Era stato meraviglioso.

Emily e Richard erano più che soddisfatti dei loro vari giri d'amore.

Avevano atteso 15 minuti tra un rapporto e l'altro per non affaticare troppo il cuore di lui, e l'avevano fatto tre volte.

Il primo era rabbioso, dovuto dal sentimento del momento.

Morsi e graffi deturpavano le loro pelli arrossate e sudate.

Il secondo, era giocoso. Era cominciato con delle mutue prese in giro ed era sbocciato in lamenti sensuali e gemiti soffocati.

Il terzo era lento. La vera connessione.

"È stato magnifico" disse Emily a voce roca per il troppo urlare.

"Sei magnifica"

"Mi dispiace di aver urlato"

"Anche a me. Ma era necessario"

"Già"

"Che programmi hai per domani?"

"Ti aiuterò a fare i bagagli e ..."

"I bagagli?"

"Non dirmi che hai dimenticato che devi andare a Portland?!"

"A dire il vero si... si lo avevo dimenticato" disse tristemente.

Lei sorrise e lo baciò.

"Sai è dolce che tu lo abbia dimenticato"

"Beh dopo l'ultima ora francamente non penso che ricorderei nemmeno come mi chiamo"

"Adulatore"

"Dea"

"Buonanotte"

"Vieni con me"

"Cosa?"

"A Portland. Vieni con me. Devo lavorare mezza giornata fino a giovedì, mentre venerdì pomeriggio e sabato mattina avrò la convention. Vieni con me, ti prego. Potresti tornare venerdì per la cena con le ragazze e io prometto che sarò a casa sabato sera"

"D'accordo"

"Ma se non puoi ... cosa hai detto?"

"Richard Gilmore... ti amo... e dopo l'ultima ora ti seguirò ovunque"

"Bene"

"Bene"

E via verso il Maine.

Fecero le valigie in momenti separati, in modo che lui fosse libero di nascondere la collana nella propria valigia e lei la lingerie necessaria.

Non furono mai così felici.

La mattina lui lavorava e lei dormiva un po di più e poi andava in giro per negozi, alla spa dell'albergo o nella palestra.

Il pomeriggio pranzavano insieme, facevano l'amore e poi un pisolino.

Si svegliavano, facevano l'amore, una doccia e poi la sera uscivano.

E una volta rientrati in camera, di nuovo a fare l'amore.

L'ultima sera di Emily, Richard prese coraggio e organizzò la serata di modo che andassero prima a ballare e poi fece in modo che cenassero nella suite.

"Vado a rinfrescarmi"

"Non tardare la cena ci attende"

"Dieci minuti?"

"Perfetto"

Fece entrare i camerieri di modo che sistemassero tutto e, sotto un piatto coperto mise la custodia.

"Eccomi"

"Per voi milady"

"Oh mio... Richard... cos'è tutto questo?"

"Una cena. In ringraziamento di essere venuta con me in viaggio come i vecchi tempi e per...essere te"

"Oh Richard è magnifico"

"Hai fame?"

"Moltissimo"

"Bene... il menù prevede ostriche e champagne. Riso agli asparagi, e per dessert fragole e panna"

"Afrodisiaci... pensi di essere fortunato?" chiese sorridendo maliziosamente e sfiorandogli la gamba col piede scalzo.

"Ho te amore. Anche se non facessimo niente sarei fortunato ugualmente"

"Sei dolce"

"Buon appetito mia cara" la fissò mentre alzava il coperchio e sussultò.

"Richard... queste non sono ostriche"

"Sei sicura cara.?Aprila"

"Richard ... oh mio Dio"

"L'ho presa quando ero in Australia ma non era mai il momento giusto per dartela"

"Mettimela ti prego"

"Con piacere"

"Allora?"

"Sei bellissima"

"Grazie"

"No, grazie a te. Per avermi curato. Aiutato. Sopportato e supportato. Per avermi riaccolto e non esserti arresa. Grazie. E anche per avermi ridato Lorelai e Rory"

Senza parole ma con le lacrime agli occhi, si alzò e lo baciò dolcemente.

Quando lei divenne audace, mordendogli il labbro inferiore, lui le strinse il sedere.

"Fai l'amore con me Richard"

"Tutta la notte Emily. Per sempre"