La cena del venerdì prima della sfilata, fu frenetica.

"Hai già visto i vestiti?" chiese Emily.

"Non ancora"

"Ma sai almeno il colore?"

"No"

"Questo è inammissibile. Come faccio a truccarmi se..."

"Te l'ho detto, ti truccheranno lì"

"Non voglio che mi trucchino lì. Non sai che il materiale deve essere sterilizzato e personale?!"

"Vorrà dire che chiederò a Sookie di mettere i pennelli in pentola"

"Oh non scherzare"

"Mamma rilassati. Ci sarà una professionista"

"Va bene"

"Sai nonna ho pranzato con delle ragazze a scuola. Due volte in realtà"

"Davvero? Ma è fantastico"

"Si fanno chiamare 'Le Puffs' "

"Mai sentite ma infondo io non sono andata a Yale"

"Hai sentito il nonno?" chiese titubante.

Lorelai le aveva raccontato della piazzata fatta al ballo e la ragazza ne era triste.

"Si... ve lo avrei detto. Vi saluta. Gli mancate. Sarà qui domenica sera"

"Come sta papà?"

"Sta bene" disse abbassando lo sguardo sul piatto. Era arrossita al ricordo del loro amore, che si era riproposto ogni sera da quella volta, e non voleva che figlia e nipote sapessero. Perché se si fosse fatta guardare in viso, se ne sarebbero accorte.

Sorrise mentre ci ripensava prima di andare a letto.

Il FARLO SENZA FARLO dava dei pro e dei contro come l'atto stesso.

Di certo non godeva come se lo avesse avuto con sé, ma non c'era pericolo di succhiotti, lividi o bruciature da tappeto da dover coprire. Emily aveva sempre odiato coprire i segni del suo amore e Richard cercava di farli da altre parti.

Per lui era diverso.

Era orgoglioso di quegli sfoghi da barba o allergie da lavanderia, come li chiamava, che lei gli lasciava nel collo e avrebbe lavorato senza camicia pur di far vedere la sua schiena artigliata peggio di uno schiavo fustigato.

La sera della sfilata tutto andò per il verso giusto.

Gli abiti erano divini, il cibo era ottimo e la location arredata al meglio.

La musica era decisamente made in Lorelai.

Alla fine, dopo le congratulazioni e una piccola staffilettata al suo ego, Emily augurò la buona notte alla figlia.

Mise il soprabito e tornò a casa. Aveva acquistato l'abito come ricordo di quel giorno speciale con sua figlia, visto che all'ultimo avevano scoperto che avrebbero sfilato insieme in quanto collezione madre_figlia. (A sua insaputa Lorelai aveva fatto lo stesso).

Arrivata al garage sospirò.

Non vedeva l'ora di entrare nella vasca e chiamare Richard.

Quando entrò la cameriera aveva un sorriso strano.

"C'è un ... pacco per lei"

"Per me?"

"Si signora. L'ho portato in camera"

"Ok... va bene... grazie e buona notte"

Un pacco.

Chi mai le mandava un pacco?

Salì le scale con rinnovato vigore, pensando potesse venire da suo marito.

Cosa poteva essere?

Aprì la porta e le venne un colpo.

Lì sul letto, in accappatoio abbastanza aperto da vedersi la collana d'oro che gli regalò per le nozze, c'era suo marito con un libro in mano.

"Richard..."

"Ciao rossa" disse levando gli occhiali e sorridendo maliziosamente.

"Oh Richard" corse al letto con le lacrime agli occhi dalla felicità.

Si buttò su di lui e iniziò a baciarlo ferocemente.

"Aspetta..." le disse a fiato corto mentre cercava di slacciare la cintura.

Lei si congelò. Forse non la voleva in quel modo?

Il fatto che avessero avuto telefonate calde e ora fosse a casa poteva non voler dire nulla.

Si alzò e indietreggiò di qualche passo, cercando di non far vedere che tremava.

"Ehi no, vieni qui" disse capendo la sua preoccupazione, alzandosi e aprendo le braccia.

Lei ci si tuffò dentro.

"Mi sei mancato" sussurrò col viso nel suo petto, ispirando il suo profumo.

"Anche tu amore mio... moltissimo. Guardami Emily..."

Fece come richiesto.

"Ti amo cara. Ho bisogno di dirtelo in faccia. Le nostre telefonate sono state un toccasana e mi dispiace non aver cominciato io.

Mi dispiace per come mi sono comportato ultimamente. Sono stato distaccato ed egoista.

Ho... bisogno che tu mi perdoni. Devo vederti mentre me lo dici, affinché il mio cuore capisca che è vero e non mi condanni più.

È stato terribile da parte mia parlarti in quel modo, in pubblico e davanti a Lorelai.

Spero che tu capisca che non ce l'avevo con te.

Dopo anni di routine mi sono sentito vibrare il terreno sotto i piedi. Mi sono ancorato al lavoro e non mi sono ricordato di fare affidamento su di te, che sei la mia roccia"

"Oh Richard... pensavo di non essere più abbastanza. Di averti perso"

"Mai amore mio MAI" disse baciandola su tutto il viso come un pazzo.

"Come è andata la sfilata?" chiese dopo un momento.

"Bene... ti piace?" chiese indietreggiando e facendo una piroetta.

"È bellissimo... nessuno ti ha visto le gambe eh? Bene, sono contento" disse mentre le avvolgeva le braccia alla vita e le dava una strizzata sensuale al sedere.

"Richard..." sospirò mentre le baciava il collo e continuava a toccarle il fondo schiena.

"Si amore mio..."

Aveva cominciato a slacciare la camicia rossa e a baciarle la pelle esposta.

"Richard ... ti prego"

Era persa, aveva bisogno di lui ma non poteva muoversi, non voleva farlo, non mentre lui aveva il viso sepolto nel suo seno

"Questi pantaloni sono così attillati...mmm...mi piace...e deduco non ci fossero che donne...questo culo è mio!"

"Richard..."

"Adorabili ma devono andare...sono d'intralcio ai miei piani"

"RICHARD!!" fu tutto quello che urlò quella notte.