Appena fu a letto, Rusty ricevette una chiamata.

"Zio..."

"Ciao ragazzo. Scusa ma ho bisogno di farti una domanda"

"Dimmi"

".. sai se per caso tua zia.. Si insomma.. Si vede con qualcuno?"

"Fermati lì! Il fatto che lei, a torto o a ragione, ti accusi di farle le corna non credo sia un buon motivo per ricambiare il favore"

"No è solo che..."

"Che cosa? Tu puoi scoparti il mondo e lei no?"

"Rusty... io non l'ho tradita non lo farei mai. Ma forse lei venendo qui e pensando questo ha trovato qualcuno.. migliore di me!

Sono venuto per parlarle sono qui fuori casa di tuo padre ed è appena uscito un uomo. Ti mando la foto"

"È il dottor Joe"

"Dottore? È malata?"

"È il mio psicologo. Gliel'ho presentato qualche sera fa.

Si è offerto di ascoltarla nel caso dovesse sfogarsi"

"Ma per quello.."

"Cosa? Ci sei tu? E quando?"

"Hai ragione"

"Scusa zio ma ti devo lasciare. Non fare casini peggiori di quanti non ne hai gia fatti" e così dicendo, mise giù la telefonata.

A Los Angeles, Joyce sentì suonare il campanello.

Ha dimenticato qualcosa dottor..."

"Possiamo parlare, ti prego!" disse Tom appena lei aprì la porta.

"Del fatto che tutte le donne del tuo commissariato ci provino con te? Se è di questo che vuoi parlare hai fatto un viaggio lungo per niente"

"Sono venuto qui per parlare ma anche per vedere mia moglie. Mi manchi Joyce" disse Tom entrando.

"Ti manco certo come no.

Mi dimostri che ti manco non tornando a casa ... è come se vivessimo da sconosciuti anzi siamo sconosciuti"

"Quando mi hai sposato sapevi benissimo che avresti sposato un poliziotto e di certo non è colpa mia se non torno a casa la sera...la colpa del mio Capo e se pensi che io abbia un'altra, be ti sbagli di grosso"

"Io non so piú che pensare.

Tom invece di sposare me hai sposato il tuo lavoro.

Quando non ti vedo tornare a casa penso sempre al peggio e non vedendoti tornare per diversi giorni per quel dannato caso mi ha fatto pensare a cose brutte ma poi alla fine ho pensato 'se sta fuori è perché non è piú innamorato di me e quindi va con altre' "

"Ora sono qui e sono venuta a chiarire con te. Tesoro se non ero piú innamorato di te o non mi interessavi, cosa veramente assurda, non avrei lasciato il caso e non avrei preso il primo volo per Los Angeles... anche se non è detto che non mi licenzino, perché li ho lasciati nei casini" disse Tom mettendogli le mani sulla guancia.

"Ci risiamo.. sei qui e pensi ancora al lavoro" disse staccandosi da lui e andando verso la porta finestra.

"Non penso al lavoro, io ti amo e non voglio che questo ci separi"

"Allora non permetterlo perché ci sta separando"

"Ehi io ti amo"

"Non mi stai tradendo vero"?

"No, non ti tradirei mai come te lo devo far capire?

Proviamo a fartelo capire cosi, nessuna bacia come baci tu, nessuna è bella come sei bella tu e nessuna ama il proprio marito come mi ami tu.

Joyce sei la donna della mia vita, la madre delle mie figlie che amo piú di me stesso.

Non so come dirtelo e come dimostrartelo, ti amo ed è tutto ciò che conta per me"

Joyce lo guardó con le lacrime agli occhi, non sapeva che dire, vedeva nei suoi occhi la tristezza e lui vedeva nei suoi occhi la delusione, così lui si avvicinò ancora di piú e la bació.

"Scusa non posso io…mi dispiace non.."

E con quelle parole lo lasciò solo, corse in camera di Rusty e si chiuse dentro mentre lui usciva in giardino.

Ripensando a tutti gli anni passati insieme decise che doveva fare pace a tutti costi così entrò in casa e bussò alla porta della camera di Rusty.

"Tesoro apri questa porta per favore"

Ma Joyce non gli rispose.

Intanto il suo cellulare vibrò in tasca ma siccome la moglie era più importante decise di lasciare stare il cellulare, non voleva ripetere lo stesso errore come aveva fatto in Inghilterra.

"Tesoro apri questa porta"

"Per favore Tom va via non me la sento di…" disse scoppiando a piangere.

"Apri questa maledetta porta, altrimenti la butto giú"