Cravatte e bretelle
Cap.13
Sharon voleva capire perché continuava a pensare ad Andy. Nella testa le giravano solo pensieri contrastanti. Era un pensiero fisso. Adesso che lo vedeva vicino a quella donna, sentiva qualcosa che le bruciava dentro. Aveva chiesto ad Andy di troncare la relazione, perchè la carriera era più importante di una relazione sentimentale. Sentimentale e di sesso, di buon sesso, doveva ammetterlo. Non capiva perché il suo corpo rispondeva in modo diverso, bruciava di gelosia, rabbia e frustrazione. Ecco, ora guardava Andy ridere con il sergente Preston e moriva di rabbia. Cosa poteva mai dire di divertente? Erano sulla scena di un crimine! Dovevano essere professionali, discreti, attenti, … eppure il sergente Marina Preston lo faceva ridere. Come poteva sopportare una vista del genere? Quei due ridevano come amanti complici, chissà cosa avevano fatto, quelle sere … lo immaginava, anzi, lo sapeva benissimo!
Aveva preso la sua decisione, adesso cosa poteva fare? Dire che si era sbagliata? No! Era stata una stupida orgogliosa, in fondo aveva paura della relazione con Andy, sapeva che era lui che comandava il cuore e adesso era lì, come una stupida a morire di gelosia. Maledizione! Aveva perso una grande occasione ed era solo colpa sua. Il capo Johnson sospettava una relazione tra lei e il tenente Flynn, ma non ne era sicura. Tutto era incerto. Accidenti anche al capo Johnson! Era tutta colpa sua! No, cara Sharon, non era corretto dare la colpa agli altri. Aveva preso la decisione di lasciare Andy e adesso ne pagava le conseguenze! Vigliacca! Vigliacca! Vigliacca! Si ripetè. Sospirò, aveva combinato un bel disastro!
La squadra continuò i rilievi sulla scena del crimine, Provenza sbraitava ordini a tutti. Arrivò il coroner e continuarono a verbalizzare ogni cosa. Andy e Marina erano appiccicati, dove andava Andy, lei lo seguiva come una cagna in calore… che sfacciata! Sharon li guardava e moriva di gelosia.
Scosse la testa, era contrariata. Rispose in malo modo al sergente Eliot, ordinò di continuare le indagini e si avviò verso la macchina, era irritata da quella vista, non poteva più guardare quei due che parlavano e ridevano alle sue spalle.
Si sedette in macchina. Era gelosia? Sì, cara Sharon, si disse, questa si chiama gelosia! Doveva proprio ammetterlo! Aveva buttato fuori dal letto un grande amante e adesso che se ne rendeva conto, rosicava: Idiota! Idiota! Idiota! Si ripetè ancora.
Perché doveva essere gelosa? Non ne aveva alcun motivo. Era adulta, determinata e aveva preso la sua decisione: Andy Flynn non entrava più a far parte della sua vita. Gettò un ultimo sguardo e sorrise amaramente. Doveva ammetterlo: quell'uomo aveva fascino da vendere. Avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e non commettere l'errore di chiedere una pausa nella loro relazione.
Avrebbe voluto il tenente Andy Flynn per sé, una sua unica proprietà. Invece era una mera spettatrice di uno spettacolo che le trafiggeva il cuore. Perché rideva con quella donna, cosa c'era di tanto divertente? Alla Crimini Maggiori spesso Andy la guardava, se ne era accorta. Sentiva i suoi occhi su di sé e questa convinzione le dava quella sensazione che valesse ancora qualcosa. Che provasse dei sentimenti, anche se lo aveva trattato nel peggiore dei modi. Si rese conto che il tenente Andy Flynn le aveva fatto qualcosa che nessun uomo prima era stato capace di fare.
Come aveva fatto a cadere in trappola, non riusciva a spiegarselo. Quegli occhi marroni e profondi non la lasciavano in pace, quel sorriso da simpatica canaglia, perché lo ricordava così bene? Lo aveva stampato in testa e continuava a vedere il viso di Andy Flynn che le diceva che era una donna bellissima. Sapeva sedurre una donna, su questo non c'era alcun dubbio. Eppure era un bugiardo traditore come Jack! Si era consolato subito, non lo poteva accettare! L'aveva sostituita immediatamente con quella smorfiosa, lui che diceva tanto di amarla! Ecco quanto l'amava, era già tra le braccia di quella sgualdrina!
Aveva fatto tutto da sola e c'era riuscita bene a mandare a pallino una relazione che adesso rimpiangeva. No! Si disse, non rimpiangeva nulla di quanto detto a quel traditore! Le aveva giurato amore, ma aveva già un'altra donna nel letto! Se lo avesse avuto tra le mani lo avrebbe ucciso. Traditore! Traditore! Traditore! Pensò tra sé.
Il rientro alla Crimini Maggiori fu ancora peggio, aver sotto gli occhi quei due che stavano appiccicati la disturbava, anzi l'irritava. Era di pessimo umore, così con una scusa rientrò al FID, pur di non assistere a quei due che flirtavano senza pudore.
Intanto alla Crimini Maggiori il capo Taylor e il capitano Carter avevano deciso di fare un altro giro di perlustrazione nelle case vicine per tastare il terreno. C'erano forti sospetti che i furti fossero solo un modo per finanziare qualcosa di più grosso. Le bande potevano essere nascoste in alcune delle villette che erano state segnalate, c'erano buone possibilità che questa volta potessero chiudere la vicenda. Decisero di preparare una retata in grande stile, con televisioni e giornalisti al seguito, la speranza era di fare una bella figura con Pope. Decisero come disporsi e quante unità utilizzare, doveva essere un'operazione in grande stile.
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"Accompagnami a casa Drew ... voglio fare sesso con te ..." Mormorò all'orecchio ridendo.
"Marina… non credo sia una buona idea … hai bevuto parecchio e non vorrei …"
"Approfittarti di me? Magari! Ahahaha …." Rise in modo sguaiato. "Avanti Andy, vuoi farmi guidare in queste condizioni?" Ammiccò e sorrise, conosceva bene Andy, l'avrebbe accompagnata a casa.
"Marina … siamo amici …"
"E allora?" Rise fragorosamente "Le attenzioni di Andy le facevano piacere, c'era qualcosa di più dell'amicizia, ne era convinta.
"Senti … non vorrei rovinare …"
"Ok, ti sto chiedendo di accompagnarmi a casa …poi si vedrà …" Sorrise maliziosamente "Sei così carino Drew …" Doveva giocare bene le sue carte …giravano voci che Flynn fosse un grande amante … e quella sera voleva scoprirlo. Lo fissò con due occhioni da cerbiatta e Andy cedette. Annuì, sapeva che era una stupidata e si sarebbe pentito di quella scelta. Scosse il capo e le fece strada.
Durante il tragitto Andy era silenzioso, non sapeva come affrontare la situazione, mentre Marina era un fiume di parole, non aveva taciuto un solo momento. Andy aveva la testa da un'altra parte, il cuore a pezzi e pensava solo a Sharon. Sperava di cavarsela in fretta, ma conosceva Marina, quando si impuntava su una cosa non mollava la presa. Voleva fare sesso, l'aveva capito, ma sapeva che avrebbe rovinato la loro amicizia. Allungò il tragitto, sperando di spostare al più tardi possibile il dover pensare come scaricarla, senza essere antipatico.
Arrivati davanti alla porta di casa, Marina finse di non trovare le chiavi per trattenere Andy, che l'aiutò guardando in borsa, Marina aprì la porta e lo spinse dentro. Rise e si buttò addosso ad Andy.
"Marina! … così mi fai cadere per terra …" Era scocciato.
"Dimmi tesoro …" Cominciò a slacciare la cravatta e abbassare le bretelle, non perse tempo e si buttò sulla cintura e il bottone dei pantaloni, intanto continuava a baciare Andy.
Andy era immobile, incerto sul da farsi. Era stato colto di sorpresa. Marina era una bella donna, attraente. Ma erano amici, non voleva deluderla, quello che stava per accadere avrebbe rovinato la loro amicizia. Scosse il capo, cercò di dire qualcosa, ma Marina continuò a baciarlo.
Vedendo Andy che non rispondeva ai suoi baci, Marina si fece audace e iniziò a massaggiare il piacere di Andy, che dopo qualche secondo di incertezza, rispose a quei baci, prima titubante, poi con più passione. Le slacciò la camicetta, Marina sorrise soddisfatta, aveva raggiunto l'obiettivo. Andy cominciò a baciarla sul collo, proprio come faceva con Sharon. Sentì Marina gemere di piacere, quando arrivò vicino alla spalla, si rese conto che aveva nella testa altro. Stava commettendo un grave errore, pensava a Sharon, cercò di concentrarsi. Riprese a baciarla in bocca, senza respiro, quasi a volersi annientare …
"Sei affamato tesoro …" Disse con affanno Marina, riprendendo fiato.
"Shar…" Andy si fermò, la guardò negli occhi interdetto. Il nome di Sharon era uscito spontaneo dalla sua bocca. Il terrore si dipinse sul volto: realizzò che stava per fare l'amore con una donna che non era Sharon. Ne era consapevole, ma il cervello pensava a lei e anche il cuore. Era terrorizzato, cosa stava facendo?
"Perché ti sei fermato tesoro, ti desidero, ora ho ripreso fiato puoi continuare a baciarmi…"
"Sì … scusa …" Riprese a baciarla sul collo, cercando di concentrarsi. Il volto di Sharon era nella sua mente, il cuore affranto. Si ripetè che si erano lasciati, era libero di frequentare chi volesse, poteva fare sesso con chiunque. Più ci pensava, più stava male. Si bloccò, scosse il capo perché era tutta una farsa. Era un errore, stava mentendo a sè stesso. Non era questo che voleva.
"Marina … io …" Si allontanò e cominciò a rivestirsi.
"Cosa stai facendo?" Era indispettita dal comportamento di Andy "Dove credi di andare, Drew?"
"Devo andare, scusami …" Si passò una mano tra i capelli, scosse il capo, era un perfetto idiota!
"Aspetta Drew! Non puoi lasciarmi così!" Era furiosa, non poteva lasciarla adesso.
"Scusa, ma devo andare …" Andy la guardò e si rese conto quanto fosse incasinato nella testa e nel cuore. Prese la giacca e uscì di corsa, aveva bisogno di un incontro AA.
Continua …
