Salve, sono Reshiram Lego,il vostro esperto di qualsiasi cosa voi possiate immaginare , e oggi continuerò il racconto del mio collega Metagross, buona lettura(sarete dei bei maialini)...

Durante una giornata di riposo, i nostri eroi decidono di visitare la fabbrica della Amon, sfruttando il premio vinto da Ash e Anita al Torneo di Zefiropoli.

Durante un giro turistico di Austropoli, incontrano Asami Amon, figlia dell'attuale presidente dell'Azienda. E scopriranno una verità molto difficile da accettare, soprattutto per la ragazza appena conosciuta.

Volano scintille

Alcuni giorni dopo l'arresto di Hiroshi Amon, i nostri eroi, in quanto testimoni oculari e in quanto coinvolti in prima persona negli eventi al Torneo di Zefiropoli, avevano dovuto assistere al processo del magnate.

L'aula era enorme, per consentire al grande numero di giornalisti e addetti alla stampa di trasmettere il processo e di non perdere nemmeno un singolo istante.

Un alto banco troneggiava sul fondo della stanza, con al centro, rialzata rispetto alle altre, la postazione del giudice. Al suo fianco, più in basso, le postazioni dei testimoni, occupate da Ash e dai suoi amici, compresa Asami.

Davanti a loro dei banchi, dedicati agli avvocati, sia coloro che avrebbero tentato di difendere Hiroshi Amon, sia coloro che avrebbero difeso Artemisio.

Hiroshi, scortato da due Agenti e ammanettato, si trovava insieme agli avvocati che lo avrebbero dovuto difendere, stesso discorso per Artemisio.

Nonostante il processo non fosse ancora iniziato, diversi fotografi avevano già iniziato a scattare foto, l'arresto di uno dei più potenti ed influenti industriali di Unima avrebbe occupato le prime pagine dei quotidiani per giorni.

Dalla porta entrò il giudice, un uomo sulla sessantina con una parrucca grigia e occhi color nocciola. Aveva un naso squadrato, ed indossava la divisa che contraddistingueva la sua carica. Era nera con una sorta di fazzoletto bianco sul petto.

L'uomo si sedette sulla sua sedia dietro il bancone in posizione sopraelevata, prese il martelletto del giudice, per dare inizio alla seduta.

Una poliziotta iniziò a leggere una carta che aveva in mano: «Signori e signore, oggi siamo tutti qui riuniti per dichiarare se il signor Hiroshi Amon, di anni cinquantacinque, proprietario della azienda di produzione di mezzi di trasporto la Amon, vedovo, unico custode della figlia Asami Amon, di anni diciassette, sia un collaboratore del noto Team Plasma, organizzazione nata per liberare tutti i Pokémon degli allenatori, accusata di due sequestri di persona e di un attentato terroristico. Al seggio il giudice Christian JunGrew da Austropoli.» Il giudice ringraziò la poliziotta e iniziò a leggere un'altra carta: «Grazie signorina Jenny… si sostiene che il signor Amon abbia collaborato con il Team Plasma per un lungo periodo in maniera del tutto segreta e senza che i suoi dipendenti ne fossero in alcun modo informati… Signor Amon conferma le parole dell'Accusa?» Il signor Amon guardò per un secondo sua figlia negli occhi. Quegli splendidi occhi che aveva ereditato dalla madre… e i suoi amici, seduti alla scrivania di fronte. Sapeva bene che loro, compresa sua figlia, erano i testimoni chiave della sua prima confessione, nella stanza segreta. Sarebbero intervenuti al bisogno. «No, io non ho mai fatto una cosa del genere, avranno comprato qualche nostro pick up, o degli altri mezzi da lavoro, niente di sappiamo tutti che i soldi non puzzano!» A quelle parole Ash cercò di trattenere dentro di sé tutta la rabbia che provava: «È una bugia! Collaborava con loro da tantissimo tempo, lo ha confessato davanti a noi, ieri. Perché non cerchiamo di fare le cose il più velocemente possibile? Abbiamo lottato contro i suoi robot da combattimento!» Ash prese un respiro. Stava iniziando a perdere la calma. Il giudice sospirò «Come era previsto…lasciamo parlare dunque l'avvocato della difesa, il signor Deramoshi Musumeci.» L'avvocato seduto di fianco al signor Hiroshi era un uomo sulla trentina, con i capelli blu, pettinati in modo strano. I suoi occhi erano celati da degli occhiali scuri. Era vestito in giacca e cravatta. Prima di alzarsi si tolse il suo cappotto marrone.

«Grazie mille signor Giudice. Dunque,intanto buongiorno a tutti, oggi vi darò la prova che il signor Hiroshi è completamente innocente, e lo farò attraverso un paio di testimonianze da parte dei presenti, e vorrei davvero sapere alcune cose da sua figlia, Asami Amon.» La ragazza, sentendosi sfidata andò e si sedette al tavolo della confessione per rispondere alle domande dell'avvocato di non riusciva a nascondere la sua preoccupazione.

«Signorina Asami, suo padre l'ha sempre trattata bene immagino? Le ha sempre dato tutto quello che le serviva, dico bene?»

«Beh…in parte.» L'avvocato rimase sorpreso dalla risposta della ragazza, e si incuriosì: «E quale sarebbe questa parte? Non saranno mica stati dei dolci?» Asami mantenne la calma rispose «In realtà, l'unica cosa che mi mancata sono stati i Pokémon. Mi ha sempre detto che mi teneva lontana dai Pokémon per ciò che è successo con mia madre…» L'avvocato congedò dunque Asami che tornò vicino a Resunho Giron.

L'avvocato Musumeci chiamò alla cattedra Anita. Voleva farle una domanda secondo lui molto importante

«Signorina Anita White…vedo che lei è un'Allenatrice, ha anche vinto un torneo a Zefiro…scusate mi sono morso la lingua…a Zefiropoli.» In quel momento la ragazza si fece piccola piccola e si limitò a dire «Eeeeeh…sì…certamente… ero in coppia con Ash e…» L'avvocato andò dunque aggressivo sulla ragazza: «Lei è così sicura che quella che abbiate trovato e seguito non sia il signor Amon? è Proprio sicura che non fosse che ne so, un sosia, una copia, un clone, un grande fan, o addirittura quel famoso Pokémon leggendario che può diventare qualsiasi cosa?» Anita iniziò a sentire l'imbarazzo, facendosi ancora più piccola di quanto già non fosse, ma, nonostante questo, riuscì a proferire parola, dopo aver dato una rapida occhiata a Serena, che tentò di incoraggiarla, come se le dicesse "Non preoccuparti,devi solo dire quello che hai visto. Nulla di altro." La ragazza tentò di dire qualcosa. «Ma…ma certo…so-sono sicurissima…che quello fosse…i-il signor Amon…chi altri po-poteva essere un robot?...No-non…penso… I robot li aveva lui.» L'avvocato partì nuovamente alla carica: «Dalla sua risposta mi sembra invece una grande bugia e che non è sicura di ciò che sta dicendo. Parla in maniera del tutto sconclusionata!» Dentro Ash si stava per scatenare una tempesta. Stava per sfuriare davanti a tutti, come un Vigoroth, appena qualcuno osa intrufolarsi nel suo territorio. Serena cercò di calmarlo aiutata anche da Pikachu, ottenendo un buon successo.

Resunho allora scattò come una molla: «Obiezione! La ragazza è solo timida e dunque ha risposto in quel modo!» Il Giudice disse: «Obiezione accolta! Signor Musumeci, cerchi non essere troppo aggressivo con le domande, la prego.» «Mi perdoni signor giudice. » L'avvocato si scusò: «Ho finito signor Giudice» Il signor Resunho allora esultò, in silenzio: «Siete state bravissime tutte e due, il mio collega a volte è un po' aggressivo, ma basta conoscere bene i propri clienti e obiettare e bam! Va tutto a buon fine.» Carlos ringraziò l'uomo «Grazie di aver soccorso Anita.» L'avvocato rispose «Faccio solo il mio dovere, adesso scusatemi ma dobbiamo far venire a galla la verità».

Ash chiese di nuovo il permesso di intervenire, vole. Ottenendolo. «La villa di Amon aveva un passaggio segreto, nascosto sotto il capanno degli attrezzi. C'erano anche delle trappole per evitare intrusi. I robot di cui parlava Anita, erano dei robot da combattimento costruiti da lui. E con uno di loro mi ha anche scaraventato sulla parete.» Spiegò il ragazzo.

Poco dopo, sempre con il permesso del giudice, intervenne anche Serena. «Aveva perso i sensi, per come è stato lanciato. Contro il muro. Ho dovuto aiutarlo a rimettersi in piedi. L'abbiamo portato al pronto soccorso, dopo l'arresto di Amon.» La

ragazza passò la parola all'avvocato Resunho, che aveva i fogli in cui erano descritte le ferite subite dal ragazzo. Prima del

processo aveva passato diverso tempo ad analizzarle: «Secondo quanto emerso dalla diagnosi, viste le ferite riportate e visti i sintomi descritti, ci sono gli estremi per il reato di tentato omicidio. Secondo quanto scritto qui, se al suo posto non ci fosse stata una persona in perfetta salute, le ferite sarebbero potute essere mortali.»

L'avvocato di Hiroshi sollevò un'obiezione, accolta dal Giudice. «Cosa ci garantisce che le sue ferite non siano state causate da altro, come per esempio un allenamento o una caduta?» In quello stesso momento l'avvocato Resunho prese da una borsa una lastra di metallo, piuttosto spessa. Era parzialmente annerita e i bordi erano talmente rovinati da far chiaramente intuire l'enorme forza che lo ha colpito. «Questa lastra apparteneva ad uno dei robot, andato distrutto durante il combattimento. È presente una stampa con il logo della Amon.» «Questo non prova niente! Potrebbe essere stato manomesso. Lo stesso vale per le foto scattate a quei robot che ho qui in mano. Cosa vi garantisce che siano stati costruiti dal mio assistito e che non provengano da altre parti?» Resunho rispose immediatamente alla domanda del difensore di Hiroshi: «Inoltre abbiamo fatto svolgere delle analisi con lo spettrofotometro. La formula chimica corrisponde totalmente all'acciaio speciale brevettato dalla sua azienda. Se ci fosse stata una fuga, lei avrebbe avuto tutto l'interesse a denunciare il furto della sua proprietà intellettuale.» Hiroshi, dopo essersi rapidamente confrontato con il suo avvocato, rimase in silenzio.

Poco dopo, Asami chiese il permesso di poter parlare, rapidamente accolto dal Giudice. «Da che ho memoria, ogni volta che venivano degli "ospiti importanti" mi facevi sempre andare in camera mia. O, da quando sono cresciuta, facevi sempre venire le mie amiche per farmi uscire. Naturalmente sempre con una guardia del corpo a controllarci.» Testimoniò.

Il Giudice, poco dopo, diede il permesso ad Hiroshi di difendersi. «Si. Ammetto di aver avuto dei clienti importanti. Grossi affari. Nulla che potesse interessarti.» Cercò di difendersi. «Da bambina eri piuttosto brava, ma non volevo che i miei clienti venissero disturbati. Poi, quando sei diventata più grande… non dirmi che ti dispiaceva uscire con le tue amiche…» L'uomo

Cercò di difendersi. Resunho si alzò e chiamò come testimone il padre di Asami, per far terminare il processo più in fretta «Signor Amon, prima sua figlia ha nominato la sua defunta moglie, e che per alcune cause ancora a noi sconosciute, non ha potuto avere l'affetto dei Pokémon, è per questo che si è unito segretamente al Team Plasma? E come mai ha assoldato una guardia per sua figlia? Sa che non è possibile attuare questo tipo di comportamento senza un permesso del Giudice?»

«Eppure il mio piano era perfetto!» L'uomo, alle strette, iniziò la sua confessione. «La memoria di tua madre andava

preservata. Non potevo restare fermo, dopo la sua scomparsa. Gli Allenatori sono cattivi. Schiavizzano letteralmente i loro Pokémon, e li feriscono. Non si interessano del loro benessere. E se un Pokémon selvatico ostacola i loro piani, non si

fanno problemi a cacciarlo. Come è successo con Kara. Che è stata scambiata da quel Pokémon per una dei suoi carnefici, quando voleva solo aiutarlo. La sua perdita mi ha distrutto. E lì ho capito qual era la scelta giusta da fare, per uomini e Pokémon. Cominciando da mia figlia. È per questo che non volevo diventassi un'Allenatrice… come… come loro. Per questo ho assoldato una guardia del corpo. Non volevo che lei, in gran segreto avesse a che fare con degli Allenatori. Evidentemente non è bastato.» L'uomo si rivolse ai quattro.

«Ho continuato a sponsorizzare i tornei e i Varietà con la mia azienda e ho cercato di comportarmi bene con voi… Allenatori. Ho cercato di mostrarmi buono con voi… e ci sono anche riuscito, ma voi… voi…» Il tono dell'uomo divenne estremamente accusatorio. «Voi state plagiando la mia adorata figlia! Voi state cercando di convincerla che umani e Pokémon debbano stare insieme! Che le lotte e i Varietà siano etici.» L'uomo fece una pausa di silenzio.

L'avvocato lo incalzò a dire di più «Lei fa parte del Team Plasma. E il Team Plasma, che è accusato di diversi capi d'accusa, come un attentato durante un torneo sponsorizzato dalla sua azienda e due sequestri di persona.» L'uomo rimase paralizzato. «Non so di che cosa stiate parlando.» Cercò di poliziotta chiese il permesso di aggiungere qualche dettaglio, ottenuto dalla sua precedente confessione: «È stato furbo da parte sua cercare di nascondere la proprietà dell'edificio al CEA. Ma è bastata una ricerca più approfondita per scoprire che era lei il proprietario. È stato altrettanto furbo da parte sua far svuotare l'edificio.» L'Agente si rivolse al magnate. «Non so di che cosa stia parlando. Io faccio parte del Team Plasma, ma questo non è un crimine. Le associazioni non sono vietate qui. Ma non so di quali sequestri e attentati state parlando. Io ho comprato quel palazzo per mia figlia. Sarebbe stato il centro del ramo della Amon che lei avrebbe dovuto usare per l'innovazione che avrebbe portato. Come da tradizione di famiglia.» L'uomo tentò di giustificarsi. «Certo, potremmo anche crederle, ma la vittima del sequestro è qui con lei.» Le rispose l'agente, indicando Ash, che parlò sotto permesso del giudice. «Era un edificio antico, sembrava quasi un edificio di uffici, mi avevano rinchiuso nell'appartamento all'ultimo piano.» Spiegò il ragazzo. «Non so dove si trovava, ma era così.» Aggiunse. «Questo direi che è una prova più che sufficiente per accusarla.» Il tono del giudice non ammetteva repliche.

«Il mio piano era studiato nei minimi dettagli. Artemisio era il bersaglio perfetto. Ma che dico perfetto! Era designato per esserlo.» Continuò la confessione. «Quando tu e i tuoi amici avete partecipato al Torneo di Zefiropoli, ho capito subito che avreste vinto e che vi avrei incontrato. E che avreste visitato la mia fabbrica. Avevo messo in palio delle visite guidate. Poi, quando tu.» L'uomo si rivolse ad Ash. «E Artemisio avete fatto arrestare i miei operai, ho capito che avrei dovuto agire. Ho fatto in modo di corrompere la guardia che si occupava della sicurezza del suo magazzino. Non è stato difficile. Una buona somma di denaro mi è bastata per assicurarmi la sua collaborazione. In questo modo, i materiali del Team Plasma potevano essere portati da lui senza che nessuno dicesse nulla. Ho fatto rapidamente svuotare il mio palazzo. Poi, quando ho visto i pickup del Team Plasma, fra le altre cose dei mezzi prodotti da un'azienda concorrente della Amon, dirigersi verso il suo magazzino, sono andato a denunciare il fatto. Ho finto di non sapere a chi appartenesse l'edificio. Denunciando la presenza dei Seguaci, sarei stato al di sopra di ogni sospetto. Anzi. Sarei stato visto come un eroe. Colui che ha contribuito a sconfiggere il Team Plasma.» Spiegò l'uomo. «Con i fondi e le esperienze della Amon, avremo creato un esercito di robot da combattimento,che ci avrebbero permesso di diventare imbattibili. Sono dei veri e propri gioiellini, in grado di superare la forza di qualsiasi Pokémon. Avremo convinto anche gli Allenatori più restii a cambiare idea.» L'uomo concluse la sua confessione.

«Signor Artemisio, lei conferma di aver acquistato un magazzino, come dichiarato dal signor Hiroshi?» Il Capopalestra, senza perdere la calma, raccontò la sua versione dei fatti. «Anzitutto vorrei ringraziare Ash. Lui non ha mai dubitato della mia innocenza e questo mi ha fatto sperare ogni giorno che prima o poi sarei uscito di qui. Si. Ammetto di aver comprato un magazzino, per poter spostare parecchie delle mie opere lì. Un Capopalestra è obbligato a mantenere il decoro della sua Palestra. La legge è chiara. Per questo ho comprato quel magazzino. Una volta trasferite le opere, avrei potuto allestire delle mostre, o qualcosa di simile. Per evitare furti, fino a quando non avrei fatto installare un sistema di videosorveglianza, avevo assunto delle guardie.» Spiegò. «I Capopalestra hanno diversi obblighi, tra cui mantenere il decoro della loro Palestra, oltre che quello di assicurarsi che ogni sfidante venga trattato in modo equo, indipendentemente da tutto.» Si aggiunse il signor Resunho.

«Può bastare così…Signori e signore, alla luce di quanto detto, io, Jungrew Christian, di anni sessantadue, residenza Austropoli, condanno il signor Amon Hiroshi, di anni cinquantacinque, ormai ex proprietario della Amon, a quarant'anni di prigione per le seguenti ragioni:

Collaborazioni con associazione a delinquere, nella fattispecie il Team Plasma, negazione di libertà minorile, corruzione, calunnia, tentato omicidio e collaborazione in due sequestri di persona.

Seguendo le disposizioni in presenza di minori, fino a quando il minore non sarà maggiorenne, tutto il patrimonio verrà

gestito dalla persona che riceve l'affidamento del detto minore.

Pertanto, fino a quando la signorina Asami Amon non sarà maggiorenne, affido a suo fratello Nagasa Amon, di anni quarantasette, attualmente disoccupato senza moglie e figli, la tutela legale di Asami Amon, e il diritto di proprietà dell'intero pacchetto azionario della Amon. Lascio al consiglio di amministrazione l'incarico di scegliere un nuovo Presidente. Decreto che un consulente, nominato dal ministro dell'Industria, guiderà il Presidente nel prendere le giuste scelte per minimizzare o annullare le possibili ripercussioni sui lavoratori dipendenti. Essendo cadute tutte le accuse a suo carico, il Capopalestra Artemisio è un uomo libero. Sarà compito dell'Associazione Lega Pokémon riabilitarlo al suo ruolo di Capopalestra. La sentenza è chiusa. Buona giornata a tutti.» Il giudice battè dunque il martelletto tre volte per dichiarare la fine della sentenza. Così si concluse uno dei più rapidi processi che la Giustizia di Unima avesse mai affrontato.

Dopo un breve applauso i cinque ragazzi e l'avvocato uscirono dal tribunale, e una volta raggiunte le scale per scendere Anita ringrazió l'uomo «Grazie signor Giron per avere obiettato.» L'uomo ringrazió la ragazza «Figurati, ho semplicemente fatto il mio lavoro.» Poco dopo, una voce maschile da dietro interruppe le loro chiacchiere «Ragazzi, Resunho è un piacere finalmente poter parlare con voi.» L'avvocato ci scherzò su: «Signor nuovo proprietario della Amon.» L'uomo si fece una risata e poi disse: «Allora Asami, ho sentito come tuo padre si comportava con te… cosa ne dici? Magari potresti spiegarmi un po' meglio la situazione lungo la strada, non mi sarei mai aspettato nulla del genere da mio fratello, sai? Poi vediamo cosa fare, ora che lui non ha più la tua tutela legale.» La ragazza accolse la sua richiesta, raccontandogli la situazione. Fortunatamente la villa di Asami non era poi tanto lontana dal tribunale per cui era facile da raggiungere, anche a piedi.

«Oh diavolo! Mi spiace che mio fratello ti abbia causato tutto questo dolore, sappi che a me farebbe piacere se tu avessi un tuo Pokémon e che partissi per un' avventura con le tue amiche, sempre che tu lo desideri.» Ad Asami si illuminarono gli occhi: «Davvero zio?» L'uomo annuì. Asami lo ringrazió di cuore con un abbraccio: «Se vuoi possiamo aiutarti con la scelta del tuo primo Pokémon.» Esordí Carlos, recitando la parte dell' eroe. «Grazie ancora ragazzi.» Arrivati a casa dopo aver sistemato le giacche, lo zio di Asami salutó Valtteri, il maggiordomo, appena tornato dalla settimana di riposo: «Valtteri, immagino tu sappia cosa è successo al padrone di casa, che poi sarebbe mio fratello…» Il maggiordomo, un uomo sulla cinquantina, alto e dal fisico atletico, con dei capelli biondi cortissimi e dagli occhi azzurri, rispose immediatamente: «Si. Ho saputo tutto dalla signorina Asami giusto questa mattina, appena tornato a lavoro. Non volevo crederci che il signor Hiroshi collaborasse con loro.» Nagasa sorrise. «Nemmeno io volevo crederci. In ogni caso, le sue scelte non devono rovinare la vita ad altre persone. Per questo motivo, lei continuerà a lavorare qui, non si preoccupi. Sarò io a versarele lo stipendio.» Il maggiordomo, dopo qualche attimo di esitazione andò a riferire la notizia al resto del personale.

Come previsto tutti erano sorpresi, pensavo tutti quanti che stavano sbagliando a sospettare del signor Amon, tanto che Adrian, lo chef privato, aveva preparato il suo piatto preferito, spaghetti al ragù, per festeggiare in anticipo la sua innocenza e invece…

Per fortuna il fratello aveva i suoi stessi gusti in fatto di cibo, per cui il pranzo non era un grosso problema.

Purtroppo l'avvocato, essendo impegnato in un'altra causa, dovette rifiutare l'invito e tornare a casa sua, per lavorare su delle altre carte.

I sei si sedettero a tavola e Asami accese la TV per mettere su Unima 1, per il telegiornale delle 13. Nel mentre, cercando di comportarsi da vero galantuomo, Carlos, che si era seduto accanto ad Asami, cosparse il suo piatto di pasta con una dose generosa di formaggio. (Come se nevicasse)

Asami ringrazió con una risatina, che fece sbattere sulla fronte di Serena la sua stessa mano destra.

Finite tutte queste scenate partí la sigla del telegiornale e una giornalista con gli occhi castano scuro e i capelli neri, accompagnata da un abito rosso, e una collanina di perline scintillanti, iniziò il suo discorso.

«La guerra in…Così ha riportato…» Dopo un paio di notizie inutili sulla guerra e sulla politica arrivò finalmente la notizia che tutti stavano aspettando «È stato arrestato all'età di cinquantacinque anni, il proprietario e presidente della Amon, Hiroshi Amon per aver collaborato con il Team Plasma in segreto per molti anni, fornendo loro mezzi e attrezzature. Oltre a questo si aggiungono i reati di negazione della libertà minorile, corruzione, tentato omicidio, calunnia, e collaborazione in due sequestri di persona. Vediamo il servizio con Mary Duvalesko» Resunho fece cenno a tutti di fare silenzio: «Questo ci interessa, mi raccomando silenzio assoluto.» Raccomandó l'uomo: «Una collaborazione durata molto tempo, forse più di dieci anni, con l'aggravante dell' aver negato alla figlia il diritto di stare con i Pokémon, "La memoria di tua madre andava preservata" ha dichiarato il proprietario della nota azienda di mezzi di trasporto Amon, Hiroshi Amon, arrestato questa mattina all' età di cinquantacinque anni, riferendosi alla figlia Asami Amon, di diciassette anni. Determinanti sono state le risposte della figlia stessa e di un'altra allenatrice, Anita White, di un anno più piccola, della prima, che hanno permesso all' avvocato di fare la domanda che ha fatto crollare il muro delle bugie dell'uomo. Ciò ha permesso al capopalestra della città di Austropoli, Artemisio, di essere rimesso di nuovo in libertà.

«Non possiamo assolutamente ignorare una collaborazione del genere, il proprietario di una grandissima azienda che collabora col Team Plasma è veramente una cosa vergognosa, completamente folle, si sta già discutendo in Parlamento come continuare questa ormai guerra fredda contro il Team Plasma, entro stasera, massimo domattina, contiamo di dare una risposta a tutto questo. Valuteremo anche delle misure per impedire che altri genitori possano abusare del loro potere sui figli.» Ha dichiarato il Premier Ferrer. Una cosa è certa. Il Team Plasma tenterà sicuramente di intervenire, ma è ipotizzabile che questa situazione possa portarli a perdere terreno. Per il momento hanno perso uno dei loro più importanti finanziatori e sostenitori.» Lo zio di Asami intervení «Speriamo che riducono le restrizioni. Spero davvero che riprendano i Varietà, e che le lotte in palestra tornino accessibili a un numero illimitato di spettatori.» Ash intervenì: «Lo spero davvero, ma noi non possiamo fare molto. Dobbiamo soltanto aspettare domani mattina. Intanto potremo ingannare il tempo con un allenamento. Che ne dici, Anita?» La ragazza fu sorpresa dall'entusiasmo di Ash e, per non deluderlo, accettò.

Asami si aggiunse alla conversazione: «Per me va benissimo, mi raccomando, però mettetecela tutta!» Lo zio si aggiunse «Vorrei veramente assistere a questa lotta, adesso però finiamo di mangiare, poi andiamo.»

Terminato il pranzo, Ash e Anita si disposero ai lati opposti del campo lotta improvvisato. Gli spettatori si sedettero su delle panchine sospese. Contrariamente alle altre volte, non si sarebbero allenati nel cortile, ma nel giardino.

Mentre Serena incitava i due amici, Oshawott si mise tra le gambe di Asami, con la quale aveva iniziato a fare amicizia, ingelosendo un po' la sua Allenatrice. «Adesso che hai due medaglie, possiamo anche lottare un po' più seriamente. Sarà un incontro tre contro tre.» Anita era contenta del fatto che Ash volesse iniziare a fare un po' più seriamente. «Bene, allora direi che possiamo iniziare. So anche con chi iniziare.» Carlos, che come da tradizione ricopriva il ruolo di arbitro, dichiarò l'inizio della lotta: «Che la lotta…» Prima che potesse terminare la frase, venne interrotto dallo zio di Asami: «Aspettami ragazzo, non mi ero ancora cambiato…» L'uomo entrò dentro casa per alcuni istanti, per poi accomodarsi di nuovo al suo posto, accanto alla nipote. Anziché l' abito elegante portato fino a quel momento, aveva indosso una maglia rosso porpora accompagnata da dei pantaloni comodi marroni. «Scusate… ma adesso possiamo iniziare sul serio.» Carlos riprese: «Che la lotta abbia inizio!»

Anita mandò in campo la sua Vivillon, mentre Ash mandò in campo Pikachu, come primo Pokémon. Il topo elettrico si

mostrò piuttosto entusiasta della cosa.

Dal momento che Artemisio non era ancora stato riabilitato, il piano di allenamento di Ash era cambiato. Si sarebbe

concentrato sul lavorare con Pokémon di tipo Elettro e Volante.

«Lotteró con Pikachu e uno dei miei Pokémon di tipo Volante. Tu, usa pure tre Pokémon, per noi non è un problema.»

Carlos fece una faccia stranita, come mai Ash voleva lottare con due Pokémon? «Camelia è specializzata nei Pokémon di tipo Elettro, come Emolga, Flaaffy, e Zebstrika. E da quanto ho sentito, sono dei Pokémon piuttosto forti.»

Anita, per iniziare l'allenamento, mandò in campo la sua Vivillon. «Comincia pure tu.» la invitò Ash.

«Va bene… Vivillon! Cominciamo noi! Usa Eterelama.» Dalle ali della Pokémon Farfascaglia si generò una potente lama d'aria dal colore azzurro, che attraversò l'aria con un potente fischio. «Pikachu! Schiva!» Ordinò Ash. Il Pokémon Topo rotolò verso destra rapidamente, per poi rimettendosi di nuovo in piedi. «Continua con Eterelama!»Vivillon lanciò continuamente diverse lame d'aria, cercando di colpire Pikachu in ogni modo possibile. Senza successo. Il Pokémon Topo continuava a rotolare in ogni direzione, rendendo la vita impossibile alla sua avversaria. «Prova con Comete!» La Pokémon Farfascaglia generò un gran numero di raggi di energia a forma di stella. «Difenditi con Codacciaio!» ordinò Ash. Pikachu spiccò un salto, mentre la sua coda tramutava la sua struttura, diventando bianca e luminosa, oltre che affilata come un rasoio. Le stelle create da Vivillon vennero disintegrate dell'attacco avversario, esplodendo in un gran numero di scintille, non sortendo alcun effetto. Vivillon, a causa di quella lunga serie di infruttuosi attacchi si fermó un attimo, per riprendere fiato. «Vivillon, riesci a continuare?» Anita sembrava essere piuttosto preoccupata. Pikachu era di tutt'altra pasta, rispetto al Watchog di Aloé. La Pokémon Farfascaglia fece cenno di sì, mentre Pikachu si preparava a schivare ancora «Vivillon conosce solo mosse a distanza, lottare contro avversari sfuggenti come Pikachu è difficile. Forse dovreste provare qualcosa più a…panino.» Carlos lo rimproverò «Ma ti sembra questa l'ora di mangiare? Abbiamo appena pranzato!» Ash rispose grattandosi il naso: «Si vede che non hai afferrato il concetto, io intendevo qualcos'altro.» Anita cercò di interpretare le parole di Ash, per trovare una soluzione: «Si forse ho capito… può funzionare…Vivillon, Presto! Lancia Comete da diverse direzioni!» la Pokémon Farfascaglia seguì le indicazioni della sua Allenatrice, generando un grandissimo numero di raggi d'energia a forma di stella, costringendo Pikachu con le spalle ad un muro con Vivillon pronta ad attaccarlo.

«Adesso lancia Energipalla!»La Pokémon generò una gigantesca sfera di energia dal colore verde, che ricordava una sorta di occhio. Pikachu la fece esplodere in una nube di polvere senza problemi con un Codacciaio ben assestato. «Direi che la prima fase dell'allenamento è completa, adesso possiamo passare alla seconda.» Ash sorprese un po' tutti.

Anita fece rientrare Vivillon nella sua Poké Ball, scatenando la protesta di Carlos: «E io a cosa servo, allora?» Ash lo zittì: «Ci servi come arbitro, no?» Carlos non aveva capito cosa Ash intendesse, ma per non farlo arrabbiare, non ribatté.

Pikachu era ancora in campo mentre Anita decise di mandare la sua Herdier.

«Herdier, forza, dobbiamo provare a battere Pikachu!»la Pokémon , appena entrata in campo, attivò immediatamente la sua abilità Prepotenza.

«Usa Fossa!» Fortunatamente, lottando in giardino e non sul cortile, per la Pokémon scavare una fossa non era un'impresa difficile. Herdier, sotto terra, si stava preparando a sbucare. Pikachu, attraverso le vibrazioni del terreno, aveva già capito dove la sua avversaria sarebbe sbucata, e si stava anche preparando a colpire, caricando di elettricità le sacche elettriche sulle guance. Ash tentò di fermarlo: «Facciamo qualcosa di più tranquillo.» Il Pokémon Topo guardó Anita e si rese conto che il ragazzo avesse ragione, non avrebbe imparato nulla da una semplice sconfitta. Il Pokémon Topo si limitò ad aspettare…«Vai Herdier ora!» Ordinò Anita. La Pokémon, dopo essere riemersa dal terreno, entrò in contatto con Pikachu, lanciandolo in aria. «Pikachu, atterra con Attacco Rapido!» Ordinò Ash. Il Pokémon Topo, grazie allo slancio preso da quell'attacco, riuscì ad atterrare perfettamente in piedi, mentre Herdier tornò al suo lato del campo. Solo a quel punto, Ash iniziò con gli attacchi «Pikachu usa Fulmine!» Ordinò. «Herdier salta più in alto che puoi!» Anita cercò di contrastare l'attacco avversario. La Pokémon Fedeltà schivò l'attacco di Pikachu. Ash non aveva ancora concluso: «Adesso usa Elettrotela!» Dalla coda del Pokémon Topo si generò una rete di elettricità. Rapidamente il Pokémon la lanciò contro la sua avversaria, imprigionandola in una gabbia fatta di elettricità. L'allenatrice di Herdier si preoccupó non poco: «Herdier!» Per fortuna, nonostante fosse circondata da quella gabbia elettrica, la Pokémon riuscì a rialzarsi, facendo uscire tutta la grinta in corpo.

«Usa Attacco Rapido!» Ordinò Ash. «Usa Carineria!» Ordinò Anita a sua volta. Entrambi i Pokémon corsero rapidamente verso il centro del campo. I due Pokémon si scontrarono violentemente. A causa dell'energia scaturita dallo scontro, entrambi i Pokémon arretrarono. Fu Herdier a subire i danni maggiori, mentre Pikachu ne uscì praticamente illeso.

«Continua con Attacco Rapido!» Ash stava mostrando uno stile di lotta molto diverso da quello contro Vivillon, passando dal cercare di schivare ed evitare, ad una tecnica maggiormente offensiva.

«Herdier tienti pronta con Rogodenti!» Mentre Pokémon Topo continuava ad avvicinarsi con grande rapidità, attorno ai denti della Pokémon Fedeltà, cominciarono a generarsi delle fiamme. verso la sua avversaria.

«Schiva!» Il Pokémon Topo, con un rapido balzo riuscì a cambiare direzione, senza venire colpito.

«Pikachu, ora è il momento di fare sul serio! Vai con Fulmine!» Ordinò Ash. «Herdier, interrompi con Carineria!» Ordinò Anita. La Pokémon fedeltà si mise a correre in direzione del suo avversario, mentre il suo corpo veniva rivestito da un'aura rosata. Nel mentre Pikachu aveva già iniziato a caricare l'aria circostante di potenti scariche elettriche.

La Pokémon di Anita si stava avvicinando sempre di più al Pokémon Topo, che ormai era circondato da potenti scariche elettriche. «Ora schiva!» Ordinò Ash. Il Pokémon topo si scostò leggermente verso destra, facendo andare a vuoto l'ennesimo attacco avversario.

«Bene, direi che la seconda parte dell' allenamento è terminata.» Dichiarò Ash. Asami si grattò la testa «Come fa Pikachu a essere ancora in piedi? Ha lottato davvero intensamente.» Serena spiegò «Vedi, fra Ash e Pikachu c'è un legame enorme, e questo li rende una coppia praticamente imbattibile. Aggiungi a questo che si allenano ininterrottamente da anni, puntando sempre a un livello più alto.»Asami rimase affascinata da quelle poche parole. "Quindi i Pokémon possono arrivare a questi livelli? Davvero affascinante! Chissà se io sarò mai all'altezza." Pensò.

«Pikachu, hai fatto un grandissimo lavoro, adesso puoi riposarti.» Ash si rivolse al suo storico compagno di viaggio. Tornando accanto al suo Allenatore, il Pokémon Topo assunse un'espressione delusa, che poteva essere tradotta come "Ma come? Mi hai lasciato appena dopo l'antipasto!" Non mancò nemmeno di complimentarsi con il Pokémon dell'amica: «Anche tu Herdier, hai fatto davvero un ottimo lavoro. Sei migliorata molto.»

Per Anita era arrivato il momento di mandare in campo il suo terzo Pokémon. Contrariamente alle previsioni di Ash, la ragazza non mandò in campo Oshawott, beato fra le coccole di Asami, ma la sua Sewaddle. Per la Pokémon Grancucito era la prima esperienza di lotta. Fino a quel momento aveva fatto solo da spettatrice alle lotte dei Pokémon compagni.«Vai Hawlucha!» Dalla Poké Ball del ragazzo uscì un Pokémon alto circa ottanta centimetri. Il corpo e le ali erano rossi, mentre la faccia era verde acqua. Sembrava fosse coperta da una sorta di maschera. La parte interna delle ali delle sue ali era dello stesso colore della maschera. Sulla sommità della testa tre ciuffetti arancioni. I suoi occhi giallo zafferano erano circondati da dei cerchi arancioni. Le gambe erano color senape, e davano l'impressione che il Pokémon indossasse degli stivali. Il resto del corpo era bianco salvo una puntina rossa sopra la bocca. Anita, che prima di allora non aveva mai visto quel

Pokémon, perciò lo scansionò con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom: «Hawlucha, Pokémon Lottalibera. Tipo Lotta e Volante. Esemplare maschio. Al momento di sferrare il suo elegante colpo di grazia, si libra in volo grazie alle sue ali. Affina questa tecnica nel bosco in cui è nato e cresciuto. Mosse conosciute: Calcinvolo, Schiacciatuffo, Colpokarate, Forbice X.»

«Hawlucha, mi raccomando, non esagerare, Sewaddle è ancora alle prime armi.» Il Pokémon Lottalibera fece cenno di non preoccuparsi. «Lucha!» Gli sorrise.

«Hawlucha è uno dei Pokémon che Ash ha catturato quando abbiamo viaggiato insieme a Kalos. Quando l'ha catturato perdeva troppo tempo quando usava il suo Schiacciatuffo…ah, che ricordi.» Carlos cercò di entrare nel discorso «Quindi Ash lotterà con Hawlucha? Uno dei Pokémon che conosci anche tu? Non smette mai di sorprendermi…» Anita non nascose la sua preoccupazione. «Sei sicuro che per Sewaddle sia un avversario bilanciato?» Ash la rassicurò: «Sta tranquilla, Hawlucha ci andrà piano. Non ti preoccupare.» Anita non perse tempo e ordinò un attacco alla sua Pokémon. «Sewaddle, usa Azione!» La Pokémon iniziò a caricare il suo avversario, che rimase fermo lì dov'era. Il Pokémon Lottalibera si limitò a incassare la testata della sua avversaria. «Ok, adesso usa Forbice X!» Ordinò Ash. Le mani di Hawlucha si illuminarono di arancione, mentre quest'ultimo stava correndo in direzione di Sewaddle. «Fermalo con Millebave!» Ordinò Anita. Dalla bocca della piccola Pokémon iniziò ad uscire una bava biancastra piuttosto appiccicosa. A causa della sua poca esperienza, il tentativo di difesa della Pokémon si rivelò inutile. Hawlucha spezzò senza difficoltà il flusso di bava. Il Pokémon Lottalibera colpì leggermente la sua avversaria. Come gli era stato chiesto da Ash. In questo modo avrebbe permesso alla sua avversaria di continuare. «Tutto a posto, Sewaddle?» Chiese Anita, in tono preoccupato. La Pokémon alzò la testa, po' affannosamente(o dovrei dire Affannoseme-nte) facendo capire alla sua Allenatrice che fosse ancora tutto a posto. Rapidamente si rialzò, sia pur un po 'affannosamente. «Vai con Coleomorso»Ordinò la giovane Allenatrice. «Hawlucha! inizia a volare!» Il Pokémon Lottalibera spiccò un balzo, quindi aprì le sue ali, per avere portanza sufficiente.

Ora che Hawlucha stava volando molto in alto, era praticamente irraggiungibile per la piccola Sewaddle. Ash, da buon maestro, cercò di spingere l'amica a trovare una strategia per colpire un Pokémon anche se si trovava in aria. «Prova qualcosa di diverso. Se Hawlucha sta volando, non può essere colpito da mosse come Azione e Coleomorso…» La invitò a ragionare. «Ma dalle mosse da distanza si. Ma… Sewaddle, oltre ad Azione e Coleomorso conosce solo Millebave e…» «Forza! Provaci!» La invitò Ash.

«Va bene… Proviamoci. Sewaddle, usa Millebave.» Anita non sembrava molto convinta. La Pokémon Grancucito obbedì, lanciando dalla sua bocca un sottile filo di bava bianca, piuttosto appiccicosa, proprio addosso al suo avversario.

«Ora digli di tirare!» La guidò Ash. «Hai sentito, Sewaddle?» La piccola Pokémon tirò verso di sé il filo di bava. Hawlucha, stando al gioco, inizò a planare verso il terreno, raggiungendo la sua avversaria.

Una volta atterrato, per Sewaddle fu abbastanza facile raggiungere l'avversario e mordicchiarlo dappertutto.

«Certo che le lotte possono essere davvero complesse!» Asami rimase impressionata tanto dalla rapidità con cui Ash aveva avuti in mente quella strategia quanto da come Anita l'avesse messa in pratica.

«Bravissima Sewaddle! Sei già incredibile!» Anita si complimentò con la sua Pokémon. Mentre Sewaddle si godeva i complimenti della sua Allenatrice, Hawlucha sembrava stesse dicendo qualcosa a Pikachu. L'argomento della loro conversazione non sembrava riguardasse la lotta. «Vai Sewaddle, usa di nuovo Azione!» Ordinò Anita. «Hawlucha difenditi con Colpokarate!» Ordinò Ash. La Pokémon si scontrò contro il braccio del lottatore, con una violenza inaspettata. I due Pokémon erano fermi in quella posizione mentre spingevano,sembravano due giocatori di rugby.

Sewaddle era veramente determinata a colpire il suo avversario con tutta la potenza che aveva accumulato. Hawlucha riusciva a tenerla ferma senza sforzo con Colpokarate. Tuttavia Sewaddle non sembrava volersi arrendere. Continuava a spingere ancora più forte di prima, riuscendo a far indietreggiare leggermente il suo avversario. «Lascialo e vai con Schiacciatuffo» Ordinò Ash. Il Pokémon Lottalibera lasciò la presa, lasciando a terra la sua avversaria. «Proviamo la tecnica che abbiamo imparato. Usa Millebave!» Ordinò la ragazza. Dalla bocca Sewaddle si generò un flusso di bava appiccicosa, che raggiunse e avvolse l'avversario. «Ora riprendi la bava e colpiscilo!» La Pokémon cominciò a rimangiare la bava che aveva appena lanciato. Mangiando la bava riuscì a raggiungere l'avversario e a colpirlo in pieno petto. Hawlucha era ancora intento a fare la sua posa in volo. Mentre i due Pokémon andavano sempre più in alto, Asami iniziò a preoccuparsi. «Oh cielo! Ma Sewaddle non avrà paura dell'altezza?» Lo zio le rispose: «Non credo proprio, è completamente presa dalla lotta che non si preoccupa dell'altezza.»

I due Pokémon continuavano ad andare sempre più in alto, e stavano per cadere, con Hawlucha che spiegò le ali lasciando cadere Sewaddle «Lancia di nuovo Millebave e trascinalo di nuovo con te!» La Pokémon Grancucito sparò dalla sua bocca una bava biancastra che intrappolò Hawlucha, facendogli perdere quota.

«Ora liberati!» Ordinò Ash. Il Pokémon Lottalibera riuscì a rompere con facilità la bava, recuperando anche la sua avversaria, in caduta libera.

Appena il Pokémon Lottalibera atterrò, con la sua avversaria ancora sulla schiena.

«Direi che come primo allenamento è più che sufficiente. Sewaddle ha davvero molta energia. Se non avessi detto ad Hawlucha di Millebave, probabilmente avrebbe perso.» Commentò Ash, mentre faceva rientrare Hawlucha nella Poké Ball. «E anche la terza parte dell'allenamento è andata, per oggi abbiamo finito.» Concluse Ash. Sewaddle si era fiondata dalla sua allenatrice a festeggiare la sua bellissima lotta.

«Eeeeeeee Pikachu non lotta?» Ash riprese l'amico «Abbiamo finito. Era solo un allenamento. Pikachu ha fatto ciò che doveva.» Carlos alzò le mani, quasi a volersi arrendere. Poco dopo Oshawott tentò di attentare alla sua vita, facendolo cadere per terra, mentre correva verso Sewaddle. «Calmo, Oshawott non c'è bisogno di correre!» Anita lo riprese bonariamente. Oshawott si scusò con un piccolo gesto del capo, per poi rivolgersi a Sewaddle «Osha-sha (Sei stata fortissima! Continua così e vedrai che lotterai anche in palestra!)» «Swa-Swa (Grazie! Vedrai che non ti deluderò)» Anita si rivolse al suo primo Pokémon: «Vuoi lottare anche tu?» «Oshaa!» Il Pokémon Lontra accettò la proposta e, con un volteggio si schierò di fronte alla sua Allenatrice. Carlos rimase sorpreso dalla cosa. "Ma l'incontro non era finito?" Si chiese, prima di comportarsi quasi come un banditore d'asta. «Ok…chi sarebbe disposto a lottare contro Oshawott?» Lo zio di Asami si alzò in piedi, candidandosi come sfidante: «Io, io ho qualcosa di interessante da mostrare» «Davvero? Non sapevo che tu fossi un Allenatore.» Asami era piuttosto sorpresa. «Si, ho solo due Pokémon, non come i tuoi amici, però, per ora utilizzerò questo piccoletto!» L'uomo si alzò dal divanetto su cui era seduto e si schierò di fronte ad Anita. «Avanti Solosis!»dalla Poké Ball dell'uomo uscì un Pokémon il cui aspetto ricordava una cellula che sta compiendo il processo di scissione binaria. Il suo corpo aveva una forma tonda con al centro un solco, che lasciava intendere l'imminente scissione delle due cellule. Il suo colore principale era il verde chiaro. Aveva due occhi neri e una bocca rossa a forma di rombo, condivisa fra le due cellule. Sulla cellula sinistra era presente una sorta di ricciolo giallo. Solosis era interamente avvolto da un liquido speciale di colore verde.

«Centiskorch, assisti alla lotta!» Dalla seconda Poké Ball dell'uomo uscì un Pokémon dal lungo corpo sezionato in dodici parti. Una delle estremità era la coda, mentre l'altra era la testa. Queste due parti, assieme all'intera parte inferiore del corpo, erano rosso mattone, mentre le "parti" comprese tra la coda e la testa erano marroni/bordeaux, le zampe, dalla forma uncinata, erano dello stesso colore della schiena sono le zampe. Sulla testa si trovavano della sorta di baffi di

Fuoco. Sulla testa si trovava un simbolo arancione chiaro a forma di punto esclamativo. I suoi occhi sono giallo elettrico,

avevano delle pupille triangolari color marrone e rovesciate.

Anita li scansionò entrambi con il suo Smart Rotom: «Solosis, Pokémon Cellula. Tipo Psico. Esemplare maschio. Utilizza i

suoi poteri psichici per respingere gli aggressori. Comunica con i compagni usando la telepatia. Mosse conosciute: Psicoraggio, Scippo, Garanzia, Protezione.»

Passò quindi al secondo Pokémon: «Centiskorch, Pokémon Termogenico. Tipi Fuoco e Coleottero. Esemplare maschio.

Quando genera calore, la temperatura del suo corpo raggiunge gli 800 C. Si lancia all'attacco usando il suo corpo come

una frusta. Mosse conosciute: Ruotafuoco, Lanciafiamme, Retromarcia, Coleomorso.»

Carlos si dovette alzare dalla panchina sulla quale si era appena seduto e sospirando si rimise al centro del campo

«Questa sarà…beh…ecco, possiamo anche evitare questa burocrazia… insomma, che la lotta abbia inizio!» Annunció, con fare sbrigativo. Le sue gambe quasi non si reggevano più in piedi, ormai.

«Iniziamo noi, Solosis usa Psicoraggio!» Il Pokémon cellula lanciò un raggio di luce rosa in direzione dell' avversario. «Oshawott, schivalo!» Il Pokémon Lontra saltò evitando il colpo facendolo passare tra le gambe della sua allenatrice per poi spegnersi sul muro.

«Adesso attaccalo con Acquagetto!» Il corpo dello starter di Anita si rivestì di acqua,e iniziò a lanciarsi verso Solosis a grande velocità. «Protezione!» Il Pokémon Cellula creò una barriera verdognola che fermó il colpo dell'avversario, senza subire alcun tipo di danno. «Pistolacqua! »«Psicoraggio!» I due ordinarono i rispettivi attacchi contemporaneamente. Dopo qualche istante, i due attacchi si scontrarono, creando un gigantesco schizzo che bagnò tutti i presenti, soprattutto Carlos, che cercò di fare da scudo ad Asami e Serena, ancora una volta improvvisandosi eroe…

«Allora vuoi giocare a ping pong, eh? Solosis Usa Scippo!» Anita, fino a quel momento, non aveva idea di cosa fosse mossa Scippo, e non aveva idea di quale potesse essere il suo effetto «Oshawott usa Tagliofuria!» Il Pokémon Lontra brandí la Mollusciabola che si trasformò in una lama luminosa dal colore verde chiaro.

Solosis con un abile movimento prese dalla mano dell' avversario la Mollusciabola e la lanciò a terra con una rapidità impressionante. Con un salto il Pokémon della ragazza si rimise in piedi, ma ben presto si rese conto che mancava qualcosa…

«Ottimo lavoro, Solosis!» Tutti rimasero increduli: «Qua dice che Scippo sottrae all' avversario una mossa che permette di migliorare la potenza dei suoi attacchi, recuperare salute oppure aumentare la resistenza agli attacchi avversari, non pensavo si potesse fare con gli oggetti.» Serena si mostrò piuttosto sorpresa dalla cosa. «Questo non me l' aspettavo!» Commentò Ash a sua volta. «È un effetto secondario di Scippo non riportato nel Pokédex, abbiamo risolto un mistero ragazzi!» Aggiunse in maniera eccitata.

«Oshawott riprendi la Mollusciabola!» Ordinò Anita. Il Pokémon Lontra si lanció verso il suo inseparabile oggetto. Solosis cercò di rendere la vita difficile al suo avversario, sfruttando i suoi poteri psichici, facendo volare la conchiglia di cheratina in svariate direzioni, dando ad Oshawott molto lavoro da fare. Il Pokémon Lontra stette al gioco per alcuni minuti, cercando di nascondere la preoccupazione della sua Allenatrice. «Oh no ,adesso cosa faccio?» Anita pensò ad alta voce, mentre guardava Oshawott determinato a riprendere la sua Mollusciabola. La ragazza sapeva quanto quella sorta di conchiglia fosse importante per Oshawott. Il Pokémon Lontra se ne prendeva cura come se fosse sua figlia, la testava su dei tronchi duri. Prima che Anita lo scegliesse come primo Pokémon, era l' unica amica che aveva. Snivy, prima di scegliere di unirsi ad Ash, andava e veniva, scelta da diversi allenatori principianti, prima di tornare prontamente al laboratorio della Professoressa Aralia, costantemente insoddisfatta ed infastidita. E anche quando c'era, era quasi sempre per gli affari suoi. Tepig, invece era abbastanza per le sue, non sembrava essere particolarmente intenzionato a fare amicizia, gli sembrava piuttosto timido, restando nel laboratorio, fino al giorno in cui le loro storie non si sono parzialmente separate, con Tepig che è stato la seconda scelta di Ivan e Snivy che, finalmente, aveva trovato il suo Allenatore.

La Mollusciabola c'è sempre stata per Oshawott sin dalla sua nascita, è stata la sua prima amica,tanto che i primi giorni come Pokémon di Anita si sognava di fare le presentazioni l'una all'altra.

Non poteva lasciare che qualcuno ci giocasse dopo aver usato Scippo, ma non riusciva in nessun modo ad acchiapparla.

Anita cercò di recuperare un minimo di lucidità: «Oshawott colpisci Solosis con Acquagetto!» Il corpo del Pokémon lontra si rivestì d'acqua, uno strato più spesso rispetto al solito, lanciandosi su Solosis con una forza mai mostrata in precedenza, colpendolo con una forza mai avuta prima. Nonostante questo, la Mollusciabola era ancora in possesso del suo avversario. Oshawott accennò un grido di battaglia lche tenne dentro di sé per un po' prima di liberare una potente sorta di aura arancione tutto intorno al suo corpo. Iniziò a fissare Solosis come se stesse per iniziare un duello tra Miltankboy in un film western. «Credo che quello fosse Focalenergia.» Commentò lo zio di Asami, sembrava quasi lo stesse facendo apposta. «Uow!Una mossa per restare calmi! Questa servirebbe ad Ash!» Esclamó Carlos, punzecchiando l'amico.

«Ora Oshawott di nuovo Acquagetto!» Il Pokémon si lanció ancora più velocemente e con uno strato d' acqua più spesso rispetto a prima, riuscendo a sferrare un colpo estremamente potente a Solosis, che venne costretto a lasciare la suo modo di fare, era evidente come fosse al limite delle energie.

«Quello era un brutto colpo!» Esclamó Ash, pieno di entusiasmo. «È perché ha usato Focalenergia?» Chiese Asami «Esatto, stai già imparando!» Le rispose Serena, con la sua consueta gentilezza. Nel mentre Oshawott era riuscito a riacciuffare la sua Mollusciabola, pronto a sferrare il prossimo attacco: «Usa Tagliofuria!» Ordinò Anita. «Protezione!» Controbattè il suo avversario. La Mollusciabola si trasformò in una gigantesca punta verde luccicante, che stava per colpire il Pokémon Cellula. Solosis, dietro allo scudo di energia, riuscì ad assorbire il colpo, sebbene quest'ultimo cedette dopo il colpo. «Usa Garanzia!» Solosis approfittò dell'energia dell'impatto con Oshawott, per colpirlo con delle gigantesche mani bianche, dopo essere stato colpito, Oshawott rimase per qualche istante a terra, prima di alzarsi nuovamente, brandendo la sua inseparabile amica, che continuava a roteare. «Ancora Tagliofuria!» La mollusciabola divenne ancora più grande e appuntita di prima. Il Pokémon lontra era pronto a sferrare il colpo decisivo, o meglio il colpo che sarebbe stato decisivo, se Solosis non si fosse protetto di nuovo. «Sei un osso duro, eh! Solosis vai con Garanzia! » I due Pokémon ebbero un violento scontro al centro del giardino di Asami, il vero vinto di quella lotta. Dopo che il fumo si dissipò entrambi i Pokémon erano a terra esausti. «La lotta è terminata, è un pareggio!» Annunció Carlos. «Sei stato incredibile Oshawott, grazie infinite!»«Solosis sei stato bravissimo, ora puoi riposarti.» Entrambi gli allenatori fecero rientrare i propri Pokémon nelle rispettive Poké Ball. «Ragazza, tu e Oshawott avete talento, mi hai fatto ricordare della mia lotta contro Aristide, quando eravamo ancora ragazzi.» Anita era abbastanza sorpresa da quelle parole, tanto da accennare una domanda: «Intendi Aristide, il Capopalestra di Boreduopoli e nonno della campionessa?» L'uomo rispose «Nagasa Amon non mente ad un'Allenatrice!» Ash si avvicinò alla ragazza «Sei stata bravissima! Sono davvero fiero di te!» Anita si scrollò di dosso i meriti «In realtà è Oshawott che non si è mai arreso, adesso ha imparato Focalenergia e…» Asami sorrise e si rivolse allo zio: «Oshawott doveva tenerci a quella… conchiglia…» Lo zio la corresse «Si chiama mollusciabola.» Asami arrossì per un momento, per poi finondasi verso il gruppo formatosi attorno ad Anita «Adesso siete tutti pronti per battere la palestra di Austropoli, beh, sempre che Artemisio venga riabilitato…» disse Serena, piuttosto contenta dai risultati ottenuti dall'amica. Venne tuttavia contraddetta da Ash: «In realtà sarebbe meglio se aspettiamo domani per decidere. Credo sia meglio fare un po' di lavoro.» Serena sembrava piuttosto perplessa da quelle parole: «E perché, Ash?» Carlos si gettò nel discorso: «Fammi indovinare, vuoi aspettare le ultime notizie per capire come si evolve la situazione e poi decidere che fare.» Ash si congratulò «Proprio così. Non sappiamo se dovrà affrontare Camelia o Artemisio. Per cui è meglio aspettare.» «Ragazzi…» Si intromise Asami «…che ne pensate di andare a vedere una sfilata di moda che si terrà stasera a Sciroccopoli?» Anita e Serena erano sembravano piuttosto entusiaste dalla cosa, mentre i ragazzi si guardarono negli occhi, con aria perplessa. A Ash l'idea

non dispiaceva troppo, mentre dissero«Ehm…non lo sappiamo, forse…nnnnoooo?»

Carlos venne quasi assalito dalla nativa di Kalos «Allora resti qui!» Asami cercò di calmarla «Non c'è bisogno di fare così si sa che ai ragazzi queste cose non piacciono particolarmente… non ne capiscono il fascino…» Serena riprese la calma «In effetti hai ragione, allora possiamo andare a Sciroccopoli! Ma… insomma è un po' lontano da qui…» Asami prese il suo telefono dalla borsa, facendo cenno all'amica di non preoccuparsi: «Tranquilla, ci penserà Pastor ad accompagnarsi. »lo zio intervenne con Centiscorsh al suo fianco: «Ehi,ehi,ehi,nessuno ti ha dato l'autorizzazione di fare una cosa del genere!» Nel mentre Carlos era riuscito, con la scusa di un allenamento, a convincere Ash a restare con lui. Quasi perdendo la seconda parte del discorso dello zio: «Ma dato che io stasera devo fare delle cose alla sede centrale della Amon… cose piuttosto noiose, come vedere un po' tutti i documenti…per cui va bene, puoi andare.» Le ragazze erano piuttosto contente della decisione, tanto da ringraziare l'uomo, mentre Ash e Carlos, data la situazione, avrebbero dovuto rimandare il loro allenamento. Per avere alcuni istanti di distrazione, andarono a recuperare i loro Pokémon. Entrambi piacevolmente sorpresi dal fatto che Umbreon e Houndour stessero facendo conoscenza con Hawlucha, usando Pikachu come tramite.

«Ragazzi, ora è il momento di andare!» Ash si rivolse ai suoi Pokémon, facendoli rientrare nelle tornarono nelle rispettive Poké Ball, mentre Pikachu, come suo solito, si arrampicò sulla sua spalla. Poco dopo, il gruppo si spostò verso l'ingresso dell'abitazione. Poco dopo si sentì un rumore, appena accennato, di un V6.

«Dev'essere Pastor.» Li avvisò Asami.

La previsione della ragazza si rivelò esatta. Davanti all'ingresso si parcheggiò un minivan grigio chiaro con i vetri posteriori oscurati, con delle eleganti cornici cromate delle cromature che ne snellivano la linea.

Asami e gli amici si avvicinarono al furgone, con Pastor che aveva già fatto aprire la porta posteriore e avviato il sistema di sollevamento automatico del sedile frattempo Carlos aveva già iniziato a salire a bordo, sedendosi come l'altra volta, nella fila in fondo. Poco dopo venne seguito da Ash.

Asami, prima di salire a bordo non mancò di salutare lo zio: «Ciao zio!» Lo salutò la ragazza. «Ciao cara, divertiti alla sfilata!» Appena tutti furono a bordo, l'autista si rivolse alla padrona di casa: «Bene… signorina Asami… dove devo portare lei e i suoi amici?» La ragazza rispose immediatamente: «Oh, certo, Pastor potresti cortesemente portarci a Sciroccopoli? Tra un paio d'ore c'è una sfilata di moda, non ce la possiamo perdere! Si terrà nella Palestra di Camelia, dato che anche lei è una modella. Non essendo né un Varietà né una lotta in palestra si applicano delle norme diverse. Meno stringenti.» L'uomo, che nel frattempo aveva iniziato ad uscire dalla proprietà, accettò l'incarico: «Certo signorina Asami, nessun problema! Intanto, mi raccomando, ragazzi! Allacciate le cinture!» Una volta che tutte le cinture furono allacciate l'autista partì alla volta di Sciroccopoli.

Durante tutto il viaggio, le ragazze parlarono di quali tipologie di vestiti avrebbero visto, mentre Ash e Carlos non sembravano affatto interessati alla cosa. Sembrava quasi che non volessero più scendere da quel minivan. Un po' invidiavano Pikachu che si stava facendo un riposino sulle gambe del suo amico e Allenatore.

Dopo un viaggio non troppo lungo, principalmente su strade a scorrimento veloce, dove si potevano ben gustare le doti da grande mangiatore di chilometri di quel minivan, il gruppo giunse a destinazione.

Arrivati in citta, la strada per la palestra fu piuttosto breve, dato che si trovava quasi in periferia.

Sullo smartphone di Ash comparve una notifica, dall'applicazione installata dall'Agente Velaurora. Sembrava essere un comunicato governativo o qualcosa del genere.

Il ragazzo lo lesse immediatamente:

"In merito a quanto accaduto nella giornata odierna, i rappresentanti del Governo, in seduta comune al Palazzo Kyurem hanno stabilito quanto segue: I provvedimenti di emergenza attuati per arginare la pericolosità del Team Plasma subiranno delle sensibili riduzioni. Per questo motivo i Varietà riprenderanno regolarmente in tutti i teatri, sebbene con dei controlli di sicurezza rafforzati. Inoltre saranno rimosse tutte le limitazioni riguardanti il numero di persone presenti nelle Palestre. Oltre a questo il governo ha stabilito delle pene severe per chi impedisce ai suoi figli di diventare Allenatori, potenziando le strutture per aiutare i ragazzi e le ragazze con disabilità." Ash sembrava essere piuttosto felice di quella notizia. "Certo che sono stati davvero veloci a prendere questa decisione, mi chiedo quando pubblicheranno la notizia sui giornali e sui notiziari." Pensò.

«Qualcosa non va, Ash?» Gli chiese l'amico. «No, anzi. Ho delle ottime notizie.» Carlos voleva sapere assolutamente il motivo dell'improvvisa felicità dell'amico. «Mi è appena arrivato un messaggio da un informatore e… a quanto pare le lotte in palestra e i Varietà riprenderanno regolarmente.» Carlos trattenne le urla «Ma è fantastico! Aspetta che lo sappiano le ragazze! Saranno davvero felici! Glielo diciamo adesso?» Ash, contrariamente all'amico, avrebbe voluto tenere la cosa segreta, almeno per un po'. «No, meglio non dirlo subito, aspettiamo almeno che finisca la sfilata. Adesso stanno pensando solo a quello.» Carlos accennò un piccolo sorriso, mentre si voltò verso il finestrino. Da lì potrà vedere le gigantesca struttura viola che costituiva la palestra, Era un edificio dalla forma piuttosto particolare. Sembrava quasi la base di una piramide. Delle colonne decorative sembravano quasi essere appoggiate all'esterno, creando della sorta di spuntoni. Era quasi interamente rivestito in pannelli metallici viola. Il gruppo era arrivato con un certo anticipo, la sfilata sarebbe iniziata alle sei, mentre loro erano arrivati appena alle cinque.

Nonostante questo, davanti all'edificio vi era giù un'ampia schiera di ragazze, oltre a dei fotografi e dei giornalisti.

Mentre le ragazze iniziarono ad avvicinarsi a quel gruppo di persone, Ash trascinò Carlos verso una bancarella che vendeva del cibo di strada.

Avendo ben presto capito che quella massa di persone non si sarebbe mossa fino a quando i cancelli non sarebbero stati aperti, decisero di farsi un giro.

Dopo un bel po' di girovagare, le ragazze trovarono una porta aperta, che sembrava conducesse in un magazzino, o qualcosa di simile. Era piuttosto difficile scorgerne l'interno, dato che la porta era solo leggermente aperta.

«Cosa ne dite, entriamo? Magari potremo vedere qualche abito in anteprima…» Propose Asami, che, finalmente senza nessuno a controllarla, poteva scatenare la sua innata curiosità.

«Non mi sembra una buona idea. E se dovessero scoprirci? E se ci succedesse qualcosa? Forse è meglio non curiosare.» Anita sembrava molto riluttante all'idea. «Anita ha ragione. È da irresponsabili entrare così in posti del genere.» La riprese Serena. «Ora che mio padre è in carcere e che Manuel ha cambiato lavoro, non credo di avere bisogno di qualcuno che mi dica cosa fare!» Asami sembrava essere piuttosto scontenta di quelle parole, tanto da intrufolarsi da sola all'interno di quella sorta di magazzino.

Asami entrò in quella stanza, senza preoccuparsi. Al suo interno c'erano dei manichini ognuno con un vestito diverso, molto probabilmente si trattava dei vestiti che avrebbero indossato le modelle durante la sfilata. La ragazza si era messa a curiosare fra i vari manichini, incuriosita.

Poco dopo, Asami venne raggiunta anche da Serena e da Anita. La nativa di Kalos aveva praticamente costretto l'amica ad entrare. Dopotutto Asami non era un'Allenatrice e se le cose si fossero messe male, sarebbe potuto essere un problema non da poco. Entrate, le due ragazze poterono notare gli svariati manichini con gli improbabili vestiti posizionati su di essi.

A Serena quei vestiti erano molto familiari, solo che non ricordava di preciso dove li avesse già visti…

Oltre ai numerosi manichini, vi erano anche degli specchi, probabilmente utilizzati dalle modelle e dalle loro assistenti per assicurarsi che i vestiti fossero correttamente indossati.

Le tre ragazze non si erano accorte che, per tutto il tempo, qualcuno le stava osservando.

Infatti, dietro a quegli specchi c'erano due modelle a osservare le tre ragazze. Una aveva i capelli neri corti e occhi dello

stesso colore. Aveva un naso sottile e una pelle pallida e ben curata. Indossava un abito viola che le arrivava fino ai piedi

con dei fiorellini sulle maniche. Sulle unghie aveva uno smalto viola e ai piedi delle scarpe dello stesso colore del vestito

con dei tacchi vertiginosi.

L'altra aveva i capelli castano scuro molto lunghi, aveva gli occhi verdi, un naso a punta e anche e come la prima una pelle ben curata. indossava invece un vestito uguale a quello della sola differenza era il colore. Il suo era verde e non viola. Le due donne sembravano particolarmente interessate alle tre ragazze:

«loro mi sembrano perfette tu che ne dici?» Chiese la donna dai capelli neri. «Sì anche secondo me andranno benissimo!» Rispose la collega.

Le due fecero qualche passo avanti e si avvicinarono alle visitatrici inattese: «Ragazze! Ma che ci fate qui? Sapete che questa è un'area riservata!» La castana le riprese, per poi cambiare tono. «In verità ci servirebbe aiuto per una cosetta…» La modella dai capelli neri riprese la collega. «Ma prima di tutto, ditemi cosa ci fate qui.» Aggiunse.

La ragazze ricambiarono i saluti, per poi rispondere alla loro domanda. «Noi beh volevamo recuperare la nostra amica che era entrata qui e…» Cercò di spiegare Serena.

«Va bene… ho capito. Nessun problema, però ora seguitemi.» Disse la modella con il vestito viola per poi farle cenno di seguirle.

Rapidamente, le due modelle accompagnarono le ragazze all'interno della palestra. Ad aspettarle c'era una donna bionda dagli occhi blu. Indossava un vestito Arancione decorato con dei fulmini gialli,accompagnati da dei pantaloni neri con un fulmine giallo sulla gamba destra e una specie di cuffie con due fili che le arrivano fino ai piedi.

Stava scambiando uno sguardo con un Flaaffy.

«Camelia, possiamo salvare la sfilata! Che ne pensa di queste tre ragazze?» Chiese una delle due modelle. La donna alzò lo sguardo e diede alle tre una rapida occhiata: «Sono un incanto grazie Tara, e grazie anche a te, Roxy!» Il Pokémon Lana alzò la testa e si mostrò felice della cosa: «Flaaaaa-Flaaffy!» Asami cercò di mantenere l'aplomb: «Oh…mio…wow, tu sei Camelia, la modella nonché Capopalestra di Sciroccopoli!» Camelia fece la modesta «Oh, per favore, basta solo modella o Capopalestra, insomma… non faccio mai entrambe le cose insieme!»

Serena guardó meglio il vestito della donna: «Chiedo scusa se sono indiscreta, ma… questo vestito fa parte della nuova collezione di Valérie?» Camelia le rispose immediatamente: «Esattamente. Mi ha chiesto di allargare il suo business anche qui ad Unima. E non posso biasimarla. Unima è un mercato enorme e capisco che espandersi qui sia un passo fondamentale per diventare un colosso del settore in tutto il mondo.»

Poco dopo Camelia cambiò argomento: «Abbiamo parlato per un bel po' e ancora non vi ho chiesto come vi chiamate, e nemmeno quanti anni avete… sono davvero una sbadata! Non potrei farvi sfilare se siete troppo piccole. Sapete qui le leggi sul lavoro sono molto severe.»

Le ragazze risposero una alla volta «Io sono Serena , e ho diciott'anni.» «Io sono Asami e ho diciassette anni» Anita rispose più timidamente «Io sono…Anita…e ho sedici…anni» Camelia soffermò particolarmente il suo sguardo proprio sulla castana. «Mi sembra che tu sia un'Allenatrice Pokémon… ti piacerebbe sfidare la mia Palestra uno di questi giorni?» Anita rimase particolarmente sorpresa dalla risposta. Fino a quel momento era lei che andava in palestra a sfidare i Capipalestra, non il contrario: «Beh, si… in effetti avrei dovuto sfidare Artemisio, ma dopo quello che è successo, dovrebbe essere questa la prossima palestra… quindi…» La Capopalestra si mostrò piuttosto entusiasta della cosa: «Fantastico, appena avrò un momento libero ti sfiderò… Intanto… Tara e Roxy vi hanno portate qui per un motivo… abbiamo bisogno di modelle per la sfilata di oggi… purtroppo le ragazze che avrebbero dovuto sfilare oggi hanno avuto dei problemi di salute, per cui mi farebbe molto piacere che voi mi aiutaste per la sfilata.» Serena sorrise, pensando ad un ricordo di qualche tempo prima: «È proprio come a Romantopoli, quando io e Ash abbiamo viaggiato con Lem e Clem.» Camelia sobbalzò a quelle parole « Fantastico! Quindi hai incontrato Valérie di persona… e ti ha perfino chiesto di fare la modella seduta stante? Secondo, Lem? Intendi quel Lem, il genio dei Pokémon di tipo Elettro nonché grande inventore? Quel ragazzo sa essere un vero cervellone, è semplicemente fantastico secondo me.» Serena un po' sospettosa non indagò sul da farsi, mentre Tara e Roxy portarono i vestiti che le tre ragazze avrebbero dovuto indossare.

Camelia incaricò, inoltre le due modelle di accompagnare le ragazze ai camerini, in modo che potessero cambiarsi con un minimo di privacy, e che potessero ricevere assistenza in caso di necessità.

Mentre le ragazze si mettevano i vestiti,e provavano varie combinazioni, Camelia notó che le era arrivata una notifica sullo Smart Rotom. A dire il vero, la notifica era arrivata da un po' di tempo, ma la donna aveva trovato solo ora il momento per aprirla. Rimandava ad un comunicato governativo sulle misure di contenimento del Team Plasma: "In merito a quanto accaduto nella giornata odierna, i rappresentanti del Governo, in seduta comune al Palazzo Kyurem hanno stabilito quanto segue: I provvedimenti di emergenza attuati per arginare la pericolosità del Team Plasma subiranno delle sensibili riduzioni. Per questo motivo i Varietà riprenderanno regolarmente in tutti i teatri, sebbene con dei controlli di sicurezza rafforzati. Inoltre saranno rimosse tutte le limitazioni riguardanti il numero di persone presenti nelle a questo il governo ha stabilito delle pene severe per chi impedisce ai suoi figli di diventare Allenatori, potenziando le strutture per aiutare i ragazzi e le ragazze con disabilità." «È fantastico!» Commentò, sperando di non essere sentita. «Il prossimo Varietà dovrebbe essere proprio qui a Sciroccopoli, e devo tenermi pronta per la tradizionale lotta…» Poco dopo la donna rivolse il suo sguardo in direzione dei camerino dove le ragazze si stavano cambiando, per poi rivolgersi al suo Flaaffy: «Forse è meglio che lo scoprano da sole questa questa sera, probabilmente ne parleranno al telegiornale.» «Flaaaaaaa!» rispose il Pokémon.

«La sfilata inizierà a breve, e non sarà molto lunga, forse riusciamo a guardarlo qui in diretta.» Tara sbucò dall'ombra «Camelia, siamo tutte pronte a iniziare.» La donna fece cenno alla sottoposta di partire con la presentazione, chiamando l' impiegato dietro le quinte: «Gus, vai pure possiamo iniziare!» L'uomo, calvo e la lunga barba marrone, fece partire le luci. «Dovete decidere che Pokémon dovrà sfilare con voi ,altrimenti non sarete mai abbastanza trendy.» Si raccomandò Tara. Serena annuì, mentre Asami mostrò tutta la sua preoccupazione: «Io non ho un Pokémon tutto mio in realtà, spero non sia un problema…» Roxy trovò rapidamente una soluzione: «Cosa ne dici di un Pokémon super carino come questo Pachirisu?» Da dietro il muro sbucò un piccolo Pokémon dalle sembianze di uno scoiattolo bianco con una linea azzurra che gli andava dalla testa fino alla coda. Aveva delle guance gialle e un dente canino sporgente; Asami provò a parlarci «Ciao, piccolino io sono Asami, vorresti accompagnarmi per questa sfilata?» Il piccolo Pokémon annuì e Asami ringrazió: «Grazie Roxy.» Anita lo scansionó con la funzione Pokédex del suo Smart Rotom: «Pachirisu, Pokémon Elescoiatto. Tipo Elettro. Esemplare maschio. Appartiene alla tipologia di Pokémon muniti di sacche elettriche sulle guance. Rilascia dalla coda l'elettricità accumulata. Mosse conosciute: Elettrococcola, Sprizzalampo, Attrazione."

«Delphox, tocca a noi!» Anita, in silenzio, decise di tirare fuori Vivillon «Ciao Vivillon! Oggi sfiliamo, se per te non è un problema. » La Pokémon era abbastanza entusiasta della notizia. «Sei stata bravissima al Varietà, sono sicura che brillerai anche qui.» Aggiunse poco dopo. Ancora pochi minuti e la sfilata sarebbe iniziata.

Intanto, all'esterno, Carlos e Ash stavano cercando le ragazze. Erano entrati dentro la palestra, cercando di farsi largo tra la folla. Le tribune erano gremite di pubblico, formato per la maggior parte da donne, che occupavano quasi completamente tutte le gradinate.

Entrare non era stato difficile. Per le sfilate di moda, il decreto che sospendeva i Varietà e limitava gli ingressi in palestra, prevedeva semplicemente il controllo dei documenti. Una scelta, ad opinione di Ash, piuttosto infelice.

Sopra quello che, di norma era il campo di lotta, era stata allestita una passerella in acciaio e legno, con, nella parte di coda,

una sorta di telo che separava i due ambienti.

Speravano che non si fossero perse da qualche parte: «Non rispondono nemmeno al telefono! Ma dove si sono cacciate?

Non erano loro che volevano venire a vedere questa "sfilata"?» Si lamentó Carlos.

«Non ti agitare, possiamo comunque continuare a cercarle, anche se tutto questo baccano non aiuta.» Gli rispose Ash.

A un certo punto si accesero le luci e si sentì un Boato che fece sobbalzare Pikachu.

«Signore e Signori…Ladies and gentlemen… Mesdames et Messieurs…» Esordí una voce preregistrata «…Ragazze e

ragazzi, donne e uomini,bambini e anziani, e anche voi, Pokémon, nostri inseparabili amici e compagni nella vita di ogni giorno…Ho il piacere e l'onore di presentarvi la sfilata di moda per la nuova collezione, adesso anche ad Unima disegnata direttamente Capopalestra di e stilista Valérie. Purtroppo oggi la fanciulla venuta da un paese ricco di storia, a causa di impegni di lavoro non sarà qui presente. Tuttavia, per la gioia dei vostri occhi potremmo contare sulla folgorante bellezza della nostra Capopalestra Camelia e delle sue moooooooodelleeeeeeeee!» Si sentì un altro boato, che questa volta fece sobbalzare l'Umbreon di Carlos, da poco uscito dalla Poké Ball. «Iniziamo con…» Poco dopo ebbe inizio la sfilata, con le prime due modelle, scortate da due Joltik. Il commentatore fece notare come dalla bava secerna dai Joltik e dai Galvantula potesse essere realizzato un tessuto con delle sorprendenti doti di resistenza e di comodità.

Poco dopo sfilò arrivó una modella che Carlos non si sarebbe mai aspettato di vedere su quel palco. Ash, al contrario, aveva già assistito a quella scena. «Amico? Ma quella non è Serena? Cosa…Perché…Cosa?» Ash non riuscì a trattenere una risata: «Eeeeeed è successo di nuovo! Non ditemi che anche …»

La predizione del Campione del Mondo, che era riuscito a confondersi tra la gente senza farsi riconoscere dalle sue possibili fan cardanche, si era rivelata azzeccata. Poco dopo Serena, che sfilò scortata dalla sua Delphox, infatti, fu il turno di Anita. La ragazza sfilò con fare imbarazzato, nonostante la compagnia della sua Pokémon. Sotto quello spumeggiante e ampissimo vestito c'era una ragazza che stava sudando, sia per il caldo sia per la vergogna. I ragazzi, avendo imparato a conoscerla, non rimasero particolarmente sorpresi da ciò. Ciò che li sorprese realmente fu altro. Poco dopo, si accorsero di come, dopo l'amica, a sfilare fosse proprio Asami, scortata da un Pachirisu. Carlos, incantato dalla ragazza, non perse tempo a scansionare lo scoiattolo elettrico.

«Sembra che Pachirisu si diverta un sacco a sfilare con Asami.» Commentò Ash. Carlos diede ragione all' amico con un piccolo cenno del capo. Pochissimi istanti dopo, era il turno di Camelia di entrare in scena.

«BU!» Serena cercò di spaventare i suoi amici senza successo. Poco dopo venne raggiunta anche da Anita. «E così l' hai fatto di nuovo?... Sei stata veramente fantastica! Meravigliosa!» La nativa di Kalos arrossì per il complimento. «Si, forse…» Anita si aggiunse: «Non vedo cosa ci sia di male Ash…» Ash non era per nulla arrabbiato. «Non c'è nulla che non vada, anzi… una cosa sì…ci sarebbe.» Le ragazze sembravano piuttosto perplesse. Cosa poteva essere successo? «Ero preoccupato per voi. Vi siete allontanate e vi stavamo cercando. So che ve la cavate da sole, ma…» Carlos riprese il discorso dell' amico di poco prima. «Dove avete trovato quel Pachirisu?» Le ragazze ridacchiarono, quando improvvisamente un maxi schermo si accese dando il Telegiornale delle sei e mezza.

«Un attimo di attenzione, la notizia che sta per essere lanciata è molto importante, vi preghiamo la massima attenzione!» La Capopalestra prese il microfono per avvisare il pubblico. Tutti i presenti rimasero in religioso silenzio, mentre Ash cercò di trattenere un sorriso, insieme a Pikachu. Una giovane donna dai lunghi capelli neri e dagli occhi viola, vestita elegante diede il benvenuto ai telespettatori: «Buonasera, e bentornati al TG 6,5. In queste ore i rappresentanti della Camera Bianca e della Camera Nera si sono riuniti in seduta comune per valutare un cambio sulle stringenti misure restrittive messe in atto per contrastare il Team Plasma. Vediamo il servizio di Johan Jaber…» Dopo alcuni istanti di silenzio, finalmente partì il servizio: «"Scoperto il raggiro, fine dell' accordo, oggi il premier Ferrer e le due camere si sono riunite al Palazzo Kyurem per discutere sul da farsi. Utilizzare la più grande azienda del mondo per infiltrarsi dentro gli affari dei cittadini è veramente una cosa vergognosa, non si possono tollerare collaborazioni del genere…" Così ha dichiarato Ferrer rivolgendosi al Team Plasma, e decidendo che i Varietà Pokémon e le lotte in palestra torneranno a svolgersi regolarmente, sia pure con dei controlli aggiuntivi all'ingresso. Quando la minaccia del Team Plasma svanirà completamente, i controlli all'ingresso verranno rimossi totalmente.»

Mentre la giornalista stava per continuare con le notizie , il maxischermo si scostò e Camelia , che aveva già sfilato prese nuovamente il microfono: «Grazie a tutti di essere qui, abbiamo sentito tutti ciò che hanno comunicato al telegiornale ,e sono felice di annunciare che il prossimo Varietà Pokémon si terrà qui a Sciroccopoli, nella nostra palestra, tra una settimana! Le iscrizioni sono aperte! Mi raccomando abbiamo bisogno di un Allenatore o Allenatrice che dovrà lottare con me prima della proclamazione della vincitrice. Come da tradizione, ne sceglieremo solo uno. Gli accompagnatori delle performer avranno più possibilità di essere scelti.»

Serena esultò quel minimo che poteva, cercando di incoraggiare anche Anita «Anita! Andiamo ad iscriverci subito!» Asami, poco dopo, sbucò tra la folla: «Ragazzi! Certo che quel Pachirisu era davvero carino! A parte questo, dobbiamo tornare dentro. Camelia vuole dirci qualcosa, ah, e vuole anche che veniate voi.»

I ragazzi seguirono Asami senza protestare. Dopo un bel po' di strada, giunsero dietro le quinte. Ad aspettarli, in maniera piuttosto inaspettata, si trovava Camelia.

La modella salutò ossequiosamente Ash: «Campione del mondo Ash! È un onore averti qui, non sapevo che già tu mettessi a provare con delle altre ragazze.» Ash arrossì: «Io? Provarci? Ma no! Con Serena ho già viaggiato a Kalos, è una mia carissima amica, mentre Anita viaggia con noi per diventare Campionessa… e io, cerco di aiutarla in questo percorso, in modo da poter diventare un Maestro Pokémon… per quanto riguarda Asami, è più semplice. Presto lei diventerà un'Allenatrice e questo è tutto.»

Camelia, rapidamente comprese di trovarsi davanti ad un'occasione quasi irripetibile: «Beh, se non ti dispiace, vorrei tanto sfidarti in una lotta Pokémon, uno contro uno, adesso. Almeno così la futura allenatrice potrà comprendere quanto siano difficili le lotte. Mentre, per voi due…» La donna si guardó per un attimo attorno: «Ma dove sono finite?»

Carlos sbuffò «Saranno andate a iscriversi per il Varietà. Anita si iscriverà come Allenatrice. Sarà ancora traumatizzata dalla sfilata». Cercò di scherzare.

Camelia era piuttosto impaziente. Fremeva dalla voglia di lottare, per cui tentò in ogni modo di rendere le cose più veloci: «Loro ci raggiungeranno dopo. Dopotutto è solo una lotta dimostrativa. Che dici, Ash? Accetti?»

Il ragazzo strinse il pugno: «Ma certo che sì! Una lotta è quello che serve per scaricare le energie!» Il ragazzo tentò anche una battuta di spirito: «Allora tutti in Palestra!»

Nel mentre, in un'altra area della Palestra, Serena e Anita si erano dirette verso il bancone dove si sarebbero dovute presentare le iscrizioni per il Varietà, sia per le Performer sia per chi desiderava di avere l'opportunità di sfidare Camelia prima della proclamazione della vincitrice.

Per loro fortuna, furono fra le prime ad arrivare. Erano solo le terze.

L'addetta che si occupava delle registrazioni non fece in tempo a registrare la prima della fila, che subito, dietro alle due ragazze, la coda aveva raggiunto dimensioni spropositate.

«Salve, noi vorremmo iscriverci al Varietà Pokémon» Esordì Serena, non appena giunse il suo turno.

L'addetta, una donna sulla trentina, dai capelli verdi e dagli occhi castani, squadrò l'esperta Performer da dietro i due

Monitor a schermo piatto che aveva davanti a sé. Su di uno dei monitor vi erano le vere e proprie iscrizioni al Varietà, mentre sul secondo schermo vi era un semplice programma di videoscrittura, in cui si dovevano prendere i nominativi e registrare la Scheda Allenatore. «Come desideri, ma non dimenticare che, se partecipi a questo Varietà, ti consigliamo di venire accompagnata da un Allenatore o da un'Allenatrice. Lui o lei potrà essere estratto per la lotta in palestra che avverrà prima della proclamazione della vincitrice. Ma credo che lo sappiate già. Immagino che una di voi due voglia iscriversi come Allenatrice. Mi sbaglio?» Anita, sentendosi chiamata in causa, si candidò: «Beh… ecco si… io sarei un'Allenatrice… per cui si. Credo che potrei accompagnare Serena.» L'addetta alimentò le speranze di Anita di essere scelta «Sei stata la prima Allenatrice a mettersi in gioco, sai? E in più accompagni una Performer che ha già vinto una Chiave della Principessa. Hai delle ottime possibilità di essere scelta, sai? Beh, forse non dovrei dirlo, o gli altri potrebbero perdere la speranza.» Anita si guardó indietro. Le ragazze in coda sembravano essere tutte da sole, e dato che il regolamento dei Varietà prevedeva un numero limitato di performer, e di conseguenza di accompagnatori, era pressoché impossibile che qualcun'altra le potesse soffiare il posto.

Una volta uscite da quell'area, Serena appariva piuttosto felice della cosa: «Hai sentito? Hai delle ottime chance di essere tu l'Allenatrice che dovrà sfidare Camelia, prima della premiazione.» Anita però non sembrava essere entusiasta della cosa. «Tutto a posto?» Chiese la nativa di Kalos: «No.» Serena cercò di capire il problema dell'amica: «Cosa c'è che non va? Sei già l'opzione più quotata, non hai nulla di cui preoccuparti. Nulla da temere. Lo sai che ci siamo noi a sostenerti.» Anita cercò di spiegare all'amica come si sentiva: «Mi conosci. Ho paura che le cose possano andare male. Ho paura che, se dovessi perdere, il pubblico riderebbe di me. Direbbero che hanno sprecato un'occasione per qualcuna che non se la meritava. O se addirittura scivolo cado e faccio una Psyduckata? Io non so se…» La nativa di Kalos la interruppe «Non succederà nulla di tutto questo. Non devi aver paura del pubblico. Hai fatto un ottimo lavoro sia al Varietà che alla sfilata. Tu e Camelia dovete intrattenere il pubblico con una lotta. Tu sei brava Allenatrice e Camelia è una Capopalestra molto forte, lo sanno tutti. Vedrai che nessuno riderà di te.»

Anita sembrava essere ancora incerta sul da farsi, per cui Serena decise di rincarare la dose. "Cerca di pensare come Ash cosa le direbbe lui? Che ha sempre una buona parola per tutti?" Poco dopo gli occhi della ragazza si illuminarono: «Se tu hai paura, ma pensa anche ai tuoi Pokémon. Non puoi deluderli. E poi ormai c'è il tuo nome là sopra. Non puoi rinunciare così facilmente.» Nonostante quelle parole, Anita era ancora giù di morale. «Anche Sylveon quando era una Eevee era così, era molto timida e riservata, ma poi col tempo è diventata amica di tutti quanti, adesso guardala… se non fosse stato per lei non avrei mai fatto amicizia con Lilligant…» La nativa di Kalos fece uscire la Pokémon Legame dalla sua Poké Ball: «Sembra così…sicura di sé.» Osservó Anita. «Come per lei, la cosa più difficile è fare il primo passo. Hai paura che tutto possa andare male. Ma ricordati che il risultato non è la cosa più importante. Quello che conta è il percorso. È una delle cose che ho imparato da Ash.» Anita sembrava stesse acquistando un po' di sicurezza: «Si,hai ragione. Grazie.» Serena abbracciò l'amica. «Hai visto che già hai fatto un altro metro di strada?» Anita rise, finché non le arrivò una notifica sul suo Smart Rotom. Era un messaggio di Carlos.

A dire il vero si trattava di una foto: «Ma non vorranno mica lottare palestra?» Serena si avvicinó all'amica: «Ash è sempre il solito! Non cambia mai! Appena qualcuno gli chiede di lottare non sa dire di no. Raggiungiamoli prima che sia troppo tardi!» Le due ragazze si misero a correre, con la povera Sylveon che si trovò costretta ad inseguirle.

Intanto, dentro la palestra Ash stava lottando con Pikachu mentre Camelia aveva mandato in campo la sua Zebstrika. «Continua con Attacco Rapido!» «Contrattacca usando Nitrocarica!» Pikachu si mise a correre a grande velocità contro l'avversaria, che nel frattempo aveva rivestito il suo corpo da uno strato di fuoco. I due tipi Elettro si scontrarono al centro del campo di lotta, generando una grande energia, per poi rimettersi in piedi: «Non potevo aspettarmi nulla di meglio da Ash Ketchum» Commentò La Capopalestra, pronta ad ordinare un nuovo attacco al suo Zebstrika. «Usa Forza Equina!» ordinò la Capopalestra. Il Pokémon saetta si mise in piedi sulle zampe posteriori, mentre le sua e zampe anteriori si illuminavano di una luce arancione, poco prima di impattare contro l'avversario.

«Colpisci con Codacciaio!» Ordinò Ash. La coda del Pokémon Topo cambiò colore, diventando bianca ed illuminandosi. Anche la sua struttura mutò diventando dura e affilata come una spada, colpendo l'avversario in pieno muso.

Asami era sbalordita alla vista di quello scambio di mosse, idee, movimenti rapidi. Era ammaliata dallo spettacolo. Nel mentre Carlos era tutto il tempo in vena di dirle qualcosa, senza mai rompere lo spessissimo ghiaccio.

«Ragazzi!»urlò Serena correndo seguita da Anita, che in qualche modo aveva superato Sylveon, ormai sfinita per la corsa.

«Alla buon ora! Ash ha già iniziato la lotta e Asami è paralizzata da quello spettacolo… anche se non è stata colpita…» Nel mentre, Umbreon stava cercando di far riprendere Sylveon in qualche modo, riuscendo almeno a farle riaprire gli occhi.

«Quante possibilità ha Anita di essere presa?» Serena, sia pure con ancora un po' di fiatone, rispose con entusiasmo: «Tantissime. É stata la prima allenatrice a iscriversi. Per questo ha ottime possibilità.» Carlos sembrava piuttosto felice della cosa: «Grande! Mi raccomando, cercate di vincere entrambe! Vedrete che sarete ben ricompensate.» Il ragazzo sottolineò in particolare modo la parola entrambe. Nel mentre, dal campo di lotta si sentì una forte esplosione.

«Bravissimo Pikachu!» «Adesso riposati Zebstrika. Hai fatto del tuo meglio.»Asami applaudì con entusiasmo. Sembrava le stessero per staccare le mani. «É stata la lotta più ricca che io abbia mai visto, già con gli allenamenti quando non facevate sul serio…dieci e lode» Una volta terminati i complimenti Camelia ringrazió Ash per la lotta, per poi dirigersi, scortata dal Campione, verso gli spettatori. «Ehi, ragazze, come è andata?» Stavolta fu la nativa di Unima a parlare «È andata molto che abbia delle buone possibilità di essere presa.» La ragazza non fece quasi in tempo a finire la frase che Ash, immediatamente si mise ad esultare: «Lo sapevo! Adesso però dovremo intensificare gli allenamenti per prepararti alla sfida contro Camelia. É davvero un'Allenatrice molto forte, per cui non possiamo lasciare nulla al caso.»

Camelia dunque intervenne a sua volta:«Sapete che sono io a scegliere lo sfidante? Per farlo seguo diversi criteri, ma non vi voglio annoiare. In ogni caso, per ora sappi che sceglierei te come sfidante.»

Ash la esortó a votare immediatamente, ma Camelia lo anticipò: «Non posso scegliere un Allenatore solo perché ha rapporti con il campione del mondo, e poi mancherebbe l'effetto sorpresa.»

Asami diede un rapido sguardo al suo telefono, rendendosi rapidamente conto dell'orario. Fece per chiamare Pastor in modo da poter tornare a casa. L'autista la stava aspettando lì in zona, dato che lo zio era andato a fare il tour della sua nuova fabbrica usando la sua bicicletta.

La ragazza si rivolse agli amici: «Scusate, ma ora è meglio che torni a casa. Voi avete fatto così tanto per me… mi avete permesso di aprire gli occhi e di poter vedere il mondo con i miei occhi, ma non voglio essere un peso per voi. A breve inizierò il mio viaggio come Allenatrice, mentre voi siete già dentro questo mondo da un po'. Avete una possibile lotta, e un' esibizione da preparare e…» Ash fece per interromperla. «Non dire così. Non sei un peso per noi, anzi. È sempre bello conoscere delle persone nuove e passare del tempo con loro. Ed è sempre triste lasciare andare, anche se, quando arriva il momento, è necessario.» Asami era stranita da quelle parole. «Intendi dire che vuoi che io resti ancora con voi? Ma lo zio…» Il Campione del mondo le fece cenno di non preoccuparsi. «Non ha motivi per preoccuparsi. Con noi sei al sicuro. Non hai nulla da temere.» Nel frattempo, il gruppo era uscito fuori dall'edificio, raggiungendo la piazzetta di fronte.

«Dovessi restare con voi, dovrei avvisare lo zio.» Rispose la ragazza.

Proprio in quel momento si fermò davanti alla Palestra il minivan che li aveva portati a Sciroccopoli, con, come sempre,

l'efficiente Pastor alla guida.

Asami si avvicinò al mezzo, in modo da poter parlare con l'autista. L'uomo, vedendola, abbassò immediatamente il finestrino lato guida. «Scusa, Pastor, ma c'è stato un piccolo cambio di programma. Resterò qui con loro questa notte.» L'espressione dell'autista mutò, diventando piuttosto preoccupata. «Signorina… non per farmi gli affari suoi, ma ha avvisato suo zio della cosa?» La ragazza scosse la testa. «Non preoccuparti di questo. Poi lo avviso.» Rispose la ragazza. «Come desidera.»

Rispose l'autista, mentre iniziava ad allontanarsi.

Poco dopo la ragazza tornò dagli amici, prendendo in mano il suo telefono. «Scusate, ma devo fare una telefonata.» Avvisò.

Rapidamente la ragazza compose il numero dello zio.

L'uomo rispose quasi immediatamente: «Oh! Ciao! Asami! Tutto bene alla sfilata? Ti sei divertita?» Chiese l'uomo. «Oh, sì. È stato molto divertente… ho persino sfilato in passerella.» Raccontò la ragazza. «Oh! Davvero interessate! Sarei voluto esserci.» Rispose. Poco dopo l'uomo cambiò argomento: «A proposito… quando pensi di tornare a casa? Non sei ancora un'Allenatrice, non è molto sicuro restare in giro, dopo il tramonto.» Asami scosse la testa. «Non preoccuparti. Resto con Ash e gli altri. Più al sicuro di così è impossibile.» Rispose. «E io che pensavo che avrei passato del tempo con te… ad ogni modo… se pensi che sia la scelta giusta, fai pure.» Le rispose. «Spero almeno di poter essere lì con te quando riceverai il tuo primo Pokémon dalla Professoressa Aralia.» Aggiunse poco dopo. «Beh… sì. Ci mancherebbe altro.» Rispose la ragazza. «Allora va bene. Spero che riusciremo a vederci domani. Ho diverse riunioni, per cui puoi restare coi tuoi amici.» La ragazza sorrise a quelle parole. «Va bene, grazie di tutto! Ci vediamo presto!» La ragazza salutò lo zio, che poco dopo fece lo stesso.

Poco dopo, la ragazza ripose il suo telefono nella borsa.

«Nessun problema, ragazzi. Posso passare la notte con voi al Centro Pokémon. Devo iniziare ad abituarmi a comportarmi come un'Allenatrice.» La ragazza si rivolse agli amici, che accolsero la notizia con un sorriso.

Prima di avviarsi verso il Centro Pokémon, i cinque salutarono la Capopalestra: «Grazie di tutto Camelia, ci rivedremo presto!» La modella rinnovò i saluti: «Ci conto ragazzi, Serena buona fortuna con il Varietà Pokémon e Anita, mi raccomando voglio vederti ben allenata per la prossima lotta. In quanto a te, Asami, mi raccomando, scegli bene il tuo primo Pokémon! È una scelta importante, sarà il tuo compagno per sempre.»

Carlos si ingelosì: «E a me non dici niente?» Spinta dalla battutina del giovane, la donna improvvisò: «Carlos, buona fortuna a sopportare Ash e le ragazze» I cinque avevano iniziato ad allontanarsi, mentre Camelia li salutava con la mano.

Ash si rivolse ad Asami: «Dimmi un po'... hai deciso quale sarà il tuo obiettivo come Allenatrice? Per esempio Anita sfida le palestre per diventare la Campionessa, Serena partecipa ai Varietà per diventare la Regina di Unima. Tu, invece?» Asami dovette pensarci alcuni istanti. Aveva deciso di diventare un'Allenatrice, ma poi cosa avrebbe fatto dopo? «Vorrei aiutare tutti i Pokémon vittima del Team Plasma, e lottare contro di loro, in modo da farlo sciogliere, per sempre!» Ash rimase piacevolmente sorpreso da quelle parole, mostrando grande ammirazione nei confronti della ragazza: «Wow! È davvero un obiettivo ambizioso! Ma sono sicuro che ci riuscirai. Sai benissimo che potrai sempre contare sul nostro aiuto.» Serena fece eco all'amico: «Puoi scommetterci, ti aiuteremo se ce ne sarà bisogno.»

Anita, rimasta in disparte, pensava ancora alla lotta in palestra che avrebbe dovuto affrontare. Nella sua testa però c'era soltanto il pubblico che la disprezzava senza motivo, perciò tentava di scappare ma cadendo…

«Anita…» disse Carlos, notando che l'amica era rimasta completamente in silenzio. «C'è qualcosa che non va?» La ragazza rispose: «Sono ancora ansiosa per la lotta, e per il pubblico in particolare. Serena ha cercato di rassicurarmi, ma ho paura che qualcosa possa andare male. Non so se sono pronta.» Carlos tentò di sbollire la tensione «Ti ricordi l' altra volta, quando ci hai parlato dell'Azumarill di tuo nonno?» Anita non capiva cosa intendesse dire. Spesso non gli erano chiari i discorsi di Ash, figuriamoci i suoi: «Cosa vuoi dirmi? Dovrei trasformarmi in un Azumarill?» Il ragazzo fece un verso acutissimo, non aspettandosi una risposta del genere: «Non esattamente. Lo sai. Ho lavorato come assistente in palestra e spesso ho visto degli Allenatori che cambiavano completamente durante la lotta.» Anita rispose «Cosa intendi dire? Quando lotti speri solo di non perdere. E cerchi di fare di tutto per non farlo.» Carlos cercò di scendere più in profondità con tutto ciò che aveva detto: «Ma ti sei mai vista quando lotti? Diventi una furia! Sei talmente tanto concentrata sulla lotta, che sembri quasi essere un tutt'uno con i tuoi Pokémon. Sembra quasi che pensi come uno di loro.» Anita iniziò a capire quello che l'amico intendeva dire: «Mi stai dicendo che dovrei pensare come i miei Pokémon?» «Esattamente! Quella volta che ho dormito con Ash non è stata completamente inutile, ha detto questa cosa mentre dormiva, mentre mi teneva sveglio…» Anita si mise a ridacchiare «Anche Serena mi ha detto una cosa simile, ma non ha tirato fuori questo argomento del pensare come un Pokémon.»

Carlos cercò di accaparrarsi i meriti dunque cercò di accaparrarsi i meriti all' amico: «A volte le strane abitudini di Ash, ti insegnano cose che vanno al di là della sola lotta.» Ad Anita scappò una leggera risata.

Il gruppo continuò a camminare fino a quando non giunsero davanti al centro Pokémon. Come per molti edifici di quel tipo, il Centro Pokémon era un prefabbricato in cemento, rivestito da delle mattonelle per alleggerire l'aspetto.

Un'ampia porta automatica in vetro permetteva l'accesso all'edificio.

Come ogni Centro Pokémon, nella stanza principale vi era il bancone dell'Infermiera, che dava direttamente sull'ingresso. Ai lati vi erano dei piccoli divani per permettere agli Allenatori di accomodarsi. Non mancava un minimarket e una piccola edicola.

I quattro si avvicinarono al bancone, per consegnare i loro Pokémon alle sapienti mani dell'Infermiera e del suo Audino.

Dopo un po' di tempo, la donna tornò con le Poké Ball dei quattro. Pikachu, invece era in piedi sul carrello spinto da Audino. «I vostri Pokémon sono in perfetta forma.» Annunciò la donna.

Dopo una ventina di minuti, Carlos si diresse verso la cucina, dove iniziò a preparare la cena, per tutti i presenti.

Decise di preparare delle melanzane ripiene e, giusto per restare leggeri, della peperonata.

Prima di coricarsi, i cinque decisero di guardare un film. Durante la pausa fra il primo e il secondo tempo, Asami si avvicinò ad Anita. «Scusa se te lo chiedo, ma potresti dormire con me questa notte? Sai, è la prima volta che passo la notte non in una delle mie proprietà e…» Anita fece cenno di aver capito. «Nessun problema. So come ci si sente a passare una notte fuori casa, per la prima volta.» Rispose la ragazza.

Anita si coricò alcuni minuti prima di Asami, in modo da avere il tempo di dare la buonanotte ai suoi Pokémon. Lo aveva già fatto con Sewaddle, Vivillon e Herdier. Mancava solo Oshawott.

«Grazie, grazie di essere sempre così determinato, e grazie di perdonarmi quando sbaglio, e di non far pesare i miei errori. Mi raccomando, alla Palestra conto su di te, anche se siamo in svantaggio di tipo.» La ragazza gli accarezzò la guancia. «Oshaaaaaa!» Il Pokémon Lontra arrossí. Ormai aveva ormai deciso di dormire al fianco della sua Allenatrice. Era il suo modo per farle capire quanto le volesse stare vicino e quanto tenesse a lei.

Reshiramlego

Guys, a me sta piacendo l'evolversi di questa storia. Mi raccomando, se avete amici o parenti o anche persone a caso per strada… non importa che siano dei ferventi nostalgici o che non lo siano per nulla. Questo è il posto giusto per ognuno di loro.

Per chi se lo stesse chiedendo Reshiram Lego,non è un nickname creato apposta per questo romanzo, ma è un nickname che ho ormai da tanto tempo e vorrei che a qualcuno, qualcuno di questo mondo ,scoprisse cosa significhi davvero essere scrittori/poeti …e

Ah non lo so ho già detto ciò che mi passava per la testa

"Siamo incredibili (siete lì in posa da ore)"