Per Mary recarsi alla stazione era stato semplice, era abituata a fare di testa sua.

Ma sentire l'uomo che amava chiederle di occuparsi della madre e della fidanzata mentre era in guerra, specie se non fosse tornato, fu devastante.

Mentre si dicevano addio, Carson, che era rimasto pensieroso tutta la mattina, decise di salire e parlare con Lady Grantham della figlia.

Aver scoperto da Daisy che la giovane donna aveva intenzione di fare l'infermiera lo aveva scosso più del voler cucinare, ma ora capiva il perché della sua presenza al piano di sotto.

Così, quando sentì nuovamente la voce della ragazza in cucina, si diresse al piano superiore.

"Mi duole importunare Milady" disse entrando in salotto.

"Che succede Carson?"

"Non mi sentirei a posto con la coscienza se non informassi Vostra Grazia di un particolare bizzarro evento"

"Oh cielo... quale arcano mistero mi rivelate?"

"Lady Sybil ha trascorso gli ultimi due giorni nelle cucine"

"COSA?"

"Ha chiesto alla signora Patmore dei rudimenti culinari.. in questo momento è lì che si trova"

"Andiamo!" esclamò la donna, mollando il ricamo.

Ed eccola lì, la sua piccola, con un grembiule attorno e un canovaccio in mano.

L'espressione di Carson era impagabile e schifata, mentre Lady Cora aveva gli occhi a cuore.

"Sembra che abbia voluto preparare un dolce per fare una sorpresa a Vostra Signoria. Personalmente le sorprese mi mettono sempre a disagio, ma nella fattispecie mi domando se tutto questo sia appropriato"

Un TA-DA soddisfatto da parte della ragazza, fece venire le lacrime agli occhi alla donna dietro il vetro.

"Non lo trovo appropriato Milady, non lo trovo affatto appropriato" disse riferendosi non tanto al dolce quanto a dove l'avrebbe portata l'indipendenza.

"Ero molto preoccupata per lei ma adesso non lo sono più"

"Quindi non vi disturba Milady?" chiese sorpreso.

"No...non mi disturba...anzi... e vi sono molto riconoscente... Carson tenete a freno la vostra idiosincrasia per le sorprese e non traditemi" detto questo se ne andò.

Il maggiordomo scosse la testa e si ritirò nella sua dispensa.

Forse non avrebbe dovuto parlare di questo con un'americana, pur essendo la madre della ragazza...

'Forse sei offeso perché i tempi cambiano, sei solo un orso, la signora Hughes aveva ragione come sempre, e la famiglia ti delude sempre di più' gli disse il suo neurone.

Poco dopo, una nube nera e tossica invase l'atmosfera:

Vera Bates era venuta per vedere il marito!

Purtroppo quando le visite non sono attese, si rischia di essere accolti dalle persone sbagliate.

E proprio come quando John arrivò, e venne accolto dalla signorina O'Brian e Anna, Vera venne accolta da Ethel e successivamente da Anna.

Alla notizia di trovarsi davanti la moglie dell'uomo che amava, la capocameriera cercò di mantenere la calma.

Bates si palesò poco dopo e fortunatamente, grazie alla lingua lunga di Ethel, arrivò anche la signora Hughes.

"Signor Bates! Ethel mi ha detto che avete una visita...le ho fatto servire il the nel mio salottino. Potete far accomodare lì la signora Bates"

"Un pensiero premuroso"

"Si siete tutti così cortesi qui... ora comincio a capire perché il mio John è ogni giorno più viziato" disse l'ospite con voce melliflua, fissando Anna tutto il tempo.

A porte chiuse, la vera natura della donna venne fuori.

Bates e Anna avevano parlato di quanto fosse avida, ed era loro intenzione convincerla con una somma a concedere il divorzio.

John era ancora convinto dell'idea, disposto a prendersi la colpa e farsi trovare in flagrante con un'altra. Ma la moglie lo stupì.

Sapere che il marito era entrato in possesso di soldi l'aveva spinta a tornare, e aver scoperto durante il suo lavoro da parenti dei Grantham, del signor Pamuk era l'asso che poteva usare per costringere il marito a seguirla.

Se infatti l'uomo non avesse ottemperato alla richiesta di partire con lei il giorno dopo senza dare spiegazioni, Vera avrebbe fatto sapere a tutti della vicenda del turco, infangando così Anna oltre che i Crawley.

Il povero valletto si ritrovò con le spalle al muro ma fortunatamente dietro quel muro c'era qualcuno che era dalla sua parte.

La signora Hughes infatti origliò l'intera conversazione grazie alla presa d'aria nel muro.