EP 11- L'ATTRAVERSATA.
Sono trascorse poche ore dalla partenza, e per la giovane ereditiera già sentiva la nostalgia di casa e delle ragazze. A volte si chiedeva sé avesse fatto una mossa azzardata l'asciandole da sole, rimangono sempre delle bambine, e questo le metteva un po' in ansia.
Ripensando al cyniclon dell'altra volta, le aveva allertato i suoi sensi di lupa, e nei giorni successivi fece dei giri di perlustrazioni nella sua forma animalesca per cercare tracce dell'intruso, non fidandosi del tutto che sia solo un'apparizione. E da quello che le aveva raccontato Berry, le intenzioni di lui erano quelle di ritornare. Nico Robin aveva spiegato la situazione in larga scala ad alcuni suoi conoscenti del branco, chiedendoli cortesemente di sorvegliare il maniero in sua assenza.
Ma la cosa non finiva quì, lei aveva intravisto il signorino sorvolare il maniero in tarda giornata, il peggio è stato quando ha scoperto che lui ha iniziato con l'ammontare di guardia di notte fino alle prime luci del mattino seguente nei pressi del maniero, e questo non era solo l'inizio si disse Nico Robin. Quel Kisshu, per qualche strana ragione contorta si era fissato con Berry, il suo interesse per la rossa non era salutare, l'ereditiera concorda sul fatto che quell'alieno aveva le tendenze tipiche di uno stalker, e per il momento lei non aveva detto nulla a Berry. Allo stesso tempo non sapeva come procedere, se fosse stato un ragazzino umano la cosa si poteva gestire con discrezione, ma dal momento che lui è un cyniclon e non conosceva ancora il suo livello di combattimento, Nico Robin non voleva correre il rischio di attirare l'attenzione indesiderata su di loro anche da parte degli altri Cyniclons.
Già, l'altra volta l'avevano scampata per miracolo, i due agenti governativi per un soffio non scoprivano la presenza dell'alieno. Nico Robin si sentiva troppo stanca per questi drammi inutili, voleva solo godersi questo strano viaggio, prima di oltre passare il confine con quello dei loro vicini.
Era così intenta nei suoi pensieri che quasi la facevano disconnettere dal resto del mondo che la circondava. Nel frattempo, sul ponte dell'imbarcazione un paio di occhi famelici non le si staccavano di dosso da quando il peschereccio aveva l'asciato la baia di Tokyo.
INIZIO FLASH - BACK :
Due giorni prima della partenza, il conte aveva richiamato la figliastra nel suo studio, per metterla all'accorrente del loro metodo di viaggiare.
Dal momento che solo loro due e un gruppo ristretto di persone era a conoscenza della vera destinazione, lui aveva accordato in gran segreto di suddividere il viaggio in due tappe, la prima per via terra e la seconda per via mare.
In questo momento storico, il Giappone era suddiviso in due parti, dal Fukuoka fino a Tokyo il territorio era governato dagli umani; in vece verso la fine dei confini di Tokyo in poi era tutto territorio dei Cyniclons. E dal momento che per via aerea era un NO assoluto, con il rischio che avrebbero attirato l'attenzione indesiderata su di loro. La seconda opzione non era del tutto da scartare perché è quella via terra; anche lì avrebbero scontrato parecchi problemi come il blocco di posto da parte della polizia giapponese, e i continui controlli gli avrebbero fatto perdere troppo tempo e insospettire i militari stessi. Un altro rischio erano le tre cittadelle : Kiwasaki - Yokohama - Yokosuka, un tempo erano delle prefetture che si affacciano alla baia del territorio, ora sono state occupate dai vari eserciti di molte nazionalità estere che si erano stabilite lì per dare manforte ai giapponesi per la cacciata degli Cyniclons, e questo secondo l'ambasciatore avrebbe creato delle seccature che lui non voleva correre. Come accennato prima, l'ultima opzione è quella che stavano già attuando, era di partire per via terra fino al porto di Tokyo, poi uscire dalla baia della capitale del Giappone per via "nave" e dopo bisognava fare una lunghissima navigazione attraverso l'oceano Pacifico Settentrionale, stavano facendo un'estenuante deviata a passo di lumaca, a detta dal conte era stata suggerita a lui dal "comandante" per non farsi beccare a navigare in quelle acque dove il governo giapponese aveva messo uno STOP di navigazione e della pesca dall'inizio del conflitto con il popolo alieno, e questo sarebbe stato una tragedia se fossero stati beccati in qualsiasi momento.
FINE FLASH- BACK
Un continuo bussare dell'oblò della sua cabina, le fecero saltare dallo spavento chiedendosi chi sarà mai a quest'ora.
Sulle prime pensò che era Oscar, ma conoscendolo bene non si farebbe nessun problema ad entrare dentro la sua cabina senza bussare.
Come aveva promesso al suo autista, la giovane ereditiera era rimasta per la maggior parte del tempo chiusa nella sua cabina, uscendo solo per poche eccezioni.
Ripensandoci, l'ambasciatore non si vedeva da nessuna parte, e per lei la cosa non le riguardava minimamente. Aveva per la testa altre cose, e una di queste era come si sarebbe svolta questa tratta che era più lenta di una lumaca. Non capiva perché Oscar aveva "noleggiato" questo peschereccio, o dovrebbe dire relitto; era così vecchio e arrugginito che era sul punto di affondare, ma miracolosamente stava riuscendo a stare a galla. (💧¬_¬)
?:- Signorina!... Le ho portato il pranzo, il cuoco di bordo ha preparato stufato di maiale con patate al forno, è la sua specialità.-
Le disse una voce maschile, lei era sull'attenti, non si fidava dei marinai che si trovavano a bordo di questo peschereccio. Non voleva avere guai a bordo, finora il viaggio è andato tutto bene. Dopo un'attimo di esitazione, Nico Robin guardò l'oblò della sua cabina, e con voce alta per farsi sentire da lì fuori disse.
N.R :- Avanti...!.-
Dalla porta della sua cabina entrò un uomo molto alto e robusto dalla carnagione olivastra, con dei vestiti che hanno visto vita migliore, puzzava di rum e tabacco. L'olfatto super sensibile della ragazza ebbe la disgrazia di percepire molto chiaramente quei odori molesti; tanto dà infastidirla che mancava poco per farle storcere il naso.
Il marinaio silenziosamente appoggiò il vassoio con il pranzo della ragazza sopra un minuscolo tavolino, che la cabina le offriva come tavolo da pranzo. I suoi occhi verdi non si scollavano di dosso alla silhouette della ragazza che gli stava davanti. Nico Robin sentiva il suo disgusto interiore salire di livelli, voleva solo mandare via il viscidone il prima possibile e mangiare in santa pace.
N.R:- Grazie per la cortesia di avermi portato i pranzo!.-
Anche con i dovuti ringraziamenti, il marinaio non sembrava intenzionato ad andarsene. Nico Robin vedendolo impalato davanti a sé, prese nuovamente parola.
N.R:- Avete qualcosa da aggiungere?... Perché io avrei voglia di pranzare in santa pace.-
La sua risposta non sembrava fosse stata gradita dal nuovo arrivato, che con uno scatto fulmineo la prese per un braccio e la sbatté contro le pareti della cabina, lei si era ritrovata bloccata da questo colosso e dal suo sguardo di quel brivido la stava squadrando dalla testa fino ai piedi con uno sguardo affamato.
A lei non piaceva quello sguardo, e lui non le facilitava di molto questo viaggio straziante. Con una mossa ben precisa, cambiò le loro posizioni, ora era lui ad essere sbattuto contro le pareti fredde della cabina.
?:- A quando vedo la "tigre" ha tirato fuori gli artigli, mi piace il tuo lato aggressivo.-
Il modo in cui la chiama tigre era beffeggiatorio, e i suoi occhi brillavano con una vena di eccitazione fuori dalla norma. Secondo la ragazza, con il suo travestimento non doveva attirare l'attenzione del sesso opposto, anche con i tratti poco belli del viso di Nico Robin, non lo avevano scoraggiato a fare la prima mossa. Questo significava una sola cosa, lui era in astinenza di belle signore compiacenti.
N.R:- Per quanto amo tutti gli animali, felini compresi, io mi definisco una lupa solitaria, e di certo la vostra intromissione non mi alleggerisce il mio umore già pessimo.-
I suoi occhi erano socchiusi squadrandolo male, le sue parole pungenti non avevano messo in allerta il molestatore, anzi tutt'altra cosa, lo stavano intrigando ancora di più.
?:- Piccola, ma come siamo scorbutiche oggi. E dal primo momento che hai messo piede in questa bagnarola che non ho staccato gli occhi di dosso, di certo te ne sarai accorta.-
Il suo sorriso sbieco facevano solo incazzare ancora di più la giovane ereditiera, e con uno scatto veloce lo fece volare fuori dalla sua cabina. La schiena del malcapitato si era scontrata contro le pareti del peschereccio, creando così un ammaccamento sul punto del contatto. Lo stordimento lo avevano confuso, ma non ebbe tempo per riprendere i sensi che lo fece Nico Robin che con una forza sopra umana lo prese per il collo, e lo sollevò come se il suo peso fosse nulla che un giocattolo nelle sue mani.
Un grugnito era uscito dalle labbra del marinaio, che era ancora mezzo intontito dalla forte botta che quella disgraziata gli aveva fatto procurare. Per quando riguarda, lei lo solleva ancora più in alto e un ringhio animalesco le fuori uscì dalle sue labbra, la lupa che era sopita dentro di lei ora scalcitava, voleva uscire e dare sfogo alla sua frustazione sulla patetica scusa di un essere umano. La giovane licantropa questa volta non si militava a un semplice avvertimento, voleva essere lasciata in pace, che lui lo avrebbe appreso con le buone o con le cattive.
N.R:- Senti un po' sterco di maiale, non so cosa ti passa in quella testaccia marcia; ma io non sono come tutte quelle sciaquette che sei abituato tu e i tuoi compari a frequentare. Sì, mi ero accorta delle tue attenzioni viscide nei miei riguardi...Prega che sia la prima e l'ultima volta che ci incontriamo in questo modo, la prossima volta ti butto in mare legato all'ancora e ti faccio sprofondare, sono stata chiara?.- ( è.é) ╬
Dopo il suo sproloquio e il silenzio del marinaio, lei gli strinse con la mano dominante il suo collo, e un lamento uscì dalla bocca dell'uomo.
N.R:- Non ho ricevuto una tua risposta, sono stata chiara oppure no?.- ( è.é) ╬
Il suo tono freddo non l'asciava spazio agli scherzi, e lui si sentiva come sé si trovasse tra l'incudine e il martello, e questa strana tizia non scherzava affatto.
Lui osò incrociare il proprio sguardo con quello della sua aggreditrice, e vide con suo orrore che i suoi occhi cambiavano colore, da un viola scuro a un blu zaffiro pieni di rabbia, e di una furia micidiale pronti a distruggerlo, lui per un secondo ebbe timore che lei lo avrebbe ucciso in seduta stante, il suo carnato divenne bianco per lo spavento.
Lei sentì l'aggiunta di un nuovo odore, e capendo di cosa si tratta, i due interlocutori si voltarono verso la patta dei pantaloni dell'uomo che si é bagnata di urina, Nico Robin sembrava indifferente alla nuova aggiunta, e lui era ancora ancorato contro la sua volontà
Ancora Nico Robin aspettava la risposta da parte del marinaio, che era ancorato sulle pareti del peschereccio non se lo fece ripetere due volte.
?:- Sì- sì- signora!...-
Soddisfatta dalla risposta del marinaio lo lasciò andare, la sua caduta era sgraziata e gli doleva il posteriore, e mentre l'uomo se lo massaggiava per allietare la zona che era venuta a contatto con il pavimento duro dell'imbarcazione, egli sentì le ultime parole dell'ereditiera.
N.R:- Che la nostra chiacchierata rimanga tra di noi, dubito che qualcuno ti creda sé andassi in giro a dire che una ragazza di due taglie più piccole delle tue sia riuscita a metterti sotto scacco, perderesti credibilità.-
Lo scherno era percepito dal suo tono di voce, si divertiva a burlarsi di lui, il marinaio pensava di scherzare con lei senza conseguenze, e lei lo ha rivoltato come un calzino. Con eleganza entrò nella sua cabina e chiuse lo sportello fregandosene del aver ferito un marinaio mezzo ubriaco, lei si concentrò con il suo pranzo.
ANGOLO AUTRICE:
Che faticaccia anche per questo capitolo, che ve ne pare di questa Nico Robin come una tosta? Lei di certo non si lascia scoraggiare da delle avances indesiderate da parte di un marinaio ubriaco.
Un'altra cosa, sono andata in giro su internet, per potermi fare due conti su mezzi che usano nella norma i giapponesi per fare queste attraversate.
Il 1° dal porto di Tokyo fino a Aomori ci voglio in media fino a 3 ore e 26 minuti per via aereo, oppure 8 ore e 32 minuti per via terra . Come accennato prima, nessuna delle due opzioni erano consone per questo viaggio molto pericoloso.
Per la 2° opzione sarebbe, fanno la prima tappa per via terra e per la seconda in via mare uscendo dalla baia di Tokyo, fanno un giro largo per non farsi beccare dal governo giapponese.
I problemi sono appena iniziati per la nostra beniamina, cosa pensate che le accadrà più avanti?.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate nei vostri commenti.
Ps: Per redervi chiara l'idea ho allegato il sito dove ho potuto aiutarmi a fare i calcoli.
/it/map/Kagoshima/Sapporo
K.J.❤
