzo del maestro Profondo Blu in persona, per parlare di questioni al trattato di pace. -
Nico Robin ebbe un colpo alla notizia che le aveva sganciato, tra lei e il conte non c'era un rapporto idilliaco ma andarsene senza dirle niente era un comportamento infantile. Anche sé lei in verità doveva aspettarselo una mossa così bassa da parte di Oscar, andarsene senza l'asciarle un bigliettino.
?:- Noto che non vi è stata notificata l'avviso della partenza dell'ambasciatore, strano direi... sembra che l'ambasciatore non vi abbia comunicato dell'invito che ha ricevuto di recarsi al palazzo del sommo maestro. -
La sua frecciatina aveva fatto centro, Nico Robin mal celava la rabbia ma ebbe la prontezza di nasconderlo nel breve tempo di una manciata di secondi. Le porte della cucina, si aprirono dove uno dei " gemelli" aveva tra le mani dei piatti con del cibo proveniente del territorio.
La creatura come era venuta così era uscita dalla cucina senza fiatare, le bevande furono portate insieme ai loro pasti.
?:- La prego, assaggi le nostre specialità, le posso assicurare che non sé n'è pentirà. -
Detta così sembra una minaccia, Nico Robin non era conosciuta per spaventarsi facilmente, con la sua forchetta prese una piccola dose del suo " purè " e lo infilò in bocca. Sulle prime come sapore lo classifica come dolce ma la sua consistenza era acquosa. Continuando con la masticazione lenta comincia a percepire varie spezie a lei sconosciute. Quando ad un tratto percepì un semino, con i denti lo mastica e fu la scelta sbagliata, che subito comincia a percepire un bruciore a lei molto soffocante. In fatti, comincia a tossire forte e mise la mano davanti alla bocca per sputare con eleganza la parte incriminante. In tutto questo, il commensale alieno non tratteneva il suo divertimento, lo trovava molto divertente per la reazione della ragazza seduta davanti a sé.
Nico Robin tra una tosse e il bere dell'acqua (che non aiutava a lenire il bruciore); gli lanciava delle occhiatacce al commensale seduto davanti a lei.
N.R:- Noto... Coff... che la mia disgrazia... coff vi giova molto... Coff-
Il suo tosse le impediva di continuare la frase, ma i suoi occhi lo facevano per lei. Erano iniettati di sangue, per lo scherzetto che lui ha fatto ai suoi danni.
?:- Perdonate la mia ilarità alla vostra disgrazia, non era mia intenzione di burlarmi di voi e solo che non mi aspettavo che avreste reagito alle spezie della mia terra... Se avessi saputo che i semini neri vi avrebbero portato a questa situazione, avrei ordinato altro per il vostro piatto. -
Il soldato cercava di giustificare per l'accaduto appena creatosi, lei non era sicura della sua estranierà e di certo non voleva iniziare a discutere con il suo " angelo custode" era appena arrivata nel territorio dei Cyniclons.
Con uno schiocco di dita, sempre uno dei " gemelli" aveva una brocca di medie dimensioni e un bicchiere vuoto, e sempre con un altro schiocco di dita il chimera- animale versò il contenuto della brocca nel bicchiere, che venne offerto alla ragazza che lo beve con moderazione fino all'ultima goccia.
La cena, per la sua buona parte fu consumata in silenzio dopo l'incidente di prima, entrambi i commensali optarono in comune accordo di non parlare fino al termine del consumo dei loro pasti.
Successivamente con più calma, il soldato invitò la sua ospite in salotto che era di fronte alla cucina, anche con la bevanda portata dal " gemello" ancora il bruciore non le dava tregua. In alcuni istanti, sembrava che l'infiammazione si acquietava, altre volte si alimentava da solo.
In silenzio, lei seguiva il suo "interlocutore" così si fa per dire, è più silenzioso di una mummia, e questo da un lato è un beneficio alla ragazza, dall'altro canto le dava sui nervi.
Il salotto era grazioso ma non eccessivamente, un divano per tre posti li attendeva, e entrambi si sedettero nelle estremità opposta creando così una maggiore distanza fisica tra di loro.
?:- Spero che la cena vi sia piaciuta a parte l'incidente, intendo. -
Oggi quel disgraziato voleva morire, pensò con rabbia Nico Robin. Facile per lui parlare, non era stato nelle sue condizioni di non poter neanche ingoiare. Per sua sfortuna, il bruciore magicamente si era esteso fino alla gola; e come se avesse ingoiato per intero una foresta avvolta in un incendio. Avrebbe voluto fargli provare la sensazione infernale che la stava uccidendo, e poi vediamo sé al signorino non gli veniva la voglia di bere un barile intero d'acqua.
N.R:- Si... mhmm... epoca... squisita...-
Il bruciore aveva gonfiato la sua povera lingua, che a stento lei poteva pronunciare sì e no due parole in un'intera frase, interrotta dal continuo malessere.
In tutto questo il soldato, vedendo chiaramente delle sue condizioni non sembrava colpito, il suo momento di divertirsi alle spese della ragazza le ha già avuto in precedenza, e adesso lui stava per lo più in silenzio.
?:- Noto che il bruciore non si è allietato, forse dovrei chiamare un guaritore, solo per accettarsi che non si estende oltre. -
La sua indifferenza l'asciava basita Nico Robin, in queste circostanze l'altra persona si dà da fare per allietare il disagio del suo ospite, anche sé il termine " ospite" non le si addiceva a lei. Per lo più si sentiva un ostaggio, e tutto questo in meno di 24 ore dal suo arrivo; non voleva immaginare cosa sarebbe successo nelle prossime 48 ore.
Lui intanto si alza, dando novamente le spalle alla ragazza e incamminandosi verso l'ingresso dell'abitazione, disse soltanto.
?:- Non si preoccupi umana, domani mattina le invierò un buon guaritore, le auguro una buona notte. -
Detto ciò uscì dall'abitazione l'asciando una Nico Robin ancora più basita di prima, e prendendo la prima cosa che le capitava in tiro lo prese e lo lanciò contro la porta d'ingresso, dando così sfogo alla sua frustrazione. Così sono iniziate le sue disavventure, fare un lungo viaggio per via mare senza una destinazione ben precisa, un marinaio che cerca di avere un approccio poco lusinghiero con lei, il mal di mare, l'attracco (per sua fortuna andato meglio di quando si immaginava), il suo patrigno che la lascia da sola senza dirle nulla, e una cena infernale con un cafone del genere, e per concludere in bellezza il danno e poi la beffa, il bruciore non n'è voleva sapere di l'asciarla stare in pace.
N.R: - "Casa dolce casa... un corno!". -
Inveiva contro nessuno in particolar modo, ora le aspettava una notte da incubo e, in tutto questo lo doveva sopportare per il bene della pace tra le due specie.
ANGOLO AUTRICE:
Ahi ahi...
Non vi aspettavate un capitolo del genere, incentrato solo su Nico Robin?...
Si, l'ho così... Il titolo sembra un'allerta spoiler, di certo ho voluto avvisarvi in questa maniera.
Qui le cose cominciano a mettersi parecchio male per la nostra beniamina, l'inizio non molto buono è destinato a peggiorare mentre continuano con altri capitoli. Stessa cosa posso dire per le ragazze, ora hanno un enorme problema di nome Kisshu Ikisatashi ,e si sa è uno che non molla tanto facilmente, sé ha in testa di fare qualcosa di stupido è sicuro al 100% che lui l'ho fa.
Con altri capitoli si noteranno i due parallelismi tra Nico Robin nel territorio dei Cyniclons e le ragazze soppiantate sul suolo di Tokyo con Kisshu che non le molla.
Credo di aver detto lo stretto necessario non faccio nessun'altra supposizione.
Kledy . ❤
