Disaccordi coniugali

Sono a braccetto della mia Marguerite, zoppico un poco dopo l'incontro con quella pazza squilibrata di Madame Pom pom, come la chiama Alain. Arriviamo davanti alla porta della nostra stanza senza scambiarci neppure una parola, apro la porta e lascio passare mia moglie, poi la seguo, chiudo la porto e giro la chiave.

"Oh, finalmente soli!"

"Ahi che male! ... Povero me, domani dovrò stare a cavallo per tutto il giorno. Come farò?! Ahi ahi ..."

"Adesso mi spieghi cosa è accaduto, Augustin?"

Sento lo sguardo di mia moglie addosso, mi osserva, con le braccia conserte ed un'aria bellicosa. Affascinante ma bellicosa, la mia amata Marguerite.

"Ma come, non l'hai visto?! Eppure hai assalito quella pazza squilibrata! ... Ehh ... ho capito! Ti piace infierire, vero?"

"E perché non ti sei difeso? Sei un generale dell'esercito! Non è possibile che TU non sappia tenere a bada una donnetta! TU!"

"Ma se hai fatto tutto tu! ... E poi come avrei potuto IO, un uomo, sopraffare una donna?! No, no, meglio che sia stata tu a difendermi. Ahi ahi che male!" Mi strofino delicatamente il didietro. "Marguerite devi vedere cosa ho qui ..."

"Spogliati!" ordino decisa, sempre più arrabbiata.

"Si ... si ... che male!"

"E smettila di lamentarti, su. Togli i pantaloni e le culottes! E poi voltati, così vedo cosa ti ha fatto quella pazza!"

"Sono sicuro che avrò dei lividi. Sapessi che strizzata mi ha fatto!"

"Fammi vedere! Veloce!" Ordino sempre più arrabbiata. "Una strizzata ... e magari ti è anche piaciuto essere corteggiato, palpeggiato ... guai a te, Augustin!"

"Ma sei impazzita?! Ma dico, cosa ti prende? ... Ahhh pazzesco!"

"Allora, ti muovi? O forse non hai male abbastanza?!"

"Abbi pazienza! E poi sei pregata di non dire sciocchezze ..."

"Io non dico mai sciocchezze! Chiaro?!"

"Si ... padrona!"

"Bravo, obbedisci!" Aggiungo mentre finalmente Augustin inizia a spogliarsi. Questi uomini …. Mai che obbediscano, mai!

"Fa piano ... ti prego ..."

Mi avvicino al suo deretano, lo osservo spaventata. È tutto rosso, in alcuni punti persino viola. "Quella pazza ti ha devastato! Non credo che domani potrai stare in sella!"

"Oh no ... nooo ... MALEDIZIONE! GRUNT ... Serve Lassonne, ho bisogno di un unguento."

"Quindi ... preferisci che siano le mani di Lassonne ad occuparsi del tuo didietro?!" rispondo con voce squillante, un poco sarcastica, un poco indispettita.

"Mi interessa un unguento. Che sia tu o Edmond non fa alcuna differenza. L'importante è poter mettermi in viaggio."

"Allora vado a prenderlo! Sarò io a passartelo! Nessun altro, chiaro?!"

Sorrido e con tono malizioso sussurro: "Non ho alcun desiderio che sia Madame Battista a spalmarlo ..."non termino la fresa che vedo Marguerite fuori di sé, afferra un cuscino e me lo scaraventa sulla parte lesa. "AHIIIII ..."

"Guai a te se la nomini ancora!" Rispondo offesa mentre afferro un altro cuscino e lo lancio.

Mi proteggo con le mani, l'afferro e lo lancio sul letto. "Sei una furia, una bellissima puledra."

"E tu il MIO stallone! MIO!" Sbotto mentre spalanco la porta ed esco furiosa.

Dannato Augustin, come osa! Eppure è così … così … affascinante!

Osservo Marguerite, i suoi capelli si muovono scompigliati, ora ondeggiano ad ogni suo passo. Ribelle, affascinante. La mia Marguerite!

"Ti prego, Marguerite, corri da Lassonne, sto davvero male. Argh ... che forza che possiede quella pazza squilibrata!"

A passo deciso attraverso il corridoio e busso alla porta della stanza di Lassonne, posta proprio davanti alla nostra.

TOC TOC TOC

"Dottore! Augustin necessita di Voi!"

"Cosa succede? Forse il mio amico sta male?"

Vedo Edmond aprire la porta, già in tenuta da notte.

"Sta molto male! Il suo didietro sta male! Mi serve un unguento per alleviargli il dolore ... è viola! Tutto viola!"

"E' caduto ancora?" domando preoccupato."

"Cosa ve lo fa pensare?"

"Ormai Augustin non fa altro che cadere e cadere e poi cadere ancora sul suo didietro!"

"Magari! Peggio, molto molto molto peggio!"

"Raccontatemi cosa è accaduto! … Inizio ad essere preoccupato, cos'altro può essergli successo?"

"Quella pazza lo ha assalito e pizzicato! Pizzicotti in tutto il suo didietro! Uno scandalo! Se non sparisce immediatamente potrei farmi dare la spada da mia figlia!"

"CO ... cosa?!" vedo mia moglie portarsi le mani sul viso e mormora ...

"Come può essere arrivata a tanto?"

"Me lo domando anche io! Rosy, Vi assicuro che se quella cornacchia non sparisce al più presto ... in questa casa succederà un disastro!"

Lassonne ribatte: "Per fortuna partirà domani! ... Madame Marguerite dovete ammettere che Augustin rimarrà il sogno proibito di Madame Battista."

"Augustin è MIO, chiaro? Io sono una persona tranquilla, gentile e a modo ... ma quando è troppo ... ma ora datemi un unguento, una pomatina o qualche altro intruglio per il didietro ... domani vorrebbe pure salire in sella! Figuriamoci! Non ci riuscirà mai."

"Si, si .. certo! ... Quindi ci sono lividi ..." mi avvicino alle mensole dove sono posti gli unguenti, mi sistemo gli occhiali e comincio a leggere le etichette. "Dunque ... vediamo ... si, questo va bene!" lo afferro e lo porgo. "Questo aiuterò Augustin ma ci vorranno almeno dieci giorni per la guarigione completamente."

"Vorrà dire che Augustin imparerà l'arte della pazienza. Ovviamente, provvederò io a spalmarlo sulla parte lesa. Quante volte al giorno, dottore?"

"Due volte sarà sufficiente."

"Uhm ... meglio quattro allora! Buona notte, Dottore!" Saluto rapida, mi volto e raggiungo la mia stanza.

La porta si chiude e Rosy sussurra: "Edmond, ciò che è accaduto è inverosimile! E' appena arrivato suo marito e Madame Battista continua a molestare Augustin!? Continuo a non crederci."

"Eh ... mia cara ... il fascino ... il fascino ..." rispondo sorridendo mentre mi sistemo nel nostro letto.

"Per fortuna che quella pazza ha perso la testa per il tuo amico e non per te, altrimenti ..."

"Altrimenti? Avresti chiesto anche tu aiuto a Madame Oscar?!"

"Alle donne Jarjayes ah ah ah ..."

"In effetti ... mi stupisco che madame Battista sia ancora viva! Ah ah ah ah!"

Entro decisa nella mia stanza, facendo sbattere la porta. Osservo mio marito, in piedi, con la camicia lasciata lunga a coprirgli le sue nudità. "Certo che hai delle belle gambe, Augustin!"

"Grazie! Ma adesso spalma l'unguento!"

"Sdraiati!" Ordino decisa.

"Agli ordini! Ma fa piano."

"E tu non brontolare! Che poi, sei un soldato! Cosa vuoi che sia un unguento?! Su su ... muoviti, sdraiati e metti bene in mostra il tuo didietro! E non essere timido!"

"Ssssssi ..." rispondo mentre mi sdraio lentamente.

"Ohhh ... quante storie che fai, Augustin!" poi mi avvicino, verso un poco di unguento su una pezzuola e inizio a massaggiare la parte lesa, con attenzione e leggerezza. "Uhm ... fa male?"

"Ohi ohi ohio ... mi ricordano i giorni nefasti ... del mio incontro con il caprone Giosuole ... ahhhhh solo a me! Tutte a meeee ..."

"Ancora con questo povero caprone? Certo che voi uomini siete proprio noiosi!" Borbotto mentre massaggio con un poco di pressione. "Brucia?"

"Certo che brucia!" sbotto scocciato, che la mia Marguerite si stia divertendo.

"Tanto?"

"Tanto ..."

"EEEEhhhh ... cosa posso fare per alleviare il tuo dolore?"

"Cosa vorresti fare?! Hai unto abbastanza?"

"Uhm ..." osservo il didietro di mio marito, mi avvicino per vedere meglio, brilla talmente è unto. Ma non sono ancora soddisfatta. "Uhm ... no ... ancora un poco qui ..." poso l'indice su un punto ben preciso, "E qui ..." sposto un poco il dito, "E anche qui!", sposto ancora il mio indice, leggero, lasciando una scia sulla sua pelle.

Mi allontano. "Basta! Basta! Mi fa troppo male. Va bene così ... grazie."

"Uff ... sei noioso! E vecchio! Qualche anno fa ... anzi anche solo qualche mese fa, non avresti reagito così!" sbotto offesa, non ha apprezzato il mio tentativo di seduzione.

"Hai ragione cara ma sono molto ma molto stanco e poi ... sarà una pessima notte con ... questo dolore."

"E va bene, come desideri, Augustin! Vuoi forse che vada nella stanza degli ospiti? O vuoi andarci tu?! Così non saresti indotto in ... tentazione!"

"Ma cosa dici?! Marguerite, ti prego non arrabbiarti."

"Certo, certo ... allora vado io nella stanza degli ospiti. Ah ... ovviamente ti chiudo dentro, a chiave!" sbotto scocciata. Come osa trascurarmi! Che si sia trastullato con quella megera? No no ... non è possibile!

Mi lascio scivolare sul letto e, con tono arrendevole, sussurro: "Ma perché ti arrabbi? Io ho solo detto di ….. ahhh basta non ne posso più!"

"Buona notte, Augustin!" Rispondo stizzita mentre chiudo la porta sbattendola e dando un bel giro di chiave, anzi due.

Affondo la testa sul cuscino. "Povero me! Ma cosa ho detto di male!?"

Mi allontano decisa mentre sento mio marito brontolare, non intendo di certo stare qui ad ascoltarlo.

E' mattina, mi alzo presto, svegliata dai primi raggi del sole. Mi stiracchio un poco, poi osservo Andrè che dorme ancora profondamente. "Certo che è sempre il solito dormiglione!" Poi mi avvicino a Sophie, ha gli occhietti aperti e mi sorride, la prendo in braccio e la adagio sul nostro letto, a fianco di Andrè. "Buongiorno Sophie!" Poi poso le labbra sulla sua fronte.

Vedo Beau saltare sul letto e iniziare a leccare Andrè, nel tentativo di svegliarlo. "Ih ih ... Beau, mi pare difficile svegliare Andrè!"

Toc toc

"Uhm ... e adesso chi è?" mi avvicino alla porta ed apro decisa.

Vedo la porta spalancarsi. "Buongiorno sorellina!" l'osservo. "Ma non sei ancora pronta!? Sbrigati, dobbiamo partire!"

"Joséphine! Ma come sei mattiniera, oggi! E' forse accaduto qualcosa?!" domando sospettosa.

"Succede che ho deciso di venire con Voi!"

"Tu con noi? Assolutamente no! Hai già fatto abbastanza questa notte ... non voglio altri problemi! Anzi ... resta qui e vedi di risolvere!" borbotto decisa, non voglio altri problemi.

"Stai ancora pensando a nonno Augustin? Suvvia Oscar ormai ciò che è fatto, è fatto."

"Certo, tanto sarò io a subirne le conseguenze, mica tu! L'unica soddisfazione che ho ... è che almeno Charles ti tiene in riga!"

Sento lo sguardo di mia sorella Oscar addosso, incrocia le braccia un poco scocciata, sta cercando di contenersi, temo proprio che sia arrabbiata … ma io non posso proprio resistere!

"Charles non sa quello che fa! Non appena sentirà la mia mancanza, verrà a cercarmi."

"Sappi che io aiuterò Charles, con ogni mezzo a mia disposizione!"

"Aiutarlo come?"

"Non lo so ancora ... ma stai pur certa che lo farò! E se sentirà la tua ... mancanza ... mi farò dare un qualche intruglio da Lassonne!" rispondo fiera, in una sorta di ricatto morale, non intendo andare oltre a tutto ciò.

"Ma sei impazzita?"

"No, ovviamente. Se tu risolvi il guaio che hai combinato ... io eviterò di aiutare Charles. Diversamente ..."

"E come potrei?!"

"Non lo so, è un problema tuo!" rispondo tutta fiera e decisa.

"Ma ragiona! Cosa potrei fare per far cambiare idea a nostro nonno?!"

"TU hai fatto il guaio ... TU risolvi!"

"Non vorrai che trascini nonno Reynier nuovamente nelle segrete!?"

"Per combinare un altro disastro?"

"Allora dimmi cosa fare?"

"Non lo so. Trova tu una soluzione" aggiungo come fosse un ordine dato ai miei soldati.

"Beh io non so cosa fare. Rassegnati!"

"E allora prega! Se non sai cosa fare, prega!"

"E' ciò che farò non appena saremo al Santuario."

"Ah ... e ... verrà anche Charles?!"

"Indubbiamente! ... Vedi, io e mio marito non ci siamo rappacificati ed è per questo motivo che voglio esserci."

"Vorresti forse chiedere una grazia a San Michele? Tu?!"

"Ti è forse impossibile crederci? Ebbene si. Voglio chiedere una grazia."

"Uao! Questa si che è una novità! Comunque ... se mi dai il tempo di svegliare mio marito, cambiare Sophie, cosa che farà ovviamente Andrè, e vestirmi ... scendo subito!"

"Fa presto! ... Ho una certa fretta."

"Si si ... come desideri, Jo. Anche se svegliare Andrè ... non è cosa facile! Anche se ... uhm ... aspetta un attimo" mi volto, mi avvicino al letto ed urlo decisa: "SOLDATO GRANDIER! IN PIEDI PER LA RIVISTA! VELOCE!"

Il tono forte e chiaro mi fa sussultare. Scatto in piedi e mi metto sugli attenti. "Agli ordini Comandante!" poi mi guardo intorno e mi rendo conto che non sono in caserma. "Ma ... Oscar cosa ti prede?"

"Eh ... Beau ha cercato di svegliarti con le buone, Sophie pure ... ma con te ... funzionano solo i metodi da caserma! DORMIGLIONE! Ih ih ..." Poi scoppio a ridere, l'espressione di Andrè è davvero impagabile. E poi con i capelli scompigliati e quest'aria ancora un poco assonnata è davvero magnifico.

"Oscar ..." rispondo in un sussurro mentre mi gratto un po' la testa. Poi mi volto e mi rendo conto che nella stanza c'è anche Joséphine. "E non siamo neppure soli!"

Osservo i muscoli scolpiti delle braccia e i pettorali di mio cognato e dico: "André, dovresti convincere mio marito a dedicarsi ad un po' di attività fisica!"

"Joséphine ... con tutto il rispetto per Charles ma ... non è proprio portato per le armi!"

"Ma potrebbe spaccare la legna e cavalcare."

"Spaccare la legna? Charles? Un marchese? Ah ah ah ah! No no ... proprio no!" scoppio a ridere all'immagine di Charles con in mano un'ascia per spaccare la legna.

"Beh? Marchese o non Marchese è un uomo. E se i risultati saranno questi, a me sta bene."

"Come desideri ... ora se vuoi scusarmi ... dovrei prepararmi ... e per quanto tu sia mia cognata ... preferirei che uscissi!"

"Si, certo ma sbrigatevi!" Dico lasciando la stanza in tutta fretta.

"Bene mio caro ... ora che siamo soli ... dovresti occuparti di Sophie! Io intanto mi vesto!" aggiungo sorridendo allegra.

"Agli ordini mio Comandante!"

Scoppio a ridere, afferro i miei abiti a vado dietro al paravento a prepararmi. Mi osservo un poco allo specchio, "Uff ... come sei cresciuta pancetta ... " poi poso una mano sul ventre e lo accarezzo leggera.

Ascolto mia moglie e dico: "Dovresti indossare i pantaloni con i laccetti!"

"Uhm ... si, hai ragione ... è cresciuta in fretta questa volta!"

"Beh, credo che sia normale alla seconda gravidanza."

"Quindi secondo te diventerò enorme?!" Domando preoccupata mentre mi osservo ancora allo specchio, sbuffo appena, rivoglio la mia libertà.

"Quanto basta per generare il nostro secondo figlio."

"Secondo ... e ultimo. Vedi di ricordartelo bene, mio caro!" Aggiungo mentre mi avvicino a lui.

"Armand direbbe: mai mettere il freno alla Divina provvidenza!"

"E invece noi lo metteremo, chiaro?!" aggiungo guardando mio marito dritto negli occhi.

"Come vuoi ..."

"Meglio ... molto molto meglio!" Afferro i miei vestiti e in pochi attimi sono pronta. "Allora pigrone, non sei ancora pronto?!"

"Ho quasi fatto."

"Bene ... e la colazione? Io ho fame! E anche la mia pancia ha fame!"

Prendo in braccio Sophie, con l'altra mano afferro un braccio di Andrè e lo trascino con me. "Voglio la colazione, forza, muoviti!"

"Ah ah ah ..."

"Ridi ridi ..." trascino Andrè di sotto, fino alle cucine. Entriamo veloci e ci sistemiamo al grande tavolo sotto lo sguardo perplesso di Nanny.

"Voi due ... andate nel salottino a fare colazione!"

Ci ritroviamo tutti nel cortile del castello, pronti per la nostra piccola spedizione alla Sacra di San Michele. Ho indossato i miei soliti abiti, anche se ho dovuto mettere i pantaloni con i laccetti, per averli comodi sulla pancia. Sophie è ben sveglia, stretta a me, mentre Beau corre da una parte all'altra, saltellando felice. La nonna sta caricando le ultime vettovaglie sulla carrozza, i cavalli sono già pronti e sellati mentre un piccolo gruppo di soldati ci farà da scorta.

Sento la voce decisa di mio padre: "Se ci siamo tutti, partiamo!"

Mio figlio è sistemato in sella davanti a me, sussurro: "Carlo sei felice di fare questo viaggio con me?"

"Certo Padre! Sarà un viaggio tra uomini ... a parte la zia Oscar che però è meglio di un uomo ... saremo quasi tutti maschi!"

"Ma c'è anche la zia Marguerite!"

"Infatti ho detto quasi tutti maschi, non tutti maschi! E poi la zia Marguerite è quasi come la cuginona Oscar, solo che mette di rado i pantaloni! Non è di certo dolce come la mia mamma!" Rispondo tutto fiero.

Poso un bacio sulla nuca di mio figlio. "Hai ragione, la tua mamma è una donna dolcissima."

"Esatto! Nessuna è come lei!"

Mi accingo a dare l'ordine di partire quando sento la voce del mio amico Jacques.

"AUGUSTIN ASPETTA!"

Mi volto, alzo la mano ma Jacques si avvicina in tutta fretta. "Augustin, stamattina lascerò il tuo palazzo ed io desidero ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me!"

"Oh Jacques, amico mio, sono davvero felice per te! Ti auguro ogni bene, a te ed alla tua sposa!" Rispondo soddisfatto, mi sono liberato di un grosso guaio!

"Si, ma ... vorrei abbracciarti. Perché non scendi da cavallo?"

"Ah ecco ... perdonami ma ... ho avuto un piccolo incidente ... preferirei ... rimanere qui! Che poi ... saremo comunque vicini di casa, no?"

"Incidente!? Amico mio cosa ti è successo?"

Dall'interno della carrozza ascolto la conversazione tra mio marito e il Barone Villeneuve, non resisto, mi affaccio dal finestrino e fuori di me dico: "E' successo che una sua corteggiatrice l'ha strizzato proprio dove si siede. Spero che abbiate capito!"

Sento la voce di Madame Marguerite, spalanco gli occhi per lo stupore. "Però Augustin! Hai delle corteggiatrici ... e tua moglie non è neppure arrabbiata?! Ah ah ah ah!"

"Ecco io ... coff coff ..."

"Ah ... che uomo fortunato che sei! Adesso però farai fatica a restare in sella, povero amico mio! Beh, fai buon viaggio ... a presto!"

"Ehm ... grazie! Grazie!" guardo l'espressione di mia moglie, è ancora affacciata al finestrino, mi guarda e mi sorride con sarcasmo.

"Augustin ... allora vogliamo muoverci o vuoi raccontare tutte le tue conquiste?!"

"Ehm ... scusami Jacques ma dobbiamo partire ..." aggiungo imbarazzato, Marguerite è ancora piuttosto irritata ….

"Certo, certo. A presto amico mio ... così mi racconterai di questa tua corteggiatrice ... ih ih ... sono davvero curioso!"

Marguerite continua: "Ma certo! ... Vero Augustin?"

"Eh ... Marguerite ... non essere così ... sfacciata!" aggiungo imbarazzato, certe volte io proprio non la capisco mia moglie.

Rientro nel finestrino e osservo l'aria inquisitoria di mia figlia Jo. "Madre siete arrabbiata. Cosa Vi è successo? E poi chi sarebbe questa corteggiatrice che avrebbe osato di toccare l'aristocratico fondoschiena di mio padre?" Domando mentre la carrozza si mette in movimento.

"Secondo te chi potrebbe mai essere?!" domando sarcastica. "Ma sappi che a lei ... ci ho pensato io! Ed anche a tuo padre, ovviamente!"

Mi porto il ventaglio davanti alla bocca e domando scandalizzata: "Volete dire che ... Madame Battista ha attentato al sedere di mio padre!?"

"Vedo che sei una donna molto intelligente ... soprattutto quanto si tratta di argomenti ... spinosi!" aggiungo sorridendo, mia figlia non si smentisce mai.

"Ohhhh ma è così ... così ... oh che squallore! Nemmeno io mi prendo certe confidenze con mio marito!" lo guardo. "Vero Charles?"

"Magari fosse vero! Madame, dovete sapere che Vostra figlia è un vero tormento! In questi anni le ho concesso di tutto ... ma ora è tempo che mi rispetti, come uomo e come marito!"

Osservo mio genero, fiero e impettito, anche se non emana neppure lontanamente la fierezza di mio marito.

"Vorresti dire che finalmente ti sei ribellato?!" aggiungo con tono allegro.

Era ora che mio genero si svegliasse un poco. Senza esagerare, bene inteso … ma un poco ci sta, eccome!

"MADRE!"

"Esatto! Esigo rispetto! Sono l'uomo, io! Il marito, IO!"

Sento la voce tutta infervorata di mio genero, mentre accavalla ripetutamente le gambe.

"Oh Charles smettila! Non puoi farmi questo!"

"Posso, voglio e lo faccio!" Rispondo fiero e deciso, mentre mi rendo conto che mia suocera sta trattenendo a stento una risata, nascondendosi come può il viso con una mano.

"Charles non puoi fare così! Lo sai che io non posso vivere senza!"

"Io posso. E questo è quanto"

"Non starai mica parlando sul serio!"

"Certo che si! E ricordati, donna, che qui comando io!"

"Ehi ehi sta calmo! Ricordati che io ti ho sempre amato e non vorrai che io ... io ... mi adegui ad altre situazioni?"

"Ti adegui? Ti ricordo che mi devi obbedienza e fedeltà! Chiaro?!"

"Ah ah ah ah ah!" scoppio a ridere, con riesco proprio a trattenermi oltre. "Scusatemi ... non voglio di certo offendervi però ... non ce la faccio davvero più! Ah ah ah ah!"

"Madre non c'è nulla ridere! Io non potrei MAI vivere in castità e se lui ... non volesse più funzionare con me significa che ha un'amante!"

"Oppure figliola ... significa che ti sta ricattando. Tecnica molto usata dalle mogli ... ma vedo che funziona anche al contrario!"

Punto il dito contro mio marito e sbotto: "Charles sta attento a ciò che fai! Hai capito?"

"Dovresti essere tu a stare attenta, mia cara mogliettina adorata ..." osservo mia moglie sorridendo.

"Bene se hai deciso di protestare contro di me, io lo farò contro di te!"

"Ah si ... e come? La faccenda si fa ... interessante!"

Osservo il battibecco tra mia figlia e mio genero, sembra di essere a teatro ... una magnifica commedia!

"Non ho alcuna intenzione di dirtelo ma sappi che quando a te passerà a me verrà!"

"Allora ci aspettano diversi anni di astinenza ... " rispondo con finta tranquillità.

"Non esserne sicuro!"

"Ne sono molto più che sicuro! Molto di più!"

"E anch'io!" Ribatto stizzita mentre sventolo con rabbia il ventaglio.

"Oh, ora basta ragazzi. Mi avete fatto davvero divertire ... ma basta! Tranquillizzatevi, rilassatevi e godetevi il viaggio!"

"Charles sai perché ti ho costretto a seguirmi?"

"No, certo che no. Semplicemente perché non mi hai costretto. Tu non mi costringi più a fare nulla! Io sono un uomo, un uomo!"

"Ed io una donna! Comunque devi sapere che quando saremo giunti al Monastero... chiederò una grazia a San Michele."

"Una grazia? Uhm ... che genere di grazia?!"

"Che il tuo petit impazzisca così tanto che dovrà supplicare in ginocchio!"

"Non lo sai forse che gli uomini posso placare certe necessità in tanti modi?!"

"Anche noi donne!"

"Non mi risulta esistano bordelli per donne ... ih ih ih"

"Ahhhh beh ... si vede che non ti sei mai intrattenuto con le dame di corte ih ih ih ..."

Sussulto sorpreso, osservo meglio mia moglie. "Cosa intendi dire ..."

"Che NOI donne potremmo fare a meno di VOI uomini! ... Comunque ho un'alternativa con San Michele, potrei anche chiedere di far sopprimere il tuo petit!"

"COSA?! Mon petit non si tocca! Chiaro?"

Adesso inizio ad essere scandalizzato, davvero scandalizzato! Mon petit est mon petit, c'est a moi!

Mi sistemo sulla poltroncina, agito il ventaglio, poi con il dito indico la parte bassa. "Mio caro, devi decidere! ... Devo pregare per il suo funzionamento o per la sua soppressione? A te la scelta!"

"Funzionamento, funzionamento, funzionamento!" Sbotto scocciato mentre mia suocera continua a ridere di noi.

"Come vuoi! Pregherò così tanto che dovrà impazzire a tal punto che dovrò tenerlo a bada!"

"Vedremo mia cara ... vedremo!" poi mi volto verso mia suocera ed aggiungo: "E Voi Madame, quale grazia chiederete?!"

"L'ho già ricevuta: oggi Madame Battista lascerà il palazzo."

"Oh si, certo. Ma poi? Insomma, verrete alla Sacra per un buon motivo, immagino!"

"Nessuno in particolare. Accompagno Augustin per la scelta del sacerdote."

"Ah ... giusto. Il nuovo padre confessore della famiglia. Forse dovremmo trovarne uno per i Liancourt? O il Generale ce lo presterà, di tanto in tanto?!"

"Oh beh Charles, direi che un solo padre confessore e spirituale per tutta la famiglia sia abbastanza! O forse hai necessità di averne uno solo per te? Non mi sembri così ... devoto!"

"Oh beh ... parlare con qualcuno fa sempre comodo!"

"Uhm ... allora ne serviranno ben più di uno! Magari ne troveremo diversi da condurre a palazzo."

"Madame ... credete che il generale si offendesse se ... ecco ... alcuni di noi generi ... tutti noi generi in verità, decidessimo di cercarci delle sistemazioni ... autonome?!"

"Che cosa intendi dire!? Spiegati!"

"Beh ... forse dovremmo lasciare a Voi e a Vostro marito ... un po' di ... intimità?!"

"Assolutamente no! Cosa ci faremmo in un palazzo da soli?! No, figliolo! ... Ma dimmi forse ti abbiamo infastidito?"

"No, certo che no. Ma ... ecco ... posso essere sincero, Madame?"

"Ovviamente."

"Vostro marito mi terrorizza! Io voglio rispetto, da mia moglie e da mio suocero. Voglio essere un uomo migliore, autonomo, deciso ed indipendente!"

Jo ribatte: "Ma cosa dici Charles?! Tu, tu sei un uomo perfetto!"

"E lo sarò ancora di più quando otterrò il rispetto! Ecco, è per questo che voglio raggiungere il monastero in questa sorta di pellegrinaggio!"

"Ma da dove tiri fuori tutte queste fissazioni?! Charles, penso che tu stia male!"

"Jo, io sto benissimo! Mai stato meglio! E tu ... tu mi devi rispetto, come uomo e come marito."

"Ma io ti rispetto! ... Charles ma cosa ti prende?"

"TU non mi rispetti! Per te sono solo un oggetto del ... del ..." mi ricordo che è presente anche mia suocera, balbetto imbarazzato. "Hai capito benissimo!"

"Oh beh ... ma dico, nemmeno se fossi Poppea o Messalina!"

"Messe assieme!" rispondo sarcastico mentre mi rendo conto che mia suocera non riesce a trattenere le risate.

"Messe assieme cosa?! Ma dico, sei davvero impazzito?"

"Solo perché ho deciso di meritare il TUO rispetto? Assolutamente no!"

Prendo il suo braccio e rispondo allegra: "Suvvia, smettila!"

"Ah ah ah ah ah! Non ce la faccio più, scusatemi! Ma non posso non ridere di voi due!" aggiungo imbarazzata, mia figlia e mio genero sono davvero buffi.

"Avete ragione Madame! Tutto questo è ridicolo!"

"Oh Charles ... quindi sei rinsavito! E dimmi, mio primo genero, tornerai ad essere obbediente e paziente con mia figlia?"

"Se Vostra figlia vuole qualcuno che le obbedisca che preda anche lei un cane!"

"Oh ... a parte il fatto che Andrè ha regalato ad Oscar un cane per distrarla dalle limitazioni imposte dalla gravidanza ... e che Beau non obbedisce affatto ... TU vuoi davvero che NOI tutti si debba sopportare le intemperanze di mia figlia determinate dall'astinenza?!" Pronuncio le ultime parole davvero imbarazzata.

"Che si dia una calmata! ... Madame, io non sono più un ragazzino."

"CHARLES! Quindi il problema è questo? Non riesci a reggere i suoi ... ritmi?!" domando scandalizzata mentre mia figlia scopia a ridere.

"Proprio così! Vostra figlia è ... è ... beh siamo adulti quindi Vi posso parlare sinceramente. Madame, Vostra figlia è insaziabile!"

"Addirittura?!" domando fintamente scandalizzata. "Charles, secondo me sei stato troppo a contatto con mio marito, sappilo!"

"Vostro marito non c'entra! L'unico problema è Joséphine che oltre a vedermi come un oggetto non mi rispetta come uomo! E' inutile continuare questa conversazione, tanto non mi capirà mai! ... Vero Jo?"

"Charles, TU sei impazzito! Ma dico ... cosa mai ti avrei fatto, mio amato, adorato, potente ... Charles?!"

"Allora non mi sono spiegato?! Esigo un poco di rispetto e non voglio essere il tuo giocattolo ... sessuale!" guardo mia suocera. "Scusate Madame!"

"Oh caro, non ti scusare. Ho fatto sei figlie ... e so bene che la prima è alquanto ... esigente!"

"Charles, TU non sei il mio giocattolo!"

"Se davvero lo pensi allora non cercarmi sono per quello!"

"Ma ... io non ti cerco solo per il sesso! Ci mancherebbe! Charles, io ti amo!"

"Dimostralo!"

"E dimmi come, allora!" sbotto scocciata, se Charles non la smette ... lo avrò, parola mia, lo sedurrò, lo stuzzicherò e poi ... poi lui sarà mio!

Osservo mio suocero, è in sella al suo stallone ma dopo un'ora di cavalcata mi sembra distrutto, dolorante. Mi avvicino, lo chiamo: "Generale, state bene?"

"Bene?! Non scherzare Andrè! ... Quella ... Madame pom pom ,come la chiama Alain, mi ha lasciato un bel ricordino e per di più Marguerite si è offesa. Ahhhh le donne!"

"Signore, non vorrei essere indiscreto ma ... non preferireste viaggiare in carrozza?" domando titubante.

"Eh si, hai ragione! ... Meglio che continui a viaggiare in carrozza ma non con Joséphine!"

"Allora potreste viaggiare con Oscar, Sophie e la mia cara nonnina! Cosa ne dite Signore?"

"Perfetto!" tiro le redini del mio cavallo.

Ci fermiamo sul ciglio della carreggiata, proprio davanti al lago grande di Avigliana, poco di prima di innestarci nella carrareccia che porta sulla sommità del monte Pirchiriano. Fermo Alexander, scendo e prendo le redini che mio suocero mi pone. "Signore, mi occupo io di Hannibal, lo lego alla carrozza al fianco di César!"

"Grazie figliolo!" Rispondo mentre raggiungo la carrozza.

Ci siamo fermati, mi affaccio dal finestrino tenendo mia figlia in braccio, osservo mio padre che ci raggiunge spedito, rientro e lo vedo spalancare la porta della carrozza con decisione.

"Padre, è forse accaduto qualcosa?!" Domando mentre lo vedo osservare la carrozza in cui, da un lato siamo sistemati io Sophie e Beau, dall'altro Nanny e la culla di Sophie.

Entro deciso, mi guardo attorno ed aggiungo: "Tu, bestiaccia feroce, scendi subito dal divanetto, devo sedermi io accanto al mio erede!"

BAUUUUUUUU

"Padre perché siete così scostante con Beau? Non capisco il vostro atteggiamento eppure avete sempre amato i cani!"

"Certo, li amo ancora, quando stanno al loro posto! E lui ..." indico la belva feroce che sbadiglia, aprendo le sue enormi fauci e mostrandomi tutti i suoi denti, "Lui ... ora occupa il mio di posto. Fallo spostare!"

"Sig ... vieni qui Beau!"

Bauuuu aaauuuuu

Sento lo sguardo di Beau, mi osserva con un'aria di sfida, mentre si sposta un poco verso mia figlia, lasciandomi giusto giusto il posto per sedermi. Osservo il sedile, è pieno dei suoi peli. "Accidenti! Perde pure i peli! Sgrunt!" Poi mi siedo accanto a mia figlia, con la coda della belva appoggiata sulle mie gambe.

"Guardate, lui Vi vuole bene."

"Ha uno strano modo di dimostrarlo ... ohi ohi ... povero me. Per fortuna che c'è Sophie a rallegrarmi! Dai a me la mia nipotina!" Ordino mentre allungo le mani per prenderla dalle braccia di mia figlia.

Appena porgo Sophie a mio padre, Beau si siede sulle mie gambe. Sorrido, l'accarezzo. "Sei così dolce ..."

AUUUUUUUU

"Bah ... i cani devono viaggiare all'aperto!" poi osservo la mia nipotina, "Sophie, sono certo che TU mi darai molte soddisfazioni, piccola mia." Muove le sue manine e cerca di afferrarmi la parrucca. La osservo meglio, "Nanny, non trovi che mi somigli?!"

"A te?! No, no! Sophie è uguale ad André!"

"Ma no, cosa dici! Guarda ... ha il piglio dei Jarjayes! E poi ... i capelli, guarda ... sono molto più chiari di quelli di tuo nipote ... no no, è uguale a me!"

"Invece ha lo sguardo di mio nipote e riguardo ai capelli, sono scuri non biondi!"

"Sono chiari! Guarda queste ciocche qui ... sono ricce come quelle di mia figlia!" rispondo deciso mentre Sophie mi strappa dalla testa la parrucca ed inizia a giocarci.

"Invece sono scuri!" Rispondo impettita.

"Sophie, rendi la parrucca al nonno!" Ordino decisa, seppure con tono dolce. Mi rendo conto che Sophie mi osserva, abbassa la manina e mi porge la parrucca. "Grazie Sophie" rispondo al suo gesto mentre la prendo con dolcezza.

Prendo delicatamente la sua manina e libero le ciocche della mia parrucca. "Ih ih ih sei davvero molto bella."

"Su questo Padre avete ragione. Mia figlia è bellissima!"

"Non poteva essere altrimenti ..."

"Certo ... Andrè è un bel ragazzo ... lo sapete bene anche Voi, Padre."

La scruto sott'occhio e con tono baldanzoso, rispondo: "Ehm ... eh se lo dici tu! Ih ih ..."

"Perchè ridete, Padre?!"

"Nulla! ... Nulla!"

"Uhm ... se lo dite Voi! Piuttosto ... credo che Sophie abbia fame ... e anche Beau ... tra quanto pensate che ci potremo concedere una pausa?"

"Oh ... volendo alla prima radura! Così magari tua madre mi spalma un poco di unguento ... ohi ohi ... povero il mio didietro! Ma lo sai che da quanto ti ho trovato marito ... il mio didietro è sempre dolorante?!"

se ripenso a tutto quello che ho passato … povero me! E povero il mio didietro.

"Perché ... sorvegliate! Ih ih ih ... Ma in questo caso non è stata colpa Vostra! Per fortuna che al nostro ritorno, non li troveremo al palazzo."

"Per fortuna del mio e del tuo matrimonio! Credimi figliola! Certe donne sono pericolose! E te lo dico come stessi parlando ad un figlio, maschio, un maschio vero, intendo. Anche se un maschio vero non avrebbe prodotto questa meraviglia di nipotina!" Aggiungo mentre la sollevo un poco, tra uno scossone e l'altro.

"Una volta tanto concordo con Voi."

"Uhm ... questa si che è una novità! Che il tuo spirito di contestazione si stia ridimensionando? O forse hai deciso di ritornare al tempo in cui mi obbedivi e basta?"

"Niente affatto! Semplicemente avete ragione!"

"Nanny ... ora ne sono certo, lassù qualcuno mi ascolta!" Aggiungo alzando gli occhi al cielo, quasi commosso.

"Suvvia Augustin, non credi di esagerare? Entrambi avete ragione, Madame Battista ha tentato in tutti i modi, era davvero convinta che l'avrebbe avuta vinta. E riguardo a mio nipote, quella Armandina era insopportabile! Quelle sono due donnacce!"

"Esatto Nonna! Ed io sono felice di essermi liberata di quelle due! E' decisamente ora di fermarsi..." aggiungo mentre metto la testa fuori dal finestrino e urlo deciso: "Andrè! Possiamo fermarci?"

Sento la voce di mia moglie, arresto il cavallo e la affianco. "Oscar, laggiù c'è una radura. Fermiamoci qui, così anche Sophie starà un poco all'aria aperta, Beau potrà zampettare un poco e tu ... credo che anche tu sia stanca di stare in carrozza, o sbaglio?!"

"Un po'. Quanto tempo ci vorrà per arrivare?"

"Mi pare abbastanza vicina, direi non più di una decina di minuti, guarda. E ... avrai anche fame, immagino. Devi mangiare per due, tu"

"Esagerato! Sono sempre e soltanto io."

"Si ... tu e la creatura che porti in grembo ... quindi devi mangiare per due!"

"Quante sciocchezze! Mangio ciò di cui necessito."

"Di cui necessitate ... tu, la nuova creatura e ... siccome Sophie fa ancora un pasto con il tuo latte ..." aggiungo sorridendo.

" ... Uhm ... se continuerà così, anzichè uno, dovrò allattare due bambini."

"Ma no ... vedrai ... Sophie prima o poi smetterà di volere fare l'ultimo pasto della giornata con il tuo latte ... anche perché mi pare che abbia messo su dei bei dentini ..."

Dall'interno della carrozza ascolto la conversazione tra Oscar e mio nipote, intervengo: "Ti sbagli Oscar! Sophie non lascerà mai il tuo petto e prima o poi dovrai decidere di toglierlo! E ti avviso, quando lo farai dovrai resistere al suo pianto! ... Eh si, piangerà tanto."

"Ma nonna ... come potrei fare piangere mia figlia?!" Rispondo sospettosa.

"Dovrai se non vorrai allattarla fino alla maggior età."

"Ma no, nonna ... vedrai che ... che ... smetterà da sola, in qualche modo"

"Ohi ohi ohi ... il mio povero didietro ... Allora, siamo arrivati a questa radura?!"

Mi sporgo dal finestrino e rispondo: "Si, Augustin, credo che siamo arrivati."

"Bene! Appena ci saremo fermati dovrò scendere da questa carrozza! Nonostante i cuscini il mio didietro è a pezzi! Dannata pazza!"

"Immagino ... spesso mi chiedo perché siamo circondati da pazzi!? Augustin non dovresti metterti a disposizione di tutti. Dovresti essere più selettivo!"

"Uhm ... Nanny, non penserai che sia stato io a volere quella pazza con noi, spero!"

"Lo so. Ma comunque è riuscita a intrufolarsi a palazzo. Comunque è riuscita in parte nel suo intento."

"In parte? Cosa intendi?" poi mi volto verso Oscar ed aggiungo sospettoso: "Forse la cameriera ha sedotto tuo marito?"

"Ma no, certo che no! Non sarebbe viva."

Mia figlia mi risponde con la massima tranquillità, in effetti per lei, che è un soldato, sarebbe stato solo un dovere eliminare così l'onta, l'oltraggio.

"Nanny cosa intendi dire con in parte?"

"Augustin, quella vipera ti ha toccato ovvero strizzato o no?"

"Certo che si! Altrimenti non sarei così dolorante!" rispondo scocciato.

"Appunto! E' riuscita in parte nel suo intento."

"Che sarebbe rendermi dolorante? Dico Nanny ... ma ti pare una vittoria?!"

"Per lei credo di si. Anch'io ho i capelli bianchi, so come vanno certe cose! ... Secondo me quando madame Battista ti ha strizzato, ha provato piacere e tanto ..."

"E basta voi due! Ma sono discorsi da fare davanti alla mia piccola?!" Sbotto sotto gli sguardi stupiti di mio padre e Nanny.

"Suvvia Oscar! La piccola non comprende e poi non imbarazzarti, sei o non sei una donna sposata?"

"Non ha importanza, certi discorsi a me non piacciono! E mi stupisco di voi due ..." rispondo un poco indignata, ma che discorsi fanno mia padre e la nonna?

"Sono discorsi da ... quasi madre e figlio!"

"Nonna ... mia madre non mi farebbe mai certi discorsi ... quindi basta! Non voglio ascoltarvi oltre!"

"Sto parlando di tuo padre non di te."

"Questo lo avevo capito ... " lascio la frase in sospeso mentre la carrozza si ferma. "Oh, bene. Godiamoci questa piccola pausa!" Spalanco lo sportello e salto giù, seguita dal mio adorabile cagnolino.

Osservo mia figlia mentre scende dalla carrozza, sussurro: "Nanny, le sue forme sono decisamente diverse! Quando aspettava Sophie i suoi fianchi erano rotondi adesso, invece sono più sfiancati. Sono sicurissimo è avrà un maschio!"

"Uhm ... Augustin ... non vorrei darti farle speranze però ... questa volta è possibile. Decisamente possibile!" sentenzio mentre sistemo meglio gli occhiali sul naso.

"Questa volta è sicuro, Nanny. E vedi di non contrariarmi! Ohi ohi ohi ..." borbotto mentre mi alzo e scendo dalla carrozza.

"Augustin se ne hai bisogno, puoi appoggiarti a me."

"Eh ... si, grazie Nanny ..." rispondo imbarazzato "Ohi ohi ... povero me! Un generale sconfitto da una donnaccia ..."

"Che donnaccia quella pom pom!"

Alain ed io osserviamo il Generale. "Possibile che debbano capitare tutte a lui?"

"Vorresti che capitassero a te?"

"Ehi ma sei matto?! Io lo dicevo tanto per dire."

"Si, però adesso il vecchio pazzo è di nuovo nei guai. Pensa se adesso qualche mal intenzionato dovesse attaccarci ... dovremmo difendere un bambino, un ex prelato, un Generale indolenzito e ben tre donne tra cui una è incinta!"

"Ah ... la donna incinta è il comandante ... decisamente non ha bisogno di protezione!"

"Ma sempre che va protetta la sua pancia!"

"Ah ... ci pensa da sola, a proteggere la sua pancia ed anche la piccola Sophie!"

"Beh ... come darti torto! Quella donna è un vero mistero!"

Dall'alto della vettura Alain a gran voce domanda: "GENERALE DOBBIAMO SOSTARE QUI?"

"Certo! Credi forse che mio figlio, il mio erede ed il quadrupede sia scesi per puro diletto?!"

"Cosa volete che ne sappia!? Magari il Comandante è scesa per fare bisogni impellente! ... Le donne incinte non fanno altro!"

"Con Sophie in braccio? Dico ... ma sei impazzito per caso?!" Rispondo sarcastico mentre mi avvicino ad Alain. "Allora, scendi e ci prepari il pranzo? Ti ricordo che sei il mio attendente!"

"Agli ordini Padrone! Ah ah ah ... Forza Gerard, diamoci da fare, ho una fame!"

"Oh ... finalmente hai capito! E vedi di preparare il pranzo per il mio erede! Sostanzioso ed abbondante, deve mangiare per due ..."

"Sissignore!"

"Ohi ohi ohi ... povero il mio didietro!" borbotto mentre la mia Marguerite mi raggiunge, allegra e felice. "Oh Marguerite sapessi che male!"

"Male ... almeno così ti sarà di memento, per il futuro! Forse così eviterai di avere altre corteggiatrici!"

"Ma quali corteggiatrici?! Quella è una squilibrata!"

"Squilibrata o no ... lei ha palato il suo didietro ... molto palpato! Troppo per i miei gusti!"

"Ma ti pare che avrei voluto subire un simile attentato?!"

"A me non interessa! Ricordati che tu sei mio! Chiaro?!"

pispiglio all'orecchio: "Sempre stato."

"Ma il tuo didietro è stato ... violato!" rispondo con voce squillante e decisa.

"Appunto! E' stato violato, nulla di consenziente!"

"Ma pur sempre violato! E tu ... mio caro, avresti dovuto impedirlo! E invece ... e poi magari quella megera ha anche ... anche ... gradito!"

"Ohhh ancora con questa storia!? Basta! Basta!" Borbotto mentre mi allontano.

Siparietto

Karla Pacheco: "Super…"

Letizia: "🙏 bravissime autrici 😘😘😘❤️❤️❤️"

Gianna: "Mi associo. Anche se pubblicate questa storia da un po', è solo da un mese che la sto leggendo (però SN già arrivata al 198esimo capitolo)...la trovo molto carina e divertente, ci sono dei punti dove veramente ho riso di gusto!Certo il generale non è proprio come me lo ricordavo... Però così è più simpatico, anzi nell'anime a volte l'hoo detestato!Bravissime 👍👍👍

Arpie:"Grazieeee …"

Generale: "Marguerite, due nuove donzelle leggono le mie disavventure …"

Marguerite: "Vorrai dire … le NOSTRE disavventure!"

Generale: "MIE! Qui chi subisce sono io, non VOI!"

Marguerite: "Ma non dire eresie! IO sono stata mancata di rispetto!"

Generale: "IO ho il fondoschiena pieno di lividi!"

Elektra: "Margherite avete fatto bene a picchiare madame pom pom, questa mentre era con suo marito, pensava al Generale

Marguerite: "Ed era il minimo!"

Madame pom pom: "Siete, siete un egoistaaaaa …"

Marguerite: "TACETE SE NON VOLETE CHE VI STRAPPI I CAPELLI!"

Madame pom pom: "AIUTOOOOO …."

AlexandarAna: "Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, madame battista non fa eccezione "

Generale: "Ma cosa ridete?! Io ho il sedere … ops … pardon, il fondoschiena dolorante e VOI ridete?!"

AlexandarAna: "CERTO! Ah ah ah …"

Generale: "Grunt …"

Elektra: "Jo, riesci sempre a coinvolgere tutti per i tuoi scherzi, ma stavolta avete fallito contro vostro nonno e, purtroppo, chi ci va di mezzo sono sempre Oscar e André. Fuggite senza avvisare nessuno, portatevi via solo la nonna, Sophie e Beau."
Oscar: "Credete che non voglia andarmene?! Ma le Arpie non vogliono. Ci costringono a restare a palazzo."

Jolanda: "Eh.. ma Oscar.. è anche possibile che le arpie abbiamo in programma un terzo.."

Oscar: "COSA?!"

Jolanda: "Eh sai che loro decidono tutto per cui non puoi prendertela con nessuno. Per cui almeno in questo frangente non puoi vincere…"

Oscar: "ASSOLUTAMENTE NO! VERO ANDRE'?"

André: "Ce … certo Oscar …"

Antonietta: "La mia bellissima lady Oscar …"

Oscar: "Ops … grazie Madame!"

Elektra: "Oscar datemi retta, scappate da tutto e tutti, portatevi via Sophie, la nonna e Beau e, ovviamente, l'agognato erede dato che è ancora incorporato

Mazia: "È un bellissimo capitolo !

Oscar deve stare sola con André mi raccomando! Madame Marguerite siete straordinaria!finalmente ci voleva una strigliata a Madame Pompom e forse anche alla sua cameriera. Aspetto con ansia il prossimo capitolo, grazie🙏 mia fantastiche e bravissime autrici 😘😘😘❤️❤️❤️

Aizram: "Grazie Mazia! Sei sempre tanto gentile!"

AlexandarAna: "Oscar! Stavolta Jo ti ha tirato un brutto scherzo."

Oscar: "Già! … mia sorella non fa che procurarmi problemi."

AlexandarAna: "Tua sorella merita una punizione. Lo stesso tempo che il nonno starà dietro di te, tu starai dietro Jo.

Non fate niente tu e André, non farà niente neanche Jo e Charles (per la gioia quest' ultimo

Oscar: "A Jo ci penserò dopo, urge trovare una soluzione con mio nonno."

Joséphine: "Ecco! Brava Oscar! Occupati del nonno e non di me."

Diana: "Povera Oscar ci manca solo il nonnino a darle fastidio, spero che Jo risolva con aiuto fantasma del bisnonno. Non vedo ora di vedere partire madame pompon. Risate a non finire."

Oscar: "Voi ridete ma noi, noi … arg …"

Rotelle: "Povera Oscar ci manca solo il nonnino a dargli fastidio, spero che Jo risolva con aiuto fantasma del bisnonno. Non vedo ora di vedere partire madame pompon."

Oscar: "Mia sorella Joséphine ha fatto un disastro!
Ma state certa che me la pagherà!
Vedrete!"

Elektra: "Jo i tuoi scherzetti "del fantasma del bisnonno ", purtroppo stavolta non ha funzionato come volevi e chi ci rimette sono sempre André e Oscar."

Joséphine: "Mai avrei immaginato che si sarebbe rivoltato sulla mia sorellina."

Oscar: "Jo ZUT!"

Joséphine: "Esagerata!"

Jolanda: "Del nonno non preoccuparti lascialo al generale Augustin Reynier De Jarjayes lo sai che pur di non farti arrabbiare farebbe qualsiasi cosa. "

Oscar: "Lo spero!"

AlexandarAna: "Con quanta leggerezza Jo ti sei lavata le mani da questa storia per ripicca lascerei Charles a casa e ti porterei al monastero, pensa poi se all' Interno dell'abbazia ci fosse miss pentitevi?"

Joséphine: "Beh come avete letto, Charles è con me e sono sicura che si redimerà!"

AlexandarAna: "Jo, il tuo scherzo mi piace, ma dato le circostanze, penso le tue visite debbano essere solo tre: Raniero, il Re e Claude."

Aizram: "Ehi Terry hai sentito Alexandar?!"

Terry: "Certo! A me viene solo da ridere."

Aizram: "A chi lo dici!? Ah ah ah … Ho avuto l'impressione che Alexandar si riferisse ai cavalieri dello Zodiaco: Raniero, il Re e Claude ah ah ah …"

Elektra: "E che dire de lu re puorc zozzone è stato sistemato da 1 piatto di spaghetti bollenti."

Generale: "Tigre, temo che a causa dell'incidente sarà costretto a rimanere ancora a palazzo."

AlexandarAna: " È morto l' uccello, povera bestia

Tutti: "Ah ah ah …"

Lupen: "Per la gioia di Carolina il re deve stare tre mesi senza più usare iil suo "petite" tutto merito di Giovanna la secca e di Beau

Ferdinando: "Cumpà Cla, chiste scostumate si stanno burlando di me. Io so lu Re!"

Tutti: "Ah ah ah …"

AlexandarAna: "Maestà mettete in letargo l'uccelletto e Voi, Claude trovate moglie, magari Monique?"

Ferdinando: "Io dovrei mettere in letargo l'uccelletto?! Ma nemmeno per sogno!"

Claude: "Ed io dovrei prendere moglie?! MAI! Nemmeno se fosse Monique la porcona!"

Tutti: "Ah ah ah …"

AlexandeAna: "Il generale e Armando hanno visto e sentito la volta scorsa, ora è giusto che Raniero, abbia una lezione dal nonno,

Lupen: "Povero nonno Reynier è caduto nella trappola delle nipoti

Reynier: "Bene, finalmente qualcuno che si impietosisce di me! Ma non ridete!"

Lupen: "No, no! Ih ih … Però Oscar è quella che ci ha rimesso più di tutte, anche Voi a farete lo spione

Reynier: "Un momento! Io non spio, sorveglio!"

Aizram: "Eh no! Questa è la battuta di nostro Generalone! Ah ah ah …"

Lupen: "Certo sia il nostro Generalone che suo padre sono un po' grandicelli per credere ai fantasmi! Sempre risate a non finire!

Reynier: "Madame, eravamo in buona fede! Mia nipote invece, è una sfacciata!"

Generale: "Invece io dico che i fantasmi esistono! Chi credete che vaghi per le segrete dei castelli, producendo rumori, scricchiolii, ululati ... ve lo dico io: i fantasmi!
E quello del mio caro nonno è terribilmente opprimente! Ci ha seguiti fin qui, nel Regno Sabaudo!
Poveri noi ...
In quanto a mio padre ... non commento."

Reynier: "Cosa hai da dire sul mio conto? Su, parla!"

Generale: "Ecco … nulla, nulla!"

Reynier r: "Meglio che tu stia zitto se non vuoi che ti tiri dietro il mio bastone!"

ValeAlcazar: "Che capitolo divertente...Il fantasma di nonno Augustin e' tornato, peccato che ci sia stato un equivoco .."

Aizram: "Purtroppo Oscar è vittima di un equivoco ..."

Generale: " Arpie! Mi avete trascurato! Mademoiselle se ne è andata in ferie per ben 10 giorni chiudendo la piuma magica nella sua valigia! E' una vergogna!

Terry: "Certo che avete una bella gran faccia tosta! Voi siete sempre in viaggio e noi non protestiamo MAI! Voi invece! Ma tacete!"

Aizram: "Che poi ... ho portato Voi e Madame con ME! Forse non avete gradito la sistemazione? Sgrunt ... la prossima volta Vi lascio a casa e porto Oscar e Andrè con me!"

Generale: "Ma cosa dite?! A me serve un prete vero per esorcizzare la mia famiglia e anche le segrete!"

Aizram: "Generale ... siete davvero impossibile! E ingrato! Terry ed io facciamo di tutto per rendervi felice ... e Voi invece brontolate, brontolate e brontolate!"

Generale: "Sono stanco, Arpia, molto stanco!"

Terry: "Stanco? Stanco fisicamente? O stanco di noi? Perchè se così fosse ..."

Generale: "Sono stanco di tutti i guai che progettate! Voglio anzi pretendo una vita tranquilla!"

Terry: "Una vita tranquilla? Ma ... poi Vi annoiereste! Passereste il Vostro tempo seduto su una poltrona a fumare la pipa e ingrassare!"

Aizram: "Perdereste i Vostri pochi capelli e guadagnereste un bel po' di grasso. E Madame Marguerite si stancherebbe di Voi!"

Terry: "E rimarreste solo!"

Generale: "Non accadrebbe nulla di tutto ciò! Ma quando si romperà il vostro sodalizio?"

Le Arpie in coro: "MAI!"

Terry: "AH AH AH AH AH"

Aizram: "AH AH AH AH AH"