Capitolo 4: turno di notte

Renesmee sapeva che non erano pericolosi, ma temeva per le loro vite. Erano così diversi da loro, troppo diversi. E la loro parentela non sarebbe piaciuta a nessuno dei suoi. Tranne forse per Sabrina e il piccolo Jake.

Era indecisa se rivelare loro la verità, o lasciare tutto così com'è. Poteva chiedere a Sabrina di usare il suo potere e far dimenticare ogni cosa, ma la verità è che lei voleva che la sua famiglia scoprisse ogni cosa. Voleva che fossero loro amici e viceversa. Sospirò.

"Va tutto bene tesoro?"

"Si mamma, tutto ok… Se non fossero pericolosi?"

"Come scusa?", chiese Bella.

"Se non fossero pericolosi? Hanno salvato Irina e dalla visione di Alice sembra che una di loro non volesse una guerra fratricida. Voglio dire, magari sono buoni, magari…"

Bella guardò sorpresa sua figlia.

"Jake puoi portarla in camera sua per favore?"

"Perché!", chiese la bambina.

"Non è qualcosa che una bambina può sentire", rispose sua madre.

"Si che posso", disse risentita la piccola.

Tutti guardarono con stupore Nessie.

"Per favore, non mandatemi via. Mi avete fatto conoscere i Volturi. Pesante che questo sia peggio?"

"Tesoro non sappiamo con chi abbiamo a che fare. Non sono vampiri, e nemmeno ibridi".

"Tua madre ha ragione Renesmee. Persino io non riesco a capire come possa aver avuto una visione dato che non sono come noi", disse Alice.

"Forse è perché in parte sono vampiri o forse perché hai avuto una connessione con Sabrina…"

"Come scusa?", chiese allarmato Edward.

La bambina si porto le mani alla bocca. Aveva detto qualcosa di troppo.

"Tu sai chi sono?", chiese alterato Edward.

La piccola cominciò a piangere.

"Sai chi sono?", incalzo suo padre.

"Smettila Edward, così spaventi nostra figlia".

"Calmiamoci tutti. Tesoro mio, tu li conosci?", domandò con dolcezza Carlisle.

La piccola annuì. Tutti rimasero a bocca aperta.

"Perché non hai detto nulla?", chiese suo nonno.

"Non potevo, avevo paura che faceste loro del male. Loro sono miei amici".

"Tesoro sono pericolosi, manipolano la mente delle persone, hanno fatto la stessa cosa con me, mi hanno fatto credere che un nostro compagno di scuola fosse uno di loro…"

Alice non finì la frase.

"Mike è uno di loro zia. E no, non sono pericolosi".

Carlisle decise di prendere la bambina con se per parlare in privato con lei.

"Allora tesoro dimmi tutto".

"Ho conosciuto due di loro nel bosco. Cera anche Jacob con me, ma lui non ricorda nulla dell'incontro. Sabrina ha manipolato la sua mente. Nessuno di loro è malvagio, anzi sono migliori di noi. Pensa che hanno trovato il modo di nutrirsi senza uccidere uomini o animali".

"Come?", chiese incuriosito Carlisle.

"Il sangue lo prendono al Consorzio della Carne di Forks… a volte".

"A volte?", incalzò dolcemente il dottor Cullen.

"Quando serve donano il proprio sangue a Bree e Didyme".

Carlisle guardò con stupore la bambina. Bree e Didyme erano nomi che aveva già sentito.

"Come donano?"

"Si, il loro sangue si rigenera e quando Bree e Didyme non hanno di che sfamarsi, ci pensano loro. Si lacerano i polsi e…"

La bambina non riuscì a finire la frase.

"Tesoro potrebbero aver manipolato la tu mente e…"

"No nonno. Non lo hanno fatto. Non sono dei mostri, anche se loro si considerano così".

Renesmee scoppiò a piangere. Bella la sentì e raggiunse sua figlia.

"Carlisle!"

"Va tutto bene Bella. E solo tutto così assurdo. Tra poco comincia il mio turno in ospedale. Devo prepararmi. Non fate domande alla bambina per il momento. Devo prima controllare una cosa".

oOo

"Buonasera dottor Cullen"

"Buonasera ispettore Swan, è successo qualcosa?"

"Un piccolo incidente, un ragazzo è caduto dalla moto. Forse a preso qualcosa".

"Ho capito. Buonasera signora Miller, l'infermiera Nolan è già arrivata?"

"Si, si sta occupando di un ragazzo caduto da una moto".

-Bene, lei è qua- pensò il dottore.

"Buonasera Sabrina".

"Buonasera dottor…"

Sabrina non finì la frase. I suoi occhi cominciarono a lacrimare.

"Sabrina!", disse allarmato il dottor Cullen.

"Va tutto bene dottore, è solo allergia al polline. Le chiedo scusa, devo fare delle analisi".

Carlisle capì subito che stava mentendo. Era pieno inverno. Il dottore continuò a sorvegliare la donna.

"Sta tranquillo sono più veloce del dolore", disse al giovane.

"Odio le siringhe e il sangue", disse il ragazzo.

"Si, anche io", rispose la donna. "Fatto".

"Wow, non ho sentito nulla. È davvero brava".

"Grazie".

"Infermiera, perché le analisi".

"Credo che tu lo sappia".

"I miei?".

"Sei minorenne, devo avvertire i tuoi genitori".

Il ragazzo uscì. Sabrina si fermò un attimo. Stava per ricominciare a piangere. Fece un respiro profondo. Carlisle dilatò gli occhi. Lei respirava. Si rese anche conto che aveva un cuore, non fermo come il suo, ma un cuore vivo, che batteva.

-Che cosa sei veramente Sabrina, un ibrido diverso da Renesmee, un vampiro… una sua evoluzione- pensava.

Sabrina tratteneva a stento le lacrime. Si mise a osservare attentamente la boccetta con il sangue appena prelevato. Le sue iridi si dilatarono appena. Carlisle non smetteva di guardarla di nascosto. Lei lo sapeva.

"Buonasera signora Davis. Sono l'infermiera Nolan. Suo figlio è qui in ospedale, ha avuto un incidente… no, per fortuna non è grave, ma devo informarla che il ragazzo ha fatto uso di una sostanza stupefacente: marijuana".

Finita la chiamata l'infermiera buttò il sangue nel lavandino. Pulì tutto, uscì per chiudersi dentro uno degli office dell'ospedale. Pianse a dirotto. Carlisle la sentiva, ma non sapeva bene come comportarsi. Per fortuna a parte il giovane, non ci fu nessuna emergenza. I pazienti dormivano tranquilli. La ragazza rimase per più di un'ora dentro la piccola stanza. Quando uscì, lui cercò di parlarle.

"Sabrina, dobbiamo parlare", disse con dolcezza l'uomo.

"Non posso, addio dottor Cullen".

Sabrina uscì di corsa dall'ospedale a una velocità fuori dalla norma. Carlisle rimase di sasso, la ragazza era più veloce di un normale vampiro.

oOo

"Che cosa è successo Sabrina", chiese suo fratello.

"Oh Mike mi dispiace tanto, ho rovinato tutto. Loro sanno… non ho avuto il coraggio di manipolare la mente di mio… del dottor Cullen".

Il giovane abbracciò sua sorella.

"Va tutto bene sorella mia. Non è il primo trasloco che affrontiamo".

Come ho messo nel primo capitolo, questa storia è vecchia e pubblicata su EFP sempre con lo stesso titolo. Allora le mie credenziali (UffaUffaUffa) erano diverse, ma le ho perse. Se qualcuno vuole leggere anche la vecchia versione (questa è diversa, leggermente diversa… dipende dai punti di vista) la trova lì. Il sito è in italiano. Buona lettura