Tom prese posto sull'aereo in attesa che partisse.

Chissà perché la sua Joyce aveva deciso di andare in America invece che dai suoi parenti a Glasgow?!

Forse avrebbe dovuto avvisare Sharon nella speranza che lo informarsse si faceva viva con lei o almeno da tenerla d'occhio che non le succedesse niente, ma si vergognava un po di dire alla sorella minore che la moglie se ne era andata.

Chiuse gli occhi e ripensò tristemente agli avvenimenti dell'ultimo mese, che avevano portato sua moglie a prendere e andarsene.

[INIZIO FLASHBACK]

"Non sei mai a casa per pranzo quando lavori a un caso" aveva detto Joyce qualche giorno, sorpresa di vedere il marito in cucina.

"Lo so ma mi mancavi" avrebbe voluto dirle portandola in camera, invece si limitò a mordere il sandwich che gli aveva preparato su richiesta sollevando le spalle.

"Come te la cavi con il ballo?" le chiese.

"Abbastanza bene e tu?" rispose mollando la cesta con i panni quando la presa tra le braccia.

"Vediamo se a vero" e si misero a volteggiare nel salotto.

Quella sera rimase molto sorpresa quando Tom le chiuse di farsi bella che l'avrebbe portata fuori.

Più che sorpresa ci rimase segretamente male.

In tanti dicevano quella frase comune ma a pensarci bene era vagamente offensiva…

Sembrava che le donne dovessero farsi belle perché non lo erano o almeno non abbastanza.

Inutile dire che ci rimase ancora più male quando, una volta entrata i casa, Tom invitò Clara, la loro

figlia piu giovane ad unirsi a loro, aveva segretamente sperato che fosse una serata solo per loro invece…

Il luogo dove andarono era leggermente fatiscente per quanto tirato a lucido quella sera.

Era una specie di capannone arredato poter una festa stile anni 40, cosa di cui ovviamente Tom non aveva idea, così loro erano completamente fuori luogo.

"Dove sta lavorando papà in questo periodo?" chiese la ragazza, che aveva sgamato il padre quando vide il suo collega dall'altra parte della stanza.

"Non lo so"

"Sei stata imbrogliata mamma" disse prima di uscire poter telefonare.

Tom infatti non aveva nessuna intenzione di ballare con lei anche se lo fece cogliendo l'occasione per presentarla a tutti i vari indiziati.

Che stupido..

È se qualcuno avesse voluto fermare la indagini o ricattarlo ora tutti sapevano chi era sua moglie.

Non era la prima volta che Joyce si trovava in pericolo a causa del suo lavoro.

Ricordava quando un inverno per comprare la legna, era finita nel bosco e proprio con l'assassino.

O quando all'inizio di quel dannato mese, un ladro era entrato in casa loro per rubare dei documenti che lui aveva a portarti a casa per studiarli con calma.

Quella sera Joyce era uscita dal bagno e Tom si era meravigliato molto.

"Quello non è un non dei miei pigiami?" chiese vedendola indossare una sua camicia.

"Si ti dispiace?"

"Niente affatto" le aveva risposto voltandosi di schiena a dormire.

Lei ci rimase male. Non indossava altro ed era pronta a toglierlo per lui.

All'inizio pensava fosse uno scherzo, una presa in giro ma quando la senti russare capì che non fingeva (Tom a differenza di altri uomini non russava mai e quando lo faceva era perché era partito)

Si mise sotto le coperte morta di vergogna e silenziosamente si mise a piangere finché non si addormentò.

Verso le due una luce la svegliò.

Gridò quando vide un uomo col passamontagna in camera da letto che spaventato corse via.

Tom si svegliò di colpo e lo inseguì.

Joyce notò che non avevo a preso la pistola e si preoccupò che potesse succedergli qualcosa, così gli corse dietro.

Era buio ed inciampo sulle scale ferendosi la caviglia.

Quando Tom tornò chiamo subito ben e gli chiese di venire con l'ambulanza.

"Stai bene?"

"Credo sia slogata"

Solo allora si accorse come era vestita. Che idiota era stato!

Joyce era sempre stata freddolosa se ora indossava solo la sua camicia e le mutandine era chiaro che voleva qualcos'altro. Da quando era iniziato quel caso infernale infatti non avevano avuto più un po' di intimità.

"Tom!" ansimò Joyce mentre lui si sdraiava su di lei sulle scale.

"Sei bellissima " disse baciandola.

"Ahi"

"Ti ho fatto male?"

"La caviglia mi pulsa e le scale mi stanno entrando nella schiena…Non sono più una ragazzina" disse tristemente.

Inoltre presto ben sarebbe arrivato con l'ambulanza non potevano farsi trovare a fare l amore sulle scale e lei mezza nuda. Ovviamente Joyce si maledì per averlo interrotto.

"Ti porto di sopra" disse prendendola in braccio.

Quando la portarono all' ospedale le dissero che doveva stare a riposo venti giorni, non era slogata ma era comunque ridotta male e necessità di fasciatura ogni due giorni

Ed ecco che, ora che la caviglia era guarita, lei era andata via.

Aveva fatto proprio quello che Tom aveva fatto a lei.

La serata del ballo infatti lui e Ben furono chiamati per un altro omicidio e Tom senza dire nulla andò via con la macchina. Fortuna che c'era la figlia.

Joyce decise di averne abbastanza…

Non sapeva cosa fosse successo al suo matrimonio, ma si rendeva conto che se non si parlavano (cosa che Tom non sembrava essere disposto a fare) era meglio lasciarlo.

Si sarebbe fatta da parte, i sostituti certo non mancavano.

[FINE FLASHBACK]