Nel frattempo, in Inghilterra, erano un po' di settimane che Tom la sera non tornava mai a casa ma si presentava al mattino seguente per la colazione.
Per Joyce l'atteggiamento che il marito aveva era strano, non si era mai comportato così, per lo meno se faceva tardi l'avvisava.
Ora, invece, quando lo chiamava al cellulare le loro conversazioni duravano pochissimo, le diceva sempre di avere un caso.
Una mattina stava preparando la colazione quando sentì aprire la porta.
Tom le si avvicinò, le cinse la vita e le baciò il collo.
"Buongiorno amore" sussurrò sfregandosi contro di lei.
"Risolto il caso?" chiese lei senza salutarlo e divincolandosi.
Lui si accorse subito che qualcosa non andava ma decise di fare finta di niente e rispose alla domanda.
"Più o meno, ci siamo quasi! È molto complicato, confronto a me Sharon e Andy giocano a guardia e ladri"
"Almeno LUI dopo ogni caso torna a casa" disse seriamente senza guardarlo, con una punta di invidia e tristezza nella sua voce.
"Ehi posso sapere che hai? Sembri arrabbiata con me! Che ho fatto?!"
"Mi chiedi che hai fatto?
Esci la mattina presto per andare a lavorare e la sera non torni per cena addirittura torni la mattina del giorno dopo, se torni.
Non mi avvisi e se ti chiamo mi rispondi che hai da fare!
Sono la moglie di un poliziotto, mi preoccupo e tu...
Non ti riconosco, sei mio marito ma è come se non esistessi più per te. Tom che cosa mi nascondi?" disse con gli occhi lucidi.
"Non succede niente e non ti nascondo niente, ho solo un caso per le mani molto complicato e il Capo pur di risolverlo vuole che faccia gli straordinari. Aspetta..Tu credi che abbia un'altra vero? È ridicolo"
"Ridicolo?! Che altro dovrei pensare ormai a casa non torni piú. La colazione è pronta"
Gliela mise sul tavolo e andò in camera.
"Aspetta Joyce non puoi credere che abbia..lasciamo perdere" disse quando sentì la porta chiudersi sbattendo e tornò a fare colazione.
Finito di mangiare, la raggiunse.
"Joyce apri la porta" disse bussando.
"No non la apro va via Tom"
"Apri questa po.."
Non finì la frase perché venne interrotto dal suo cellulare.
"Non ora!" disse disperato sapendo che se avesse risposto avrebbe dato ragione alla moglie e se non lo avesse fatto avrebbe avuto problemi sul lavoro.
"Rispondi! Qualcuno ti cerca!
E non devi buttare giù subito perché non sono io" gli disse Joyce.
Il cellulare squillò altre due volte prima che lui si decidesse a rispondere.
Quando riattaccò si rivolse alla porta e disse:
"Joyce mi hanno chiamato per il caso, devo cambiarmi"
"No non entri! Le tue amichette colleghe hanno bisogno di te.
Puoi cambiarti in ufficio o da una di loro"
Tom sbuffó.
"Non vuoi farmi entrare ok va bene.
Pensi davvero che io abbia un'altra, sul serio?"
"Mi hai preso per scema? Ho visto come ti guardano le tue colleghe, e non solo loro! Ogni volta che siamo in giro sono tutte che... Oh lascia perdere, ora vai, ti aspettano e io e te non abbiamo niente da dirci, addio Tom"
Tom era deluso e arrabbiato e se ne andò sbattendo la porta di casa.
Deluso che la moglie pensasse lo tradisse, arrabbiato perché non aveva avuto possibilità di spiegarsi. Oltre al caso complicato, quel mese era stata organizzata all'ultimo minuto un'escursione per far integrare i vari gruppi di polizia.
Era stato coinvolto senza molto preavviso e lui aveva dovuto partecipare. Lo avevano avvisato il giorno prima, e sarebbe dovuto uscire all'alba. Quella sera era tornato tardi per via del caso, Joyce dormiva già (non aveva fatto in tempo a chiamarla dicendole che non sarebbe tornato per cena) piombò nel letto e quando si svegliò presto l'indomani prima di uscire dimenticò di scriverle due righe.
Almeno erano riusciti a passare San Patrizio con la figlia più giovane, qualche ora a pranzo.
Come se non bastasse tornò di nuovo tardi a casa e il giorno dopo stanco morto dovette andare in ufficio per degli interrogatori.
In realtà Tom lavorava più a lungo perché voleva sbrigarsi a chiudere il caso; tra due settimane sarebbe stato il loro anniversario e voleva farsi perdonare della distanza e distrazione con tante coccole, un fine settimana romantico e tante coccole. Tante tante coccole.
Quella era la parte che più gli mancava.
Erano più di due settimane ormai che non la toccava, o era stanco lui oppure tornava talmente tardi che lei giustamente dormiva già.
La desiderava così tanto che a volte in ufficio, al guardare la sua foto...
