"Già. Si presentò nella sala da ballo e non ci sono parole per descriverla.
Io indossavo il classico smoking nero e lei portava un meraviglioso abito rosso, scollato con le spalline abbassate. Aveva tagliato i capelli e li aveva mossi. Avrebbe fatto invidia al più bell'angelo di Dio, ne sono certo.
Parlammo tutta la sera e ballammo ogni tipo di canzone.
Verso mezzanotte ero più che deciso a dirle cosa provavo per lei.
Facemmo una passeggiata in giardino e le chiesi se volesse bere.
Fu il mio più grande errore, non me lo perdonerò mai!"
"Perché?"
Walter sospirò tristemente, e con gli occhi lucidi continuò:
"Quando tornai con i bicchieri, vidi Simone, il ragazzo dello scambio affidatole, che la stava baciando. Erano in un angolo buio e sentii come una pugnalata al cuore. Pensavo mi avesse detto di portarle da bere per restare sola con lui.
Allora perché non andare direttamente con lui al ballo?
Stavo per andarmene quando notai che lei cercava di liberarsi dalla sua stretta.
In quell'istante lui le diede uno schiaffo e Nina cadde a terra.
Simone stava armeggiando con i pantaloni quando gli gridai di lasciarla stare ma non mi diede retta.
Lo spinsi via e lo vidi barcollare, puzzava d'alcool come una distilleria.
Gli cadde la bottiglia di liquore dalle mani e si ruppe, prese il collo e lo puntò contro di noi.
Riuscii a schivarlo e Nina gridò di nuovo il mio nome.
William stava fumando una sigaretta sul balcone, ci vide e chiamò il preside e il professore dello scambio."
"E che successe dopo?"
"Per fare colpo su Nina mi ero messo d'impegno nell'atletica, ma a lei dissi che era per i crediti extra.
Lo schivai bene altre due volte e lo spinsi nel laghetto.
In quel momento arrivarono tutti e William si avvicinò a Nina facendola alzare, mi voltai in tempo per vedere che la stava abbracciando.
Ma lei si divincolò e corse da me attaccandosi alla mia camicia, come se la sua vita dipendesse da quello, piangendo a dirotto.
Mi tolsi la giacca e gliela avvolsi attorno, poi quando il rettore chiamò me e Simone, chiesi a Emily e Richard di stare con lei.
La portarono prima in infermeria e poi in camera.
Denunciò il ragazzo e subito fu chiamata la polizia, che lo prese in custodia. Lo sospesero con effetto immediato ma dato che aveva un taglio sulla mano e quando erano arrivati in giardino io avevo la bottiglia, sospesero anche me."
"Ma non è giusto!"
"Lo so, ma l'importante era che lei stesse bene."
"Che facesti? Andasti a dirle quello che provavi?"
"No! In realtà la evitai per una settima."
"Perché?"
"Non sapevo se volesse vedermi. Vedere un qualunque maschio.
In fondo l'avevo lasciata sola..."
"Ma l'hai salvata!"
"E poi..."
"Poi cosa?"
"Mi aveva ferito!"
"Come dici?"
"Simone. Indossavo il panciotto e pensai si fosse strappato nella colluttazione ma mentre andavamo in presidenza sentii una fitta al fianco. Misi la mano e la vidi sporca di sangue.
Svenni pochi secondi dopo e mi risvegliai in ospedale.
Con me c'erano il professore di biologia e quello di letteratura.
Chiesi di non dir nulla a nessuno, solo a Richard."
"E mamma?"
"Lei non sa nulla. Quando ci sposammo le dissi che era un ricordo di quando ero bambino."
"Oh papà..."
"Cos'altro avrei dovuto dirle? Per anni ho pensato mi avesse sposato solo per ringraziamento... Non fraintendermi, so che mi ama, ma all'inizio non mi sembrava vero."
"Come finì?"
"Quando uscii dall'ospedale una settimana dopo, andai da lei e le portai un mazzo di fiori. Non era neanche uscita dalla camera che arrivarono le ragazze del club del libro al quale apparteneva e..."
"Non dirmi che te ne andasti?!"
"Sì, lasciai i fiori a Emily e mi volatilizzai. Pensai che fosse un segno.
Tornai in camera e le scrissi una lettera.
In realtà da quando l'avevo vista l'anno prima gliene scrivevo una ogni giorno. La diedi a Richard e gli chiesi di consegnargliela il giorno dopo perché io sarei partito per non tornare"
Andy e Walter erano seduti dando le spalle alla finestra, e così non si accorsero che Nina era dietro di loro e aveva sentito tutto.
Senza far rumore corse in camera a piangere.
Non poteva crederci! Walter, il suo dolce e dinamico Walter, si era innamorato di lei al primo istante. Si ricordava come fosse vestita la prima volta che posò gli occhi su di lei e l'aveva difesa per ben due volte, finendo entrambe col sanguinare.
Era lusingata, sapeva che l'amava e molto anche ma non sapeva certe cose. La frase che più la disrtrusse però fu quella inerente al motivo per il quale lei poteva essersi messa con lui.
Possibile che non sapesse all'epoca quanto lo amasse?
Aveva davvero agito così male da non farglielo capire?
"Sono pro... Mamma che succede?!" chiese preoccupata Sharon vedendo Nina singhiozzare, sdraiata nel letto abbracciando il cuscino del marito come un'adolescente.
"Mamma rispondimi. Mi stai spaventando!"
La donna le fece cenno di passarle l'inalatore dal comodino perché cominciava a respirare male a causa dell'asma e la figlia ubbidì prontamente.
Quando si riprese, disse:
"Lo amo Sharon! L'ho sempre amato!"
"Chi? Papà spero!"
"Certo, chi altri?"
"E allora perché sei ridotta così? E perché lo dici a me e non a lui?"
"Perché... L'ho sentito"
"Cosa hai sentito, mamma non riesco a capire niente calmati"
"Ha raccontato a Andy tutto! Cose che neanche io sapevo.
Lui... Oh Sharon ho paura di perderlo!"
"Ma perché dovresti perderlo?!"
"Non lo so. È irrazionale ma dopo quello che ho sentito.."
"Ti ha tradito?"
"Cosa? No! Ha detto una serie di cose su quando ci siamo conosciuti.
Diciamo, l'inizio della nostra storia dal suo punto di vista.
Ed è ... Così... Mi ama! Capisci?"
"Sinceramente? No! Comunque lo so che ti ama e credevo che lo sapesse anche tu. Voglio dire vive per te!"
"Lo so, certo che lo so, ma sentire quelle cose, oh Sharon non te lo so spiegare."
"Vuoi che chiamo Jennifer e dico che restiamo a casa così ti riprendi?"
"No. Anche se non so come riuscirò a guardare in faccia tuo padre"
"Ma scusa non capisco..."
"Lascia stare tesoro non importa, grazie lo stesso"
"Ma io.."
"Andiamo ci aspettano"
