Capitolo 7: i mostri delle favole esistono

"Questa è violazione di domicilio Dottor. Cullen", disse un alterato, ma anche ironico Mike Newton.

"Ma se lei è qua, vuol dire che conosce il nostro segreto. Sfortunatamente non uscirà vivo da questa casa. A meno che non giuri solennemente che manterrà il nostro segreto, anche con la sua famiglia. Ma loro lo sanno già, è così dottore?", continuò il ragazzo.

Mike stava per avvicinarsi, quando tre ragazzi ruppero la vetrata per entrare e circondarono Mike.

"Che cosa fate qua", disse allarmato Carlisle.

"Scusa papà, ma non potevamo lasciarti da solo con loro", rispose Edward.

"Molto bene marshmallow, pronto a farti molto male?", ridacchiò Emmett.

"Io no, e tu Big Jim?", rispose ironico Mike.

Emmett si lanciò contro il ragazzo biondo. Mike non si fece intimorire dalla mole del suo avversario e con un abile mossa staccò di netto la testa del ragazzo dal resto del corpo.

Edward e Jasper erano increduli. Mike era molto forte. Attaccarono anche loro, ma… rimasero paralizzati.

Carlisle non riuscì a credere a quello che aveva appena visto: Emmett Ko e e gli altri suoi figli immobili, fermi, come se fossero prigionieri di una forza invisibile che inibiva i movimenti.

Renesmee piangeva a dirotto: "Avete rovinato, tutto, tutto".

Emmett riuscì a raggiungere la testa e la risistemò sul collo , stava per attaccare di nuovo quando notò Edward e Jasper in una strana posizione.

"Che cosa hai fatto marshmallow", disse infuriato il vampiro.

"Io niente", disse sorridendo Mike.

Emmett attaccò il giovane, ma anche lui rimase bloccato.

Carlisle dilatò gli occhi. Suo figlio era si congelato come gli altri due... ma fermo a mezz'aria.

"Grazie Annie", Mike rivolse un dolce sorriso a sua sorella.

Il dottor. Cullen notò solo ora che c'erano altre persone con Mike. Guardò Sabrina. La donna aveva un espressione di dolore sul volto. Carlisle era senza parole, ma uscirono di bocca quando vide due adolescenti, un bambino e una bambina. Una bambina famigliare.

"Bree, Bree Tanner!", esclamò.

"Buongiorno dottore", rispose.

Sabrina, Annie e Didyme si porsero in avanti per fare da scudo e proteggere i più piccoli della famiglia.

"Torniamo a noi dottorino. Come ho detto pocanzi, non uscirà vivo da qui, nessuno di voi uscirà vivo da qui", disse Mike.

"Mike ti prego non abbiamo intenzioni ostili, solo lascia che ti dica una cosa. I bambini immortali sono fuori legge".

"Anche voi avete una bambina immortale", rispose il ragazzo.

"È diverso Mike, lei è…"

Il dottore non riuscì a finire la frase, perché Mike si parò dinnanzi a lui, fece perdere l'equilibrio al vampiro per averlo alla sua altezza, e strinse la mano sulla gola dell'uomo.

"Perché è diverso. Perché per voi Cullen, per i ragazzi lupo, per gli anziani della riserva è sempre diverso. Non riuscite proprio a vedere il dolore che date, che create… quello che lasciate, quello che togliete", l'ultima frase la pronuncio in un soffio amaro, per poi ritornare tagliante: "Siete così piccoli, chiusi nel vostro mondo fatto di perfezione meschina e ipocrita, di leggi, leggende e segreti che uccidono le persone dentro. Mi fate schifo. Persino i Volturi e il dottor Frankenstein sono migliori di voi. Loro almeno non fanno finta di essere buoni, o peggio santi. Loro non recitano quella parte".

Mike era furioso, strinse ancora di più il collo del dottore. Sentiva la pelle bianca e dura come il marmo che si crepava leggermente.

"Ti prego Mike, lascialo andare. Ti metterai nei guai", disse singhiozzando Rensmee.

"Ragazzo guardami, mi chiamo Irina, Irina Denali. Voi mi avete salvato la vita".

"Quale vita", disse ironica una delle bambine: "Sei morta!"

"Mike, ti prego", implorò Carlisle.

"Sta cerando spezzarmi il braccio dottore".

"Mike, lasciamoli andare. Dottor Cullen, non dovrà seguirci. Non ci vedrà più, ne sentirà parlare di noi", disse amaramente Sabrina.

Mike ancora non mollava la presa sul vampiro. Il dottor Cullen notò che la pupilla del ragazzo era grande quanto uno spillo ora. Inorridì. Sabrina cominciò a lacrimare.

"Tesoro", disse Didyme allarmata.

Mike si voltò verso la sorella, senza mollare la gola dell'uomo.

"Sabrina", disse: "Sabrina che cosa hai visto", chiese con apprensione.

"Mike lascialo andare… ti prego", disse la ragazza con la voce rotta dai singhiozzi.

Mike guardò di nuovo il dottor. Cullen. Le iridi del ragazzo divennero rosse e si dilatarono appena.

"Oh, e così dottore le facciamo orrore. Non ha ancora visto il meglio, guardi".

I canini di Mike cominciarono ad allungarsi, così come le unghie, che ora erano affilate come rasoi. Carlisle trasalì, aveva paura. Mike cominciò a guardarlo divertito.

"Ha paura dottore? Fa bene ad avere paura di noi. Siamo come i mostri delle fiabe, ma a differenza vostra e dei vostri amici della riserva, noi non causiamo dolore, non ridiamo del dolore, non ci nutriamo di esso solo perché pensate che vi renda più forti e migliori".

Alcune lacrime solitarie scesero sulle gote di Mike. Carlisle aveva paura, ma in quel momento provo un sentimento simile alla compassione. C'era dolore nelle parole del ragazzo, nei suoi gesti.

"Figlio mio, ora basta. Guarda tua sorella, così le fai del male", disse Didyme.

Mike si morse le labbra fino a farle sanguinare. La stanza comincio a profumare ancora di più. Il sentore di Mike ricordava quello dell'erba appena tagliata, fresco e pungente. Mollò la presa e lanciò il dottore sopra il soppalco. Irina prese in braccio Renesmee e fu subito accanto all'uomo. Mike si avvicinò a Sabrina.

"Scusami, non volevo farti del male", disse in un soffio.

"Lo so", rispose la ragazza.

"Devi cancellare loro la memoria, a tutti loro".

"NOOO!", gridò Renesmee: "Avete promesso che non mi cancellavate la memoria".

"Tu non hai mantenuto la tua piccola", disse Mike.

"Si, l'ho fatto. Ho promesso che non avrei usato il mio potere per mostrare loro quanto sapevo. Ho mantenuto la mia promessa".

Mike reclinò il capo e sorrise alla bambina.

"Venite a stare da noi, vi troverete bene", continuò la piccola.

"Non possiamo", disse Sabrina.

"Si invece, dite loro la verità".

"Figli miei è la soluzione migliore per voi e anche per loro", disse Didyme.

"No, mamma. Guarda Bree. Cosa pensi che le faranno", disse Mike.

La bambina si strinse al braccio di una di quelle che ora considerava le sue sorelle.

"Vada via dottore. Quando saremo partiti i ragazzi torneranno di nuovo a muoversi", disse Mike.

Carlisle saltò giù dalla zona soppalcata. Teneva in braccio sua nipote. Guardò tutti loro. Era nervoso e preoccupato. Stava per dire qualcosa, quando il bambino più piccolo cominciò ad agitarsi, gridare e a dire:

"Dottore cattivo, dottore cattivo".

Renesmee sussultò e guardò con spavento il nonno.

"Maledizione… So già che mi pentirò del consiglio che sto per darle: si nasconda dottore, nasconda tutta la sua famiglia. Avverta anche i lupi della riserva, c'è qualcosa la fuori, qualcosa di antico è crudele", disse Mike.

Qui ho scritto quello che sento verso i Cullen, i branchi e gli anziani. Nella mia classifica molto personale, Leah è al primo posto, i Volturi al secondo, soprattutto Demetri, al terzo posto parità per Alistair, Embry e Nahuel. La classifica dei preferiti naturalmente. A dire il vero questi quattro mi piacciono in coppia con Leah.