Una volta che l'infermiera la lasciò nella stanza e chiuse la porta, Jessica vide suo marito nel letto, così pallido che faceva concorrenza al lenzuolo.
Voleva correre da lui e stringerlo ma riase immobile.
Una piccola parte di lei credeva che fosse meglio rimanere razionali, freddi e distaccati.
Avrebbe avuto bisogno di cure e lei doveva essere riposata e tranquilla per dargli sostegno e attenzioni, forse andare a casa e mangiare.
'Al diavolo' pensò avvicinandosi e prendendogli la mano, accarezzandogli la guancia.
Lo baciò sulla fronte e con le lacrime agli occhi disse:
"Ciao Tesoro…, mi dispiace averti lasciato solo! Brian mi aveva chiamata dicendomi che la presentazione era anticipata ma poi …ho scoperto… che… che non era vero.
Era solo una scusa per provarci con me" disse Jessica ripensando a quanto successo da quel giorno.
[INIZIO FLASHBACK]
Appena atterrata aveva cominciato a nevicare di nuovo.
Brian era andato a prenderla all'aeroporto con una limousine.
"Cara... Grazie tanto e scusami ancora per questo cambio di programma.
Sei fantastica, ti trovo benissimo, allora come stai?"
"Bene"
"E tuo cognato?"
"È mancato"
"Mi dispiace" disse prendendole la mano tra le sue.
"Già"
"E tua sorella?"
"Lo ha seguito"
"Oh tesoro...Mi dispiace davvero tanto ma perché non me l'hai detto?"
"Non era una cosa da dire al telefono"
"Se hai bisogno di parlare"
"Grazie"
"Figurati.. Non hai idea di quanto sia dispiaciuto!
Se lo avessi saputo ti avrei evitato tutto questo" disse con falsità, avendo una scusa per abbracciarla.
"Eccoci arrivati" le disse orgoglioso.
L'atmosfera era calda e invitante, quasi magica. Sembrava sempre Natale, e non solo per il paesaggio coperto di neve.
"Hai fame?"
"Ho avuto dei panini sull'aereo da noi, poi però non ho mangiato in aereo. Un languore lo sento"
"Bene allora, vuoi andare in camera subito oppure..."
"Sarà meglio si, devo darmi una rinfrescata"
"Oh andiamo sei perfetta. Come sempre"
Dopo un'ora si ritrovarono alla reception.
Jessica si era lavata, riposata e cambiata, mentre Brian allungava quella che sembrava una lauta mancia al concoerge prima di andarle incontro.
"Bene, sei ancora più bella, se possibile. Cibo?"
"Assolutamente si"
"La stanza è di tuo gradimento?"
"Molto moderna e funzionale"
"Non te l'aspettavi in un posto come questo eh?"
"In effetti. Pensavo a qualcosa di più rustico. Ma è bellissimo anche così"
"Lo avevo immaginato. Ne stanno rimodernando alcune, delle stanze intendo. In realtà quella dove sei stata fin adesso è la mia, la tua non era ancora disponibile"
"Oh ma.."
"Tranquilla. Quando avremo finito qui sarà tutto a posto"
"Jessica?" salutò una voce incerta.
"Dave! Che ci fai qui?" salutò entusiasta, con malcontento di Brian.
"Sono qui con mio fratello e mia cognata. E Erin, ovviamente. È il nostro anniversario domani"
"Auguri"
"Grazie. Seth?"
"A casa. Siamo stati troppo via per Drew e Audrie, e hanno bisogno di lui"
"Andy mi ha detto. Ci dispiace molto. Sei invitata a cena con noi se non hai impegni"
"La signora Fletcher deve firmare e pubblicizzare il suo libro" interruppe seccamente Brian, invidioso delle attenzioni che i due si scambiavano.
"E lei sarebbe?" chiese Dave il più gentile possibile.
"Dave lui è Brian Harper il mio editore. Brian lui è Dave un caro amico di mio figlio"
"Non sapevo.." sussurrò l'uomo sgomento.
Poi aggiunse:
"Devo fare una chiamata, scusate"
"Visto che sei sola, vuoi salutare Erin? Si starà preoccupando"
"Assolutamente"
"Eccola là...ha sempre freddo la mia dolce metà" disse avvicinandosi alla moglie che si stringeva nel maglione.
"Solo quando tu non sei con me.. ciao Jessica che bello vederti" rispose la donna.
