Capitolo 23
"Eccomi scusate l'attesa" disse l'oggetto dei sogni della donna entrando e chiudendo la porta.
"Figuratevi, mi stavo rilassando"
"Volevo scusarmi"
"Per cosa?"
"Il modo in cui sono scattato ... con la zuppa e il resto"
"Non deve preoccuparsi signor Carson. Sperava di avere un sostegno stasera e invece per poco tutto va in malora"
"Già...ma comunque avevo promesso di tenere a freno la lingua e ci sono ricascato nemmeno 24 ore dopo"
"A parer mio, la situazionelo richiedeva. Sono contenta che siate riuscita a fermarlo. Non oso pensare al lavoro che avremmo avuto se fosse riuscito a versare quella...quella cosa. La puzza che ci sarebbe stata per giorni e giorni" disse storcendo il naso.
"Era orribile ma bisogna ammettere che ha inventiva il ragazzo"
"Troppa direi"
"Mmm ecco ce lo siamo guadagnato" disse versando il vino e porgendole il bicchiere.
Lei fissò il bicchiere cercando di coordinare le mani in modo da non toccare quelle del collega.
Dopo i pensieri che aveva avuto e la gaf fatta in cucina doveva stare attenta.
Ma dopo che ebbe preso il bicchiere lo fisso intensamente, e disse:
"Ah ... come pensate di regolarvi?" chiese cercando di essere normale e avviare una conversazione altrettanto normale.
"Con Branson o con Lang?" chiese satirico dopo essersi buttato sulla sedia.
"Non con Lang... non sta bene ma infondo è un brav'uomo"
"Ah non c'è dubbio ma no può restare qui a Downton"
"Mm... ovviamente mi riferivo a Branson"
Si ritrovarono a non guardarsi troppo negli occhi. Come se sentissero che se lo avessero fatto ne sarebbe suscitato qualcosa di più.
"È una faccenda delicata signora Hughes. Per voi sarebbe giusto avvertire la polizia, causando un gran clamore, creando scompiglio in tutta la casa... e questo solo perche voleva versare un po do brodaglia in testa a un uomo?" chiese sarcasticamente.
Qualche istante di silenzio e poi la governante disse:
"Dalle vostre parole deduco che la risposta che volete da me sia NO" replicò usando il suo stesso tono leggero.
"A chi gioverebbe signora Hughes, mi chiedo solo questo, a CHI gioverebbe?" chiese fissandola intensamente.
Il maggiordomo stava finalmente iniziando a fare tesoro delle promesse fatte alla governante sulla sua salute.
Stava invecchiando e non poteva svolgere lui stesso un doppio ruolo.
Non poteva permettersi di trovare un nuovo valletto E contemporaneamente un nuovo autista.
Era ovvio che Lang dovesse andar via e che Branson non potesse sostituirlo come valletto.
Inoltre dove uno aveva dei problemi mentali ed emotivi, l'altro era solo giovane e convinto.
Se non si fosse rivelato invasato come Thomas, forse c'erano speranze di cambiarlo almeno un pochino.
La signora Hughes era sorpresa da quelle rivelazioni e stava arrossendo, non sapeva se fosse per il vino o per il modo in cui lui la guardava (sicuramente quest'ultimo!)
Mentre William dava la notizia del fidanzamento, alla presenza di una troppo curiosa ma celata signorina O'Brian, Carson si diresse in soffitta.
Quando entrò trovò il signor Lang intento a fare la valigia.
Parlarono amichevolmente, il maggiordomo si scusò per non aver capito prima la sua situazione e offrì due mesi di paga, con la promessa che se avesse avuto bisogno, in futuro, Downton avrebbe dato delle referenze.
Appena fuori dalla porta, si appoggiò al muro pensieroso.
Ce l'avrebbe fatta?
Aveva fatto la scelta giusta?
Doveva ripensarci come con Bates all'inizio?
Prima di accomiatarsi dalla signora Hughes e salire, lei aveva trovato il coraggio di dirgli:
"Sono certa che prenderà la decisione più giusta e glielo dirà nella maniera più consona signor Carson.
Ho fiducia nelle sue capacità di relazionarsi con una persona come il signor Lang.
Ha la mia parola che tutto andrà bene, io sono qui per aiutarla. Lo siamo tutti.
La prego, ne approfitti.
Ora la faccio andare prima che il pover'uomo si addormenti, buona notte signor Carson"
Non aveva potuto fare altro che darle la buonanotte a sua volta e fissare la sagoma che spariva nel corridoio, sentendo i tacchi e le chiavi che si allontanavano.
Quel suono gli portava sempre una grande calma.
