"Sapevo che saresti stato qui" disse Nina a Walter, quando lo trovò a fissare fuori dalla finestra.

Guardare l'orizzonte, qualunque fosse, lo rilassata sempre e lo aiutava a concentrarsi.

"Prevedibile" sospirò tristemente, voltandosi.

"So cosa stai pensando. E non è colpa tua"

"Forse" rispose stringendole la mano tra le sue.

Possibile che la sua bambina non avesse mai pace nella sua vita?

Una volta arrivati a casa dei nonni, soli con la scusa che Sharon non stava bene, Andy si avvicinò al frigo per bere e sorrise quando lei gli cinse la vita da dietro, dandogli un bacio sulla nuca e facendo vagare le mani sul suo petto.

"Non avevi detto che non stavi bene?" chiese chiudendo il frigo e prendendola tra le braccia.

Cominciò a baciarla e lei, mettendogli le mani intorno al collo, lo tirò a sé approfondendo il bacio.

"Era una scusa... la veritá è che volevo stare da sola con te"

"Sai, chissà come lo avevo capito. Ti svelo un segreto, anche io volevo stare solo con te"

Saliti in camera, si sdraiarono e abbracciarono.

"Come vi siete conosciuti tu e Will?"

"Vuoi proprio saperlo?"

"Si"

"Ok. Ero in terza elementare quando uscii dalla classe per la ricreazione. Mentre andavo dal mio gruppetto di amici di quinta sentii piangere un bambino: era Will e frequentava la prima. Mi avvicinai e mi accorsi che sanguinava dal naso e aveva un occhio nero.

Gli chiesi cosa fosse successo e lui mi rispose che non erano affari miei e che dato che ero piú grande di lui potevo prenderlo in giro"

Sharon cominciò a ridere.

"Scusa tesoro vai avanti"

"Dissi che di me poteva fidarsi e mi raccontò che un bambino di nome Carl Spencer di quinta lo aveva preso di mira e si divertiva a picchiarlo. L'ho portato in bagno a pulirsi, gli dissi di non preoccuparsi e dopo la scuola lo riaccompagnai a casa.

Abitava vicino a casa mia, si era appena trasferito con i genitori.

Il giorno dopo vidi Carl. Mi avvicinai e gli dissi di lasciarlo stare e che se non lo avesse fatto se la sarebbe vista con me.

Lui si mise a ridere, mi spinse e io lo colpii in faccia rompendogli il naso.

Ci picchiammo finchè le maestre non vennero a separarci, ma prima prese un sasso e me lo tirò addosso.

Dovettero darmi 5 punti sulla fronte.

Da quel giorno giurò che un giorno ce l'avrebbe fatta pagare a tutti e due e che quello che ci aveva fatto era poco"

"Uao... un bimbo davvero problematico"

"Te l'ho detto che c'è in giro gente peggio di me" scherzò facendo l'occhiolino.

"E adesso dove si trova?"

"Non ne ho idea, quando io avevo 15 anni i suoi genitori si trasferirono e lui cambiò scuola. Sinceramente se lo incontrassi non lo riconoscerei neanche."

"Sai non credevo che a otto anni potessi essere un duro"

Andy sorrise maliziosamente e, premendo il corpo contro di lei, le sussurrò nel collo, baciandola:

"Non è nemmeno la metà di quanto lo sono ora, grazie a te!!

Ora basta parlare di Gil e Carl pensiamo a noi.

Tutto questo parlare di lotta mi ha fatto venire in mente dei passatempi divertenti"

"Interessante! Hai ragione Tenente ...pensiamo a noi."