EP 16 - ESSERE SE STESSA.
Durante l'intera notte, Nico Robin non aveva chiuso occhio. Il bruciore che la tormentava non le aveva dato tregua: la sua gola si accendeva sempre di più ogni volta che cercava un breve sollievo dall'infiammazione. Appena sveglia, l'ereditiera si augurò che tutto fosse stato solo un brutto sogno. Con lentezza, si alzò dal letto e si spostò verso il bagno per prepararsi per la giornata. Con calma, scese le scale e, non vedendo nessuno, si diresse in cucina, dove trovò la tavola imbandita. Uno dei "gemelli" doveva aver ricevuto l'ordine di preparare la colazione per lei. Anche come la sera precedente a cena, il momento del pasto risultò difficile; riuscì a mangiare solo due cose precise perché il bruciore aveva il sopravvento sulla sua necessità di nutrirsi. Senza proferire parola, Nico Robin si spostò nel salotto e, sedendosi in una delle poltrone, prese uno dei libri che aveva portato con sé. Iniziò a leggere per distrarsi dal bruciore in gola, anche se l'infiammazione le causava disagio, tanto da portarla a toccarsi ripetutamente il collo come se uesta azione potesse alleviare di poco il disagio. Improvvisamente, sentì il suono di una smaterializzazione. Si alzò mettendosi in allerta, inizialmente pensò che fosse il giovane alieno dai capelli azzurri che veniva a controllarla, ma si sbagliava. Davanti alla porta d'ingresso, nella sua sinistra, apparve un alieno sconosciuto.
Esteticamente, l'estraneo era più basso di lei e aveva i capelli bianchi e brizzolati, simili ai suoi baffi e alla barba incolta. La sua corporatura era robusta, e per quando riguarda per i suoi anni l'ereditiera pensava che il cyniclon davanti a sé doveva essere grande di età.
Le sue vesti rispecchiavano la sua razza: indossava una tunica di lino coperto da una sopravveste con frange che arrivava leggermente sotto le ginocchia. Inizialmente, Nico Robin non riuscì a capire il motivo della presenza di questo cyniclon nel suo salotto nella nuova abitazione. Era consapevole che la sua presenza, così come quella di Oscar, doveva rimanere segreta per evitare possibili rivolte da parte dei Cyniclons che non gradivano la loro presenza.
?:-Unguento!... Scusate per averla fatta attendere, spero che non avete atteso molto per il mio arrivo. - ^^
Percependo le parole, la giovane donna fu colta da uno sguardo confuso, che fu notato anche dall'arrivato. All'inizio, sembrava che l'uomo cyniclon non fosse conflittuale, ma Nico Robin rimaneva guardinga nei suoi confronti. Vedendo la confusione negli occhi di lei, anche l'alieno sembrò confuso a sua volta, forse aveva commesso qualche errore, e domandò
?:- Credevo che le fosse stato comunicato del mio arrivo. Il giovane soldato mi ha incaricato di verificare le vostre condizioni. - ( ಠ.ಠ)💧
Davanti a queste nuove informazioni, a Nico Robin si accese una lampadina, ricordandosi che poco prima di andarsene, il suo nuovo bodyguard le aveva detto che avrebbe inviato qualcuno per esaminare il suo problema alla gola. Fece un leggero cenno con la testa per indicare che aveva compreso la situazione. Dopo alcuni convenevoli, l'alieno si presentò come Anthus e disse di essere un guaritore o una sorta di medico nelle sue parti, così lo definì Nico Robin. Lei indicò il divano più grande dove poter svolgere l'esame, e l'uomo estrasse una borsa a tracolla di medie dimensioni. Il colore, un tempo arancione acceso, sembrava essersi scurito in un tono più vicino al giallo-arancio.
Seguendo le istruzioni di Anthus con un po' di esitazione, Nico Robin si sottopose all'esame di questo estraneo. Spesso le poneva domande di vario genere, anche se alcune sembravano non correlate con la sua attuale condizione. Lei rispondeva brevemente. Poteva notare che il guaritore era molto professionale, non mostrava alcun risentimento verso di lei. Anche se aveva aspettative diverse, Nico Robin non poteva lamentarsi: poteva avere un guaritore meno tollerante, considerando la guerra in corso tra le due razze. Poco prima della fine dell'esame, entrambi udirono il suono di un'altra smaterializzazione. Apparve il bodyguard di Nico Robin, che si diresse verso la cucina senza dare l'opportunità al guaritore di parlare. Sia il guaritore che la sua paziente si guardarono confusi, senza capire cosa fosse appena successo.
R: - Che tipo di poche parole! - ᴖ.ᵔ 💧
Anthus commentò, rivolgendosi a Nico Robin, cercò di smorzare la tensione creata dall'arrivo del soldato. Lei si limitò a scrollare leggermente le spalle, confusa. Dopo qualche minuto, il guaritore ripose gli strumenti nella sua borsa a tracolla e fece un accenno con la testa alla ragazza prima di dirigersi verso la cucina, dove il soldato lo attendeva in silenzio.
Mentre confabulavano in disparte, scambiandosi poche parole sulle condizioni della giovane umana, Nico Robin si avvicinò con cautela alla porta della cucina per ascoltare la loro conversazione.
?:- Mi dica, come sta l'umana? - ᓀ ᓂ
Il giovane soldato fu il primo a prendere parola, stava guardando fuori dalla finestra, mentre Nico Robin si chiedeva cosa stesse tenendo occupato il soldato da quella parte, che nemmeno si voltò verso il guaritore.
A:- È più grave di quanto mi aspettassi... non ho mai visto un'infiammazione di quella portata nei miei anni di pratica medica. - •́ •̀
Questo attirò l'attenzione del soldato, che si girò verso l'anziano guaritore. Nico Robin fu sorpresa, non aveva mai immaginato che il suo malessere fosse così serio. Capiva che l'infiammazione le causava disagio, ma non si aspettava una diagnosi così preoccupante da parte del guaritore.
?:- Continua! ...- ᓀ ᓂ
A:- L'umana, come mi avete detto, ieri sera deve aver mangiato un seme nero di quei frutti che si trovano nelle nostre foreste... e ancora più sorprendente è che non sono quelli che coltiviamo di solito. Anche quelli hanno la loro piccantezza, ma questo è qualcosa di molto strano.. - •́ •̀
Mentre l'uomo divagava, sembrava che anche lui stesse cercando di capire come quei semi fossero finiti nel pasto dell'umana. Non voleva sapere perché lei si trovasse nel loro territorio. Grazie alla sua reputazione di persona riservata e competente accumulata in molti anni di professione, aveva guadagnato la fiducia di tutto il villaggio. Per questo motivo si era ritrovato coinvolto in questa situazione. La sera precedente, una piccola chimera era apparsa davanti al suo studio consegnandogli un messaggio che richiedeva i suoi servizi e la sua discrezione per una questione 'pungente'. Anche se confuso, aveva accettato di prendersi cura di questo paziente 'speciale'. Certo, non si aspettava che l'individuo in questione sarebbe stato un'umana con una grave infiammazione alla gola. Provava compassione per la giovane donna; immaginava che un'infiammazione così acuta sarebbe stata una tortura. Fortunatamente, era stato chiamato in tempo, e non voleva neanche pensare a cosa sarebbe potuto accadere se fosse arrivato più tardi.
?:- Spiegati meglio vecchio... - ᓀ ᓂ
Gli intimò il suo giovane interlocutore.
R:- L'umana ha ingerito a sua insaputa un semino delle bacche rosse, ma quelle selvatiche. E credo che non si sia limitata a mangiarlo, deve aver sicuramente schiacciato con i denti e questo deve aver scaturito la sua piccantezza. Però questo non mi spiego... come mai si sia così infiammata la sua gola, la lingua è piena di uno strano pus e l'arrossamento locale della mucosa è in fiamme, è un'anomalia nel vero senso della parola. - (•́ _ •̀ )
Il soldato sembrava ancora più confuso di prima, anche lui aveva visto in prima persona come l'umana faticava a respirare, e che tutta l'acqua che aveva bevuto non aveva scaturito nessun sollievo. Però da quello che gli stava dicendo il guaritore non è una semplice infiammazione come aveva supposto precedentemente. Dalle sue espressioni facciali, il soldato credeva che la nuova arrivata stesse esagerando per il bruciore, per questo aveva preso sotto gamba il disturbo di lei e ci aveva pure riso sopra, come per sottolineare la debolezza della razza umana a confronto con quella dei Cyniclons. Perso nei suoi pensieri, quasi si perse il proseguimento del discorso del guaritore.
R:- Certo, però è strano! ... Questo bruciore da come sono riuscito a capire si è attaccato per tutto l'apparato giugulare fino ad estendersi fino al resto del collo dell'umana, le bacche rosse sono famose per le loro molteplici usi, dalla cucina fino all'ambito medico, e qui parlo per quelle coltivate da noi... Ho bisogno di qualche campione della cena della ragazza, ho l'impressione che qualcosa non mi torni, così potrò fare degli accertamenti per avere una diagnosi giusta. - (•́ _ •̀ )
Il soldato non oppose resistenza a fornire il pasto di ieri sera, e il guaritore prese gli avanzi della cena. Prima di congedarsi, consegnò al soldato una piccola ampolla rossa dal collo lungo con un liquido misterioso all'interno. Spiegò che avrebbe aiutato temporaneamente ad alleviare il problema e che avrebbe preparato una cura adeguata per il bruciore.
Detto ciò , Nico Robin si dileguò in camera sua, si sentiva sopraffatta dalle informazioni apprese. Si chiese come fosse possibile che solo lei avesse ingerito quel seme, non il suo ospitante. La dinamica degli eventi confermava che il colpevole del "scherzo" era il suo bodyguard, ma ora stava scoprendo che potrebbe non essere così. La sua testa le doleva per tutte le informazioni affrettate che aveva assorbito in meno di 24 ore da quando era arrivata nel territorio dei Cyniclons.
Un bussare alla porta la riportò alla realtà. Con un respiro profondo, si diede una veloce sistemata prima di aprire. Trovò il soldato con l'ampolla lasciata dal guaritore. Senza dire una parola, lui entrò nella sua stanza.
?:- Il guaritore prima di andarsene ha lasciato questa, è una medicina temporanea per alleviare il vostro problema alla gola, dopo vi darà una cura più adatta al vostro problema. - ᓀ ᓂ
Lui si limitava a darle l'ampolla, Nico Robin sulle prime si concentrò sull'ampolla, e i suoi occhi si incrociarono con quelli dell'alieno e lei fece un piccolo sobbalzo non aspettandosi di incrociare il suo sguardo penetrante, come ieri anche adesso provava quel disagio nel vederlo scrutarla in quella maniera con un o sguardo perso nel vuoto su di lei. Averlo in camera sua per giunta da soli non le metteva altro che delle brutte vibrazioni, si sentiva nuda sotto il suo sguardo
?.:- Il guaritore ha consigliato di usare il contenuto di questa ampolla con molta attenzione, poche gocce dopo a ogni pasto. - ᓀ ᓂ
Lo sapeva benissimo cosa gli avesse detto il guaritore, di certo lei voleva avere i suoi spazzi senza averlo tra i piedi, e non volendo più sentire quelle vibrazioni negative. Con un secco cenno, Nico Robin diede a intendere di aver capito. Mentre si preparava a riporre l'ampolla in bagno, fu afferrata bruscamente dal soldato. La sua presa ferrea le faceva molto male, tanto vero che Nico Robin stava iniziando a non sentire più la circolazione sanguigna del suo arto preso in ostaggio dal cyniclon Inizialmente, cercò di liberarsi dalla presa, ma lui continuò a trattenerla, causandole disagio. Lei voleva solo andare a letto, e sperare che qualsiasi sostanza che si trovava in quella misteriosa ampolla la potesse aiutare a rendere sopportabile questo bruciore che la stava mangiando viva.
Il soldato le rivolse un "sorriso" o almeno lei lo interpreta come tale, per lo più è un leggero alzarsi delle labbra, forse per alleviare la tensione che si era creata. Nico Robin non era sicura di aver decifrato correttamente il suo nuovo bodyguard, ma non voleva farsi vedere spaventata. Anche perché la sua arroganza davanti al suo malessere le bruciava ancora, questa rabbia cieca che veniva alimentata ogni volta che pensava alla cena disastrosa di ieri sera.
Lui si limita ad addrizzarsi la schiena, prima di pronunciare le seguenti parole.
?:- Vi auguro buona notte! - ᓀ ᓂ
Poi uscì dalla stanza, lasciando Nico Robin sbalordita per ciò che era appena accaduto
N.R:- "Cosa è appena successo?". - ( ・ิ_・ิ)
Lei preferì prendere la misteriosa pozione e, seguendo le indicazioni del guaritore, la prese a gocce. Il sapore le ricordava le erbe aromatiche che aveva assunto durante l'infanzia per i suoi malanni. In un certo senso era ormai abituata al cattivo gusto.
Il mattino successivo, Nico Robin si era alzata più serena. Non era ancora completamente sveglia, ma aveva notato una cosa: il bruciore era diminuito. Questo la fece emettere un sospiro di sollievo. Ringraziò mentalmente il suo nuovo medico per averle prescritto quella strana medicina che aveva alleviato la sua sofferenza. Prese il suo tempo per scegliere i vestiti e si diresse in bagno per una lunga e rilassante doccia.
Dopo essersi assicurata di aver chiuso a chiave la porta del bagno, Nico Robin si osservò riflessa nello specchio. Dopo qualche istante di riflessione, sorrise. Era consapevole che avrebbe presto ripreso le sue normali attività. L'incidente della cena della sera precedente era stato un contrattempo inaspettato. Non aveva previsto di essere sorvegliata così da vicino dal soldato. Aveva pensato che, dato il suo ruolo marginale nel trattato di pace, non sarebbe stata così strettamente monitorata. Questo costituiva il secondo intoppo imprevisto. Con la sua guardia del corpo, non poteva circolare liberamente in casa. Inizialmente, aveva sperato di avere maggiori opportunità per indagare più a fondo tra le cose di Oscar. Non sapeva cosa stesse cercando. Forse documenti che confermassero l'esistenza delle tracce per il trattato di pace, oppure che dimostrassero che fosse una sporca bugia, come già sospettava fin dall'inizio. O magari qualche oscuro segreto che l'ambasciatore che si era portato con sé.
Ripensandoci, le risultava difficile credere che Oscar avrebbe rischiato di mandare a monte i suoi progetti per delle semplici dispute che aveva con lei. Avendola appresso all'anca non sarebbe stato uno sprovveduto ad avere alla sua portata certi suoi segreti, mettendoli a rischio al primo momento di distrazione lei avrebbe agito nell'immediato.
La caccia al tesoro poteva attendere, decise. Per il momento, voleva godersi la temporanea tregua dai suoi problemi alla gola.
Con la mano destra sfiorò la sua collana di cristallo. Il suo colore era un bellissimo blu scuro. Era l'ultimo ricordo che le rimaneva della madre scomparsa. Adesso riusciva a percepire chiaramente il potere nascosto al suo interno. La mente di Nico Robin vagava. Sentiva nostalgia di casa e delle sue amiche. Si sentiva egoista per averle lasciate a fendere da sole. Erano già grandi e non erano completamente sole. La servitù e James l'autista, erano con loro per ogni necessità. Ma lei era la loro custode, e lasciarle le faceva sentire di non adempiere ai suoi doveri di tutrice. Le famiglie delle ragazze si erano affidate a lei per il loro benessere, e questo accentuava il suo senso di colpa. Le aveva abbandonate per perseguire i propri obiettivi personali. Come faceva a dormire di notte, non lo sapeva. Ogni volta che aveva uno di questi momenti di nostalgia, istintivamente toccava il pendente al collo. Aveva un effetto calmante su di lei. Guardandolo superficialmente, sembrava un semplice pezzo di pietra. Aveva un valore affettivo per la ragazza. Quando veniva colpito dalla luce solare, creava un magnifico effetto arcobaleno che l'affascinava fin da bambina.
Finalmente si trovava da sola, senza il suo bodyguard che era andato via, e i due "gemelli" che non si vedevano da nessuna parte. La giovane ereditiera poteva finalmente fare ciò che le era stato impedito di fare per settimane: ESSERE SÉ STESSA
Finalmente aveva riacquistato le sue vere sembianze. Tuttavia, quando fu tentata di dare una veloce occhiata al suo riflesso nello specchio, dovette sbrigarsi perché sapeva di avere poco tempo. Dopo aver appoggiato i vestiti sullo sgabello di legno vicino alla vasca da bagno, Pam decise di cambiare i suoi piani. Invece di concedersi una lunga e rilassante doccia, uscì cautamente dal bagno e poi dalla camera. Con passi leggeri, fece una veloce ispezione della casa per essere certa che fosse disabitata, a parte lei stessa.
Successivamente, rientrò di nuovo nella sua camera, e chiuse la porta alle spalle con passi veloci si avvicinò alla porta-finestra e, una volta uscita sul balcone, si accovacciò accanto a una delle ante. Incastrò un fiammifero di legno in modo che, nel caso qualcuno avesse chiuso la finestra mentre lei non c'era, potesse evitare di rimanere bloccata fuori. Voleva anche evitare di inventare una scusa credibile in caso qualcuno notasse la sua assenza senza vederla uscire. Con un balzo, si spostò sul ramo più vicino di un albero nelle vicinanze. Attraversò la barriera protettiva senza problemi, allontanandosi sufficientemente dalla sua abitazione per fermarsi e riprendere fiato. Scese dal ramo su cui si era riposata e, dopo essersi assicurata di essere sola, procedette con la sua trasformazione da umano a bestia. Al posto di Pam c'era ora una lupa dalle dimensioni enormi, con un manto bianco impeccabile e privo di imperfezioni. Dopo essersi stiracchiata bene le zampe, la giovane lupa iniziò a orientarsi. Percepiva i suoni con udito fine, mentre gli odori erano molto diversi da quelli dell'ambiente umano. La fitta vegetazione e il maggior numero di alberi le fornivano una buona protezione da occhi indiscreti. Finalmente, la mutazione aveva reso la ragazza un tutt'uno con il suo lato animalesco, liberandola dalle frustrazioni accumulate durante settimane di restrizioni. Con un balzo, prese la rincorsa, ansiosa di correre libera senza alcuna restrizione imposta da forze superiori. Ogni nuova scoperta attirava la sua attenzione, mentre si apriva alle meraviglie della foresta come la nuova arrivata.
Come gli animali terrestri anche quelli presenti nel territorio dei Cyniclons percepirono la sua presenza come quella di una nuova predatrice. Si nascosero negli angoli più remoti che la densa vegetazione offriva loro, contro i pericoli esterni. La lupa correva, facendo sì che le foglie prendessero una leggera spinta in alto dopo essere state calpestate dal passaggio della licantropa. L'euforia scorreva velocemente nelle sue giovani vene e il suo cuore era colmo di gioia, quasi sul punto di scoppiare, a causa dell'eccessiva eccitazione che stava provando Dopo aver vagato senza meta fissa nella foresta per un bel pezzo di strada, la lupa sentì un irrefrenabile desiderio di bere. Grazie al suo fiuto sensibile, riuscì a individuare una sorgente d'acqua pulita. Si trattava di un piccolo ruscello, dove l'acqua trascinava pigramente alcune creature che lo abitavano. Quando la lupa si avvicinò, molti animali nei dintorni scapparono. La giovane figlia di Elizabeth non diede loro troppa importanza; era abituata alla fuga degli animali quando la percepivano, anche nella sua forma umana. La sua natura di bestia non poteva essere completamente nascosta agli altri animali. Oggi è una bellissima giornata adatta per fare una lunga passeggiata, e sperava che in futuro avrebbe potuto esplorare ancora di più la zona, cercando punti di fuga o ottimi nascondigli per possibili emergenze. Questo, naturalmente, si intende se le fosse permesso rimanere in questo posto paradisiaco.
Certamente, doveva prestare maggiore attenzione rispetto alle altre volte. Questo tratto di foresta non faceva parte del suolo umano, e gli Cyniclons avrebbero reagito in modo più negativo alla sua improvvisa comparsa. Aveva poco più di due ore prima che qualcuno si accorgesse della sua scomparsa, e non volendo avere problemi, Pam si mise in marcia per continuare le sue perlustrazioni. Sua madre le aveva sempre detto che quando ci si trova in un nuovo territorio, è meglio esplorarlo da cima in fondo per poterne trarre vantaggio. Era uno dei tanti saggi consigli che la defunta lady Elizabeth aveva dato alla figlia quando ancora le era stato permesso di avere un alito di vita nel suo petto. La nuova arrivata stava andando alla grande, notando molte strane creature sparse nei dintorni. Alcune di loro si affacciarono dai loro nascondigli per dare un'occhiata alla nuova arrivata; i più coraggiosi si avvicinarono un po' per osservarla meglio. Nei loro occhi, era lei a sembrare un'aliena spuntata dal nulla. Tuttavia, mentre la loro curiosità verso di lei era forte, l'istinto di sopravvivenza gli diceva di starle alla larga. Un leggero venticello spostava leggermente molte piante insolite che dovevano essere scoperta dalla forestiera.
Il suo tempo stava per scadere e, nonostante avrebbe desiderato rimanere ancora un po', Pam doveva tornare sui suoi passi. Il rischio di essere scoperta era molto elevato e il gioco non valeva la candela. Era ancora troppo presto per iniziare le sue scorribande solitarie. Dopo aver percorso un bel tratto di strada tranquillamente, la licantropa si fermò a pochi metri di distanza dall'abitazione aliena. Non voleva avvicinarsi troppo all'abitazione nelle vesti di lupa, temendo che potesse essere percepita come una minaccia e scatenare involontariamente l'allarme della barriera protettiva. Dopo aver cambiato aspetto, con un secondo balzo attraversò di nuovo la barriera e atterrò elegantemente sulla ringhiera del balcone della sua camera. Dopo essersi assicurata che nessun allarme fosse stato attivato, poté entrare con calma e riprendere il suo programma per concedersi un lungo bagno rilassante.
ANGOLO AUTRICE:
Questa volta Pam ha avuto il primissimo assaggio di libertà, forse ho affrettato questo capitolo perché ho notato che in alcuni capitoli ho allungato di molto il brodo.
Pam avrà altre occasioni di esplorare l'ambiente che la circonda, e spero di aggiornare in brevissimo tempo gli altri capitoli.
K.j. ❤
