EPISODIO 2*13

Inutile dire che il giorno dopo la sua schiena era a pezzi.

Inventò di essersi alzato presto e di aver fatto dei movimenti bruschi, fece una doccia calda cambiò gli abiti e andò al club.

Aveva passato la giornata alla sauna e a fare massaggi.

Le settimane passarono e, come aveva detto Lorelai, i coniugi Gilmore riuscirono a trovare un equilibrio.

Era rimasto così sconvolto dal giorno prima e dall'avvilenza della sua vita, che aveva deciso di aderire ad un club del sigaro, anche se questo lo avrebbe portato a saltare la prossima cena del venerdì.

Emily lo raccontò alle ragazze ma notò subito che qualcosa non andava nel loro comportamento.

Avevano litigato per colpa di Jess, il nipote di Luke, e ora non si parlavano.

Forte delle sue convinzioni, Emily diede mano forte a Lorelai, spiegando che era giusto che fosse arrabbiata e che, a costo di chiudere la ragazza in casa, aveva diritto di controllarla.

Una volta a letto, lo sguardo le cadde sul libro nel comodino di Richard: Alice.

Glielo aveva iniziato a leggere tempo addietro e sperava che avrebbe continuato una volta in pensione.

Lo prese e ne accarezzò la copertina, ripensando a tutto quella che era successo.

Adesso Richard sembrava essersi acclimatato alla pensione ma qualcosa non quadrava.

Era assente.

Oh certo non era più un segugio e facevano ancora l'amore di tanto in tanto ma sentiva che qualcosa non andava.

Ripensò alla conversazione con Lorelai e capì di aver sbagliato.

Sicuramente sua figlia avrebbe comunque fatto di testa sua e dalla faccia si capiva che non era d'accordo con quanto detto.

Si rese conto di aver esagerato: quello che lei aveva descritto, la possessività e il controllo estremo, erano il modo in cui aveva cresciuto Lorelai e con che disastroso risultato!

Il problema era che trattava Richard allo stesso modo.

Voleva che uscisse di casa, che vedesse gente, che non andasse con altre donne ed ecco che ora che era in un club di soli uomini non le andava bene perché puzzava di sigaro.

Ogni cosa che gli altri facevano non andava mai bene.

Era una perfezionista e lo sapeva, ma era bello quando la gente le faceva i complimenti.

Come mai lei non ne faceva mai?

Come mai non le venivano dal cuore?

Invece di essere contenta che il marito si fosse finalmente rilassato nella sua condizione di pensionato, e che non le stesse troppo tra i piedi, lo stressava per quello che faceva.

Ripensò a quando era tornato da casa di Lorelai quella sera di qualche mese prima.

Mise la vestaglia e scese, sapendo di trovarlo nello studio.

"Richard..."

"Si Emily?"

"Possiamo parlare?"

"Certo entra"

"Credo..."

"Che c'è?" chiese preoccupato mentre lei si sedeva sulla poltrona difronte alla scrivania.

"Credo di doverti delle scuse" disse con un filo di voce, senza guardarlo, torcendosi le mani.

"Cosa?!"

Di tutte le cose questa non se l'aspettava proprio.

"È così. Quando sei andato in pensione mi hai fatto capire quanto fossi infelice e soffocato.

Ma credo che ora, ultimamente, tu ti sia sentito allo stesso modo ma per colpa mia, non è vero?"

"Non direi soffocato anzi, completamente non considerato direi"

"Oh Richard mi dispiace. Ero così presa dal cercare di farti reagire, non volevo che cadessi in depressione. Eri così euforico che sembravi malato. Ma mi stavi così addosso che io..."

"..Hai dovuto minacciare Lorelai di portarmi via per 24 ore"

Lo guardò terrorizzata. Lui sapeva!

Le parole che disse la uccisero:

"Mi dispiace tanto di essere stato un peso. Mi dispiace di essere stato soffocante.

Speravo che potessimo ritrovare il nostro equilibrio come coppia, che ultimamente era altalenante. Pensavo lo volessi anche tu ma non mi rendevo conto che ero solo un assillo per te"

"Oh Richard..."

"Non ti biasimo. Infondo sono solo un uomo di mezz'età disoccupato, non sono nemmeno più buono per portare lo stipendio a casa" disse più amaramente di quanto intendesse.

Emily singhiozzò e scoppiò a piangere.

"Mi dispiace. Non volevo farti sentire così. Se avessi saputo che eri felice lo sarei stata anch'io. Io..."

"Emily non piangere. Va tutto bene" disse andando vicino a lei e porgendole il fazzoletto.

"Ma non lo è! Ti ho fatto soffrire... io non voglio vederti soffrire! E soprattutto non per colpa mia!

Mi aveva spezzato il cuore vedere come ti sentivi al ballo delle debuttanti e avevo giurato a me stessa che ti avrei aiutato in ogni modo possibile.

Ho sempre... pensato a come sarebbe stato una volta che fossi andato in pensione..."

"Non lo sapevo"

"E come potevi? Per tanti motivi il dialogo non è proprio il nostro forte" disse soffiando il naso.

"Una volta lo era.."

"Oh Richard non ... non so come rimediare..."

"Cosa avevi immaginato? Della mia pensione intendo"

Abbozzò un sorriso mentre svelava i suoi pensieri maliziosi:

"Io e te soli... insieme...ovunque...

Seguire dei corsi insieme. Andare al club insieme.

Tu che mi insegni il golf, che mi guardi o giochi con me a tennis.

Viaggiare. Andare in giro mano nella mano..."

"Oh Emily..."

"E invece sono diventata più arpia di prima. Tu ti sei accorto dei miei capelli, delle scarpe non in tinta, mi hai detto che ti piacevano le mie unghie e io come ti ho ripagato? Buttandoti fuori casa, minacciando nostra figlia di portarti via e lamentandomi del club del sigaro... sono una pessima moglie"

"Non dire così"

"È la verità. Se avessi avuto a cuore il tuo benessere avrei elogiato i tuoi sforzi, avrei cambiato i miei programmi per stare con te, dandoti il tempo di ritrovare l'equilibrio nella tua vita. Ti sei preoccupato delle nostre finanze dopo esserti dimesso ed io non ho fatto niente per sostenerti.

Mi dispiace. Dormirò nella stanza degli ospiti"

"Perché mai dovresti?"

"Perché non merito di starti accanto"

"Non dire sciocchezze"

"Non voglio fare la vittima Richard ma devo fare qualcosa per rimediare, anche se non so cosa"

"E dormire lontano da me aiuterebbe?"

"Come potresti voler dormire ancora con una donna che non ti sostiene e ti dice come comportarti?"

"Perché la amo... Emily siamo colpevoli entrambi. Avrei potuto avvisarti di quello che sentivo invece di autoinvitarmi alle lezioni in piscina"

Abbozzarono entrambi un sorriso.

"Non nego di essermi sentito male quella sera, dopo esser stato da Lorelai.

E tu eri così felice e tranquilla. Ho pensato che forse preferivi raccontarmi la tua giornata piuttosto che viverla con me..."

Lei lo guardò scioccata ma ricordava bene l'evento e sembrava proprio così.

"So che mi ami e io non dovevo imporre la mia presenza. Anche tu sei stata destabilizzata dalla situazione e avrei dovuto pensare di più a te"

"Richard non ti sto dando colpe"

L'uomo le prese le mani e la fece alzare.

"Emily Gilmore, non lo suggerirei mai e so che non lo faresti. Ti amo, mi ami e va bene così.

Abbiamo sbagliato entrambi. Ora, consapevoli di questo, andiamo avanti da qui"

"Oh Richard ti amo"

Nessuno dormì nella camera degli ospiti, ma erano più decisi che mai a lavorare sul loro rapporto.