Capitolo 12
*** MINI AVVENTURA N. 1 - La bellezza di un pirata - Parte 4 ***
Alvida ha capito che la pazienza è bellezza e ricerca nuovi sottoposti senza averli prima torturati.
*** Continua... ***
Dopo la sconfitta di Kuroobi, Vivi stava attraversando l'isola, dirigendosi verso Arlong Park. Sapeva che Tashigi era in grado di badare a se stessa, ma aveva comunque un brutto presentimento.
In lontananza iniziò a vedere il Jolly Roger della ciurma di Arlong, posto sulla cima della loro base. C'era ritratto il profilo di un pesce sega rosso, con alle spalle le classiche ossa incrociate. Il palazzo sotto di esso era proprio come Vivi ricordava. Alto cinque piani, con i muri gialli e i tetti rossi, collegato direttamente al mare da una lunga piscina.
Mentre si avvicinava, notò una figura familiare arrampicata sul muro di cinta, mentre osservava l'interno del cortile.
"Nojiko!" Esclamò.
La sorellastra di Nami si voltò di scatto. I suoi occhi erano colmi di preoccupazione e non promettevano niente di buono.
"Vivi! Finalmente sei arrivata!"
"Che ci fai qui?"
"Non potevo restarmene a casa ad aspettare, ma fai presto. Non c'è tempo!"
"Che cosa è successo?"
"Tashigi... è in pericolo".
"Cosa?"
"È arrivata qui prima di te, entusiasta di aver compiuto la sua missione e convinta di poter battere Arlong da sola. Ho provato a fermarla, ma non mi ha voluto ascoltare. Appena entrata è stata attaccata dai sottoposti presenti e... è stata incredibile. Li ha sconfitti tutti, ma poi è arrivato Arlong. Ha provato ad attaccarlo, ma lui ha bloccato la sua katana con il naso e l'ha scaraventata all'indietro fin dentro la piscina. Era infuriato e l'ha seguita sott'acqua. Ho paura che stia per ucciderla".
Al suono di quelle parole, Vivi saltò oltre il muro e si precipitò all'interno del cortile, correndo tra i corpi distesi degli uomini pesce e dirigendosi verso la piscina.
"FERMATI VIVI!" La avvertì Rufy. "Non puoi combattere sott'acqua. Non avresti speranze".
"Devo salvare Tashigi!"
"Arlong è incredibilmente più forte degli altri. Vi ucciderà sicuramente!"
"Mi dispiace Rufy, ma se per raggiungere il nostro obbiettivo devo lasciar morire un'amica, allora preferisco non raggiungerlo. Devo provare a salvarla, anche a costo della mia vita".
"Aspetta! Magari c'è una altra soluz..."
Vivi si tolse il cappello e lo lasciò cadere a terra.
"Spero potrai perdonarmi se non sopravviverò", e si tuffò.
La piscina era molto più profonda di quanto Vivi si aspettasse e non si riusciva a vedere bene il fondo. Cercò di rintracciare la sua amica con l'Haki dell'osservazione e nuotò rapidamente verso quella direzione. Dopo poco riuscì finalmente a trovarla. Era in posizione difensiva, tenendo la spada con entrambe le mani, le guance erano gonfie per la mancanza di ossigeno ed aveva diverse ferite profonde su braccia e gambe. Sopra di lei, l'enorme figura di Arlong girava minacciosa, attaccando ed allontanandosi con una velocità disarmante. Girava intorno alla preda giocando con essa, consapevole che ben presto l'acqua avrebbe riempito i polmoni della spadaccina, costringendola ad una morte atroce.
Senza perdere altro tempo, Vivi nuotò più veloce che poteva, cercando di cogliere l'uomo pesce di sorpresa. Gli arrivò esattamente sopra, quando con una mossa repentina, Arlong le afferrò il pugno con la sua mano palmata e lo strinse con forza.
Un urlo soffocato uscì dalla bocca della ragazza insieme a decine di bolle d'aria, mentre veniva trascinata sul fondo proprio vicino alla sua amica. L'attacco a sorpresa era stata una pessima idea ed ora si ritrovava anch'essa sotto gli attacchi dello squalo, impossibilitata a tornare in superficie.
Osservò gli occhi terrorizzati di Tashigi, consapevoli dell'errore commesso e imploranti di aiuto.
Come un siluro, Arlong eseguì l'ennesimo attacco contro la spadaccina, la quale parò con difficoltà e tentò successivamente di contrattaccare, senza però andarci neanche vicina. La velocità dell'uomo pesce sotto l'acqua era incomparabile con la loro.
Si fermò a debita distanza, ridendo e sbeffaggiando le sue prede, dimostrando un dominio completo della situazione.
Le gambe di Tashigi tentarono nuovamente di muoversi per tornare in superficie, ambendo alla tanto agognata aria, ma subito Arlong ripartì all'attacco, con l'obbiettivo di impedirle la fuga.
Immediatamente Vivi poggiò i piedi sul fondale e spinse con tutte le sue forze. Raggiunse la sua amica proprio un attimo prima che l'uomo squalo affondasse il colpo e con una spallata riuscì a spostarla di qualche centimetro.
Mancato l'obbiettivo, Arlong virò rapidamente e ripartì all'attacco, mirando questa volta all'ex principessa. Aumentò ulteriormente la sua già notevole velocità ed aprì la bocca con l'intenzione di addentare la carne della ragazza.
In una frazione di secondo il cacciatore si avventò sulla sua preda, affondando i denti affilati nel braccio di Vivi. Strinse con forza, ma invece che il dolce sapore di sangue umano, percepì un dolore pungente alla bocca.
Convinto della propria superiorità, Arlong non aveva prestato attenzione al fatto che Vivi avesse arrotolato i suoi Peacock Slashers attorno alle braccia, ricoprendoli successivamente di Haki dell'armatura. Ora le piccole lame nere stavano premendo incessantemente sulle gengive dello squalo, ferendolo sempre più in profondità.
La ragazza lo stava sfidando con gli occhi, soddisfatta di averlo ingannato, ma anche sottovalutando l'orgoglio degli uomini pesce.
Invece che mollare la presa, Arlong iniziò a stringere ancora più forte, ignorando il dolore e mettendo a dura prova l'Haki della ragazza.
A poco a poco la mascella si stava chiudendo sempre di più, con l'intenzione di staccare di netto l'arto. I denti iniziavano ad affondare nella carne minacciosi, mentre Vivi cercava di mantenere alta la concentrazione. Il suo Haki stava cedendo e l'assenza di ossigeno non la stava di certo aiutando.
In preda alla disperazione, il suo cervello cercò di trovare rapidamente una soluzione e le tornò in mente ciò che aveva casualmente sentito poche ore prima.
Ripensò a Chew ed al suo gesto, mentre si vantava delle superiori qualità della sua specie che era in grado di respirare sott'acqua.
Il suo braccio libero diventò nero brillante e con tutte le sue forze colpì Arlong poco sopra la spalla, proprio dove si trovavano le sue branchie. I petali affilati del Peacock Slasher lacerarono in profondità il delicato organo respiratorio dell'uomo pesce, costringendolo a mollare la presa. L'acqua si macchiò immediatamente di sangue rosso, circondando il pirata che era in preda a spasmi di dolore..
Mentre la ragazza osservava la scena, vide affondare lentamente di fianco a lei la Shigure di Tashigi. Si voltò di scatto e trovò la sua amica con la schiena ricurva e le braccia immobili.
Nuotò come un fulmine verso di lei, la afferrò per la vita e proseguì verso la superficie. Spezzò il pelo dell'acqua, inspirando profondamente tutta l'aria che i suoi polmoni potessero contenere e raggiunse il bordo piscina, dove Nojiko la stava attendendo.
"PRESTO! SALVALA!"
Nojiko appoggiò a terra il corpo di Tashigi ed iniziò a spingerle sul petto, alternando con la respirazione bocca a bocca. La faccia di Vivi tremava per la paura di perdere la sua amica ed i suoi occhi si riempirono di lacrime. La spadaccina era pallida ed immobile, senza alcun segno di vita. Le mosse decise di Nojiko insistettero violentemente su di lei, per diversi interminabili secondi.
"COFF, COFF, COFF!"
Quando finalmente l'acqua venne sputata fuori ed il corpo di Tashigi ricominciò ad ossigenarsi, il tempo ricominciò a scorrere normalmente e la mente di Vivi riprese a ragionare. Entro pochi secondi Arlong sarebbe riemerso, più infuriato che mai.
"Nojiko, allontanati assieme a Tashigi! Arlong sta per tornare".
Senza farselo ripetere, le due ragazze raggiunsero il muro di cinta e si sedettero lontane dal campo di battaglia.
Vivi raggiunse il cappello di paglia che giaceva sul terreno e se lo infilò in testa.
"Vivi, ho avuto paura di non vederti più".
"Perdonami Rufy, ma non potevo abbandonare Tashigi".
"Lo so e sono fiero di te".
"A dopo i complimenti. Ora aiutami a sconfiggere Arlong!"
"Certamente!"
Sul braccio comparivano i segni dei denti di Arlong e nella mano c'erano certamente delle ossa fratturate, ma non era di certo il momento di pensare al dolore.
Dopo pochi secondi, con un enorme esplosione d'acqua, Arlong saltò fuori dalla piscina ed atterrò nello spiazzale. I suoi occhi erano colmi di rabbia, mentre la sua branchia continuava a perdere sangue. In piedi sul terreno, appariva ancora più grande ed intimidatorio di quanto Vivi lo ricordasse.
Preso dall'ira, l'uomo pesce si scagliò immediatamente contro di lei, tentando di addentarla con i suoi denti affilati, ma Vivi saltò lateralmente.
"Quando si arrabbia, Arlong non ragiona più e sarà più semplice sconfiggerlo. Scherniscilo!" Disse Rufy.
"Cosa succede Arlong? Ti sei innervosito?" Esordì immediatamente Vivi.
"Tu, stupido, piccolo, essere inferiore. Mi ricordo di te. Eri lo sguattero di quell'incapace di Nezumi. A quanto pare non ti è passata la voglia di farti ammazzare".
"Ho già battuto i tuoi ufficiali e tutta la tua ciurma. Sei rimasto solo e la tua fine è questione di minuti. Ti conviene arrenderti".
"Shahahahaha! Sei viva solamente per un miracolo. Un altro minuto e sareste state letteralmente cibo per pesci, tu e la tua amica".
"Sott'acqua non ho speranze, hai ragione, ma ora siamo sulla terra ferma e la tua forza è notevolmente diminuita".
"La mia forza basta e avanza anche qui. Posso prenderti e disintegrarti con una sola mano".
"Non riuscirai neanche a sfiorarmi".
Con un grande balzo, Arlong saltò verso di lei, tentando di afferrarla con la sua grande mano palmata, ma Vivi balzò via facendolo ricadere sul pavimento. La piastrella venne frantumata in centinaia di pezzi dalla forza delle dita dell'uomo squalo.
"Anche la tua velocità diminuisce notevolmente fuori dall'acqua. Come puoi pensare di battermi, se non puoi neanche catturarmi?"
I nervi di Arlong erano al limite ed una vena iniziò a comparirgli sulla fronte.
"STAI ZITTA! POTETE SOLO SCAPPARE VOI UMANI, PERCHÉ NON SIETE ALTRO CHE PREDE!"
Si voltò rapidamente, lanciando un piccolo gruzzolo d'acqua con la mano, in direzione di Vivi. La potenza fu tale che ogni goccia diventò un proiettile. Istantaneamente la ragazza alzò la sua barriera roteando i Peacock Slashers.
Nonostante fosse innervosito e destabilizzato, la rapidità e soprattutto la forza di Arlong erano comunque elevatissimi, ed ogni attacco sarebbe stato fatale se fosse andato a segno.
"Tutto qui? Mi aspettavo di più da uno con la tua taglia", continuò a deriderlo Vivi.
"AAAAAAAHHHH!"
Accecato dalla rabbia, Arlong iniziò a lanciare decine di proiettili d'acqua, con ancora più potenza. Vivi continuò a parare, aggiungendo il suo Busoshoku Haki nelle sue armi. In confronto ai colpi di Chew, questi erano vere e proprie cannonate e la costringevano a difendersi con difficoltà.
"ATTENTA VIVI!" L'avvertì Rufy.
Celato dietro ai proiettili, Arlong si lanciò contro l'avversaria, mirando al cuore con il suo naso seghettato. Con una reazione istantanea, Vivi riuscì a spostarsi, venendo solamente sfiorata al braccio. Anche se il contatto era stato minimo, la lacerazione fu notevole ed il sangue iniziò a fuoriuscire.
Appena atterrato, Arlong si voltò e si lanciò di nuovo all'attacco, mirando alla schiena.
"VIVI, ARRIVA!" Urlò Rufy.
Avvisata dal suo compagno e senza il tempo per voltarsi, Vivi si spostò lateralmente e lasciò al suo posto il Peacock Slasher che stava roteando. Appena Arlong lo attraversò, la catena si attorcigliò intorno al suo naso, rimanendo saldamente impigliata.
Vivi afferrò con entrambe le mani l'altra estremità e riuscì a frenare il volo dell'uomo pesce, dopodichè si voltò e tirò con tutte le sue forze.
"PEACOCK SLING!"
Incapace di fermarsi, Arlong attraversò tutto il cortile e si schiantò contro le mura di Arlong Park, abbattendole. Una nube di polvere circondò il punto di impatto, mentre mattoni e macerie rotolavano da tutte le parti.
"Grazie mille Rufy!"
"Di nulla, ma non farci l'abitudine. Non sarò sempre qui ad avvertirti".
"Pensi che possa bastare?"
"No, Arlong ha la pelle dura. È sicuramente indebolito, ma ci vorrà altro per sconfiggerlo".
Difatti dopo pochi secondi, le macerie vennero scaraventate da tutte le parti e la figura di Arlong fuoriuscì più arrabbiata che mai. Era ferito e contuso, ma il suo orgoglio era quello che più soffriva.
"Non ti perdonerò mai, insulso essere. Hai osato venire qui a casa mia ad insultarmi e sfidarmi. Userò la tua testa come monito per gli umani che proveranno a levarsi contro di me. Renderò l'East Blue un vero inferno, schiavizzando le persone e massacrando le popolazioni. Gli uomini pesce saranno l'unica razza che avrà il permesso di vivere".
"Sei accecato dall'odio, come sempre durante la tua vita. I tuoi progetti non sono migliori di quelli delle persone che ti hanno reso così cinico. I pregiudizi che ti guidano, non ti faranno mai aprire gli occhi e non capirai mai che il mondo non è fatto solamente da differenze. Finchè la tua mente sarà così ottenebrata, sarai sempre destinato a fallire".
"STAI ZITTA! TOOTH GUM!"
Arlong si infilò la mano in bocca ed estrasse l'intera dentatura. Dopo un'attimo ogni dente ricrebbe e ripetè l'operazione con l'altra mano. Infine si lanciò all'attacco, tentando di affondare tutti i denti di cui ora disponeva.
"Per fortuna non tutti gli uomini pesce la pensano come te e sono certa che un giorno la ragione prevarrà sull'odio. Meriti una fine miserabile come i tuoi scagnozzi ed è quello che avrai. KUJAKKI STRING SLASHERS: ALLUVIONE!"
Muovendo le braccia avanti e dietro, i Peacock Slashers di Vivi iniziarono ad attaccare l'uomo squalo ripetutamente, aumentando sempre più di forza ed intensità, come un fiume in piena. Inizialmente lo rallentarono e poi a respingerlo sempre più indietro. Ogni colpo, imbevuto di Haki, era come un pugnale affilato che perforava la dura pelle dell'uomo pesce. Le dentature nelle mani si frantumarono, i vestiti si strapparono in decine di punti e sotto di loro comparvero numerose ferite. Dopo alcuni secondi, la resistenza di Arlong finì e volò all'indietro travolto dall'incessante ondata di attacchi. Si schiantò contro il suo trono distruggendolo e rotolò sul pavimento in fin di vita.
"EVVIVA! CE L'HAI FATTA!" Gridò incredula Nojiko, saltando di gioia.
Da dietro il muro di cinta, decine di persone iniziarono ad esultare e festeggiare. La voce che qualcuno stesse sfidando il tiranno, in breve tempo aveva raggiunto tutta l'isola e gli abitanti si erano radunati per assistere all'evento.
"ARLONG È STATO SCONFITTO!"
"ARLONG NON C'È PIÙ!"
"SIAMO LIBERI FINALMENTE!"
Stanca e dolorante, Vivi si avvicinò alla sua amica, ancora seduta a terra.
"Come ti senti Tashigi?"
"Sono stata meglio. Ahi!" Tentò di alzarsi in piedi per abbracciare la principessa. "Complimenti capitano. Sei stata grande".
"Non sono il tuo capitano!"
Le persone iniziarono a riversarsi nel cortile, portando con loro corde e catene per legare gli uomini pesce. Accerchiarono le ragazze, chiedendo i loro nomi ed offrendosi di curarle ed aiutarle come ringraziamento. Alcuni andarono a prendere gli ufficiali ed i membri della ciurma sparsi per l'isola, mentre altri organizzarono la più grande festa che l'arcipelago abbia mai visto. Mangiarono e ballarono fino a notte fonda, sperando che al risveglio tutto fosse ancora reale ed immutato.
La mattina, dopo essersi riposate, Vivi e Tashigi salirono sulla loro nave. Avevano riempito la stiva di provviste e la spadaccina aveva un nuovissimo paio di occhiali molto resistenti. Fecero contattare la Marina con un lumacofono presente sull'imbarcazione, così da far arrestare la ciurma di Arlong e poi si prepararono a salpare.
"Spero che Nami sarà felice della sorpresa che troverà", disse Vivi sorridendo.
"Probabilmente verrà a cercarti per poterti ringraziare di persona", rispose Nojiko.
"Mi raccomando", intervenì Tashigi, "dite alla Marina che siamo state noi a sconfiggere Arlong, così toglieranno la taglia dalle nostre teste".
"Certamente! Fate buon viaggio e state attente!"
Tra le lacrime, gli applausi ed i saluti di tutta la popolazione, le due ragazze ripartirono verso la loro successiva destinazione.
