"Cosa c'è, Sam, non ti piace? Posso prepararti un panino se vuoi"
"Non ce n'è bisogno, Bobby, Sam mangerà quello che ha nel piatto"
"Per il momento lo sta solo guardando, John"
Il più giovane dei Winchester alzò gli occhi e chiese:
"Posso essere scusato? Non ho molta fame"
"Come sarebbe a dire che non hai fame? Sono due giorni che non tocchi cibo" – chiese Dean.
Sam lo ignorò e tornò alla carica:
"Posso andare, signore?"
"Devi chiedere il permesso a Bobby, questa è casa sua"
Sam si voltò a guardare l'uomo e lo implorò silenziosamente di lasciarlo libero.
"Certo che puoi andare, ragazzo, anche se avrei preferito che mettessi un po' di grasso su quelle ossa"
"Grazie"
"Papà, gli permetterai davvero di non mangiare?"
"Dean, piantala, e tu, Sam, vai dritto di sopra, sei sempre in punizione"
L'adolescente si mise in piedi e senza aggiungere altro ad un triste "buonanotte", si avviò verso le scale per rifugiarsi al piano superiore. Raggiunse velocemente la sua stanza e non appena si chiuse la porta alle spalle, si sentì sollevato per aver messo un pò di spazio tra lui e suo padre.
Da quando aveva rimesso piede in casa, John lo aveva trattato freddamente ribadendo il suo punto di vista sul college e Sam non aveva osato ribellarsi. Era chiaro che il momento di tenerezza era rimasto sulla statale e che il marine era di nuovo al comando, quindi tanto valeva tacere.
A volte papà gli sembrava bipolare per la velocità con cui passava da una personalità all'altra e questo lo destabilizzava molto, ma era un'altra debolezza che si era preoccupato nel tempo di tenere ben nascosta.
Si andò a sedere sulla cassapanca sotto la finestra e cominciò a rimuginare su quanto era accaduto nelle ultime ore. I suoi compagni di squadra erano sicuramente ad Austin ormai e Sam si sentì invaso da una profonda tristezza. Chinò il capo sconfitto, poi il suo orgoglio tornò a galla e si disse ancora una volta che presto avrebbe smesso di fare quella vita.
"Sammy"
L'adolescente scattò in piedi e si guardò intorno. Era sicuro di aver sentito una voce, ma teoricamente nella stanza doveva esserci solo lui. Accese le luci e non notò nulla di strano, poi, quando era sul punto di darsi dello stupido, la sentì di nuovo. Si avvicinò alla finestra e guardò verso le carcasse delle auto.
"Sammy, perché non mi rispondi?"
Il giovane Winchester a quel punto era davvero spaventato e stava per andare da suo padre quando un volto si materializzò sui vetri facendogli fare un balzo all'indietro.
"Sammy"
"Mamma"
"Ciao, tesoro"
"Non sei reale"
"Sono qui davanti a te"
"No, sei solo frutto della mia immaginazione"
"Ti assicuro che sono qui! Ti ho sentito piangere, ho sentito che mi chiamavi"
"Come è possibile?"
"Sono tua madre, amore mio, verrò sempre per te"
"Ma papà dice che…"
"Non ascoltarlo! John non è più l'uomo che ho amato e non è il padre che avrei voluto per i miei figli"
"Perché sei qui?"
"Non posso più sopportare come ti tratta, così sono venuta a prenderti"
"A prendermi?"
"Sì"
"No, tu sei morta e papà ci ha insegnato che non dobbiamo fidarci dei fantasmi"
"Non vuoi che stiamo insieme, tesoro? Non mi vuoi bene?"
"Mamma, io…"
"Ti terrò al sicuro, te lo prometto. Niente più mostri, niente più sangue"
"Davvero puoi portarmi via?"
"Sì, ma prima devi fare una cosa per me"
"Che cosa?"
"John cercherà di fermarci"
"Non importa, voglio venire con te"
"Forse dovresti prendere qualcosa per difenderti"
"Non voglio fare male a papà o a Dean"
"Non ti sto chiedendo di farlo,è solo una precauzione"
"Okay, sì, ma…"
"Sammy, devi uscire da solo da qui, io non posso entrare"
"Perché no?"
"Perché questa casa è piena di protezioni, ma ti aspetto al Dodge"
"Mamma"
L'immagine della donna sparì dai vetri e Sam si precipitò alla finestra.
"Vieni da me"
"Arrivo, mamma, non te ne andare"
Si voltò, prese quello che gli serviva e pensò a come lasciare la casa senza farsi vedere. Uscì in corridoio e stava per dirigersi verso la vecchia stanza di Bobby, che affacciava sul retro della rimessa quando Rumsfeld gli si mise alle calcagna. Gli afferrò una gamba senza morderlo e tentò di trattenerlo.
"Lasciami, non voglio giocare"
Il cane non lo mollò e cominciò a tirare Sam verso la sua stanza ringhiando forte.
"Zitto, papà ti sentirà! Va bene, va bene, vengo con te"
Il ragazzo seguì il suo amico a quattro zampe e finse di rientrare, poi spinse Rumsfeld e lo chiuse dentro.
"Scusa, bello, devo andare dalla mamma"
Nel frattempo al piano di sotto Dean stava guardando di traverso suo padre e ad un certo punto esplose :
"Perché non gli hai detto che doveva mangiare?"
"Perché spesso non lo fa dopo una crisi"
"Ma non mette niente nello stomaco da 48 ore"
"Lo so ed è per questo che dopo gli porto qualcosa"
"Glielo porto io adesso"
"Culo sulla sedia, Dean"
"Ma.."
"Niente ma, vado io tra qualche minuto"
Un rumore di vetro fece alzare gli occhi ai tre uomini e Dean chiese:
"Ma che diavolo sta combinando?"
"Sam"- chiamò John, ma non ebbe risposta.
"Che ha da abbaiare tanto quell'ammasso di pulci?"-chiese Bobby
"Sam"
L'ex marine si alzò e avviandosi velocemente verso le scale, chiamò di nuovo il suo ragazzo ottenendo lo stesso risultato. A quel punto si precipitò verso la stanza del figlio e non appena spalancò la porta, Rumsfeld gli saltò praticamente addosso, poi si lanciò per le scale suscitando l'ira del suo padrone.
"Fai bene a correre, sai che non devi venire di sopra"
Dean entrò nella stanza e vide il padre in preda al panico.
"Non c'è, Sammy è sparito"
"Papà"
"Che c'è?"
"Non avevo lasciato il mio borsone sul pavimento"
"Che importa adesso?"
Il maggiore dei Winchester raccolse la sua borsa e disse:
"Ci tengo dentro la pistola, papà, non lo lascio mai in giro"
I due si fissarono per un attimo, poi all'unisono capirono che dovevano seguire il cane di casa. Si precipitarono fuori con Bobby e si separarono per coprire più spazio in minor tempo.
"Sammy"
John iniziò a cercare freneticamente il figlio e sentì crescere l'angoscia dentro di sé fino a quando non lo vide in piedi davanti al Dodge.
"Che diavolo ci fai qui fuori?-urlò-Ti avevo detto che sei in punizione e questo significa che non hai il permesso di uscire, né tantomeno di rompere le cose di Bobby. Torniamo in casa e vai ad alzare subito dal pavimento quello che è rimasto della lampada. Ovviamente ti scuserai e gliela ripagherai"
Il più giovane dei Winchester non si mosse e il cacciatore chiese:
"Samuel, mi hai sentito? Torna immediatamente in casa"
Fece per avvicinarsi, ma il suo ragazzo si voltò e gli puntò contro l'arma di Dean.
"Sam, che stai facendo?"
"Stai lontano da me"
"Sam, sono papà, metti giù la pistola"
Il ragazzo scosse la testa e l'uomo capì che c'era qualcosa di grosso in ballo. Sentendo arrivare suo figlio maggiore e Bobby e temendo qualche reazione violenta del suo secondogenito, alzò le mani e tentò di tenerlo calmo:
"Va tutto bene, Sam, non aver paura"
"Papà"
"Dean, non ti avvicinare"
"Che succede?"
"Sam è armato, non ti muovere"
"Che vuol dire che è armato? Ti sta puntando una pistola?"
"Sì, resta lì"
John guardò di nuovo il figlio minore e vide che aveva ancora fra le mani l'arma.
"Sammy, abbassa la pistola"
Il ragazzo scosse di nuovo la testa e la strinse con più vigore tenendo sotto tiro il padre.
"Okay, non metterla giù, ma dimmi che succede"
"Hai mentito"
"Su cosa ho mentito?"
"Mamma"
"Che cosa c'entra la mamma?"
"Mi avete detto che era morta"
"Mamma è morta"
"Bugiardo"
"Sam, non ti ho mentito, tua madre è morta tanti anni fa e tu lo sai"
"Non è vero, lo hai detto solo per portarmi via da lei, ma ora è tornata"
"Che stai dicendo? Tua madre non è qui!"
"Sì, invece. Me l'ha detto che avresti continuato con le tue bugie e che devo liberarmi di te se voglio la mia vita"
"Sam, io non so chi stai vedendo, ma non è tua madre"
Il ragazzo scosse la testa e tornò ad ascoltare la voce alle sue spalle.
"Che sta succedendo, papà?"
"Non lo so, Dean, ma non siamo soli"
Guardò di nuovo il figlio minore, che sembrava molto concentrato su qualcosa che non riuscivano a vedere e chiese:
"Sam, la mamma ti sta parlando?"
"Sì"
"E' qui? Tu puoi vederla?"
"Sì"
"E che cosa ti sta dicendo?"
"Dice che andremo via insieme"
"Voglio parlare con lei"
Sam scosse la testa e disse:
"Lei non vuole"
"Perché non è la mamma, Mary parlerebbe con me"
John sentì Bobby mormorare qualcosa in sottofondo e riconobbe le parole di un incantesimo di manifestazione. Dopo qualche istante cominciò a distinguere qualcosa e con orrore vide una figura materializzarsi un po' alla volta alle spalle del figlio minore. L'ombra gli circondava le spalle con un braccio e gli stava parlando all'orecchio.
"Allontanati dal mio ragazzo"
L'essere alzò lo sguardo e sorrise malignamente.
Sam aggrottò la fronte e strinse più forte la pistola.
"Non ascoltarlo, figliolo, non è tua madre! Ti sta riempendo la testa di cazzate, niente di quello che ti sta dicendo è vero"
Dean vide suo fratello prendere la mira e capì che stava per sparare. Si precipitò dal padre e gli fece scudo con il suo corpo.
"Sammy, no, non farlo"
Gli occhi dei due ragazzi si incrociarono e il mare dei ricordi di una vita insieme li travolse.
(Inizio flashback)
"Quando arriva papà, Dee?"
"Presto"
"Quanto presto?"
"Prestissimo, vedrai"
"Lo hai detto anche ieri e non è tornato"
"Ma ha chiamato, ricordi?"
"Sì e mi ha detto che sei tu il capo"
Sam aveva messo il broncio e Dean sapeva che non sarebbe passato molto prima che avrebbe aperto le fontane, così aveva tentato di distrarlo:
"Ehi, che ne dici se ti racconto una storia?"
"Una di Batman?"
"Okay, ma poi ci sediamo a tavola e mangiamo"
"Non aspettiamo, papà?"
"Non so a che ora arriva, Sammy"
"Dee, ma papà ci vuole bene?"
"Certo che ci vuole bene, che domande fai?"
"E allora perché ci lascia sempre soli?"
"Perché papà deve lavorare e non può portarci con lui"
"Ma gli altri papà la sera sono a casa, me l'ha detto Tim Robinson"
"Il lavoro di papà è difficile e non sempre riesce a tornare"
"Dee"
"Che c'è?"
"Io ho paura quando papà non c'è"
"Non devi perché ci sono io con te"
"E se arriva un mostro?"
"Lo prendo a calci in culo"
"Hai detto "culo", papà ti ucciderà"
"Non lo saprà se facciamo un patto segreto"
"Cos'è un patto segreto?"
"Vuol dire che ci diciamo delle cose e non le raccontiamo mai a nessuno"
"Solo noi?"
"Solo io e te contro il mondo, Sammy"
"Come Batman e Robin?"
"Proprio come Batman e Robin"
"Okay, Dee"
"Allora facciamo il patto?"
"Che cosa devo fare?"
"Devi stringermi la mano come fanno gli uomini e devi promettere che non racconterai a nessuno quello che ci diremo"
"Dee, sono piccolo, non sono un uomo"
"Lo so, scimmietta"
"Però prometto, non racconterò a papà che hai detto…"
"Stop, Sammy, non c'è bisogno di ripeterlo"
"Dee, il 'Pala"
John era entrato dalla porta dopo pochi istanti e Sammy gli era saltato addosso.
"Daddy"
"Ehi"
"Mi sei mancato"
"Anche tu, schizzo. Ciao, Dean, tutto okay?"
"Sì, signore, tutto bene"
"Daddy"
"Che c'è, Sammy?"
"Perché non tornavi?"
"Ho dovuto lavorare più del previsto, ma ora sono qui e se scendi un attimo, mi tolgo la giacca"
"No, no, voglio stare in braccio"
"Solo un attimo, te lo prometto e poi ti riprendo"
"Dai, Sammy, lascia andare papà"
"E se se ne va di nuovo?"
"Non me ne vado, promesso"
"Croce sul cuore?"
"Croce sul cuore"
"Okay"
Sam era sceso, ma era rimasto attaccato alle gambe di suo padre mentre l'uomo si sfilava la giacca.
"Ehi, non scappo, tranquillo"
"Spegni il telefono?"
"Perché devo spegnere il telefono?"
"Perché, quando suona, tu diventi serio e te ne vai"
"Sammy"
"Ti prego"
Sia John che Dean avevano sempre capitolato davanti agli occhioni del più piccolo e l'uomo aveva accettato di disconnettersi da tutto ciò che c'era fuori dalla porta.
"Contento? Niente cellulare"
"In braccio"
"Prima faccio una doccia"
"Prima in braccio"
L'uomo aveva sorriso, poi si era chinato e aveva raccolto il suo bambino, che felice gli aveva cinto il collo con le braccia e gli aveva stampato un bacio sulla guancia.
"Hai fatto il bravo?"
"Sì, sì"
"Proprio bravo, o se chiedo a Dean, viene fuori qualcosa?"
Sammy aveva aggrottato la fronte e poi aveva detto:
"Non ho mangiato tutto a scuola e la signorina Marlowe mi ha sgridato"
"Cosa ti ho detto sul fatto di non sprecare il cibo?"
"Lo so, ma non ne volevo più"
"E cosa hai lasciato?
"Non mi ricordo"
"Sammy"
"Era verde e non la volevo"
"Ma tu mangi le verdure"
"Quella era brutta"
"Okay. C'è qualche altra cosa che vuoi raccontarmi?"
"Sai che Dee e io abbiamo un segreto?"
Dean era sbiancato e aveva tentato di fermare il fratello, ma poi gli sentì dire:
"Dee e io siamo come Batman e Robin"
"Ah sì? E io non faccio parte del clan?"
"Daddy, puoi essere Alfred senza i capelli bianchi"
John era scoppiato a ridere e il peso della caccia era scivolato dalle sue spalle.
"Quindi questa è la Bat-caverna?"
"E il Pala è la Bat-mobile"
"Batman e Robin vogliono andare a mangiare un hamburger o sono troppo impegnati a fare gli eroi?"
"Con le patatine e la cola?"
"Con le patatine e la cola"
"Sì"
"Batman, tu che dici?"
"Sono sempre pronto per un hamburger"
"Bene, allora se Robin è d'accordo, Alfred si va a fare una doccia e poi andiamo"
(fine flashback)
Dean fissò inorridito suo fratello e la creatura che lo teneva legato a sé.
"Sammy, abbassa la pistola"
"Mamma non vuole"
"Mamma non è qui"
"Sì, è qui"
"No e sai perché so che non è lei? Perché lei amava tanto papà e non ti chiederebbe mai di fargli del male"
Sam esitò e abbassò un po' la pistola, ma la creatura gli strinse forte un braccio intorno al collo facendogli mancare il respiro.
"Lascialo andare"- urlò Dean
"Se ti avvicini, lo uccido"
"Non fare del male a mio figlio, o giuro su Dio che…"
"John Winchester, non sei nella posizione di dare fare minacce. Tuo figlio è una preda perfetta e tu lo hai spinto dritto tra le mie braccia. C'è tanta di quella rabbia dentro questo giovanotto, rabbia contro il suo paparino. Sapessi come ti odia…"
"Tu non sai niente di me e di Sammy"
"Oh, so più di quello che credi. Sono entrato nella sua testa e c'è un gran casino qui dentro"
"Non hai il diritto di farlo"
"Lui mi ha fatto entrare, è stato così facile. Vi sto braccando da Dripping Springs, dal giorno in cui lo hai portato via da scuola. Ho sentito l'odore della sua furia a chilometri di distanza e l'ho osservato tutta la notte. Volevo prenderlo già lì, ma poi le strisce di sale mi hanno fatto capire che siete cacciatori e ho dovuto aspettare il momento giusto. Devo dire che hai un talento naturale nel farlo incazzare e ti ringrazio tanto per averlo preparato per me"
"Allontanati da lui, Sam non ti appartiene"
"E appartiene a te?"
"Certo che mi appartiene, è mio figlio"
"Vediamo a chi ubbidisce"
L'essere tornò a sussurrare all'orecchio di Sam e il ragazzo puntò di nuovo la pistola contro suo padre.
"Sammy, no"
"Dean, spostati"
"No! Se vuole spararti, lo farà dopo aver sparato a me"
"Non posso permettertelo, figliolo"
"Sammy, guardami, sono io, sono Dean. Non puoi non ricordarti di me, concentrati"
Il minore dei Winchester fece quello che gli era stato detto e l'arma si abbassò di nuovo.
"Dean"
"Sì, Sammy, sono qui"
"Aiutami, non respiro"
Il ragazzo cominciò ad ansimare più forte e John sbarrò gli occhi vedendo l'essere aumentare la stretta intorno al collo di suo figlio.
"Lascialo"
"Papà"
L'uomo incrociò lo sguardo terrorizzato del suo secondogenito e gli disse:
"Non muoverti, Sammy, andrà tutto bene"
"Non respiro, non…"
L'essere sorrise di nuovo e guardando dritto negli occhi il cacciatore più anziano, disse:
"E' stata una bella festa, ma adesso noi ce ne andiamo. Saluta paparino, Sammy"
I tre uomini un attimo prima videro la creatura volatilizzarsi davanti ai loro occhi e un attimo dopo la sua vittima crollare a terra privo di conoscenza.
"Sammy"
John spinse di lato suo figlio maggiore e si precipitò dal suo ragazzo.
Lo prese tra le braccia e cominciò a schiaffeggiarlo nel tentativo di farlo riprendere.
"No, ti prego, apri gli occhi"
Cercò il battito del cuore di suo figlio, ma non lo trovò e il mondo gli crollò addosso quando si rese conto che non respirava più. Stese a terra il suo secondogenito e gli portò la testa all'indietro.
"Dean, aiutami"
I due Winchester cominciarono una RCP e dopo ogni pausa John cercava di cogliere qualche reazione, ma all'inizio gli sforzi suoi e di suo figlio maggiore non furono premiati.
"Forza, Sammy"
Dopo un paio di tentativi però il ragazzo riprese a respirare e il più anziano dei Winchester lo strinse tra le braccia.
"Reagisci, figliolo, svegliati"
Urlò più volte il nome del suo ragazzo scuotendolo disperatamente, ma i suoi richiami rimasero inascoltati perché Sam Winchester non era più lì.