Capitolo 11

*** MINI AVVENTURA N. 1 - La bellezza di un pirata - Parte 3 ***

Alvida ha capito che l'educazione è bellezza e saccheggia i villaggi, ma chiedendo scusa.

*** Continua... ***

Tashigi stava correndo rapidamente alla ricerca del suo obbiettivo. Il tempo era limitato ed avrebbe dovuto raggiungere Vivi ad Arlong Park dopo aver messo fuori gioco l'ufficiale. Non lo aveva mai visto, ma le era stato descritto approfonditamente. Era alto e muscoloso, con la pelle rosa e capelli grigi raccolti in diverse punte, aveva 6 braccia e una bocca lunga, essendo un uomo pesce di tipo polpo. Lo avrebbe sicuramente riconosciuto, se non le fossero mancati 9/10 ad entrambi gli occhi e se non avesse distrutto i suoi occhiali. Per sopperire a questo handicap, stava mantenendo il rumore delle onde del mare alla sua sinistra e con il suo Kenbunshoku Haki cercava di identificare ogni essere che incontrava.

Aveva dovuto battere alcuni uomini pesce, visto che l'avevano attaccata non appena lei gli aveva chiesto informazioni, mentre un vecchietto che passeggiava l'aveva indirizzata nella giusta direzione, pur mettendola in guardia sulla pericolosità dell'individuo che cercava.

Ad un certo punto però rallentò, percependo qualcuno seduto vicino alla riva. Poggiò una mano sulla sua Shigure e si avvicinò lentamente.

"Ehmmm... salve", disse cercando di essere il più cordiale possibile.

L'uomo si mosse, voltandosi verso di lei e la osservò per un attimo.

"Buongiorno signorina."

"Mi scusi per il disturbo, ma avrei bisogno di alcune informazioni. Lei è un abitante del villaggio?"

"Informazioni? Ma certo! Non abito al villaggio ma vivo qui da parecchio tempo. Conosco l'isola come le mie tasche. Tu non sei di qui, vero?"

"Ha ragione, sono solamente di passaggio".

"Infatti non ti ho mai vista, altrimenti mi sarei ricordato la tua faccia. È raro avere dei visitatori. Come posso aiutarti?".

"Lei è davvero gentile. Mi chiamo Tashigi e sto cercando un ufficiale della ciurma di Arlong".

"Un ufficiale? Se hai un appuntamento ti conviene aspettare ad Arlong Park. Tra non molto saranno tutti lì".

"Come? Ad Arlong Park? Sarebbe meglio che lo incontrassi prima di andare ad Arlong Park".

"Ma a quest'ora sono sicuramente tutti impegnati e poi Arlong Park è qui vicino. Vieni, ti accompagno".

"Come? No, non vorrei disturbarla..."

"Nessun disturbo. Stavo pescando, ma oggi non è proprio giornata. Nyuuu!"

Senza controbattere, la ragazza inconsapevole iniziò a seguire quel gentilissimo uomo pesce di tipo polpo.

"Purtroppo il villaggio di Gosa è dalla parte opposta rispetto ad Arlong Park. Perderai sicuramente del tempo, ma se ti sbrighi troverai Kuroobi intento a riscuotere le tasse mensili".

Le parole di Nojiko risuonavano nella mente di Vivi mentre si dirigeva velocemente lungo il sentiero. Allo stesso tempo la descrizione che Rufy le aveva fornito, le confermavano inesorabilmente le scarse capacità strategiche del ragazzo di gomma. "Kuroobi? Mai sentito. No aspetta... mi sembra di ricordare che era bravo a nuotare".

Per fortuna la sorellastra di Nami le aveva dato molte più informazioni sull'aspetto e sulle abilità combattive dell'uomo pesce.

Dopo alcuni minuti, le case del villaggio di Gosa comparvero dietro agli alberi. Come previsto le finestre degli edifici erano chiuse e le strade deserte. Gli abitanti che non si erano radunati nella piccola piazza, erano rintanati nelle abitazioni ed attendevano, come ogni mese, che la riscossione delle tasse avvenisse in fretta e senza problemi. La paura e la disperazione si poteva respirare lungo le vie, struggendo il cuore di Vivi e rendendola partecipe del fatto che non era solo il suo popolo a dover affrontare crisi drammatiche, in quel mondo pieno di malvagità.

Dopo poco arrivò nella piazza del villaggio, dove una lunga fila di persone attendeva pazientemente di consegnare gran parte dei propri risparmi agli uomini pesce. Infatti dalla parte opposta, seduto su un tavolino, Kuroobi stava riscuotendo il denaro, segnando su un foglio, nomi e cifre degli abitanti.

Alcuni uomini pesce erano in piedi intorno a lui ed aspettavano annoiati il concludersi dell'operazione.

Le dita di Vivi estrassero i Peacock Slashers, fremendo di rabbia per l'ingiustizia a cui stava assistendo.

"KUROOBI! INTERROMPI IMMEDIATAMENTE QUELLO CHE STAI FACENDO!" Gridò, mentre camminava lentamente lungo la fila. Le persone si voltarono spaventate da quell'evento mai accaduto. Ogni cosa che non rispettasse la prassi, poteva essere la causa della distruzione del loro villaggio.

"Chi sei?", "Cosa vuoi da loro?", "Vattene prima di metterci nei guai".

Gli abitanti tentavano di fermare la ragazza, preoccupati per la loro incolumità.

La penna nella mano dell'uomo pesce si bloccò, mentre il suo sopracciglio si alzò di riflesso. Nessuno alzava mai la voce su quell'isola, specialmente contro uno dei membri della ciurma di Arlong.

"Portatemi quell'insolente! Mi ha fatto perdere il conto", esclamò riabbassando lo sguardo sul foglio.

I suoi sottoposti si attivarono, felici di ammazzare la noia con quella novità inaspettata e si avvicinarono lentamente a Vivi.

SWING

In un attimo i corpi esanimi e lacerati degli uomini pesce ricaddero a terra, tutti di fronte al tavolino dell'ufficiale.

L'attenzione di Kuroobi si distolse finalmente dai fogli ed iniziò a ribollire di stupore e rabbia. Osservò immediatamente la ragazza che proseguiva nel suo cammino e si alzò in piedi facendo cadere la sedia dietro di sé.

"Io... ti conosco. Sei quel marine impertinente".

"Non sono più un marine, ma sono qui per fare giustizia. È ora di porre fine alla vostra oppressione su queste povere persone".

La principessa scagliò uno dei suoi Peacock Slashers verso l'uomo pesce, costringendolo a schivare. La catena di petali si infranse contro il tavolino, spezzandolo a metà e facendolo crollare su se stesso.

Intanto Tashigi stava seguendo la sua guida, nel tragitto verso Arlong Park. Avevano preso una scorciatoia che passava all'interno della foresta. Gli unici rumori che li circondavano erano quelli degli uccellini, dei rami che sbattevano in faccia alla spadaccina e dell'incessante parlantina di colui che la precedeva.

"È da molto che sei arrivata? Di solito la squadra di perlustrazione ha il compito di controllare gli arrivi. Strano che non ti abbiano intercettata. Sai, da qualche tempo Arlong è diventato molto sospettoso. Probabilmente si arrabbierà con Chew".

La mente di Tashigi intanto, oltre che sul bruciore al viso per i rami non visti, era concentrata sul suo Kenbunshoku Haki. Doveva intercettare il suo avversario prima di raggiungere Arlong Park, ma da quando aveva iniziato a seguire il suo accompagnatore, ogni persona cambiava direzione appena li avvistava.

"Ehiii! Mi stai ascoltando, signorina?"

"Come hai detto, scusa?"

"Dicevo che hai una bella spada al tuo fianco. Sei un'appassionata? Anche a me piacciono molto le spade. Ne possiedo ben 6".

"Beh, sì. Dire che sono appassionata è poco. Comunque credevo non fosse permesso su quest'isola, di possedere delle armi. Come fai tu ad averne 6?"

"Oh, ma quella regola vale solo per gli abitanti, Nyuuu, non per i membri della ciurma".

Tashigi bloccò il suo cammino immediatamente.

"Cosa? Che vuoi dire? Non sei un abitante tu?"

"Io, Nyuuu? Ma ti sembro un essere umano? Sono un uomo pesce. Oh che sbadato, hai ragione, ho dimenticato di presentarmi. Molto piacere, mi chiamo Hatchan".

La mano di Tashigi estrasse subito la katana.

"Hatchan? Tu sei l'ufficiale di Arlong? L'uomo polpo spadaccino? Perchè non me lo hai detto subito?"

"Ehi calmati, Nyuuu. Te l'ho detto, mi sono dimenticato".

"Ma se ti ho detto che cercavo un ufficiale. Potevi dirmi che anche tu eri uno di loro".

"Beh, visto che l'appuntamento che avevi non era con me, non ho pensato che fosse importante".

"Ma quale appuntamento? Sono qui per affrontare e sconfiggere te".

"COOOOOSA? Ma non potevi dirlo subito appena mi hai visto? Sono l'unico uomo polpo dell'isola".

"NON HO GLI OCCHIALI, QUINDI NON AVEVO VISTO CHE ERI UN UOMO POLPO".

"Oh, poverina. Sei cieca?"

"SE FOSSI CIECA, NON AVREI BISOGNO IN OGNI CASO DEGLI OCCHIALI! MI MANCANO SOLAMENTE ALCUNI GRADI AD ENTRAMBI GLI OCCHI!"

"AH! Giusto. Ecco perchè continuavi a sbattere la testa sui rami. Allora se è un duello che vuoi, un duello è quello che avr... oh aspetta un attimo. Non ho con me le mie spade. Vado un attimo ad Arlong Park a prenderle e torno subito. Tu non muoverti!"

L'uomo pesce scappò di corsa, prima che Tashigi potesse fermarlo. Cercò di rintracciarlo con il suo Haki, ma ormai era già troppo distante. Ora si ritrovava da sola, in mezzo agli alberi, senza alcun punto di riferimento a cui affidarsi.

La folla di persone si stava allontanando dal centro della piazza, scappando in diverse direzioni. Quel che stava accadendo quel giorno, avrebbe di certo avuto delle drastiche conseguenze sul futuro del loro villaggio e forse dell'intera isola. Cercarono riparo nei dintorni, per osservare lo sviluppo del combattimento. La paura era tangibile, ma quell'evento così unico, aveva riacceso un barlume di speranza nei loro cuori, ormai da troppo tempo offuscati.

Vivi roteava i suoi Peacock Slashers in posizione di attacco guardando il suo avversario. Kuroobi era in piedi, con le braccia alte, pronto alla controffensiva. Come descritto da Nojiko, l'ufficiale era un uomo pesce di tipo razza, alto e muscoloso, con la pelle color grigio chiaro. I suoi capelli neri erano raccolti in due ciuffi e in una lunga coda che scendeva dietro alle spalle. Sulle braccia si aprivano le ali tipiche del pesce a lui associato. In quel momento non possedeva armi, ma la cosa non sorprese Vivi. Gli uomini pesce erano famosi per la loro impressionante forza fisica, oltre che per le loro abilità marziali, quindi in ogni caso non bisognava sottovalutarlo.

"Non so chi ti manda, ex-marine, ma Arlong non sarà felice di questo affronto", esordì Kuroobi. "Nezumi aveva capito come collaborare con noi, quindi prima di pentirtene, ti consiglio di chiamare il tuo capo e dirgli che siamo disposti a parlare di affari".

"Non ho nessun capo e soprattutto non paragonarmi mai a quel viscido di Nezumi. Ho promesso a Nami che mi sarei liberata di voi e prima che la Marina assegni qualche altro verme a questa zona, voi sarete già stati battuti. Non c'è futuro per Arlong e la sua ciurma".

"Nami, eh? Avevo ragione a non fidarmi di lei. Quando tornerà pagherà per aver architettato tutto questo. La misericordia di Arlong non passerà sopra a questo affronto".

"Quando tornerà, Nami sarà finalmente libera. KUJAKKI STRING SLASHERS!".

La catena partì nuovamente verso l'uomo pesce, che immediatamente schivò e si lanciò al contrattacco, tentando di colpire con diversi pugni. La rapidità e la potenza dei colpi erano totalmente su un altro livello rispetto agli uomini pesce fin'ora affrontati da Vivi e la ragazza fu costretta ad evitare indietreggiando.

"Sta usando il karatè degli uomini pesce", la avvertì Rufy. "Non è forte come Jimbe, ma devi stare molto attenta. I suoi colpi possono attaccare molto più in profondità rispetto alle comuni arti marziali, perchè utilizza l'acqua nelle sue vicinanze, compresa quella nel tuo corpo. Di certo è un combattente preparato".

Vivi non lo stava sottovalutando, ma alzò comunque ulteriormente l'attenzione. Un altro attacco era in arrivo.

"HYAKUMAIGAWARA SEIKEN!" Gridò Kurobi colpendo con un pugno estremamente potente.

"RUOTA DI PAVONE!" Rispose Vivi alzando la propria barriera contro gli attacchi fisici.

Il pugno venne respinto e l'uomo pesce barcollò indietro. Immediatamente Vivi scagliò i suoi petali contro di lui, ma con un rapido riflesso, Kuroobi alzò le braccia e parò gli attacchi con le sue pinne laterali. I Peacock Slashers rimbalzarono senza apportare danni visibili.

"Kuhahahahaha! Non puoi colpirmi con i tuoi attacchi. Il karate degli uomini pesce è un'arte perfetta sia sotto l'aspetto offensivo che difensivo ed io sono un maestro nel suo uso".

"Maestro? Pfui!" Esclamò Rufy. "Jimbe lo distruggerebbe in un secondo".

"La smetti di elogiare Jimbe? Dammi qualche consiglio piuttosto!" Gli disse Vivi sottovoce.

"No, niente consigli. Usa il cervello ed inventati qualcosa".

"Sempre utilissimo..."

"Voi umani siete troppo deboli per paragonarvi a noi", proseguì Kuroobi. "Quello di prima era solo un assaggio. Ora ti mostrerò la nostra superiorità".

L'uomo pesce caricò il suo colpo concentrandosi, mentre Vivi attendeva pronta a difendersi con la sua barriera.

"SENMAIGAWARA SEIKEN!"

Il pugno lanciato fu molto più potente del precedente e andò anch'esso ad infrangersi contro la ruota di pavone di Vivi. L'impatto fu notevole e la ragazza venne lanciata in aria dal contraccolpo. Volò però solo per pochi attimi, perchè sentì qualcosa che la afferrava attorno alla vita.

"ITOMAKI KUMITE!"

Kuroobi, con la sua lunga coda di capelli, aveva catturato Vivi, frenando il suo volo e riportandola verso di lui.

L'attacco fu immediato, non permettendo all'ex principessa di difendersi. Con un solido pugno in pancia, venne scaraventata contro una casa del villaggio, distruggendo la finestra e buona parte del muro.

"Wow! Questo deve far male", disse Rufy sorpreso.

"COFF, COFF!" Rispose Vivi respirando a fatica e sputacchiando sangue sul pavimento.

"Avresti dovuto difenderti con l'Haki".

"COFF... n-non ho fatto in tempo. Non mi aspettavo un attacco del genere".

"Eh, eh. Sei fortunata. Se fosse stato Arlong, probabilmente saresti morta".

"C-ci sono andata molto vicino". Disse Vivi rialzandosi a fatica.

Attese qualche secondo che la respirazione ritornasse normale e uscì nuovamente dall'edificio. Le persone del villaggio stavano scappando, disperati per ciò che sarebbe accaduto alle loro vite, mentre Kuroobi li minacciava per il futuro che li attendeva.

"AVETE VISTO COSA ACCADE AD OPPORSI AL GRANDE ARLONG?"

"Smettila di urlare. Non mi hai ancora uccisa", gli rispose Vivi, cercando di apparire ancora fresca e per nulla dolorante.

"Uh? Sei resistente per essere un semplice umano. La prossima volta non ci andrò così leggero".

"Perché non provi subito?"

L'uomo pesce si mise in posizione di attacco e scattò verso di lei.

"WANTO GIRI!"

Fingendo un pugno, Kuroobi oltrepassò l'avversaria intenta a parare e la agganciò dietro al collo con la sua pinna, roteò su se stesso facendole perdere il contatto con il terreno e la scaraventò in aria.

"ITOMAKI KUMITE!"

Con la coda di capelli si apprestò a catturare nuovamente la ragazza, ma questa volta Vivi era pronta.

"PEACOCK CUT!"

Con un rapido movimento, il Peacock Slasher di Vivi tagliò di netto la chioma di Kuroobi e proseguì fino ad attorcigliarsi intorno al collo dell'uomo pesce.

"ROVESCIATA!"

Vivi afferrò la catena e tirò con tutte le sue forze. L'avversario venne trascinato via e volò in aria, compiendo un giro sopra la testa di Vivi e ricadendo violentemente dalla parte opposta, distruggendo il terreno con la testa nel punto di atterraggio.

"Oh. L'hai ucciso?" Chiese Rufy una volta ridiscesi a terra.

"No, è solo svenuto. Non ho usato l'Haki e la sua pelle dura è stata in grado di resistere alle lame dei petali".

"Brava! Hai copiato la sua tecnica, usandola contro di lui".

La gente del villaggio iniziò ad uscire dai loro rifugi, increduli davanti a ciò che era successo. Quella ragazza, uscita dal nulla, aveva sconfitto uno degli ufficiali. Forse esisteva ancora la possibilità che il loro despota potesse cadere.

"Legatelo assieme agli altri", disse Vivi. "Non c'è tempo da perdere. Ditemi da che parte è Arlong Park!"

CLANG, CLANG, CLANG

Il rumore delle spade di Hatchan risuonava lungo il sentiero, mentre cercava di tornare al più presto dalla sua avversaria. Aveva fatto più in fretta che poteva, senza porsi troppe domande. Era da parecchio che non affrontava un combattimento. Certo, ogni tanto attaccava qualche nave che si avvicinava alla costa, ma non c'era mai nessuno in grado di competere seriamente e soprattutto, nessuno in grado di raggiungere l'isola sano e salvo. Questa spadaccina invece era riuscita in qualche modo ad eludere la sorveglianza di Chew. Forse era stata solo fortunata o forse no. Tra poco lo avrebbe scoperto.

Arrivò sul punto in cui l'aveva lasciata e la trovò seduta a giocherellare con la sua katana.

"Ah, sei tornato finalmente. Come mai da solo?"

"Perchè? Dovevo chiamare qualcun altro?"

"Non so. Sei stato ad Arlong Park, pensavo avvertissi qualcuno. Magari il tuo capo".

"Giusto, Nyuuu. Non è sbagliata come idea. Non ci ho proprio pensato. Aspetta un attimo qui che..."

"NON PENSARCI NEMMENO!" Si alzò i piedi Tashigi, sguainando la spada. "Non ho tempo di aspettarti di nuovo. Combatti e basta".

"Ok, ok, ok. Non ti arrabbiare. Sarebbe stato bello avere degli spettatori".

L'uomo pesce estrasse le sue 6 spade ed iniziò a muoverle in tutte le direzioni.

"Nyuuu, avevo proprio bisogno di sgranchirmi un po' le braccia. Ti mostrerò la famosissima tecnica del Rokutoryu".

"La che?"

"Come? Non conosci il mio Rokutoryu? Ma che razza di fan sei?"

"NON SONO UNA TUA FAN! Non ti ho mai visto in vita mia e se non fosse per Vivi non sarei mai venuta a cercarti".

"Chi è Vivi? Una mia fan?"

"BASTA CON QUESTE FANS! Vivi è il mio capitano e vogliamo far fuori la ciurma di Arlong".

"Ah! Sei un pirata quindi?"

"NO! Non permetterti di chiamarmi così. Non sono un pirata. Cioè... al momento ho una taglia, ma è solo temporanea. Odio i pirati e appena vi avrò scacciati tornerò ad essere una normale cittadina. E comunque non sono affari tuoi".

"Nyuuu... non ho capito niente".

Spazientita, Tashigi estrasse la spada e lanciò un fendente verso l'avversario che si abbassò richiudendosi su se stesso. Il colpo gli passò sopra la testa e tagliò degli alberi alle sue spalle.

"Nyuuu. Ma sei impazzita? Potevi farmi male!"

"Smettila di parlare e combatti. Ho già perso troppo tempo".

"Molto bene. Ti farò vedere di cosa è capace uno spadaccino dalle 6 lame".

L'uomo pesce caricò la sua avversaria ed attaccò utilizzando contemporaneamente tutte e 3 le spade che teneva nelle mani destre. Prontamente Tashigi parò con la lama della sua Shigure, ma immediatamente la potenza del colpo la scaraventò all'indietro contro il tronco di un albero.

"Ma che diavolo...? È molto più forte rispetto agli altri uomini pesce".

"Nyuuu. Non puoi paragonare noi ufficiali con gli altri membri. In più le mie non sono semplici spade. Ognuna di loro pesa ben 300 kg e nessun essere umano potrebbe mai maneggiarle con tale destrezza. Non hai speranze contro di me".

Hatchan ripartì alla carica, colpendo questa volta con le 3 spade di sinistra. Come prima Tashigi parò il colpo, ma venne lanciata all'indietro di diversi metri.

"Maledizione. È come un trattore".

"Nyuu. Quella è solo la metà della mia vera potenza. Preparati al piatto forte. TAKOTSUBO NO KAMAE!"

Hatchan avvicinò le punte delle lame di fronte a sé e partì alla carica, come un siluro che punta al suo obbiettivo.

Tashigi impugnò la Shigure, consapevole che un ariete di quasi 2 tonnellate la stava per investire. Appena l'uomo polpo le arrivò in prossimità, alzò in alto la katana e con un fendente verticale intercettò le 6 lame in punta, deviandone l'avanzata e sbilanciando l'avversario, il quale conficcò tutte le spade nel terreno e si ribaltò in aria.

Data la sua velocità, Hatchan planò fino a schiantarsi contro un albero e scivolando poi sul terreno.

"N-Nyuuuu..."

"Eh eh eh. La potenza è nulla senza il controllo".

Hatchan si rialzò arrossato in viso sia per la botta, che per la figuraccia fatta.

"Non osare ridere di me. TAKOASHI KIKEN!"

Lo spadaccino avanzò attaccando con tutte e 6 le spade da diverse direzioni, ma Tashigi parò senza problemi ogni colpo oscillando la sua katana a destra e sinistra.

"Nyuuu. Come puoi fermare così facilmente le mie pesanti spade?"

"Io alleno la mia tecnica fin da quando sono bambina e le mie abilità compensano ampiamente la nostra differenza di forza. In più tutto quel peso aggiunto ti rende estremamente lento. Riesco a percepire i tuoi movimenti senza alcun problema".

Con un rapido montante la ragazza respinse indietro l'uomo polpo che arretrò diversi metri.

"Nyuuu! Sei brava, ma non potrai nulla contro il mio asso nella manica. SHIKAI ZERO: TAKOHACHI BLACK!"

Hatchan gonfiò il suo petto e spruzzò dalla bocca un'enorme quantità di inchiostro.

"Cosa...?"

SPLASH

Non aspettandosi una mossa del genere, Tashigi venne colpita in pieno viso dal liquido e si ritrovò la faccia completamente nera.

"AH AH AH! Centrata! E ora voglio proprio sapere come farai a combattere senza vedere".

"RAZZA DI IMBECILLE!" Imprecò la ragazza mentre cercava di ripulirsi. "È già dall'inizio del combattimento che non ci vedo. Così mi hai solamente imbrattato tutti i vestiti"

"Ah giusto, Nyuuu. Ricordo che me lo avevi detto. Ma scusa, come hai fatto a combattere fino ad ora senza la vista?"

"Uso una tecnica che mi permette di percepire l'area circostante, stupido pesce senza cervello".

"Oh. Sai usare l'Haki?"

"Come conosci l'Haki?" Chiese lei stupita.

"Nyuuu. Conosco qualcuno che sa tutto su di esso, anche se io non ci ho capito un granchè".

"Davvero?"

"Già, ma questo non vuol dire che mi farò battere da un pirata come te".

"Ti ho già detto di non chiamarmi pirata!"

"TAKOASHI KIKEN!" Gridò Hatchan ripartendo alla carica verso di lei.

Entrambe le mani di Tashigi strinsero l'elsa della katana.

"KIRI SHIGURE!"

La lama brillò di nero lucente ed in una frazione di secondo tutte e 6 le spade di Hatchan si frantumarono in centinaia di pezzi. Il fendente fu così rapido che l'uomo pesce si ritrovò steso a terra senza capire cosa lo avesse travolto.

Vide la punta della katana davanti ai suoi occhi mentre Tashigi sorrideva sopra di lui.

"Nyuuuu! Avevi ragione te... Non volevo morire così giovane".

"Morire? Pfui! Non sono di certo al vostro stesso basso livello. Il mio compito era quello di sconfiggerti e portarti un messaggio dal mio capitano".

"Un... messaggio?"

"Si. Vuole che tu te ne vada da qui e torni alla tua isola natale. Smettila di importunare le persone e cerca di ripulire il tuo nome facendo qualcosa di più utile".

"Ma... Arlong..."

"Arlong tra poco verrà sconfitto ed arrestato. Il male che ha fatto non potrà mai essere dimenticato o giustificato. Almeno tu avrai la fortuna di farti perdonare, sempre che sia possibile".

"Ma... perché proprio io?"

"Smettila di fare domande. Non so perchè Vivi abbia deciso così e non mi interessa. Per me meriti di andare in prigione tanto quanto il tuo capitano. Cerca di sfruttare questa seconda possibilità che ti è stata regalata".

"Nyuuu... forse hai ragione. Arlong è andato troppo in là. Non è giusto quello che sta facendo. Mi dispiace per lui ma purtroppo non lo capirà mai. Io cercherò di fare del bene d'ora in poi. Se mai ti capiterà di passare per l'isola degli uomini pesce, proverò a sdebitarmi, spadaccina".

"Ok, va bene. Arrivederci uomo polpo. Fai buon viaggio".

"Arrivederci Tashigi e ringrazia anche il tuo capitano".

"Ah. Un'ultima cosa. Dove si trova Arlong Park?"

"È alla fine di questa foresta. Prosegui sempre lungo quel sentiero, ma stai attenta a quel..."

OUCH

"... ramo".