"Abbastanza, ma non tanto quanto le altre volte che c'è finito sul serio"
Mentre Emily e Sharon parlavano, suonò il campanello e Patrick andò ad aprire.
"Salve signor Flynn"
"Ralph! Che piacere entra che succede?"
"Oh no sinore grazie ho appena smontato il turno e sto tornando a casa, sono passato a lasciare questo a sua madre. Lei e il tenente mi hanno informato che sono qui quando non sono al condominio e lo hanno consegnato ieri pomeriggio. Non sapevo se e quando la signora sarebbe tornata e se poteva essere urgente così ho pensato di consegnarlo personalmente"
"Grazie Ralph davvero"
Patrick salutò l'uomo prese il pacco e richiuse la porta.
"Chi era?" chiese Rusty.
"Ralph. Ha portato questo a mamma"
"Glielo porti? Io ho le mani insaponate"
"Potresti.. si inomma… finisco io qui"
"L'hai presa proprio male questa cosa di jJulio" disse Rusty asciugandosi le mani.
"Non so come rimediare il mio atteggiamento infantile dovrei diventare padre e invece…"
"Faccio io tranquillo" e si diresse al piano superiore.
Intanto Sharon chiese:
"Em dov'è Patrick?"
"Di sotto"
"Come sta la sua finta allergia?"
"Mamma lui non … lo sapevi?"
"Sono anni che lo conosco e non ha mai preso nemmeno l' influenza"
"Perché non hai detto nulla?"
"Avrà avuto i suoi motivi"
"In effetti..."
"Scusate, mamma c'è un pacco per te, Ralph lo ha appena portato" disse Rusty entrando.
"Ralph?!"
Le spiegò com'era andata e poi le lasciò di nuovo.
"Non lo apri?"
"Sei curiosa scimmietta"
"Un po magari te lo manda papà"
Sharon sospirò e trovò un biblietto che diceva:
'L'ho vista e ho pensato a te. Dovevi vedere il viso della commessa quando entrando sono andato dritto a cercare la tua misura.. spero ti piaccia e lo indosserai. Ti amo'
"Uao!!" esclamò la ragazza eccitata.
Dentro la scatola c'era della biancheria intima in pizzo verde, impreziosita da un piccolo punto luce.
Era semplice ma sicuramente d'effetto, sobria ma elegante. Lo sile di sharon.
"È stupenda" sospirò il capitano accarezzando la lingerie.
"Sai già quando indossarla?"
"Non sono affari tuoi.. forse!"
Continuava però a essere triste. Le aveva comprato e spedito della biancheria ma continuava a non risponderle al telefono.
"Mi prendi un fazzoletto? Sono nella borsa"
"Certo...Oh mio..."
"Che c'è?"
"Dimmelo tu...e queste?"
Emily lanciò sul letto le foto che Jack aveva mostrato. Arrabbiata e a mani sui fianchi sembrava Darth Raydor.
"Allora?"
"Ce le ha messe Jack"
"E tu lo sapevi?"
"Emily..."
"Emily cosa? Credevo avessimo chiarito ma a quanto pare..."
"Ora basta... già tuo padre non mi parla perché Julio ha avuto la brillante idea di filmarmi mentre ero a cena con tuo zio Tom.
Jack che torna a rompere e tu che non mi credi. Sono stanca!" esclamò in preda a rabbia e con le lacrime agli occhi.
"Mamma... queste sono..."
"Sono foto ok? Foto. Di altri tempi. Hai presente i cibi che la gente mette su Instagram o i cani e gatti su Facebook? Ecco sono uguali.
Questa l'ha scattata Rusty quando Jack era tornato, credeva stessimo bene insieme e pensava dovessi rimettermi con lui, lo trovava divertente e simpatico. L'altra da giovani neanche ricordo quando è stata fatta. Non significano nulla. Per me almeno.
Quando stava parlandomi mi ha afferrato per il braccio e mi ha fatto una minaccia delle sue, è l'unico momento in cui può averle messe nella mia borsa"
"Mi dispiace è solo che ... mettiti nei miei panni, queste foto sono così..."
"Ora capisco cosa ha provato tuo padre quando l'ho cacciato dopo aver trovato il testo di Iris. Sai una cosa ragazzina, avevi ragione. Sono troppo accondiscendente. Mi sono stufata di esserci per tutti e nessuno sia qui per me. Mi sono stancata di dare il beneficio del dubbio a tutti e nessuno me lo rende, mai. Ora basta!"
"Mi dispiace"
"Lo so tesoro, dispiace anche a me. Scusa se ti ho aggredito"
"Avevi ragione.. scusa se ho pensato male"
"Vuoi eliminarle tu o lo faccio io?"
"Tu sei uscita bene. Magari potresti solo ritagliarle"
Andy stava aspettando che lo zio finisse di fare la fisioterapia.
Per quanto cercasse di non pensare a Sharon e all'uomo misterioso, la sua mente tornava lì in automatico.
Certo vedere e rivedere il video di Julio non lo aiutava.
Cercava di escogitare un modo per far riavvicinare Jess al marito e Amos alla moglie ma fare cupido non lo distraeva.
Era andato in ufficio da Amos a parlare con lui dopo quello che Marion gli aveva detto.
Sulla parete dietro di lui, la loro vita insieme sotto forma di foto.
Il povero uomo gli aveva raccontato tristemente le loro vicissitudini, sospirando di nostalgia.
In realtà Amos non era più lo sceriffo da circa 10 anni, ma siccome tutti lo rispettavano, Mort gli aveva offerto la scrivania accanto.
Lo stesso valeva per la moglie: aveva lavorato per anni in una tavola calda fin quando non fu rilevata dal nipote dei vecchi proprietari.
Subito la gente non si fidava molto di Vic, solo perché non era del posto, ma il fatto che Marion l'avesse preso in simpatia, contraccambiata, e lui le avesse chiesto di restare a lavorare, fece si che le persone cambiassero idea sul suo conto.
Povero ragazzo, è brutto quando la gente ti giudica senza conoscerti.
