Visto che per molti capitoli vi ho lasciati liberi dalle mie premesse, stavolta ve ne metterò una luuuuunga. Vi chiedo gentilmente di leggere tutto. Grazie
I poteri di Charles
Questo l'ho già spiegato nel capitolo ma ripetere non fa mai male. Charles e Cassandra sono gemelli, gemelli identici, possiedono lo stesso DNA. Cassandra è un mummundrai e ha copiato il DNA di Charles per avere un corpo, perciò, ad eccezione del cromosoma Y, sono identici e, per questo motivo, hanno potenzialmente gli stessi poteri i quali sono:
Duplicazione del DNA, che tra le altre cose comprende il fattore di guarigione accelerato
Proiezione della forma astrale
Telepatia
Telecinesi
Qual è la differenza tra lei e Charles? Lei ha sviluppato tutti questi poteri, Charles no.
La mia domanda è: perché? Perché nella mia storia non posso fare in modo che anche lui abbia gli stessi poteri della gemella?
Le mirabolanti avventure di C. e dei suoi capelli
Intanto cominciamo con dire che scrivendo C. intendo sia Charles che Cassandra.
Partiamo dai fumetti. Nei fumetti Charles Xavier e Cassandra Nova sono calvi. Calvi. Completamente pelati fin da giovanissimi, lisci come una palla da bowling. Perché? Semplicemente perché la telepatia di entrambi è talmente potente da farglieli cadere tutti, gli unici peli che hanno in testa sono le sopracciglia. Fine.
Poi arrivano i film. I film! Io non sono una sceneggiatrice quindi lungi da me criticare, ma secondo il mio personalissimo gusto i film sono una macedonia di eventi canonici e non canonici mescolati più o meno bene. Partendo dal presupposto che io non amo mangiare la macedonia, guardando i film mi ritrovo a selezionare la frutta che mi piace e a scartare quella che non mi piace, che in questo caso si traduce in scelte di trama che mi piacciono e altre che invece preferisco dimenticare. Ora però stiamo parlando dei loro capelli, giusto? Ecco. Se per i poteri è ingiusto che lei li abbia e lui no, per i capelli … perché lui li ha e lei no?
Mi spiego meglio.
Se avete visto Deadpool avrete notato che Cassandra è calva come dovrebbe essere. Perché allora, nei film dove compare, Charles ha i capelli?
Sì, avete capito bene, Charles ha i capelli.
Se i film avessero rispettato la sua estetica fin dall'inizio sarebbe stato tutto diverso. Non parlo dei primi film con Sir Patrick Stewart ma di First Class: lì Charles bambino avrebbe dovuto essere biondo, tanto per cominciare; in secondo luogo in quella scena romantica dove cammina a braccetto con Raven sotto la pioggia dopo il conferimento della laurea James McAvoy avrebbe già dovuto essere calvo! Invece no! Invece no, al posto di una pelata lucida e liscia si ritrova una chioma di folti capelli castani (e non biondi, ricordiamolo) che si porta dietro non solo fino alla fine di Firts Class, non solo dieci anni dopo in Days of Future Past, ma anche altri dieci anni dopo quasi fino alla fine di Apocalypse, dove li perde tutti in una volta per colpa di Apocalisse e dove, ve lo ricordo, ha già superato i quarant'anni! Quindi al diavolo la calvizie precocissima dovuta alla sua telepatia! Ma non finisce qui! I capelli se li porta dietro anche in Logan! Esatto! In Logan ha i capelli! Evidentemente Calibano era troppo terrorizzato da lui per avvicinarsi e Logan non aveva voglia di usare i suoi artigli di adamantio per renderlo un minimo presentabile, ma in quel film lui ha una coroncina di capelli lunghi che gli restano attaccati fino alla fine!
Quindi, cosa voglio dire con tutto questo? Dal momento che nella mia storia, pur inserendo molte cose dei fumetti, seguo la linea logica dei film, se Charles ha i capelli anche Cassandra ha i capelli.
Fine.
Buona o cattiva?
Lo so che molti di voi storceranno il naso ma sono stata tanto crudele con Charles, forse troppo, non credo che vi serva che faccia l'elenco di tutte le tragedie che ha dovuto affrontare anche a causa delle mie decisioni, per questo ho deciso che, in questa dimensione, in questa versione della terra, in questa linea temporale, Cassandra sarà buona.
Ovviamente non sarà così facile, non sarà buona fin dall'inizio, ma voglio un lieto fine per lei e Charles come voglio un lieto fine per lui e Raven.
63. Scoperte inaspettate
Logan le andò incontro ed estrasse gli artigli ossei che le puntò alla gola, lei lo respinse con un lievissimo movimento della mano e lo fece andare a sbattere contro la parete.
"Non ci proverei se fossi in te" gli disse "Potrei ucciderti in un istante, fattore rigenerante o meno."
"Non importa" sussurrò lui minaccioso alzandosi "Mi piacerebbe lo stesso infilzarti con i miei artigli! Ne varrebbe la pena!"
Nonostante Raven condividesse la rabbia di Logan gli posò una mano sulla spalla.
"Hai detto che ci meritiamo di sentire la verità e io vorrei proprio saperla. Hai detto che Charles vuole ucciderci, giusto? Io non ci credo e non ci crederò mai, perciò ora parla se non vuoi che ti prenda a calci in culo!"
Cassandra rise.
"Vi ho detto che avrei parlato, sarebbe sciocco rimangiarsi la parola, no?"
Rimase in silenzio per un po', esaminando tutti, poi parlò.
"In questo momento Charles è debole, fisicamente ed emotivamente, lui sa bene che non l'avete mai davvero tradito, eppure vi odia lo stesso. Sapete perché?"
"Forse ci ritiene deboli" suggerì Erik "Se fossi al suo posto sarebbe questo il mio primo pensiero, ma non è ciò che penserebbe Charles."
"Esatto." rispose Cassandra ridendo "Lui è troppo stupido per pensare una cosa del genere!"
"HEY!" gridò Logan, offeso "NON OSARE!"
"Lui ora è debole" continuò lei ignorando Logan "Sinistro però ha preferito andare sul sicuro e gli ha fatto indossare un collare inibitore, perciò non può nemmeno usare i suoi poteri telepatici per difendersi da lui."
Jean trattenne il fiato.
"Quindi … Sinistro …"
"No" la interruppe Cassandra "Sinistro sta facendo di tutto per potersi impossessare della mente di Charles ma non c'è ancora riuscito. Lo sta torturando fisicamente e mentalmente ma lui non cede … e sapete perché?"
Tutti si scambiarono degli sguardi carichi di ansia.
"È stato furbo, devo ammetterlo, anche se è uno stratagemma che probabilmente gli si ritorcerà contro. Charles ha eretto un muro fatto di emozioni totalmente estranee a lui, si è creato una seconda personalità che vi odia e vi vuole uccidere e lui, il suo vero se stesso, è dietro quel muro che ha costruito mattone dopo mattone con il solo scopo di proteggevi."
Hank sospirò di sollievo.
"Quindi lui sta facendo tutto questo … per noi?"
Cassandra annuì.
"Io lo trovo incredibilmente sciocco. Io ho visto nella sua mente, ho visto tutta la sua vita. Avete idea di quanto sia stanco? Di quanto gli pesi essere se stesso? Ho visto quando Jean lo ha disintegrato e anche allora, quando avrebbe potuto finalmente godersi un po' di pace, ha preferito tornare indietro e lo ha fatto solo per voi!"
Jean abbassò lo sguardo imbarazzata.
"Anche ora sarebbe più facile per lui lasciarsi andare e permettere a Sinistro di impossessarsi della sua mente, invece preferisce soffrire pur di resistere perché sa che, se dovesse cedere, voi e il mondo sareste perduti … e in effetti ha ragione."
Logan strinse i pugni, era frustrante sapere cosa stesse passando Charles e non poter fare nulla per aiutarlo.
"Ora Charles è sempre più debilitato dalle torture" continuò a spiegare Cassandra senza perdere quel sorriso maligno "Più Sinistro si accanisce su di lui più lui deve rendere spesso quel muro che lo protegge. Ciò che mi chiedo però è se sarà in grado di uscire e ritrovare se stesso o se, una volta libero, vi ucciderà senza nemmeno rendersene conto?"
Il peso di quelle parole colpì tutti come una frana.
"Se Charles dovesse attaccare saremmo costretti a difenderci" disse Raven "Potremmo addirittura doverlo uccidere, davvero stavolta."
"NO!" gridò David "Non ve lo permetterei!"
"Potremmo non avere scelta" sussurrò Jean devastata dal dolore "Altrimenti ci ucciderebbe lui."
"Se questo dovesse succedere" disse Logan "Se davvero dovesse uccidere anche uno solo di noi e lo venisse a scoprire la cosa lo distruggerebbe."
Cassandra scoppiò a ridere.
"Non è divertente?" disse "Per me lo è, molto".
Logan le si avvicinò e la guardò con odio e disprezzo.
"No, Cocca, non lo è. Noi conosciamo bene Charles, sapremo cosa fare per aiutarlo, non temere, lo farò tornare in sé anche se dovessi prenderlo a pugni fino allo sfinimento!"
Erik alzò un sopracciglio e Logan si strinse sulle spalle.
"Che c'è? Non c'è niente che possa fermare un pugno amorevole!"
Cassandra scoppiò a ridere.
"Siete divertenti" disse lei "Ma temo che Charles non potrà più riuscire a ritrovare se stesso, non nel luogo in cui si sta nascondendo da Sinistro. Mi dispiace ma lo avete già perso."
Erik sputò per terra, disgustato.
"Sei sua sorella" disse "Dovresti proteggerlo, aiutarlo, non fargli del male! Hai detto bene prima, Charles è nato sfortunato! Prima è stato tradito da suo padre, poi dal patrigno, quando si è aperto al mondo anche colui che riteneva suo amico lo ha abbandonato" disse riferendosi a se stesso "Ha sofferto più di quanto un essere umano possa sopportare e nonostante questo è ancora qui, ancora vivo e ancora alla ricerca della bontà negli altri. Non è la telepatia, non è la telecinesi e nemmeno il fattore di guarigione, il suo potere più grande è la Speranza, quella con la S maiuscola! Evidentemente tu non puoi capire, non potrai mai farlo perché, anche se gli somigli, non sarai mai come lui!"
Cassandra aveva ascoltato tutto con un sorriso beffardo stampato in faccia, indifferente alle parole di Erik.
"Toccante" disse con tono piatto "Siete davvero dei cuccioli carini, ma ora, se non vi dispiace, preferirei tornare da mio fratello, sempre che sia ancora in se stesso o, peggio, che Sinistro sia riuscito ad ucciderlo."
Le ultime parole di Cassandra fecero appesantire ancor di più l'atmosfera, nessuno osò muoversi o parlare, lei approfittò di quel momento per andarsene indisturbata e quando se ne accorsero ormai era troppo tardi, era sparita.
Cassandra tornò alla struttura un paio d'ore più tardi, se l'era presa comoda e sperava di tornare e trovare Charles già nella sua cella, ma lì non c'era; uscì dalla stanza e si mise in ascolto e udì dei rumori di acqua mossa in una stanza poco lontano, si avvicinò ed entrò e lo spettacolo che si trovò di fronte la fece sorridere.
In mezzo alla stanza c'era una larga vasca piena d'acqua, da una parte c'era Sinistro che osservava Scott mentre, con innaturale freddezza, teneva la testa di Charles immersa nell'acqua. Charles era completamente nudo, aggrappato disperatamente al bordo della vasca, tremava e cercava in tutti i modi di resistere. Tutto il suo corpo era ricoperto di lividi e tagli e Cassandra ne vide uno particolarmente grande e scuro al centro della colonna vertebrale e notò che Charles, che si dimenava sempre più debolmente, non muoveva le gambe. Sinistro si voltò verso Cassandra, poi si rivolse a Scott e con un cenno gli fece capire di togliergli la testa dall'acqua, Charles tossì acqua e sangue e respirò a pieni polmoni nonostante ogni respiro gli costasse dolore e fatica.
"Sei resistente, eh?" chiese a Charles "Mi costringi a farti sempre più del male. Non sei stanco di tutto questo? Non vuoi lasciarti andare al dolce oblio della morte?"
La voce di Sinistro era melensa, quasi fastidiosa, digrignò i denti e arricciò il naso con disgusto e parlò con voce roca.
"Vai a farti fottere!"
Sinistro lo afferrò per i capelli per farlo voltare e lo colpì in pieno viso con il dorso della mano, la ferita che aveva sul labbro si riaprì e uscì parecchio sangue, lo lasciò andare e rivolse un altro cenno a Scott che immerse nuovamente la testa di Charles nell'acqua.
"Non pensavo che sarebbe stato così resistente" disse rivolgendosi a Cassandra "Sembra che nessuna tortura funzioni."
Cassandra sorrise e si strinse nelle spalle.
"Fai come vuoi" gli disse "Sai che però così rischi di ucciderlo davvero."
Sinistro grugnì, infastidito, poi espirò dal naso.
"In effetti non hai tutti i torti. Scott, basta così, portalo nella sua cella."
Scott obbedì, tirò di nuovo fuori Charles, che ricominciò a tossire, ogni colpo di tosse scuoteva il suo corpo ma le gambe restarono immobili anche mentre Scott lo sollevò per portarlo fuori dalla stanza, seguito da Cassandra, la quale fece una piccola deviazione prima di raggiungere il fratello nella sua cella.
Scott aveva posato Charles nel piccolo lettino e lui giaceva lì, incapace di muoversi, troppo debole perfino per respirare senza provare dolore, Cassandra gli si avvicinò e lo obbligò a indossare un camice che lo coprisse, lui non oppose resistenza, troppo debole per reagire.
"Perdonami, mi mette in imbarazzo vederti così" disse, ovviamente mentendo.
Si allontanò di qualche passo e lo osservò meglio, era pallidissimo, lividi e tagli più o meno recenti erano praticamente tutto il suo corpo.
"Ho visto quel grosso livido sulla schiena" disse divertita "Per caso senti le gambe?"
Charles aveva gli occhi serrati per il dolore, si voltò appena verso di lei e li aprì leggermente, poi tornò a fissare il soffitto.
"Ah, capisco." disse lei dopo una risata "Dovresti già essere abituato a questa sensazione ma non temere, non appena ti verrà tolto il collare il tuo fattore di guarigione sistemerà tutto. Sempre che accada, potresti morire prima." aggiunse compiaciuta.
Charles continuò a ignorarla.
"Sai, sei veramente stupido" continuò lei "Potrei capire se lo facessi per te stesso, ma non è per il tuo stesso bene che ti sei aggrappato così tenacemente a te stesso e alla vita, giusto? Lo fai per gli altri! Sempre per gli altri!"
Cassandra gli si avvicinò di più, tanto da far sfiorare i loro nasi.
"Sai, sono andata dai tuoi compagni, gli ho raccontato che vuoi ucciderli."
Charles digrignò i denti.
"Vaffanculo."
"Sì, grazie, anche tu" rispose lei con un sorriso "Ciò non cambia che ora loro sanno e sono disposti anche loro ad ucciderti pur di fermarti, non è meraviglioso?"
Charles non rispose e Cassandra sbuffò.
"Oh, così non è divertente!" esclamò "Pensavo che ti saresti arrabbiato, invece no! Sinistro ti ha fatto troppa bua?" chiese con un tono di voce fintamente dolce e accarezzandogli il viso senza che lui potesse reagire "Povero bimbo, povero bimbo ferito! Non te ne va bene una, vero? Appena sembra che qualcosa vada per il verso giusto e tu inizi ad assaporare un po' di felicità la vita ti smentisce, vero?"
Charles chiuse gli occhi, per un istante li serrò più forte per resistere a una fitta improvvisa ma li rilassò subito, troppo debole perfino per reagire al dolore.
"Non rispondi, eh?" chiese Cassandra "Dovrò dunque cercare le risposte con le mie mani?"
Charles era immobile, il suo petto si alzava e si abbassava lievemente al di sotto del camice che lei gli aveva fatto indossare, Cassandra si mise dietro di lui e, come aveva già fatto, avvicinò le dita alla sua testa e le fece entrare nel cranio, Charles era svenuto per lo sfinimento e non reagì mentre lei cercava qualcosa dentro la sua mente.
"Oh, interessante …" mormorò "Molto interessante … ma … ma cosa …"
L'espressione di Cassandra mutò repentinamente, il suo sorriso scomparve sostituito da una smorfia di paura, lei ritrasse la mano come se qualcosa l'avesse scottata e la tenne con l'altra come se avesse subito una ferita fisica.
"Cosa … cos'era quella cosa, Charles?" chiese, spaventata, nonostante sapesse che Charles non le avrebbe risposto "Non è possibile che tu … No!" gridò, in preda al panico "Sei un idiota, Charles! Un idiota!"
Cassandra era pallida come le pareti della cella, indietreggiò di qualche passo, poi uscì dalla stanza lasciando Charles solo, era spaventata, aveva visto in lui qualcosa che l'aveva presa alla sprovvista, non sapeva come reagire a quella rivelazione che minacciava di minare tutto ciò in cui lei aveva sempre creduto; camminò a passo svelto per qualche minuto, poi si fermò con il fiatone e posò la schiena alla parete.
"Non è possibile … tutto questo … non è possibile …"
Si voltò in direzione della stanza dalla quale c'era suo fratello, nei suoi occhi qualcosa cambiò, l'azzurro che fino a quel momento sembrava fatto di ghiaccio sembrò iniziare a sciogliersi, lei era senza fiato, ma riuscì a sussurrare.
"Charles …"
"Quindi?" chiese Lester "Partiamo così, senza nemmeno avere un piano?"
"Non abbiamo scelta" commentò Logan serio "D'altra parte ci capita spesso di partire per delle missioni senza preavviso e oggi l'urgenza ci impedisce di pianificare un attacco coordinato, dovremo improvvisare."
Jean annuì.
"Di solito ci affidiamo a Charles" ammise "Grazie ai suoi poteri telepatici e alla sua esperienza riesce a valutare ogni situazione in pochi istanti, oggi dovrete accontentarvi di me."
Erik sorrise e le posò una mano sulla spalla.
"Sei una dei migliori allievi di Charles, sono certo che sarai più che all'altezza della situazione."
Jean sorrise in risposta ma lei, come tutti gli altri, era tesa e sperava che tutto andasse per il meglio.
"Tenete a mente una cosa" disse Logan "Qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa saremo costretti a fare, ricordate che lo stiamo facendo per Charles."
