Per l'abito scrivi Fashion in 1918 -Woman and man During WWI

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il vestito è nella seconda foto

in basso

a sinistra

Per avere un membro del personale in meno, un valletto per giunta, le cose andarono bene a Downton.

La signora Hughes aiutava dove poteva il signor Carson e lui le era estremamente grato.

I loro rapporti non potevano essere migliori e ne erano felici entrambi.

William scriveva regolarmente e questo aveva aiutato la signora Patmore a tornare alla normalità nonostante la morte del nipote. Daisy era preoccupata per il futuro ma non aveva abbastanza tempo per pensarci.

Robert sembrava meno avvilito per la sua assenza dal campo di battaglia, concentrando le sue energie sul Downton e cercando di vedere gli ufficiali in degenza come delle persone e non come dei titolati.

Anna soffriva ancora per la lontananza dal signor Bates ma averlo al villaggio e sapere che i sentimenti erano immutati aiutava parecchio. Passavano insieme ogni giornata libera.

Mary aveva stretto un'amicizia sincera con Lavinia e Rosamund fece buon viso a cattiva sorte, proprio come sua madre.

Edith e Sybil si davano da fare per migliorare la vita dei degenti, anche se in modi ovviamente diversi.

Venne ristabilito il ballo dei servi annuale, anche se non in maniera tradizionale visto il mancato spazio e le presenze in via di guarigione.

Era comunque un diversivo gradito per tutti.

Le uniche ad avere e creare problemi erano 3:

Cora ed Isobel al piano di sopra ed Ethel di sotto.

Le due dame erano in costante litigio, come due gatte o peggio due galline.

Non c'era mai modo che andassero d'accordo, non solo per la questione dell'ospedale.

Se una diceva bianco l'altra automaticamente rispondeva nero.

L'unica che si divertiva a vederle dibattere era Lady Violet.

Il ballo aveva dato la possibilità ad Ethel, in aggiunta alle sue giornate libere, di vestirsi diversamente dal solito e passare del tempo col maggiore Bryant (che ancora alloggiava lì con grande rammarico della signora Hughes)

Ne fece perfino oggetto di conversazione con il maggiordomo quella sera.

[INIZIO FLASHBACK]

"Signor Carson posso?" chiese titubante dalla porta aperta la signora Hughes.

"Certo entrate..." si era voltato a guardarla e il fiato si bloccò in gola. Era stupenda.

Indossava un abito blu navy semplice ma che le stava d'incanto.

Aveva le maniche lunghe e arrivava a metà polpaccio, adornato con bottoncini di madreperla lungo le linee verticali del petto e delle braccia. Sembravano minuscoli astri, una stella tra le stelle.

I capelli erano pettinati in maniera leggermente diversa, ad un occhio non attento potevano sembrare il solito stile di sempre, ma per il signor Carson la differenza era notevole anche se lieve.

Notava sempre tutto quello che la riguardava.

"Mi avete sentito?" chiese alzando la voce notando che non la stava ascoltando e arrossendo leggermente. Se fosse per la rabbia della situazione o per la realizzazione di come lui la guardava sta alla discrizione del lettore.

"Mi scuso... no..."

Sorrise e riprese.

"Stavo parlando di Ethel"

"Che ha combinato questa volta? Ancora si fida della signorina O'Brian?"

"Magari...ma no. Ha puntato, se così si può dire, uno degli ufficiali"

"No non andate avanti vi prego" disse scherzando solo per metà, capendo bene dove la conversazione era diretta.

"Temo di sì. Il problema è che dall'altro lato l'attenzione è contraccambiata"

"Oh. E questo sarebbe così male?" chiese il maggiordomo curioso.

"No oddio no certo che no. Solo perché io sono una vecchia zitella inacidita non vuol dire che sia sgradevole avere le attenzioni di un uomo onorevole no, assolutamente,... oddio sto divagando che vergogna, no intendo dire che ... non credo sia una buona cosa.

Intanto per Downton in generale.

Secondo perché lui non mi sembra serio, mi pare la prenda più come un'avventura.

Come se la braccasse"

"Ha usato violenza?"

Avrebbe voluto smontare i suoi precedenti ragionamenti e rispondere ciò che pensava ma ora doveva assecondare il filo del ragionamento, forse più tardi avrebbe potuto dire la sua.

"No assolutamente. Ma ha ... non so come spiegarlo... uno sguardo predatorio.

Lei è una povera stupidella e lui credo ne approffitti"

"Potreste parlarne con Barrow" disse muovendo le sopracciglia all'implicazione.

"Sì potrei ma è del maggiore Bryant che stiamo parlando. È di grado superiore a Barrow e certo lui non ci impiegherebbe nulla a dire che IO non riesco a star dietro alle mie ragazze"

"Odio quell'uomo"

"Bryant o Barrow?"

"Entrambi hanno la stessa iniziale... li odio entrambi" disse ridendo insieme a lei.

"Ho paura che possa cacciarsi in guai seri. Ho chiesto ad Anna di controllarla quando non posso io stessa, Marge è troppo giovane e gradirei non influenzarla se posso evitarlo.

Ho provato a parlarle più volte, a interrompere quelli che potevano essere momenti particolari ma con scarso successo"

"Ha mostrato attenzione a qualcun'altra?"

"No fortunatamente.. o sfortunatamente. Se lo avesse fatto avremmo potuto parlare con Sua Signoria e trovare un modo per allontanarlo ma così potrebbe essere vero interesse. E lei pare fare la civetta solo con lui"

"Meno male"

Vennero interrotti da Branson che bussava alla porta.

"Signor Carson è ora"

"Certo grazie arriviamo subito"

"Terrò gli occhi aperti stasera" disse la governante ma il maggiordomo la interruppe.

"Signora Hughes se posso permettermi..."

"Prego"

"Ethel è adulta e deve prendere le sue decisioni. Il vostro compito è indirizzarla nella giusta via ma se sbaglia.. beh deve capire che ha sbagliato. È libera di fare le sue scelte, perché sono sue da fare.

Voi avete già fatto abbastanza. Godetevela stasera.

Divertitevi. È una serata per tutta la servitù, voi compresa.

Non siete affatto una vecchia zitella inacidita. Siete una donna intelligente, laboriosa, equilibrata, amorevole e..."

'E io ti amo!' Avrebbe voluto concludere così ma si trattenne, dicendo invece:

"...e meritate lo svago quanto e più degli altri"

La donna era arrossita a queste rivelazioni e l'idea che il signor Carson fosse come Barrow ormai era lontana dalla sua mente.

Con queste parole osava sperare ... poteva essere sentore che provava qualcosa per lei.

"Vogliamo andare?" le chiese facendole segno di uscire.

Non potendosi fidare delle sue parole annuì semplicemente e lo precedette fuori dalla stanza.

[FINE FLASHBACK]