EP 24 – LE RETROVIE DI LARSSON

Il sole splendente riscaldava delicatamente la casa-base in cui Nico Robin risiedeva. La giovane donna si era avvolta con il suo scialle per ripararsi dalla leggera brezza mattutina. Tre giorni prima, aveva ricevuto un messaggio da Anthus, l'anziano cyniclon, che aveva suscitato in lei una certa inquietudine. Il messaggio in sé non conteneva molte informazioni, ma informava che Anthus era stato seguito da alcuni conoscenti, mettendo così a conoscenza di Nico Robin della sua presenza.

La scrittura affrettata di Anthus aveva suggerito che il messaggio fosse stato scritto di fretta. Nico Robin non aveva dato eccessiva importanza alle parole, ma apprezzava la preoccupazione di Anthus per la sua sicurezza. La sua unica preoccupazione era che non poteva uscire di nascosto per le sue perlustrazioni notturne. La reclusione stava iniziando a farsi sentire, e non sapeva quanto sarebbe durata. Tuttavia, c'era una nota positiva: la sua lupa non era coinvolta in questo pasticcio, il che le aveva fatto tirare un piccolo sospiro di sollievo.

Il suo "body guardian", che si trovava alle sue spalle appoggiato all'angolo della porta, la osservava in silenzio. Le sue investigazioni erano in corso da alcuni giorni, ma i primi risultati si stavano facendo attendere. Il soldato rifletteva su tutta la confusione che si stava verificando in quel momento: prima la contaminazione della cena, poi l'infiammazione alla gola e ora questi maldestri attentati pianificati dai molti Cyniclons nei confronti della sua protetta. Fortunatamente, il ragazzo aveva piazzato delle chimere-spia per monitorare i movimenti dei rivoltosi.

Da quanto gli era stato riferito, la situazione nel villaggio più vicino alla casa-base in cui abitava Anthus era in tumulto. L'agitazione non sembrava placarsi, e con il passaparola, sembrava ormai imminente che le rivolte si diffondessero in tutto il territorio, con il rischio di raggiungere la capitale e arrivare alle orecchie del suo signore padrone. Il ragazzo non era uno sprovveduto, e per cercare di arginare il danno, aveva preso l'iniziativa di scrivere una lettera e consegnarla al palazzo al più presto possibile. In questo modo, voleva evitare di mettere in seria difficoltà gli abitanti del palazzo e non lasciarli impreparati alle imminenti rivolte.

Al palazzo, una strana attività aveva preso il sopravvento, rompendo la calma e il silenzio che solitamente regnavano lì. I bisbigli erano solo un sussurro in confronto a quanto stava accadendo nella sala del trono. Pochi avevano il permesso di varcarne la soglia, poiché quella sala era considerata un luogo sacro dove risiedeva il monarca.

Gli ufficiali di alto rango, grazie alla loro posizione privilegiata, erano i più fedeli al giovane sovrano. Il Grande Profondo Blu, nella sua forma di spirito, emanava un'immensa luce che incantava e suggestionava chiunque avesse il privilegio di incontrarlo. Solo pochi fortunati soldati avevano avuto il raro privilegio di dialogare direttamente con il loro sovrano, specialmente coloro con anni di servizio e di esperienza alle spalle, avevano avuto il privilegio di incontrare il sovrano in diverse occasioni lungo il corso delle loro carriere militari.

Lo spirito inquieto del monarca, si trovava di fronte ai suoi fedeli, che si erano inginocchiati prostrandosi ai suoi piedi. Questi uomini erano noti per la loro fedeltà cieca al sovrano, e ogni sua parola era un comando per loro.

La riunione straordinaria che si stava svolgendo in quel momento era stata convocata d'urgenza a causa del messaggio del soldato incaricato di proteggere i due umani nel territorio dei Cyniclons. Le prime rivolte si stavano diffondendo e grazie alla prontezza del soldato, molte teste calde tra i soldati erano state tenute sotto controllo, impedendo possibili scontenti.

Oltre a un gruppo ben definito di soldati, nella sala del trono c'erano molti altri individui di diverse età. La maggior parte di loro era anziana e nei loro occhi traspariva grande saggezza, il tipo di consiglio che il sovrano aveva bisogno di ricevere in quel momento.

? :-... o propongo di affrontare le rivolte nel momento in cui iniziano a espandersi verso la capitale. –

Proponi il primo soldato. La sua posizione militare esatta era sconosciuta, ma la sua vasta esperienza era evidente, evidenziata da una brutta cicatrice che solcava gran parte del suo volto sul lato sinistro, con la perdita di un occhio che fu sacrificato per una delle sue tante imprese militari.

Mentre alcuni dei suoi colleghi annuivano concordi, molti scuotevano le teste, non convinti dalla sua proposta. Altri si fecero avanti per presentare le loro alternative, prolungando notevolmente l'incontro. Nel frattempo, il Grande Profondo Blu fluttuava in silenzio, ascoltando con attenzione e osservando il disordine causato dalle discordie tra i suoi consiglieri.

Tuttavia, la sua fredda espressione non lasciava trasparire l'approvazione per nessuna delle idee presentate dai suoi sottoposti. Mentre i militari si allontanavano per discutere, i saggi rimasti si riunivano a parte per cercare una prospettiva diversa.

I bisbigli erano appena udibili, quasi sussurrati, mentre i toni si facevano sempre più accesi tra i vari membri del consiglio. La discussione sulla soluzione delle rivolte si era trasformata in dispute personali, portando il caos nella sala del trono. In mezzo a tutto ciò, un anziano di nome Zèen si avvicinò al Profondo Blu, si inchinò e gli rese omaggio. Dopo un cenno del capo del sovrano, ottenne il permesso di prendere la parola.

Z :- Vi rendo omaggio, mio sire. Noi, saggi, abbiamo meditato su questa situazione e crediamo che l'uso della forza bruta sia una scelta infelice. Dovremmo piuttosto radunare i rappresentanti delle diverse tribù per esaminare la questione e comprendere cosa desiderano. –

Disse l'anziano Zèen, inchinandosi rispettosamente alla presenza del sovrano. L'anziano era alto e di costituzione delicata, gli 90 anni di età avevano piegato le sue fragili ossa. Il suo volto era lungo, con una fronte alta, e i suoi occhi profondi celavano il segreto di una grande bontà. La sua folta barba e baffi bianchi, così come i capelli lunghi, nascondevano una buona parte le sue fattezze. Indossava un elegante saio bianco che lo identificava come membro del consiglio dei saggi, distinguendosi dagli altri gruppi all'interno del palazzo galleggiante.

P.B: - Continuate, saggio Zèen. –

Z: - Le rivolte devono essere affrontate mentre sono ancora agli inizi, ed è di vitale importanza radunare i rappresentanti delle diverse tribù per chiarire le eventuali incomprensioni e prevenire ulteriori disordini futuri. –

Mentre i due interlocutori discutevano, il caos proseguiva nella grande sala, ma i saggi, rimasti in disparte, osservavano il collega mentre parlava con il sovrano. Sembrava che il dialogo tra loro stesse procedendo senza intoppi.

P.B: - Consigliate di radunare i capi delle tribù per calmare gli animi del popolo? Inizio a vedere il ragionamento dietro alla vostra proposta... –

A queste parole, la luce emessa dall'ombra del Grande Profondo Blu si intensificò, attirando l'attenzione di tutti nella sala.

P.B: - Il saggio Zèen ha presentato un'idea: radunare al più presto i capi delle tribù, sia quelli coinvolti nelle rivolte che quelli che sono rimasti al di fuori. -

La voce ferma e decisa del monarca riportò l'ordine nella sala del trono. Non incontrando alcuna opposizione, il sovrano sciolse l'incontro. Mentre tutti si preparavano ad uscire, un'ombra rimase in disparte, sfuggendo all'attenzione dei presenti tra i Cyniclons. Quando finalmente tutti ebbero lasciato la sala e le grandi porte si chiusero, lo sguardo del monarca si posò sull'ombra, che uscì dall'ombra di una delle colonne portanti che fino a un attimo prima avevano celato la sua presenza.

Il bodyguard di Nico Robin si manifestò al suo padrone e, dopo avergli reso omaggio, attese che il sovrano parlasse per primo.

P.B: - La tua missiva è giunta al momento opportuno. Grazie alla tua prontezza, ho evitato altri problemi con i capi delle truppe che avrei dovuto affrontare se non avessi agito con tempestività. –

Il sottoposto rimasto in ginocchio osò sollevare lo sguardo verso il suo signore. Sentire queste parole dalla bocca del suo superiore rivolte a sé era un raro privilegio e ne andava molto orgoglioso per la sua rapida azione.

?: - Mio signore, voi mi attribuite meriti che io non credo di meritare. Ho fatto solo ciò che ho ritenuto giusto per voi. Sappiate che sono devoto a voi e farei qualsiasi cosa per soddisfare le vostre aspettative. -

Profondo Blu ascoltò in silenzio il suo sottoposto mentre parlava, mantenendo l'atmosfera solenne del momento. Tuttavia, quando il suo sottoposto estrasse dei documenti, questo attirò l'attenzione del sovrano.

?: - Mio signore, non sono venuto qui a mani vuote. Posso capire che per le vostre condizioni avete bisogno di riposo, ed è per questo che... mi sono permesso di portarvi i risultati delle analisi del guaritore. Da quanto ho potuto capire, non sono buone notizie. – ( - ; )

Il soldato cominciò a sudare freddo e temeva che, se avesse rivelato ulteriori cattive notizie, avrebbe messo di cattivo umore il suo leader.

P.B: - Continua! –

Il soldato seguì l'ordine con solennità e spiegò quanto il guaritore Anthus avesse scoperto.

?: - Alcuni giorni prima dell'inizio delle prime rivolte, il guaritore Anthus mi aveva consegnato questi documenti. In quell'occasione, non ebbe il tempo di discuterli con me. Tuttavia, da quanto ho potuto comprendere, è come sospettavo: la causa dell'infiammazione alla gola della ragazza sono state le bacche selvatiche. Il guaritore era molto serio quando mi consegnò personalmente questi documenti... –

Il soldato esitò a proseguire il suo discorso, ma vedendo che Profondo Blu era determinato a conoscere la verità, strinse gli occhi fissi sulla figura del suo sottoposto e incitarlo a proseguire.

P.B :- Sento che mi stai nascondendo qualcosa. Ricorda che, in un modo o nell'altro, lo scoprirò. – ≖̥≖͞

Il sovrano aveva ragione, nascondere informazioni da lui era considerato tradimento verso la sua persona. Non perdendo tempo, il soldato riprese il discorso interrotto.

? :- Chiedo perdono, la mia esitazione è dovuta al fatto che non sapevo come dirvi che ulteriori analisi sui semi hanno rivelato che essi sono stati alterati dalla magia. In particolare, la loro funzione alterata sembra essere quella di causare il massimo danno possibile... Chi sia il responsabile, non lo so, ma deve essere qualcuno che ha stretti legami con qualche stregone o che ha reperito questi semi sul mercato nero. –

Il sudore gli bagnava il viso, e poteva sentire le pulsazioni del proprio cuore battere a mille. Si trovava in una situazione difficile, comunicando notizie poco rassicuranti al suo sovrano. Profondo Blu, a sua volta, non reagì bene alla notizia. Il mistero si faceva sempre più fitto, e il sovrano prese una decisione in merito.

P.B: - Dalle tue parole, sembra che le tue indagini non stiano procedendo come speravamo. L'unica soluzione in questo momento è ordinare che l'ambasciatore giapponese e la sua accompagnatrice vengano scortati al palazzo, così da garantire la loro sicurezza finché la situazione non si calma. –

Il soldato accettò gli ordini del suo sovrano senza protestare, con un cenno affermativo del capo. Rimasto solo, Profondo Blu strinse il pugno della sua mano destra. Con un movimento rapido, alzò la mano e puntò dritto davanti a sé. Nel palmo della sua mano scaturì un potente raggio blu con scintille elettriche, che colpirono il muro della sala del trono, provocando un suono assordante a causa dell'esplosione. In questo modo, sfogò la sua frustrazione, anche se era solo in forma spirituale, lasciando immaginare cosa sarebbe stato capace di fare nella sua forma corporea.

Le sue ambizioni stavano subendo un rallentamento a causa della strana situazione che si era appena creata. Nella sua mente, stava già elaborando un piano per affrontare il problema delle rivolte, che stavano iniziando a radicarsi. Era determinato a sradicarle il prima possibile. La sua prima mossa era mettere al sicuro i due umani. Con questa scusa, avrebbe potuto tenerli sotto stretta osservazione da vicino, cercando di far luce sul mistero della contaminazione. Profondo Blu sospettava che i responsabili si sarebbero mescolati tra i rivoltosi per incitarli ulteriormente e mettergli pressione. Tuttavia, il sovrano non era il tipo di persona che si sarebbe messo da parte senza fare nulla. Nonostante le sue attuali condizioni, era ancora capace di agire e prendere decisioni cruciali.

Da qualche parte, nel territorio umano, un gruppo di uomini e donne si riunì in una location sicura, lontana da sguardi indiscreti. La tensione nell'aria era palpabile, e le espressioni preoccupate riflettevano l'incertezza sulla sorte del loro collega e degli altri umani intrappolati nel territorio dei Cyniclons.

La preoccupazione nei loro volti cresceva di giorno in giorno, alimentata dall'assenza di notizie concrete sulla sorte del loro collega e degli altri intrappolati. Il silenzio che circondava la missione diplomatica pesava come un fardello, e la mancanza di comunicazioni faceva sorgere interrogativi angoscianti su cosa potesse essere accaduto dietro le linee nemiche.

La mancanza di notizie non faceva che aumentare la tensione all'interno del gruppo. Tuttavia, la consapevolezza della difficoltà della situazione non li fece soccombere allo sconforto. Invece, li motivò a concentrare i loro sforzi sulla pianificazione di un piano di recupero, mettendo al primo posto la salvaguardia delle vite umane.

Il gruppo si impegnò a mantenere il massimo livello di discrezione possibile, consapevole che la vita di molti dipendeva dalla riuscita della loro missione.

La mancanza di notizie non faceva che aumentare la tensione all'interno del gruppo. Tuttavia, la consapevolezza della difficoltà della situazione non li fece soccombere allo sconforto.

Mentre il sole sorgeva ogni mattina, i membri del gruppo continuavano a scrutare l'orizzonte con la speranza che presto avrebbero avuto notizie positive. La missione segreta per il trattato di pace era appena iniziata, e solo il tempo avrebbe rivelato se il coraggio e la determinazione di questi ambasciatori e ambasciatrici avrebbero portato alla liberazione di coloro che erano rimasti prigionieri nei territori dei misteriosi Cyniclons.

? :- Pensate che l'ambasciatore giapponese stia bene? – ( ̇- ̇ )

La sala silenziosa venne improvvisamente interrotta dalla voce del rappresentante tedesco, il gigante alto 1,90 cm. Con la carnagione chiara e tratti europei distinti, i suoi capelli e la barba scura gli conferivano un aspetto severo e imponente, che aveva sollevato un interrogativo che pesava sul cuore di tutti. I presenti erano seduti nei loro posti, ognuno con la sua targa personale si girarono verso di lui, le espressioni ansiose riflesse nei loro sguardi.

Molte persone presenti avevano lo stesso interrogativo da troppo tempo. Nonostante la gravità della situazione, il silenzio e la tensione rimanevano, dato che ogni piccolo passo poteva determinare il destino di molte persone nelle mani dei Cyniclons.

? :- Collega, sai benissimo che molti di noi riuniti qui oggi si stanno ponendo la stessa domanda da tempo... Speriamo che il piano dell'ambasciatore giapponese vada senza intoppi, altrimenti tutti i nostri sacrifici saranno vani. – (•́ _ •̀ )

Il rappresentante della Finlandia era alto, ma non quanto il suo omologo tedesco. La sua carnagione chiara e i capelli rossi lo facevano risaltare. Il suo sguardo cristallino rivelava le emozioni tumultuose che provava, allo stesso tempo aveva sollevato il dilemma che pesava su tutti, esprimendo la preoccupazione condivisa per l'ambasciatore giapponese che si trovava in prima linea nel territorio nemico. Il silenzio gravava ancora sulla sala, come se ogni parola pronunciata potesse determinare il destino di chi era intrappolato.

? :- Hai ragione, tutti noi condividiamo questa ansia sulla sorte dell'ambasciatore giapponese. Tuttavia, dobbiamo rimanere concentrati sul fatto che la nostra priorità è la sicurezza di tutti gli ostaggi. Ogni passo che facciamo deve essere ben ponderato per non mettere a repentaglio la loro vita. E non è da solo qualcuno è con lui per assisterlo in questa operazione molto delicata. - ('-ι_-)

L'ambasciatrice dell'India, una donna di trent'anni dalla figura slanciata e vestita con gli abiti tradizionali del suo paese, occupava una posizione di rilievo nella sala delle riunioni. La sua presenza rifletteva la diversità e l'unità del gruppo di ambasciatori e ambasciatrici riuniti per affrontare la difficile situazione.

Inizialmente scettica riguardo alla proposta del conte Oscar, l'ambasciatrice dell'India aveva adottato un approccio cauto nei confronti del piano presentato. Tuttavia, la sua saggezza e il suo discernimento l'avevano portata a esaminare attentamente i dettagli della proposta. Dopo un'analisi approfondita, aveva riconosciuto la complessità della situazione e la necessità di un piano d'azione audace.

Durante l'incontro cruciale in cui l'ambasciatore aveva presentato la sua idea, l'ambasciatrice dell'India aveva condiviso le sue preoccupazioni e aveva contribuito alla discussione con la sua prospettiva unica. La sua approvazione finale aveva sottolineato l'importanza di unire le forze e di agire con decisione di fronte a una situazione così delicata.

Di fronte a lei sedeva l'ambasciatrice del Brasile, quest'ultima con la sua chioma castana folta e i riflessi dorati che le conferiva un'aria di leonessa, emanava un'aura di forza e determinazione. La sua presenza sicura era evidente non solo nei tratti del suo viso, ma anche nell'abbigliamento elegante che indossava un tailleur con going to corta e tacchi alti che mettevano in risalto la sua figura distinta. I tacchi alti e la gonna a corta enfatizzavano il suo stile deciso.

Nonostante l'apparenza sofisticata, i suoi occhi scuri rivelavano una personalità forte e decisa, pronta ad affrontare le sfide che si presentavano. La solidarietà tra lei e l'ambasciatrice dell'India era evidente, specialmente durante le occasioni in cui avevano dimostrato di essere in sintonia contro alcuni dei loro colleghi maschili.

L'ambasciatrice del Brasile e la sua omologa indiana avevano stabilito un rapporto di collaborazione e sostegno reciproco. Il cenno del capo durante l'incontro di oggi indicava che erano pronte a discutere ulteriormente e a lavorare insieme per affrontare la complessità della missione in corso. La loro connessione non solo simboleggiava la solidarietà tra donne in posizioni di leadership, ma sottolineava anche l'importanza di un fronte unito di ambasciatori e ambasciatrici per il successo della delicata operazione di salvataggio.

?: - Abbiamo ricevuto alcune buone notizie da condividere oggi. Un gruppo di umani, 338 individui di varie età, è stato liberato da un bunker poco distante dalla linea di demarcazione tra il nostro territorio e quello degli alieni. Fortunatamente, stanno tutti bene, e presto verranno rimpatriati nei loro paesi d'origine. - (◠‿◠)

L'annuncio dell'ambasciatrice del Brasile aveva scosso l'atmosfera, e un caloroso applauso si era levato in tutta la stanza. Molti ambasciatori esultavano alla notizia, poiché non avevano ricevuto buone notizie di questo genere da mesi. \(≧ω≦)/

Mentre l'entusiasmo e gli applausi risuonavano nella stanza, l'ambasciatore degli Stati Uniti, Clark Lewis Larsson, rimaneva in disparte, distante dagli altri membri della delegazione. La preoccupazione si rifletteva chiaramente sul suo volto, anche se l'allegria generale aveva contagiato la maggior parte degli altri ambasciatori.

Nonostante la buona notizia della liberazione di un considerevole gruppo di umani, Clark Lewis Larsson sembrava essere afflitto da pensieri più profondi. Forse aveva motivi personali di preoccupazione o aveva ancora in mente la complessità della missione in corso. La sua solitudine nel momento di celebrazione era evidente.

L'ambasciatore Clark Lewis Larsson si trovava immerso in una tormenta di pensieri che lo isolava sempre di più dal momento di celebrazione nella sala delle riunioni. Mentre l'attenzione della delegazione era concentrata sulla liberazione del gruppo di umani, Larsson era afflitto da domande senza risposta e preoccupazioni che lo perseguitavano. (._.')

La sorte dell'ambasciatore giapponese era sicuramente uno dei motivi principali della sua preoccupazione, ma c'erano altri pensieri che lo tormentavano, agitando la sua mente inquietante. Forse erano i dubbi sulla sicurezza dei propri connazionali o la responsabilità che sentiva come rappresentante degli Stati Uniti in una situazione così critica.

INIZIO FLASH-BACK:

Episodio 2.

La riunione procedeva a rilento, e molti partecipanti si scatenavano in discussioni animatissime, come birilli che cadevano davanti a una palla da bowling. L'ambasciatore del Giappone aveva appena lanciato una proposta così inverosimile da far scuotere negativamente la testa a Larsson, il quale si era ritrovato coinvolto in un acceso litigio con il collega. La loro discussione aveva acceso gli animi di entrambi, mentre gli altri ambasciatori assistevano al loro battibecco come se fosse una partita di tennis.

Dopo alcuni giorni, Larsson aveva riflettuto con lucidità e provato un senso di vergogna per il suo comportamento in quella riunione. L'idea del conte Oscar di intraprendere una trattativa con i Cyniclons era talmente incredibile che Larsson inizialmente l'aveva respinta. Tuttavia, il comportamento del conte De François gli aveva destato sospetti. Larsson conosceva bene il collega e aveva visto troppe volte come agisse quando era coinvolto in trame. Non voleva che qualcosa di più grande fosse in corso e stesse per esplodere improvvisamente. Quindi aveva preso delle contromisure.

Clark Lewis Larsson aveva imparato dalla sua esperienza passata con il conte De François e dai rischi che comportava seguire le sue improvvisate. Le azioni del conte sembravano più volte beneficiarlo personalmente, mentre altri erano lasciati a gestire le conseguenze. Stanco di essere coinvolto in situazioni rischiose senza ottenere benefici tangibili, Larsson aveva deciso che era giunto il momento di cambiare tattica.

L'ambasciatore degli Stati Uniti non era certo uno sprovveduto; aveva sempre fatto fare il primo passo a De François in passato. Tuttavia, questa volta, aveva deciso di prendere l'iniziativa. Utilizzando le informazioni raccolte durante ricerche condotte alcuni anni prima, Larsson si assicurò di essere solo nel suo rifugio prima di comporre un numero di telefono. Voleva contattare l'unica persona che, secondo le sue indagini, avrebbe potuto condividere le sue preoccupazioni e, forse, fornire ulteriori dettagli sulla situazione.

Mentre il telefono squillava, Larsson si preparava mentalmente per la conversazione imminente. Aveva bisogno di alleati affidabili in questa complessa missione, e questa chiamata rappresentava un passo decisivo per svelare le verità nascoste dietro la facciata del conte De François e delle sue manovre rischiose.

?:-Subito? –

Domandò una voce femminile dall'altro capo del telefono. Larsson rispose dopo aver verificato di essere in contatto con la persona giusta.

CLL:- Sono Larsson. Ti ho chiamata perché ho una questione urgente da discutere con te. – (•́ _ •̀ )

?:- È così urgente che non puoi parlarmene al telefono? – ( ≖͞ -≖͞) ?

CLL:- No, la situazione è seria. Ho bisogno di vederti di persona il prima possibile. –

?:- Va bene, quando ci incontriamo? –

CLL:- Sto prendendo un volo per gli Stati Uniti. Dovrei essere lì entro domani per spiegarti tutto nel dettaglio. –

La persona all'altro capo del telefono aveva chiaramente percepito l'urgenza nella voce di Larsson e, con un sospiro, acconsentì.

?:- Cerca di arrivare il prima possibile. Avrai anche tempo per vedere la tua famiglia. –

Il tono freddo della voce dell'interlocutrice non aveva scalfito la risolutezza di Larsson; entrambi erano consapevoli di condividere una preoccupazione comune e un nemico che richiedeva azioni immediate. In meno di 24 ore riuscì a prendere il primo aereo verso l'America.

Fuori dall'aeroporto, Larsson prese il primo taxi disponibile, dopo alcuni minuti di guida attraverso le strade della città, Larsson guardava fuori dal finestrino, osservando il paesaggio che si svelava davanti a lui. Le luci della città danzavano tra le ombre, creando un'atmosfera accogliente.

Alla fine dopo un po' di strada, il taxi si fermò davanti a una bellissima villetta. Larsson ringraziò il conducente e saldò il conto, poi prese le sue valigie e suonò al campanello. Ad aprirgli fu la giovane Paddy, che lo accolse calorosamente. Le valigie furono messe da parte, e la bambina lo accompagnò nello studio di Pam.

Mentre si dirigevano nello studio, Larsson incrociò Lory e Strawberry. Sorprese di rivedere l'ambasciatore Larsson, entrambe lo salutarono con calorosi sorrisi. Anche Larsson, felice di rivedere Lory e Strawberry, rispose ai loro saluti con un sorriso caloroso. Finalmente, Larsson ebbe l'opportunità di parlare con Pam dopo tanto tempo.

Entrato nello studio, Larsson si trovò di fronte a una donna elegante e affascinante, seduta nella sua poltrona dietro alla sua scrivania. La stanza era stata arredata con gusto ed eleganza, con libri disposti su mensole e una luce soffusa che conferiva un'atmosfera accogliente. Dopo un cenno col capo verso l'ambasciatore, gentilmente Pam chiese cortesemente a una cameriera di preparare qualcosa per il nuovo arrivato.

Pm:- Larsson...

CLL:- Uchiha...

I loro saluti erano cordiali ma formali, anche se si conoscevano da molti anni. Dopo un breve silenzio, Pam prese la parola, incuriosita dalla fretta di Larsson di vederla in privato.

Pm :- Sono molto curiosa di sapere perché hai avuto tutta questa fretta di venire qui e di non passare prima dalla tua famiglia. Avresti potuto aspettare anche domani, non c'era fretta. – ( ≖͞ -≖͞) ?

CLL:- Credimi, conosco bene i miei parenti. Sarei stato sommerso da loro per giorni, visto che non li vedo spesso. La questione è importante e riguarda De François. –

Pm :- Cosa? Cosa c'entra il mio patrigno? Sono sette anni che non lo vedo, e non sono interessata a sapere cosa vuole da me. – •̀ •́

La tensione nell'aria era palpabile mentre Larsson fronteggiava lo sguardo furioso della ragazza. La sua relazione con il patrigno aveva reso difficile la sua infanzia e una buona parte della sua adolescenza. Due occhi blu intensi sembravano lanciare fulmini mentre la tensione aumentava.

Fortunatamente, un bussare alla porta li distrasse dall'inizio del loro scontro. Dopo aver dato il permesso di entrare, Lory portò un vassoio con due tazze vuote e una caffettiera piena di caffè. Dietro di lei entrò Zanna Bianca, il cui scodinzolio rallegrò l'ambiente, mentre fece le feste al nuovo arrivato felice di rivederlo.

L:- Ecco a voi, spero che il caffè sia di vostro gradimento. Spero che non vi dispiaccia che Zanna Bianca rimanga. Era molto agitata all'idea di entrare e quasi mi fa cadere con tutto il vassoio. ^^

Pm:- Grazie mille per la gentilezza, Lory. Stai tranquilla, Zanna Bianca non darà fastidio.- ( •)

Detto ciò, Lory lasciò lo studio di Pam, e mentre entrambi gli adulti si concedevano una pausa per gustare il caffè appena portato dall'adolescente.

CLL:- Ho notato che le ragazze sono molto cresciute dall'ultima volta che le ho viste.-

Pm:- Sì, si stanno facendo grandi e vanno bene a scuola. Ne sono molto felice.-

La tensione si era appena alleviata, ma non del tutto risolta. Zanna Bianca aveva deciso di riposare ai piedi della padrona, e il suo respiro si poteva appena sentire mentre i due umani riprendevano la discussione lasciata in sospeso.

CLL:- Pam, quando ho chiesto di parlare con te, è perché da qui a poco tuo patrigno ti contatterà. Vuole chiederti un grosso favore.-

Pam aggrottò la fronte confusa da quello che le stava dicendo il suo interlocutore:

Pm:- Un grosso favore? Non so cosa potrebbe mai chiedermi dopo tutti questi anni. Come ho detto prima, non lo vedo né lo sento da anni... Io, non credo di essere pronta ad affrontare una conversazione con lui.- ( ᓀ-ᓀ) ?

Pam si trovava divisa tra la sua giusta cautela e il desiderio di comprendere appieno la situazione del tanto decantato favore che il patrigno le dovrebbe chiedere. Osservava Larsson, notando i segni della stanchezza sul suo volto, e si chiedeva cosa potesse nascondersi dietro tutto ciò.

CLL:- Pam, l'ambasciatore ti chiederà di fare qualcosa per lui in ambito lavorativo, e non sarà affatto una passeggiata. Ti sto chiedendo di accettare la sua proposta, in modo che possiamo scoprire cosa sta pianificando. – (っ ̩̆ ̩̆)

Il tono di Larsson e la stanchezza che traspariva dai suoi lineamenti facevano sembrare che avesse più anni di quanti ne indicasse la sua carta d'identità. Pam sembrava interessata, ma al tempo stesso perplessa. La ragazza aveva atteso questa chiamata per molto tempo, e la sua relazione con l'ambasciatore giapponese era carica di tensioni mai risolte.

Pam sembrava disposta a sentire cosa l'ambasciatore avesse da dirle. Era pronta a scoprire cosa stesse dietro a questa misteriosa richiesta. Ecco perché rimase in silenzio, in attesa della chiamata imminente.

Pam prese il telefono usa e getta e lo portò all'orecchio, guardando Larsson con uno sguardo incerto e un brivido di emozione. Poi rispose alla chiamata e disse :

P:- Bene!...Ma guarda chi si sente? L'ultima persona che mi sarei aspettata...Che cosa ti porta a contattarmi dopo così tanto tempo?.-

Due zaffiri di un blu intenso stavano guardando fuori dalla finestra del salotto dove in quel momento si trovava, oggi era una bella giornata. Era nell'attesa della risposta della voce dell'altro capo del telefono. Accanto a se Larsson in silenzio tombale sudava freddo, allo stesso modo Larsson osservava attentamente la scena il momento dell'arresa dei conti era arrivato, e sperando che il suo lungo viaggio non fosse stato invano; tutto dipendeva da Pam.

S.O:-É da anni che non ci sentiamo!.. Io ti ho chiamata per chiederti un favore, se puoi venire. -

Propose l'uomo con tono normale, iniziando così il dialogo telefonico con la figliastra.
Pam esitò un istante, guardando il telefono come se fosse un oggetto estraneo. Infine, respirando profondamente, rispose:

Pm:-Un favore? Dopo tutti questi anni tu mi contatti solo per farti un favore? Questa mi è nuova!:- ( ≖͞ -≖͞) ?

Rispose con finto tono sorpreso, lei si aspettava che l'uomo dall'altro capo della linea parlasse chiaro, ma come accennato dal suo ospite la cosa era parecchia spinosa .

C.O:-Lo so che nel passato abbiamo avuto delle "divergenze", ma se tu vieni senza far storie potrei spiegarti la situazione!-

Tentò di convincerla, nella voce c'era un po' di panico per la sua provabile risposta negativa da parte di lei. Oscar stava esitando concluse la ragazza, e la suspense la stava innervosendo.

Pm:- É perché mai dovrei venire da te se puoi benissimo spiegarmi bene la situazione a telefono?.- ( ≖͞ .≖͞)

Disse la ragazza con espressione curiosa, stava al gioco del conte, per il momento.

S.O:- Perché preferisco dirtelo di persona!...E poi, non mi piace parlare di certe cose delicate a telefono.-

Il suo tono di voce era un po' seccato e sbrigativo, suscitando ancora di più la curiosità della figliastra, che riprese la parola ancora una volta, dopo aver dato una nuova fugace occhiata al moro di fronte a lei.

Pm:- E perché dovrei venire quando me lo puoi dire a telefono, sai bene che non voglio vedere la tua faccia orrida che ti ritrovi!-

Mal rispose con cinismo al suo interlocutore. Ciò fece sogghignare Larsson, immaginando la faccia indignata del collega poco apprezzato. Era risaputo che il conte De François fosse un individuo molto vanesio e la sua posizione di ambasciatore, situato nella zona vicina al conflitto, gli aveva fatto guadagnare molta visibilità. L'uomo era un vanaglorioso, ed ecco perché Larsson era molto preoccupato. Temeva che la vera motivazione dietro il piano dell'ambasciatore fosse solo quella di cercare onore e gloria, e non il bene delle persone tenute prigioniere dai Cyniclons.

L'uomo in questione si dev'essere parecchio irrigidito, perché si sentivano i denti digrignare tra di loro per la rabbia mal trattenuta, e la figliastra si stava divertendo a provocarlo .

S.O:-Lo so che mi vuoi bene! ma cara, cerca di capirmi sono in una situazione più tosto critica...-

Pm:- "Riecco la suspense, Oscar quando vuole sa essere molto drammatico". - (◔_ ◔)

Sempre con l'orecchio al cellulare poteva sentire che l'uomo stava prendendo un profondo respiro prima di lanciarle la bomba.

S.O:- Si tratta dei Cyniclons!. -

Ecco, la bomba appena sganciata, era stato una suspense brutale dal punto di vista dell'ereditiera, ma questa poi era tutta un'altra storia.

Pm:-COSA..? -

Esclama ad alta voce. Si alzò di scatto dalla poltrona come se l'avessero punta, così svegliò una lupa dal pelo grigio che era accucciata ai suoi piedi. Quel popolo! Era convinta che non lo avrebbe mai più risentito.

La ereditiera diede una veloce occhiata al moro che al suo sguardo abbassò il capo, confermando così quello che stava cercando di dirla da qualche minuto, quindi centrano i Cyniclons.

Pam voleva rifiutare, sapeva che doveva stare lontana da quegli individui. Faceva bene ha temerli. Ancora con il telefono all'orecchio aspettava le delucidazioni del patrigno del " Perché " la volesse in Giappone .

L'atmosfera in salotto divenne gelida all'improvviso, e la lupa, dopo aver scambiato uno sguardo con la sua padrona, si spostò dall'altra parte della stanza per poi rimettersi a dormire. Larsson seguì il suo esempio, dirigendosi verso la finestra da cui si poteva ammirare un suggestivo paesaggio.

Dall'alto capo del telefono sentiva che il conte era esitante a dirglielo e per Pam fu che sufficiente per convincerla a venire perché sentiva puzza di guai, però, c'era un prezzo. Vedendola decisa a tornare in Giappone, Larsson le fece un accenno col capo, avrebbe agito nelle quinte mentre Pam lo avrebbe informato per ogni mossa sospetta del conte.

Pm:- Bene! Ho preso una decisione, ho deciso di ritornare in Giappone.-

Alla fine decise di tornare, anche perché aveva nostalgia di casa e voleva anche cambiare un pò d'aria. Però, si decise avrebbe svolto delle indagini in gran segreto, e le avrebbe condivise con il moro che le stava di fronte. La ereditiera poteva già immaginare che il conte stesse sorridendo, ma gli avrebbe messo in chiaro alcune accortezze prima del suo rientro.

Pm:-Mah...! Bada, che io non lo faccio per te, ma per le ragazze. In questi anni mi hanno espresso il desiderio di ritornare a casa, ti conviene preparare altre tre camere per loro.-

Concluse con tono neutro. In quel momento stava già organizzando come dovrebbe svolgere il trasloco, dal momento che sembrava che la sua partecipazione sarebbe stata spostata per le lunghe mentre si troverà in Giappone.

S.O:-E' così sia...! -

Dopo la telefonata, i due adulti si immergevano tra i dettagli dei biglietti dell'aereo, dell'imminente trasloco e della ricerca delle scuole per le tre ragazzine. Pam conosceva bene la loro nostalgia di casa, motivo per cui si era offerta di affrontare la situazione al loro posto. Quando vennero a conoscenza della telefonata del conte, che la richiedeva in Giappone, tutte e tre la supplicarono di portarle con sé.

FINE FLASH-BACK DI FESSERE.

L'ambasciatore Larsson sorrise al ricordo. Poco prima della partenza per il Giappone, avevano concordato gli ultimi dettagli. Grazie alle sue conoscenze, Larsson aveva potuto procurare alla ragazza gli oggetti necessari per il travestimento, sapendo che era essenziale attirare il minor numero possibile di sguardi indesiderati. Presentarsi in Giappone con il suo vero aspetto non sarebbe stato un'opzione prudente. Così, la ragazza si presentò al patrigno con il nuovo travestimento. Larsson non poté fare a meno di complimentarsi con Pam per le sue eccellenti abilità nel creare maschere facciali perfette.

Tornato nel suo appartamento, Larsson fissava una foto della sua famiglia. Non aveva visto i suoi cari da troppo tempo, ma il fatto che si stesse impegnando al massimo per proteggerli gli conferiva la forza di andare avanti. Nel frattempo, aspettava pazientemente una parola da Pam. Da un lato, gli sarebbe dispiaciuto darle cattive notizie, ma sentiva che non poteva abbandonarla. Larsson aveva assicurato di collocare una sua spia all'interno della residenza del maniero della ragazza, e da quanto gli riferivano, le cose non stavano procedendo nel migliore dei modi.

La persona che aveva incaricato di sorvegliare le ragazze gli aveva comunicato che dopo l'attacco alla festa e la seconda segnalazione da parte dello staff del maniero Uchiha riguardo a una presenza aliena, il maniero era diventato oggetto di interesse dell'intelligence P.I.E.C.E. Inoltre, secondo quanto riferiva la sua spia, le tre ragazze erano state oggetto di pedinamento da parte di alcuni agenti da qualche tempo. In aggiunta, la spia indicava la possibilità che alcuni agenti fossero infiltrati nella scuola frequentata dalle due maggiori.


ANGOLO AUTRICE:

Che capitolo lungo, finalmente ho creato alcuni retroscena dell'episodio 2 "il ritorno". Credo che a distanza di mesi dal lancio del secondo capitolo, ho potuto notare alcune incongruenze ma che penso di essere in grado di sfruttarle in questo capitolo.

Vi siete ricordati dell'anziano Zèen?.

Vi faccio un piccolo spoiler, lui ha un ruolo importante nella trama.

Le cose iniziano ad avere una trama sempre più movimentata. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Kledy. ❤