Jessica era partita da quattro giorni e ancora non si era fatta sentire.

'Cosa pretendi vecchio stupido, dopo il modo in cui l'hai lasciata andar via! Non eri tu che volevi lasciarla perché si meritava di meglio?

Ora l'ha fatto, di ché ti lamenti?' rimuginava il dottore, seduto al tavolo della cucina fissando il telefono.

Quante volte quello stesso telefono li aveva interrotti portando tanta gioia e stanchezza a lei e altrettanto dolore e ansia a lui.

Le scrisse due righe e poi posò la busta sul tavolo, dirigendosi nel suo studio.

"Pronto, qui parla il dottor Hazlitt?" disse rispondendo al telefono.

"Ciao Seth sono Mindy.

Scusa se ti disturbo, so che è mercoledì ma dato che ci sarà la fiera di primavera mi chiedevo se potessi passare dal mio negozio e aiutarmi a portare delle begonie al castello dei Paddington, visto che sarà da loro che si farà la festa"

"Certo Mindy passo dopo le visite tra un'ora"

"Grazie sei un tesoro"

Come promesso, verso l'una Seth andò da Mindy, che lo aspettava impaziente.

"Scusa, ho fatto un po tardi"

"Tranquillo, ancora grazie che sei potuto venire!

Come sta Jessica?" chiese mettendo le cassette con i fiori in macchina.

"Bene" rispose, aggiungendo un 'credo' sottovoce.

"Salutamela"

"Certo, lo farò senz'altro quando la sentirò"

Risalì in macchina e mise in moto.

Fortunatamente il tempo era primaverile, nonostante i giorni precedenti avesse piovuto molto.

L'asfalto era parecchio bagnato e il dottore guidò molto prudentemente fin quando, all'ultima curva prima della sua destinazione, non vide arrivare il pulmino della scuola.

Si fermò, salutò con la mano l'autista e i ragazzi e ripartì.

Pochi secondi dopo finì fuori strada, sbattendo violentemente contro un palo.

Paul, l'autista dello scuolabus, lo vide dallo specchietto e corse a soccorrerlo.

"Dottor Hazlitt!?!" disse a voce alta cercando di aprirgli la cintura di sicurezza.

L'uomo anziano non mi muoveva.

"Melody chiama un'ambulanza!" gridò alla maestra.

Seth aveva un taglio sulla fronte, dovuto al colpo contro il volante, una mano al collo e l'altra che aveva tentato di aprire il cruscotto.

Solo allora Paul vide sulle sue gambe un'ape morta e ricordò quando una volta, parlando con Seth, si confidarono dicendo che entrambi erano allergici alle api.

Fece il giro dell'auto e, trovata la siringa, gli diede la medicina, sperando facesse effetto e che i soccorsi si sbrigassero ad arrivare.

La squadra arrivò nella zona segnalata dal GPS del capitano e si dissero al capannone.

Lì, Adam e Sharon avevano ancora le pistole puntate uno sull'altra.

"Lascia andare Kyle e ti aiuterò"

"No non posso, ora sai dove mi trovo e dovrai morire."

"Tu non vuoi farlo davvero. È solo un bambino"

"No hai ragione ... non voglio farlo, ma devo"

Puntò su Sharon e premette il grilletto. In quel momento altri due colpi vennero sparati.

Appena Adam cadde a terra morto, Sharon (che aveva sparato un solo colpo) ebbe la visuale libera e vide la pistola di Andy fumare.

Gli sorrise ma lui non contraccambiò, anzi corse a liberare Kyle, che si protese verso la donna per essere preso in braccio.

Lei iniziò a sussurrargli qualcosa per farlo stare tranquillo e lo portò fuori.

Flynn si stava allontanando quando lei lo prese per un braccio.

"Prima che ti arrabbi con me devo fare una cosa.

Tornate in centrale con Kyle e chiamati i Miller" disse rivolgendosi ai colleghi.

"Si capitano"

"Mi dispiace se non vi ho avvisati ma volevo trovarlo a tutti i costi e..."

"E ci sei riuscita." disse Andy allontanandosi.

Sharon lo seguì.

"Andy…"

"Capitano… "

"Andy..."

"Quando ho sentito lo sparo pensavo fosse troppo tardi"

"Lo so mi dispiace averti spaventato"

"Non fa niente l'importante è che abbiamo trovato Kyle.

Hai mantenuto la promessa, brava" il suo tono era più sarcastico che serio.

"Torniamo in centrale" aggiunse poi senza guardarla.

"Andy.. grazie! Hai una bella mira, devo stare attenta a non farti arrabbiare" disse sorridendo per sdrammatizzare, ma non ci riuscì.

Andy si voltò e e tornò al distretto con Buzz mentre Provenza andava con il capitano.