ALCUNI GIORNI DOPO LA PARTENZA DI PAM.
Il soggiorno nel maniero non era più lo stesso da quando Pam era partita per questo misterioso viaggio diplomatico con il patrigno, la cosa puzzava parecchio alle tre (soprattutto a Strawberry), sentiva che Pam non sia stata sincera con loro al 100%.
Il loro soggiorno in Giappone doveva essere semplice con pochi intoppi, purtroppo nessuna di loro aveva fatto i conti con la testardaggine di Kisshu Ikisatashi, quel ragazzo è apparso solo due volte e già ha fatto più danni della bomba atomica.
Di fatti, dopo che Zanna Bianca gli ha l'asciato il suo ricordino, gli agenti speciali che erano stati contattati dallo staff del maniero per contenere Kisshu videro solo tre ragazzine piegarsi in due dalle troppe risate e nessun giovane cyniclon segnalato nei paraggi.
Questo è stato solo l'inizio dei loro guai, dopo la partenza del giovane alieno gli agenti dell'agenzia P.I.E.C.E. hanno dovuto fare degli accertamenti del caso di quella serata, era la seconda volta a distanza di poco tempo che loro venivano richiamati dal maniero del clan Uchiha per la segnalazione di Cyniclons , e questo stava cominciando a creare qualche problema alle tre ragazzine; che furono impreparate agli interrogatori degli adulti e non seppero come spiegare la situazione senza compromettere le loro posizioni dell'accaduto.
Le loro versioni erano discordanti e parecchie confuse, come la confusione di quella serata. Nessuno diede una seconda occhiata alla lupa della figliastra dell'ambasciatore, che ancora teneva quel pezzo di stoffa tra le sue fauci con orgoglio.
Alla sola vista della lupa, Strawberry dovette più volte tapparsi la bocca, per non scoppiare a ridere in faccia all'agente che le stava interrogando.
Alla fine, tutti concordarono che per qualche tempo gli agenti avrebbero indagato nei paraggi del maniero, per cercare qualche traccia del cyniclon.
Il giorno successivo, le tre si separarono in due strade, Nenè andò a sinistra e Berry con Ondina andarono a destra.
Le loro scuole si distanziavano di mezz'ora di cammino, e questo aveva facilitato le tre sia per l'andata che per il ritorno.
Per loro fortuna la maggiore di loro le aveva inscritte nella stessa scuola, ancora meglio, erano assegnate nella stessa classe.
L'altra cosa che Berry dovette ammettere, che con la scusa di frequentare una scuola pubblica, sia lei che le altre avevano una buona pausa di sei ore da Kisshu.
Il bello che lui in questo arco di tempo non cercava di avvicinarsi nell'istituto scolastico per avvicinarla.
Entrambe le adolescenti avevano scontrato che adattarsi in una scuola pubblica era più difficile di quando immaginassero.
Con tutta la loro buona volontà, il loro arrivo nell'istituto non era passato in osservato.
Il costante sentirsi osservate da molti occhi indiscreti non aiutavano a loro a rilassarsi, e le continue domande scomode non miglioravano di molto la loro integrazione.
La maggior parte delle loro pause le trascorrevano sul tetto della scuola, dove con tutta la calma potevano rilassarsi senza la costante pressione che le poverine dovettero subire dal loro arrivo.
Da un lato capirono che in questi tempi di guerra il suolo giapponese era diviso in due parti Umani vs Cyniclons , e il loro arrivo a metà anno scolastico non poteva che avvenire in un momento peggiore.
Ma quando il resto del corpo studentesco seppe che le ultime due arrivate provenivano dall'estero, e che vari motivi sconosciuti erano arrivate in Giappone avevano acceso la fantasia di parecchi studenti.
Nella norma, in caso di guerra molti studenti vengono trasferiti dai genitori in un luogo più sicuro, e le due ragazze hanno fatto l'esatto contrario.
Per quando riguarda alla piccola Nenè, le cose stavano andando un pochino meglio, la sua energia sprizzante aveva alleggerito di poco il suo ingresso nella sua nuova scuola.
La sua ingenuità da un lato era una benedizione che non le permetteva di vedere che in torno a sé c'era un'atmosfera un po' sfuggente, e dall'altra parte, lei non si rendeva conto che anche sé cerca di inserirsi in un gruppo, come per esempio con un gruppo di sue compagne di classe. Quest'ultime appena la vedevano arrivare verso di loro con una scusa cambiavano posto; Nenè credeva che loro non si erano accorte della sua presenza, però sapeva anche che non poteva gridare in biblioteca per attirare la loro attenzione, e questo un po' le dispiaceva.
Un'altra giornata scolastica giunse a termine, e come da qualche tempo si diedero l'appuntamento al solito posto per fare un tratto di strada verso la fermata dell'autobus.
Ecco un altro problema che si sono trovate davanti per il trasporto, con Nico Robin si erano accordate di prendere i mezzi pubblici per sembrare delle normali studentesse e non delle protette della figliastra di un importante ambasciatore che risiedeva a Tokyo.
Il bus che prendevano era uno dei pochi che ancora era in circolazione, con lo scoppio della guerra molti umani hanno deciso d'immigrare verso gli altri paesi dove la guerra non aveva ancora messo piede, e tra di questi c'erano parecchi autisti di vari mezzi pubblici.
Quest'ultima era una donna piuttosto alta e decisamente in sovrappeso, con un volto mascolino, il viso squadrato, e labbra spesse, sicuramente è una donna di mezza età; ha capelli ricci molto folti di colore arancione, e indossa degli orecchini.
Come ogni mattina la si trovava nella sua postazione alla guida dell'autobus, con la divisa da lavoro e un sorriso che accoglieva i pochi passeggeri che avevano ancora bisogno del suo mezzo, e tra questi spiccavano il giovane trio.
Sia per l'andata che per il ritorno, molto spesso erano solo il loro trio e si potevano permettere di scambiare due chiacchiere con la donna mentre lei le accompagnava nella loro fermata, che guarda caso è l'ultima.
O:- Buon giorno signora, com'è andata a lei la giornata? - ^^
Domandò con dolcezza la più alta del trio, salutandola appena lei e le altre salirono sul bus.
?:- Oh, buon giorno Ondina, bene spero che la tua giornata scolastica sia andata meglio delle altre volte. - ^^
Dal suo tono c'era anche un po' di tristezza, anche lei quando seppe delle difficoltà delle due adolescenti, nell'adattarsi nel loro nuovo ambito scolastico le poteva solo dare dei consigli per non demoralizzarsi e di non darla vinta a quei cafoni.
La buona parte dei suoi consigli erano buoni, e il costante alienazione nei loro confronti le aveva scoraggiate da continuare a cercare di fare delle amicizie.
In privato sia Berry che Ondina concordarono insieme che forse era meglio così, con questa scusa di essere lasciate in disparte avevano meno gratta capi da affrontare.
Loro due non sapevano con certezza cosa stava succedendo realmente in classe con Nenè, però potevano farsi un'idea approssimativa, e per loro sapere che anche la più piccola del loro trio stava subendo la stessa cosa, le si spezzavano i loro cuori.
Nenè è una bambina energica e molto dolce, certo aveva i suoi momenti, ma dopo averla conosciuta un po' meglio chiunque si sarebbe considerato molto fortunato ad averla nella propria cerchia di amici.
Sicuramente nessuno a scuola la pensava in questa maniera, e da quello che aveva raccontato a loro; Nenè non era riuscita a capire alcuni ceppi di comportamento scolastico, e loro due pensarono di dover almeno metterla in guardia della probabile ostilità da parte dei compagni sé lei cerca ancora di fare amicizia con loro.
Un conto e pensarlo e l'altro era dirlo, sarebbe molto brutto perché Nenè non avrebbe capito fino in fondo l'ostracismo che stava subendo da parte dei suoi compagni di classe.
Però conoscendola, con il tempo avrebbe capito in prima persona cosa stavano cercando di dirle.
Nessuna era in qualche maniera imparentata tra di loro, allo stesso tempo si sentivano come sé fossero sorelle, ognuna vegliava e proteggeva le altre.
Ondina per la sua grande intelligenza e il suo carattere timido e remissivo era spesso oggetto di scherzi pesanti da parte dei bulli quando ancora frequentava la scuola in America, Berry dal carattere impulsivo e il suo senso di protezione non si faceva nessuna esitazione di affrontare i bulli di Ondina a viso duro. Nenè era la più " fortunata" forse per il fatto che vive letteralmente nel suo mondo a parte, che forse non notava le difficoltà delle più grandi.
Tornando al presente, come sempre il tragitto di rientro era spesso da parte delle tre a chiacchierare con l'autista che guidava l'autobus; e ogni tanto capitava che la si fermava per far salire qualche passeggero, e questo le ragazzine chiacchieravano con chi era in vena di due parole. Ad esempio il vecchietto che era appena salito, non sapevano come si chiamava o dove abitasse, ogni volta che capitava di prendere lo stesso autobus, l'anziano era ben felice di scambiare sì e no due parole con loro, era così contento quando le vedeva già salite sul mezzo di trasporto che molto spesso tutti si dimenticavano che a poche miglia di distanza c'era in corso una guerra sanguinosa, a volte il tempo si fermava, e la quotidianità alleggeriva i cuori di chi non era stato ancora corrotto dal conflitto.
Verso la fine del rientro a casa, il vecchietto scendeva nella fermata prima della loro, e dopo i saluti, le tre rimasero le ultime passeggere dell'autobus, tra una chiacchierata e l'altra la loro destinazione arrivò in un battibaleno.
Dopo aver salutato l'autista, il trio si incamminava per un bel pezzo di strada e si aggiornavano su cosa hanno fatto nelle sei ore che non si erano viste.
N:- Berry, Ondina one- chan com'è andata a scuola da voi? - (๑ᵔᴗᵔ๑)
Nenè attaccò il discorso per prima, dalla sua espressione facciale doveva aver passato una bella giornata scolastica.
O:- Tutto bene, Nenè dicci com'è andata da te. - ^^
N: - Certo, prima di tutto abbiamo fatto letteratura, poi abbiamo fatto due orette di disegno e per finire c'è stato intervallo. C'erano tante cose buonissime nella mensa della scuola, ero indecisa se prendere il ramen oppure qualche caramella. - ( ✧∇✧)
I suoi occhi luccicavano alla sola menzione delle caramelle, le altre due adolescenti ridevano per la sua eccitazione alla sola menzione del dolcetto.
B:- Beata tu Nenè, noi due abbiamo avuto le prime due ore d'inglese, poi l'intervallo e per le altre ore ci sono state letteratura e due ore di matematica. Ondina, ti ricordi che la professoressa Tushiha ci ha dato un intero paragrafo da studiare per il compito di matematica per la prossima settimana, mi puoi aiutare? - 人༼ ﹏ ༽
Berry supplicò la verdina, entrambe studiavano insieme era un accordo reciproco. Ondina l'aiutava con lo studio così la rossa non si distraeva, e Berry la proteggeva dai bulli, era un equivalente di guardia del corpo.
Ognuna aveva qualcosa da dare e da guadagnare, a parte che questo loro segreto, aveva aiutato tutte e due a crescere in un'amicizia vera e sincera.
O:- Tranquilla Berry, ti aiuto come sempre. Che ne pensate di studiare come l'altra volta in biblioteca tutte insieme, e poi dopo lo studio ci guardiamo qualche film? - (∩_∩)
Propose Ondina, alle altre due erano molto favorevoli al suo piano, ogni volta che c'era lo studio di mezzo trovavano un piano ingegnoso per renderlo divertente.
Di botto Nenè si fermò, anche le altre due si fermarono vedendola impalata in mezzo alla strada e il capo inchinato.
Entrambe non capivano il cambio d'umore della bambina, fino a pochi istanti fa era felicissima dell'idea di Ondina, ora sembrava un'altra persona.
O:- Nenè? ...Stai bene? - (•́ _ •̀ )
B:- Nenè non farci preoccupare, è successo qualcosa? ...Sai che puoi parlare con noi. - (•⌓•)
Entrambe le adolescenti si avvicinarono alla biondina con un po' di timore, la bambina non sembrava che avesse sentito le loro domande.
All'improvviso, alzò il capo verso di loro era seria.
N:- Io non voglio più studiare in biblioteca, sapete cosa è successo l'ultima volta, la nostra serata è stata rovinata.
Se vogliamo farlo dobbiamo invitare pure Kisshu, non è stato molto bello che Berry one - chan lo abbia escluso a priori solo perché e un ragazzo. - ('o')
Sentendo questo, Ondina era un miscuglio di sollievo che Nenè stesse bene, e confusa su cosa centra Kisshu in tutto questo.
Berry ebbe un mal di testa alla sola menzione del giovane cyniclon, da quando lo ha incontrato, il nome del giovane alieno le procurava solo delle forti emicranie.
Spesso doveva andare in giro con un medicinale per farselo passare, non importa quante volte abbia detto a Nenè di non pronunciare il suo nome, e questo aveva scaturito molte litigate tra le più giovani, Ondina
era sempre quella che cercava di portare la pace tra di loro.
B:- NENE'... quante volte ti avrò detto di non nominare il nome di quel scellerato in mia presenza. TU SAI CHE MI FA VENIRE L'EMIGRANIA. - (◣_◢)╬
Berry si rivolge alla biondina con irritazione, per quante volte avrà detto di non fare questa cosa, sembra che Nenè lo faccia quasi a posta per irritare la mezzana.
N:- NON LO FACCIO A POSTA... E sempre nell'argomento, Kisshu è un tipo ok, non merita di essere trattato male da te. - (ಠᆺಠ)
Lei dava di spalle alla rossa, ignorando il tentativo disperato di Ondina di trattenere fisicamente Berry dal menare la bambina.
Berry ancora furente con Nenè si strattona dalla presa di Ondina e si incammina verso il maniero, ignorandola evitando di entrare in uno scontro con lei.
N:- Ehi Ondina one - chan, pensi che stasera c'è Kisshu?... Perché se viene possiamo questa volta invitarlo alla nostra seratina con film e dolcetti a volontà. - ( ^∇^)
B:- NENE' BASTA CON QUESTO KISSHU, LUI NON VERRA'... di certo se osa presentarsi di nuovo, il suo brutto muso non sa cosa lo attende. - ヾ(ꐦ ◎曲◎) ノ゙
La minaccia fu ben sentita dalle altre due, ebbero delle reazioni ben diverse l'una dall'altra, mentre seguivano Berry a pochi passi di distanza dalla rossa furente.
O:- (⊙-⊙)💧
N:- (・༚・) ?
Kisshu è un argomento molto delicato per la rossa, Ondina capiva che tra la sua amica e l'alieno è successo qualcosa di poco gradevole, e per quando è curiosa di sapere cosa sia effettivamente successo,
non era come Nenè che quando sente il gossip nell'aria si impicciava senza vergogna.
K:- Acciù!..-
Il ragazzo starnutì all'improvviso, era stato nuovamente buttato fuori dalla sua classe, per il fatto di essere stato colto in flagranza di reato di fantasticare a occhi aperti alla sua bambolina.
Dopo il fiasco dell'altra sera Kisshu concordò di l'asciare la sua bambolina per qualche tempo.
Non voleva ammettere a voce alta, quella dannata bestiaccia gli aveva causato una mala figura davanti alla sua micetta.
Il suo orgoglio ancora bruciava per il fattaccio, ancora se ci ripensa il dolore nel lato offeso gli creava qualche disagio e per completare in bellezza, non poteva chiedere l'aiuto della madre adottiva.
Già immaginava la sua ansia e le mille domande per il morso che si era procurato, e non sapeva quale balla rifilarle per giustificare il morso in "quella" parte del corpo.
Il suo tragitto verso la presidenza era in silenzio, l'accademia militare era una delle migliori in assoluto.
La sua struttura era imponente, più di due mila studenti la frequentavano per addestramento militare obbligatorio.
Kisshu è uno degli allievi più problematici che l'accademia militare abbia la sfortuna di avere come allievo. Kisshu è un tipo che non si piega tanto facilmente alle rigide regole che l'accademia applicava ai suoi studenti.
L'adolescente dai capelli verdi entrò nell'ufficio del direttore senza bussare, di quest'ultimo non c'era traccia neanche della sua stessa ombra.
La scrivania era ordinata, e una pila di fogli stava in disparte della scrivania, per passare il tempo Kisshu rovistava nelle cose e toccava dei pulsanti che non doveva toccare.
Di botto, la porta si aprì e un Pai Ikisatashi molto furente entrò, nella sua mano destra teneva il suo ventaglio pronto a scagliarlo contro il fratello adottivo.
Gli era giunta voce che il mezzano era stato nuovamente cacciato fuori dalla sua classe perché stava fantasticando a occhi aperti.
Pai sapeva a cosa o meglio a chi stava pensando Kisshu, e non volendo dare l'ennesima delusione a loro padre per il comportamento in disciplinato del fratello.
Pai entrò nello studio del direttore e chiuse la porta dietro alle sue spalle, prima di iniziare l'ennesimo scontro verbale con il fratello adottivo.
K:- Pai che ci fai tu qui?... Non dovresti essere in una di quelle confraternite dei secchioni? - (≖ᴗ≖๑)
Il sarcasmo del verdino era il suo classico saluto al maggiore, Pai era abituato alla sua ironia ma questa volta era arrivato al limite.
Toccava sempre a lui a ricevere la lettera di richiamo del direttore, che a sua volta, lo doveva consegnare al padre.
Le continue discussioni in casa erano all'ordine del giorno per il comportamento del figlio adottivo, Pai non voleva più vedere lo sguardo deluso della madre e quello furente del padre.
P:- KISSHU, cos'altro hai combinato questa volta?... Di solito ti buttano fuori perché disturbi le lezioni, questa volta perché stavi fantasticando. Stavi pensando a quella lì, non è vero!?..- ᓀ ᓂ ╬
La sua era più una conferma a sé stesso che una effettiva domanda verso l'adolescente.
Sentendo questo, Kisshu gli si spalancarono gli occhi, non credeva a quello che aveva appena sentito.
K:- Lo sapevo… sapevo di aver visto te e Tart l'altra sera, mi avete seguito a mia insaputa. - ( ರ - ರ)
La sua accusa non aveva smosso il maggiore degli Ikisatashi, Pai non aveva nessun motivo di negare la cosa. Il suo silenzio era la conferma per Kisshu, che subito partì all'attacco.
K:- Non avevate nessun diritto di pedinarmi, sono grande e posso cavarmela da solo. - ( ರ - ರ)
La furia era palese nelle sue iridi d'orate, si sentiva offeso per la mancanza di fiducia da parte dei suoi famigliari.
P:- Hai detto bene, sei grande solo fisicamente, ma di maturità ne dimostri di meno. Kisshu, non mi è piaciuto affatto quello che ho visto l'altra sera, sei andato nel territorio umano per quell'umana, ma sei uscito di senno? - ᓀ ᓂ ╬
Il tono di rimprovero come ben sapeva non aveva fatto nessun effetto a Kisshu, che in sua risposta, gli lancia un'occhiataccia.
K:- Io faccio quello che mi pare e piace, non devo dare retta a te per quello che faccio nelle mie ore libere. E poi, sono solo andato a fare una visitina alla mia bambolina, non vedo nulla di male in questo. - ≖‿≖
Il ghigno del fratello aveva innervosito Pai, non sapeva dove sbattere la testa per fare rinsanire Kisshu, quella testa di rapa non voleva saperne delle conseguenze delle sue azioni sconsiderate.
P:- Bambolina?... Chi sarebbe la bambolina Kisshu?.- ( ≖͞ -≖͞) ?
Era curioso, non sapeva di questa novità dal fratello e voleva vederci chiaro, anche sé sentiva conoscere la risposta.
K:- Ah! già... la mia bambolina, è da parecchio che non la vedo. Devo decidermi di andare a farle visita uno di questi giorni, scommetto che le manco molto. - (¬‿¬)
Il suo lato narcisistico era un altro tasto dolente per Pai, Kisshu si metteva a fare lo scemo con le altre ragazze dell'accademia e questo gli aveva creato parecchi problemi.
Pai non voleva conoscere tutti i dettagli, ma la risposta del fratello lo aveva illuminato su quello che presso a poco Kisshu combinava nel suolo umano.
P:- KISSHU, sono passate solo 24 ore che in gergo umano sarebbe un SOLO GIORNO, non credo che la tua " bambolina" le manchi così tanto. Ieri sera hai rischiato grosso, gli umani che abitano in quella villa hanno chiamato gli P.I.E.C.E, solo
perché tu ragioni sempre con quello che hai in mezzo alle gambe e non con il cervello, come tuo solito. - è_é
K:- Pai quella non è una villa ma un maniero, e c'è un'enorme differenza tra loro. - ꒰ ^ ᆺ^ ꒱
P:-Da dove lo deduci le due differenze? - (・ิ.・ั)
Lo scetticismo di Pai era ben accetto, non che a lui si interessasse delle costruzioni degli umani o roba simile.
K:- Me lo ha detto la mia bambolina! - (∩_∩)
P:- ( ≖͞ -≖͞) ? 💧
P:- Tu stai parecchio male Kisshu, dobbiamo portarti da un buon guaritore il prima possibile, e n'è frattempo cerca di fare pace con il tuo cervello. - (≖͞_≖̥)
K.- IO DOVREI FARE PACE CON IL MIO CERVELLO? ...Sei tu che dovresti fare pace con il TUO di cervello Pai.- (◣_◢)╬
P:- Io di certo non devo fare pace con il mio, tanto che lo so usare correttamente, non posso dire stessa cosa su di te. E ti scordi l'idea malsana di tornare dall'umana, è l'ultima volta che la vedrai. - (ಠ︿ಠ)
La minaccia di Pai di tenerlo lontano dalla sua micetta, aveva fatto salire il sangue al cervello a Kisshu. Una cosa è litigare con Pai per il suo rendimento accademico, l'altra è quello di minacciarlo di non fargli vedere mai più Berry.
A solo pensarci, a Kisshu gli venne una fitta dritta al cuore e questa cosa non lo poteva permettere.
K:- TE LO SCORDI…Tu non mi separerai mai dalla mia bambolina mettilo in chiaro in testa, lei è MIA e nessuno, ripeto NESSUNO mi terrà lontano da lei o dovrà vedersela con il sottoscritto. - (Ò 皿 Ó ╬)
Detto ciò dalle sue mani richiamò i sui tridenti, sottolineando così la sua minaccia di battersi per l'umana per cui ha sviluppato un'ossessione malsana.
Pai si mise in posizione di combattimento, prendendo seriamente la minaccia del fratello adottivo, sapeva che all'inizio Kisshu sarebbe stato testardo da non rivolgergli la parola.
Con il tempo, si spera, gli torna la ragione.
P:- E così, sia! ...- ಠ=ಠꐦ
Detto questo, lo scontro tra i due fratellastri Ikisatashi era inevitabile, per quando c'era dell'affetto tra i due non potevano evitare di scontrarsi di continuo; Kisshu per la sua indole ribelle e al caos, e Pai per la sua dedizione all'obbedienza e l'ordine.
E mentre i due combattenti iniziavano lo scontro nell'ufficio del direttore, nessuno di loro si accorse che l'altoparlante era rimasto acceso per tutto il tempo.
ANGOLO AUTRICE:
Voglio precisare alcune cose.
Dopo che le ragazze parlano di Kisshu, Berry ha un forte emicrania, la poverina ha già troppi grata capi per la testa, con Kisshu negli intorni sono destinati ad aumentare a dismisura.
Sempre sull'argomento, quando Kisshu starnutisce è perché le ragazze prima hanno parlato di lui, tempo fa ho letto un articolo interessante in questione, quando starnutisci significava che qualcuno da qualche parte sta parlando di te.
E in un fumetto di Tokyo Mew Mew c'è un estratto di questo dettaglio; ho pensato che fosse una cosa carina ho creato un legame indiretto tra Strawberry e Kisshu.
Ecco il sito dove mi sono ispirata, i crediti vanno all'autore/ autrice dell'articolo.
wiki/Tart
Kledy. ❤
