Jessica decise di andare a letto, nonostante avesse dormito tutto il viaggio si sentiva esausta.

Era così stanca che le sue abili qualità di osservazione erano completamente spente, infatti non si accorse:

1) che il cuscino del marito non era sul letto,

2) che non c'era rumore di scroscio d'acqua proveniente dalla doccia e

3) che la luce del bagno non filtrava da sotto la porta.

Si sdraiò e in tempo record era già addormentata.

Seth invece si era rigirato nel divano fino alle cinque prima di prendere sonno e poi alle nove era già in piedi.

Non era mai stato un dormiglione anzi, a differenza della gente 'normale' che avevano bisogno di almeno otto ore per riposare, lui ammortizzava il tutto a quattro o cinque, forse sei se non stava bene.

Quella mattina aprendo gli occhi si ritrovò un po spaesato ma poi si ricordò che aveva dormito nell'ambulatorio.

Sospirò forte e pensò a Jessica.

Mancavano due settimane per la messa in atto del suo piano: cosa avrebbe fatto nel frattempo?

Tutto quello che voleva era stringerla tra le sue braccia, baciarla e fare l'amore con lei dicendole quanto fosse importante per lui e quanto lui sentisse per lei.

No, non era il caso visto che voleva lasciarla, ma quello era il punto. Lui non la lasciava per un'altra donna o perché non l'amasse più. No! Lui la lasciava proprio per l'esatto contrario.

In quelle due settimane sarebbe stato meglio starle alla larga, magari inventandosi anche degli appuntamenti medici.

Come fare?

Più pensava a Jessica più sentiva che si stava eccitando.

Andò in bagno e, per la seconda volta quel giorno, si fece una doccia.

Non una corroborante doccia calda lenitiva e tranquillizzante, bensì una doccia fredda.

Si vestì e preparò la colazione, continuando a pensare a come lasciarla nel modo più veloce possibile.

Quante volte avevano cucinato insieme?

Non poteva aspettare due settimane, doveva farlo subito. Forse quel pomeriggio, chissà!

Guardò l'orologio e, dopo aver raddrizzato alcune cornici, le portò la colazione in camera.

Il suo primo impulso fu quello di sorridere ma poi si rattristò nel vedere la posizione in cui era messa.

A stella marina, pancia sotto, al centro del letto, completamente incurante della sua assenza.

Lasciò la colazione sul comodino e, presa la macchina, andò in paese.

Jessica sentì il profumo del suo dopobarba che aleggiava nell'aria.

Era in uno stato di dormiveglia, sorrise e abbracciò l'involucro morbidoso sotto le sue braccia cominciando a baciarlo, convinta che fosse il marito.

Solo quando sentì il gusto stopposo della stoffa della federa aprì gli occhi spaventata.

Si sollevò e notò che stava nella stessa posizione di quando era andata a dormire, se non fosse che voleva restare sveglia per aspettare che il marito uscisse dalla doccia.

Di Seth neanche l'ombra.

Si mise a sedere sconvolta dal fatto che non si era accorta di nulla, anche se in realtà quella era la posizione come dormivano di solito (lei drappeggiata sulla sua metà sinistra con il braccio e la gamba avvolti su di lui, se non fosse che questa volta lui era assente e lei era avvinghiata a un cuscino).

Sorrise quando vide la colazione e una rosa del loro giardino spiccare sul comodino.

Cirimase male quando, al prendere il vassoio,notò che era apparecchiato solo per lei. Questo voleva dire, 99 su 100, che lui aveva già mangiato e forse era già andato via.

Finì di mangiare, pensando a come affrontare la situazione, e scese di sotto dopo essersi vestita.

Vide nell'ambulatorio il suo cuscino e le venne una fitta al cuore.

Intanto Seth era andato al molo ed era andato al largo sulla loro barca, odiandosi al realizzare che non stava vicino alla moglie quando questa aveva appena perso la sua gemella.